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Autore: _Trompino_    11/04/2015    1 recensioni
L'universo fa incontrare un giovane angelo con un giovane ragazzo, li fa innamorare in una notte piena di stelle che brillano per loro e poi li divide con la più pura crudeltà. Riusciranno i due giovani a far sopravvivere il loro amore oltre il tempo e la vita?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La tempesta era forte quel giorno e le ali dell'angelo cominciavano a cedere, Liam era il suo nome e come ogni giorno, era costretto a scendere sulla terra per vegliare sulla gente, ma quel giorno il sole non c'era e la pioggia era molto forte.

L'angelo dunque decise di scendere tra la gente. Prese forma umana e cominciò a vagare per le strade di Dublino. Nella sua lunga vita Cristiano aveva imparato molte cose: aveva imparato come gli uomini potevano provare rancore, odio, gelosia, dolore; e aveva conosciuto il loro modo di cambiare le persone, ma c'era una cosa che l'angelo voleva tanto conoscere e che non aveva mai conosciuto: L'amore; quindi a volte mentre camminava tra le persone o volava sopra di loro, sperava di vedere negli occhi di qualcuno un po' d'amore . Desiderava tanto avere un po' d'amore sopratutto quando i ricordi delle guerre passate bussavano alla sua porta per tormentarlo o quando il silenzio della solitudine sembrava farlo impazzire, per lui sarebbe stato come l'acqua che spegne il fuoco, perché lui era un angelo in fiamme e solo l'amore poteva spegnerlo.

Non avrebbe mai immaginato che quel giorno avrebbe trovato un po' d'amore.

 

Liam stava camminando lungo una strada nella periferia, oramai era pomeriggio e come spesso accadeva, non era successo nulla che necessitasse il suo intervento. La pioggia non aveva smesso un solo minuto di cadere e le vie cominciavano ad allagarsi, quando ad un tratto lo vide. Seduto su delle scale di un palazzo, un ragazzo cercava riparo dalla pioggia, era completamente bagnato e non aveva un ombrello. Aveva gli occhi di un dolce color azzurro e i capelli tinti di un biondo chiaro, poteva avere massimo diciott'anni.

L'angelo rimase a guardarlo per qualche istante, gli sembrava il ragazzo più bello che avesse mai visto e di gente lui ne vedeva molta ogni giorno. Provò una strana sensazione su tutto il corpo, voleva avvicinarsi, magari solo per guardare meglio il suo volto, quando il giovane ragazzo dai capelli biondi si alzò, si guardò un po' intorno, uscì da quel piccolo rifugio che aveva trovato e cominciò a camminare sotto la forte pioggia. Liam non poté fare a meno di chiedersi la ragione che aveva spinto il ragazzo fuori da quelle scale, ma decise comunque di seguirlo. Era da pazzi seguire un umano senza una vera ragione, forse anche contro qualche regola divina, ma non gli importava, c'era qualcosa che lo spingeva e non aveva voglia di chiedersi cosa.

Lo seguì ovunque, era come se per il ragazzo la pioggia non stava allagando le strade, lui doveva continuare a camminare senza meta o forse stava cercando qualcosa. Ogni volta che si fermava per un po' Liam si diceva “Finalmente si è fermato”, ma poi ricominciava ogni volta a camminare.

 

La sera oramai era scesa già da un pezzo, aveva finalmente smesso di piovere e Liam continuava a seguire il ragazzo. Dopo un po' aveva cominciato a fermarsi più spesso, una volta era anche entrato in un bar a prendere qualcosa e per l'angelo non ci fu cosa più buffa che vederlo mangiare, in quell'occasione si era dovuto rendere invisibile agli occhi di tutti, però era riuscito ad avvicinarsi al ragazzo. Si era seduto di fronte a lui, nello stesso tavolo e con un sorriso stampato sul volto, continuava a guardarlo.

Poi riprese la sua corsa, senza fermate questa volta, fino ad arrivare a quella che sarebbe stata l'ultima fermata. Il ragazzo dai capelli biondi svoltò su una strada, quando velocemente una macchina si fermò accanto, si aprirono le portiere e scesero due ragazzi. Si avvicinarono al ragazzo e lo afferrarono per le braccia, cercando di immobilizzarlo con lo scopo di infilarlo in macchina e rapirlo. Liam veloce si appoggiò tranquillamente alla macchina e disse semplicemente -Fossi in voi lo lascerei stare-. I due ragazzi solo allora lo notarono, mentre il giovane ragazzo continuava a dimenarsi, senza neanche aprire gli occhi.

