Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: samek    23/12/2008    4 recensioni
-Proprio non riesco a capire che cavolo ci trovi in lui!- sbottò Pansy Parkinson. Per lo sgomento dei suoi amici di sempre, l’algido ed imperturbabile biondino arrossì: -E’ solo che lui…somiglia al Principe Schiaccianoci- sussurrò imbarazzato. -A chi?!- esclamarono all’unisono le altre due Serpi.
L'ennesimo scontro tra il Mondo delle Fiabe e quello di HP!
Buon Natale! ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DISCLAIMER: I personaggi ed i luoghi descritti appartengono a mamma Rowling, la fiction è liberamente ispirata all’omonima fiaba da cui prende il titolo

Ci sarebbero un sacco di persone a cui dedicare questa ficcina, tutte meravigliose, che in gran parte ho conosciuto su questo sito. La mia amatissima ed ormai arcinota Squadra, in primis e poi tantissime altre Autrici, lettrici e/o beta che ho conosciuto qui…per nominarne qualcuna: Selene_90, Ginny W, Annaly, Titania77, alicesimone, Valuz, Mary, Lori, Luna M, Accipicchia e tante, tante altre ancora! Perciò dirò semplicemente: Buon Natale a tutto il Popolo di EFP! Questo è un modesto regalino per augurarvi Buone Feste ed addolcire ancora di più il vostro Natale! ^^

Ringrazio, com’è doveroso, quell’Angelo della mia amatissima beta, nonche grandissima amica, Narcissa63! Senza di te, mammina cara, i miei lavori sarebbero di certo meno significativi!

DISCLAIMER: I personaggi ed i luoghi descritti appartengono a mamma Rowling, la fiction è liberamente ispirata all’omonima fiaba da cui prende il titolo.

SPOILER: E’ ambientata alla fine del settimo libro della saga, “Harry Potter e Doni della Morte”, ma non tiene conto del suo epilogo.

 

Lo Schiaccianoci

 

Sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto

la storia più incredibile
che conosco.*


La Sala Grande era addobbata splendidamente come sempre, con i soliti dodici enormi abeti decorati, per l’occasione, con fatine vere che reggevano piccole candeline. Dal soffitto incantato, che rifletteva il cielo esterno, scendevano candidi fiocchi di neve volteggiando lievi nell'aria e posandosi sui presenti, pur senza bagnarli. I tavoli delle quattro Case e quello dei Professori erano scomparsi in favore di tanti piccoli tavolini tondi, al momento spostati sui lati per permettere ad alunni e docenti di ballare.
Era il primo Natale dopo la fine della guerra e la Preside McGranitt aveva pensato bene di organizzare nuovamente il Ballo del Ceppo, per festeggiare l'avvenimento con i suoi studenti che, proprio per questo motivo, si erano quasi tutti trattenuti a Hogwarts invece di tornare a casa per le vacanze.
C'era una persona, però, a cui tutto questo poco importava: Draco Malfoy. Il Serpeverde infatti, con suo padre rinchiuso ad Azkaban e sua madre ricoverata al San Mungo per una brutta depressione, sarebbe comunque rimasto lì, per l'intera durata di quello che, in pratica, era il suo ottavo anno di scuola. Esatto, ottavo, perché sia per lui che per gli altri allievi, l’anno scolastico precedente –  il suo settimo per l'esattezza – era stato interrotto a causa di un pazzo visionario conosciuto come Lord Voldemort. Ma l’incubo si era concluso in giugno, per merito di Harry James Potter, il Salvatore del Mondo Magico, alias Il-Bambino-Sopravvissuto-per-causare-incosapevolmente-attacchi-d’ormonite-al-genere-umano.
-Dray, dacci un taglio, lo stai divorando con gli occhi!- gli fece presente Blaise Zabini, nel tentativo di distogliere il suo migliore amico dalla contemplazione del suo amore impossibile.
Draco osservando quel viso dolce, incorniciato dai capelli corvini e scompigliati, ormai lunghi sino alle spalle e le brillanti iridi verdi, opportunamente prive di occhiali dopo un intervento alla vista durante l’estate, non poté fare a meno di pensare che avrebbe voluto mangiarlo con tutt’altro che i propri occhi!
-Proprio non riesco a capire che cavolo ci trovi in lui!- sbottò Pansy Parkinson.
Per lo sgomento dei suoi amici di sempre, l’algido ed imperturbabile biondino arrossì: -E’ solo che lui…somiglia al Principe Schiaccianoci- sussurrò imbarazzato.
-A chi?!- esclamarono all’unisono le altre due Serpi.

