Ci sarebbero un sacco di persone a cui dedicare questa ficcina, tutte meravigliose, che in gran parte ho conosciuto su questo sito. La mia amatissima ed ormai arcinota Squadra, in primis e poi tantissime altre Autrici, lettrici e/o beta che ho conosciuto qui…per nominarne qualcuna: Selene_90, Ginny W, Annaly, Titania77, alicesimone, Valuz, Mary, Lori, Luna M, Accipicchia e tante, tante altre ancora! Perciò dirò semplicemente: Buon Natale a tutto il Popolo di EFP! Questo è un modesto regalino per augurarvi Buone Feste ed addolcire ancora di più il vostro Natale! ^^
Ringrazio, com’è doveroso, quell’Angelo della mia amatissima beta, nonche grandissima amica, Narcissa63! Senza di te, mammina cara, i miei lavori sarebbero di certo meno significativi!
DISCLAIMER: I personaggi ed i luoghi descritti appartengono a mamma Rowling, la fiction è liberamente ispirata all’omonima fiaba da cui prende il titolo.
SPOILER: E’ ambientata alla fine del settimo libro della saga, “Harry Potter e Doni della Morte”, ma non tiene conto del suo epilogo.
Lo Schiaccianoci
Sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco.*
Era il primo Natale dopo la fine della guerra e
C'era una persona, però, a cui tutto questo poco importava: Draco Malfoy. Il
Serpeverde infatti, con suo
padre rinchiuso ad Azkaban
e sua madre ricoverata al San Mungo per una brutta depressione, sarebbe
comunque rimasto lì, per l'intera durata di quello che, in pratica, era il suo ottavo
anno di scuola. Esatto, ottavo, perché sia per lui che per gli altri allievi, l’anno scolastico
precedente – il suo settimo per l'esattezza – era stato interrotto a
causa di un pazzo visionario conosciuto come Lord Voldemort. Ma l’incubo si era concluso in giugno, per merito di Harry James Potter,
il Salvatore del Mondo Magico, alias Il-Bambino-Sopravvissuto-per-causare-incosapevolmente-attacchi-d’ormonite-al-genere-umano.
-Dray, dacci un taglio, lo
stai divorando con gli occhi!- gli fece presente Blaise Zabini,
nel tentativo di distogliere il suo migliore amico dalla contemplazione del suo
amore impossibile.
Draco osservando quel viso dolce, incorniciato dai capelli corvini e
scompigliati, ormai lunghi sino alle spalle e le brillanti iridi verdi, opportunamente prive di
occhiali dopo un intervento alla vista durante l’estate, non poté fare a meno
di pensare che avrebbe voluto mangiarlo con tutt’altro che i propri occhi!
-Proprio non riesco a capire che cavolo ci trovi in lui!- sbottò Pansy Parkinson.
Per lo sgomento dei suoi amici di sempre, l’algido ed imperturbabile biondino
arrossì: -E’ solo che
lui…somiglia al Principe Schiaccianoci- sussurrò imbarazzato.
-A chi?!- esclamarono all’unisono le altre due Serpi.
-Draco, amore, fa
attenzione a non sporcarti- si raccomandò Narcissa, sistemando premurosamente i capelli del
suo bambino. Ma l’attenzione del piccolo Malfoy era tutta per l’enorme albero
di Natale in fondo alla sala da ballo, illuminato da veri fuochi fatui e decorato con leccornie di ogni
genere. La madre sorrise bonariamente, lasciando che andasse a giocare con gli
altri bimbi, figli dei loro invitati.
Il fanciullo si mise a
correre, ma improvvisamente si scontrò con due lunghe gambe sottili e, alzando
lo sguardo argenteo, scoprì di essere andato addosso ad uno degli amici di suo
padre, quello sempre vestito di nero, che insegnava a Hogwarts e sapeva un sacco di cose sui babbani e le pozioni: -Mi scusi,
signore- pigolò.