Uno dei due rapinatori chiese -E tu chi diavolo saresti?-, ma l'angelo non rispose. Si tolse dalla macchina, si mise davanti a loro e ripeté -Lasciatelo andare.-, i suoi occhi castani si illuminarono di una piccola luce e i due rapinatori ne sembrarono ipnotizzati. Lasciarono andare il ragazzo che finalmente smise di dimenarsi e guardò per la prima volta il suo salvatore.

Questa volta Liam chiese ai due delinquenti di andarsene e come prima obbedirono. Presero la macchina e lasciarono l'angelo e il ragazzo da soli.

-Ci sono molte stelle sta notte non trovi?- chiese Liam ad un tratto, guardando il cielo.

-Come diamine hai fatto?-. Chiese a sua volta il ragazzo, ignorando la sua domanda. -A vedere le stelle? È semplice, basta che alzi la te...- l'altro però lo interruppe bruscamente dicendo -No, a fare andare quei due senza che battessero ciglia-.

Liam sapeva a che si riferiva, ma aveva preferito non rispondere la prima volta, ma qualcosa gli diceva che il ragazzo non avrebbe mollato. Per legge divina doveva mentire o comunque non rispondere e come in precedenza ordinargli qualcosa che lo facesse smettere di chiedere, ma la stessa cosa che lo aveva spinto a seguirlo, ora gli stava dicendo di dire la verità. L'universo pensò, forse era quella la forza che stava giocando con lui quel giorno.

Non voleva mentire, sapeva di non doverlo fare, quindi semplicemente rispose -Sono un angelo- e lo disse con molta semplicità, come quando si dice ad una persona la propria età o il colore preferito.

-E tu pensi che io creda a questa stronzata?- chiese il ragazzo, l'angelo alzò le spalle e disse semplicemente -se vuoi-, poi continuò dicendo -Il mio nome è Liam- e tese la mano. Sin dal primo momento voleva sapere il nome del ragazzo, ma non ne aveva avuto modo, quindi aspettò con tanta gioia il momento in cui l'altro avrebbe dato risposta alla sua domanda.

-Niall, mi chiamo Niall. Grazie per avermi salvato- e rispose alla stretta di mano senza sapere chi fosse realmente l'altro e perché toccarlo gli aveva dato una scossa a tutto il corpo.

Niall” ripeté Liam a bassa voce assaporandone ogni lettera e poi accennò un sorriso. -Niall perché non ci spostiamo da qua? Non vorrei che qualcun altro venisse per rapire quel bel faccino-. Il ragazzo si sentì arrossire, aveva detto che era bello. Anche lui lo trovava bello, anche se doveva essere uno di quelli che viveva in un mondo di fantasia visto che si considerava un angelo pensò.

 

-Su delle scale? È qui che mi hai portato?- chiese perplesso Niall, l'angelo alzò le spalle e disse -Non sapevo dove portarti mi dispiace- e si sedette.

-Allora Niall parlami di te- il ragazzo sembrò pensarci un po' e poi cominciò a parlare -Come ti ho già detto prima mi chiamo Niall e ho ventidue anni...- l'angelo lo interruppe subito -Come sarebbe a dire che hai ventidue anni? Io te ne avrei dati diciotto al massimo- il ragazzo ne sembrò quasi offeso poi ribadì dicendo -Lo so che sembro più piccolo, ma questa è la verità se non mi credi puoi andartene-. “Permaloso” pensò Liam, ma lo lasciò continuare.