 
-Draco, amore, fa attenzione a non sporcarti- si raccomandò Narcissa, sistemando premurosamente i capelli del suo bambino. Ma l’attenzione del piccolo Malfoy era tutta per l’enorme albero di Natale in fondo alla sala da ballo, illuminato da veri fuochi fatui e decorato con leccornie di ogni genere. La madre sorrise bonariamente, lasciando che andasse a giocare con gli altri bimbi, figli dei loro invitati. 
Il fanciullo si mise a correre, ma improvvisamente si scontrò con due lunghe gambe sottili e, alzando lo sguardo argenteo, scoprì di essere andato addosso ad uno degli amici di suo padre, quello sempre vestito di nero, che insegnava a Hogwarts e sapeva un sacco di cose sui babbani e le pozioni: -Mi scusi, signore- pigolò.
-Fai attenzione quando corri, Draco, guarda sempre avanti- lo riprese questi in tono burbero, ma poi annunciò: –Ho una cosa per te…- e dalla tasca del mantello tirò fuori uno strano omino che aveva la testa grande e due enormi dentoni. –E’ una piccola invenzione babbana- gli rivelò –Guarda qua…- dal medesimo nascondiglio da cui aveva estratto il curioso oggetto prese una noce, la incastrò fra i denti dell’omino e, dopo uno scatto del polso che lo impugnava, questa si ruppe –E’ uno schiaccianoci- concluse all’indirizzo degli occhioni sgranati e pieni di meraviglia del bambino.
-Grazie signor Piton- esclamò il biondino, buttandogli le braccia al collo.
Le labbra sottili dell’uomo si stirarono in un lieve sorriso, mentre ricambiava goffamente l’abbraccio.
Draco, nascosto in un angolo del salone, si divertì per un po’ con il suo nuovo balocco, cosciente che suo padre non avrebbe gradito vederlo armeggiare con qualcosa di provenienza babbana ed infatti poco dopo, quando Lucius lo raggiunse per presentarlo a qualche importante ospite e si accorse di quel brutto “affare” tra le dita di suo figlio, indegno di un Purosangue come lui, glielo strappò di mano e lo gettò via violentemente. Nell’urto, lo Schiaccianoci si ruppe un braccino e Malfoy Sr., troncando sul nascere ogni protesta, trascinò via il figlio che lo seguì a malincuore.
Durante la notte, quando tutti ormai dormivano da un pezzo, il piccolo Draco si alzò dal suo lettino ed in gran segreto si diresse verso il Salone delle Feste, per recuperare il suo giocattolo. Riuscì a trovarlo e, senza quasi rendersene conto, desiderò ardentemente di poterlo riparare e riuscì a compiere una magia come fanno i grandi, aggiustandolo.
Dedicò un gran sorriso allo Schiaccianoci, ma mentre lo stava ancora osservando felice, questo venne avvolto da una luce accecante e quando il biondino riaprì gli occhi, davanti a lui si trovava un altro bambino. Aveva i capelli scompigliati e neri come ali di corvo, due grandi occhi verde smeraldo ed un sorriso gentile: -Non aver paura. Sono il principe di un regno lontano ed ero stato trasformato, con un sortilegio, in uno schiaccianoci, ma il tuo amore mi ha liberato- gli spiegò, inchinandosi elegantemente davanti a lui –Per ringraziarti ti farò un regalo. Esprimi un desiderio!- esclamò. 
Entusiasta, Malfoy dichiarò: -Voglio ballare sulla neve-.
Il Principe Schiaccianoci rise e lo condusse ad una portafinestra che dava sul parco innevato. Ballarono sulla neve senza sentire minimamente freddo, grazie alla magia del principino.
-Nel mio regno ogni cosa è fatta di dolci deliziosi…le case, le pietre, gli alberi…- gli raccontò il moretto –La regina è la mia madrina, la Fata dello Zucchero…vorresti vederlo?- e quando l’altro annuì, lo strinse ancora di più a sé e disse –Vieni via con me- dopo di che scomparvero in un mulinello di neve.
Quando la mattina dopo Draco si svegliò, si ritrovò nel suo letto, con le tasche piene di dolci e l’omino Schiaccianoci accanto a sé, posato sul cuscino.

 
-Ho creduto fosse un sogno, ovviamente, ma…lui somiglia a quel bambino- terminò di raccontare ai suoi amici, che lo fissarono basiti.
Pansy lo guardava con due occhi commossi, enormi e luccicanti. Blaise invece esclamò: -Wow…eri gay già a sei anni!- facendo sì che l’amico lo mandasse allegramente a quel paese. Le risate dei tre Serpeverde vennero però interrotte dall’avvicinarsi di un certo moretto.
Harry si fermò di fronte al biondo e si inchinò elegantemente: -Esprimi un desiderio, Draco- disse alzando il capo ed inchiodandolo con un brillio malizioso nelle iridi di giada, che accelerò i battiti del cuore dell’interpellato e fece trattenere il fiato agli altri due.
-Un ballo- sussurrò Malfoy, afferrando la mano che gli veniva offerta ed alzandosi in piedi.
Potter lo attirò a sé e, cingendolo alla vita, bisbigliò nel suo orecchio: -Vieni via con me?- cominciando a danzare, sotto la neve che cadeva artisticamente dal soffitto.

 

FINE.

 

*La frase d’introduzione è tratta dalla bellissima canzone “Eccoti” di Max Pezzali

 

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: samek