-Fai attenzione quando corri, Draco, guarda sempre avanti- lo riprese questi in
tono burbero, ma poi annunciò: –Ho una cosa per te…- e dalla tasca del mantello
tirò fuori uno strano omino che aveva la testa grande e due enormi dentoni. –E’
una piccola invenzione babbana-
gli rivelò –Guarda qua…- dal medesimo nascondiglio da cui aveva estratto il
curioso oggetto prese una noce, la incastrò fra i denti dell’omino e, dopo uno
scatto del polso che lo impugnava, questa si ruppe –E’ uno schiaccianoci- concluse all’indirizzo degli
occhioni sgranati e pieni di meraviglia del bambino.
-Grazie signor Piton- esclamò il biondino, buttandogli le braccia al collo.
Le labbra sottili dell’uomo si stirarono in un lieve sorriso, mentre ricambiava
goffamente l’abbraccio.
Draco, nascosto in un angolo del salone, si divertì per un po’ con il suo nuovo
balocco, cosciente che suo padre non avrebbe gradito vederlo armeggiare con
qualcosa di provenienza babbana
ed infatti poco dopo, quando
Lucius lo raggiunse per presentarlo a qualche importante ospite e si accorse di
quel brutto “affare” tra le dita di suo figlio, indegno di un Purosangue come
lui, glielo strappò di mano e lo gettò via violentemente. Nell’urto, lo Schiaccianoci
si ruppe un braccino e Malfoy Sr.,
troncando sul nascere ogni protesta, trascinò via il figlio che lo seguì a
malincuore.
Durante la notte, quando tutti ormai dormivano da un pezzo, il piccolo Draco si
alzò dal suo lettino ed in gran segreto si diresse verso il Salone delle
Feste, per recuperare il suo giocattolo. Riuscì a trovarlo e, senza quasi
rendersene conto, desiderò ardentemente di poterlo riparare e riuscì a compiere
una magia come fanno i
grandi, aggiustandolo.
Dedicò un gran sorriso allo Schiaccianoci, ma mentre lo stava ancora osservando
felice, questo venne avvolto
da una luce accecante e quando il biondino riaprì gli occhi, davanti a lui si
trovava un altro bambino. Aveva i capelli scompigliati e neri come ali di corvo, due grandi occhi
verde smeraldo ed un sorriso gentile: -Non aver paura. Sono il principe di un
regno lontano ed ero stato trasformato, con un sortilegio, in uno schiaccianoci, ma il tuo amore mi ha
liberato- gli spiegò, inchinandosi elegantemente davanti a lui –Per ringraziarti
ti farò un regalo. Esprimi un desiderio!- esclamò.
Entusiasta, Malfoy dichiarò:
-Voglio ballare sulla neve-.
Il Principe Schiaccianoci rise e lo condusse ad una portafinestra che dava sul
parco innevato. Ballarono sulla neve senza sentire minimamente freddo, grazie
alla magia del principino.
-Nel mio regno ogni cosa è
fatta di dolci deliziosi…le case, le pietre, gli alberi…- gli raccontò il
moretto –La regina è la mia madrina,
Quando la mattina dopo Draco
si svegliò, si ritrovò nel suo letto, con le tasche piene di dolci e l’omino
Schiaccianoci accanto a sé, posato sul cuscino.
-Ho creduto fosse un sogno, ovviamente, ma…lui somiglia a quel bambino- terminò di raccontare ai suoi
amici, che lo fissarono basiti.
Pansy lo guardava con due
occhi commossi, enormi e luccicanti. Blaise
invece esclamò: -Wow…eri gay
già a sei anni!- facendo sì che l’amico lo mandasse allegramente a quel paese.
Le risate dei tre Serpeverde vennero però interrotte dall’avvicinarsi di un
certo moretto.
Harry si fermò di fronte al biondo e si inchinò
elegantemente: -Esprimi un desiderio, Draco- disse alzando il capo ed
inchiodandolo con un brillio malizioso nelle iridi di giada, che accelerò i
battiti del cuore dell’interpellato e fece trattenere il fiato agli altri due.
-Un ballo- sussurrò Malfoy, afferrando la mano che gli veniva offerta ed
alzandosi in piedi.
Potter lo attirò a sé e, cingendolo alla vita, bisbigliò nel suo orecchio:
-Vieni via con me?- cominciando a danzare, sotto la neve che cadeva
artisticamente dal soffitto.
FINE.
*La frase d’introduzione è tratta dalla bellissima canzone “Eccoti” di Max Pezzali