-Sono di Londra anche se tempo fa i miei genitori si sono trasferiti qui a Dublino e per mia grandissima sfortuna sono figlio unico-. Niall sembrò rabbuiarsi un attimo e l'angelo non poté non notarlo, quindi appoggiò una mano sul ginocchio del ragazzo e chiese -Ti dispiace non avere fratelli o sorelle?-. In un primo momento Niall era quasi saltato in aria per quel contatto inaspettato, poi però rispose -Non è questo, forse anche un po' questo, ma mi dispiace principalmente perché i miei genitori hanno già organizzato la mia vita e non posso scappare essendo l'unico figlio. Vorrei andarmene via, partire per qualche paese e lì decidere io il mio destino, ma non posso.- Liam ascoltò tutto attentamente, restò un attimo a riflettere e poi disse -Per questo ti sei tinto i capelli di giallo?- scoppiando in una piccola risata, ma che irritò l'altro. -Cosa c'è da ridere, mi piacevano e li ho fatti, non c'entra nulla la mia famiglia-. Liam annuì, ma sapeva che Niall stava mentendo.

Aveva appena scoperto che avevano qualcosa in comune: Il destino di entrambi era già stato deciso e nessuno dei due poteva fare qualcosa per cambiarlo.

 

La notte cominciava a passare e i due ancora erano su quelle scale a parlare, non avevano smesso un minuto, sembravano quasi due vecchi amici che si ritrovavano dopo anni. Per la maggior parte del tempo era Niall a parlare, il ragazzo sembrava aver vissuto più anni dell'angelo per quante cose aveva da raccontare e Liam ascoltava in silenzio e cercava di non perdersi neanche una parola, cercando anche di non ridere, a volte. Non l'avrebbe mai detto, ma lo trovava buffo.

Con il passare delle ore c'erano silenzi più frequenti, dove Niall si appoggiava alla spalla di Liam e insieme guardavano le stelle, era davvero una notte piena di stelle, sembravano quasi splendere per loro due.

 

-Come ti sei fatto quelle cicatrici?- chiese curioso Niall, questa volta fu l'angelo a rabbuiarsi, poi però fece un sorriso amaro e rispose -Me le sono procurate in guerra-, ma il ragazzo non si sarebbe fermato, voleva sapere di più, quindi chiese ancora -Quale guerra?-. Liam non se la sentiva proprio di parlarne, non ne aveva mai parlato con nessuno, ma quella notte le stelle brillavano per loro, quindi decise di parlare. -Molti anni fa ci fu una guerra qui sulla terra tra angeli e demoni, io ero tra le file degli angeli a combattere. Nacque perché i demoni volevano dominare gli uomini e gli angeli difenderli, questa volta però per i demoni era più semplice perché gli uomini cominciarono a conoscere il dolore, l'odio, la vendetta. Ogni giorno dovevamo scendere sulla terra e lottare. Ho visto cose orribili che neanche puoi immaginare e queste ferite sono il ricordo di quegli anni- Niall non sapeva che dire, non credeva alla storia dell'angelo, ma mentre raccontava i suoi occhi erano pieni di dolore e sicuramente non stava fingendo.

-È quasi l'alba- disse Liam per fermare quel silenzio. -Si hai ragione, dovrei anche andare- rispose Niall. L'angelo perse un battito, tra un po' sarebbe dovuto andare via e non avrebbe rivisto Niall tanto presto.

-Ci rivedremo?- chiese l'angelo, Niall quasi a fatica rispose -Non credo. Tra una settimana devo sposarmi-.

Liam in quel momento avrebbe distrutto ogni cosa, era arrabbiato con l'universo perché prima gli aveva fatto conoscere Niall e lo aveva spinto oltre ogni ragione e adesso glielo portava via. Crudele se non bastardo, non aveva altri modi per definirlo.

Niall si alzò dalle scale e disse -Grazie per avermi salvato, ora devo andare- e cominciò a camminare, ma l'angelo si alzò e gridò -Posso aspettarti!-, il ragazzo dai capelli biondi si girò e lo guardò perplesso, Liam continuò a parlare -Posso aspettarti anche tutta la vita e quando lei lascerà questa terra, io verrò a prenderti!-. Niall non aveva parole neanche questa volta, ma davanti a quelle parole non si poteva dire nulla, quindi veloce si avvicinò a Liam e lo baciò.

