Detective Goyle e il Codice Da Vinci
Capitolo 0
Prologo
Jacques Salumier corse verso un quadro e lo staccò dalla parete facendo scattare l’allarme del Louvre.
«Ma li attaccano a sputo i quadri da queste parti?» chiese un uomo incappucciato dietro di lui
«Come fai a saperlo?»
«E…» ma l’uomo venne interrotto da delle sbarre che lo chiusero fuori dalla stanza.
«Oh, ecco come funziona, non l’avevo mai capito» esclamò Salumier
«Senti, dimmi dove lo tieni nascosto o morirai!»
«Qui nelle mutande!» disse l’uomo mentre si sbottonava i pantaloni
«Non quello, bleh… Voglio sapere dove nascondete il la culla della vita»
«Ma non cercavi il Grall?»
«Non so, è uguale, il calice di fuoco, la culla della fica… Insomma, avanti dimmi dov’è!»
«Al centro della terra!»
«Non dire cazzate»
«No, davvero, è al centro della terra»
«Se non la finisci ti sparo»
Jacques raccontò una delle più grosse cavolate che avesse mai pensato “è in giardino” disse senza specificare neanche il continente, ma la cosa più strana è che l’uomo ci credete e così lo sparò allo stomaco e fuggì.
Salumier sapeva che stava per morire così decise di non far perdere definitivamente il suo segreto.
Il detective tuttofare Sherlock Robert Abdul Gianni Willy Maciste Langdon Goyle venne svegliato da uno squillo di telefono.
«Pronto?» rispose lui
«Si sono pronto» rispose una voce maschile dall’altro capo del telefono
«Mi fa piacere, cosa vuole?»
«Lei è il» detto questo prese un bel respiro e disse tutto in una volta « detective tuttofare Sherlock Robert Abdul Gianni Willy Maciste Langdon Goyle?»
«Si?»
«Pronto famiglia quarta?»
«Che?»
«E allora metta la quinta e se ne vada a cagare! Muhahahahahah»
«Stronzo!» replicò il detective mentre riattaccava.
Dopo poco però venne
distratto da una luce che si accendeva a intermittenza, era il fax. Corse verso
quello e vide cosa gli era arrivato: l’immagine di un uomo tutto nudo col collo
spezzato e una grande bruciatura sul petto. Il
detective tuttofare Sherlock Robert Abdul Gianni Willy Maciste Langdon Goyle sobbalzò alla vista della scritta che stava
sul petto del cadavere “ILLUMINATI”.
«Ok» rispose il detective(Eccetera eccetera) mentre tentava di illuminarsi con la lampada. Dopo poco squillò il telefono.
«Pronto?»
«Sette giorni!»
«Ahhhhhh!!!!!»
«Ah, scusa ho sbagliato numero»
***
***
Scusate se il primo capitolo è un
po’ corto, ma vi assicuro che i prossimi saranno circa il doppio se non pure di
più. Questa storia verrà
aggiornata ogni mercoledì, salvo complicazioni varie. Fatemi sapere che ne
pensate, grazie.