Ed eccola lì, l'acqua che spegne il fuoco. Ogni ferita sembrava sparire con quel bacio. Avrebbe voluto non staccarsi mai da esse, aveva l'impressione che se si fosse staccato sarebbe volato via, perché in quel momento erano le labbra di Niall a tenerlo attaccato al suolo, ma il bacio si concluse e lui era ancora sulla terra e le ferite facevano ancora male, ne avrebbe voluto di più: più tempo, più incontri, più notti piene di stelle, ma per la crudeltà dell'universo non si poteva.

-Mi aspetterai davvero?- chiese Niall, -Lo prometto!-.

Prima che se ne andasse però aveva ancora una domanda in testa -Sei davvero un angelo?-, come prima Liam alzò le spalle.

E così si lasciarono con una promessa, senza sapere che per Liam sarebbero stati anni lunghi come l'eternità e per Niall anni pieni di dolore.

 

Dopo quel giorno, Liam scendeva sulla terra solo per andare da Niall, naturalmente il ragazzo non sapeva della sua presenza, ma il semplice osservarlo bastava all'angelo.

Arrivò anche il giorno del matrimonio, Liam osservò ogni sguardo di Niall e non poteva non notare che i suoi occhi erano tristi, si era anche dovuto tingere i capelli di un intenso castano scuro. Non sopportava l'idea di vederlo così, ma non poteva fare nulla quindi guardava.

Lo aveva seguito anche davanti all'altare e aveva visto tutta l'agitazione del povero ragazzo, quel giorno i suoi occhi erano completamente spenti, sembrava avesse solo voglia che tutto finisse presto. Vide anche la donna di cui avrebbe aspettato la morte, era bella nel suo lungo abito bianco non avrebbe potuto negarlo e non provava odio per lei, solamente invidia, avrebbe tanto voluto essere lui quello che avrebbe passato l'intera vita con Niall. Arrivati al fatidico “Si” se ne era andato, non voleva guardare Niall baciare qualcun'altra.

 

Le settimane cominciarono a passare, Niall si era trasferito nella nuova casa con sua moglie e Liam aveva visto il trasloco, mentre arredavano la nuova casa e Niall stranamente gli sembrò felice per un momento, forse semplicemente era quello che desiderava: avere una bella casa con una bella famiglia, anche se non con una donna al suo fianco.

L'unico momento in cui gli sembrava turbato era durante la notte, perché Niall non sembrava dormire tranquillo, anzi sembrava agitato e si muoveva sempre. Quando succedeva aveva il forte desiderio di sdraiarsi accanto a lui e abbracciarlo tutta la notte, ma ogni volta le braccia che tenevano il ragazzo non erano le sue e lui moriva dalla gelosia.

 

Le settimane formarono i mesi che a loro volta formarono i primi anni. L'angelo cominciava a vedere l'amato piangere sempre più spesso. Lo faceva nello studio in cui lavorava, la sera quando era ora di tornare a casa, e lo faceva in silenzio senza emettere alcun suono, come se avesse paura che qualcuno potesse sentirlo, anche se loro erano gli unici nella stanza e l'angelo era anche invisibile. Liam si chiedeva il perché fino a quando non scoprì che la moglie di Niall era rimasta incinta. Quel giorno decise di volerlo consolare e non restare fermo a guardare come sempre, quindi una di quelle volte in cui lo vide piangere, si rese visibile. Niall ebbe quasi un infarto quando lo vide, sorpreso di vederlo in quella stanza che era chiusa a chiave e sorpreso perché era vestito tutto di bianco e giovane come l'aveva lasciato.

-Che ci fai tu qui?- chiese con la voce mozzata dal pianto. L'angelo non rispose, gli si avvicinò piano, prese una sedia lì vicino e si sedette accanto a lui, lo guardò un po' e poi disse -Di cosa hai paura?-. Niall lo guardò un po' incerto, poi con un tono stanco disse -Ho paura di tante cose: ho paura di non farcela, ho paura di non essere un buon padre, ho paura di quello che mi aspetta, ho paura di non essere abbastanza forte per quel bambino, ho paura di non essere felice. Sono completamente impaurito e non so come affrontare le mie paure-. Finito di parlare il ragazzo abbassò la testa e riprese a piangere sempre in silenzio.

Liam lo guardò e rispose -Puoi solamente provarci per saperlo e io so che ci riuscirai. Sei forte, sei una persona fantastica e tuo figlio ti adorerà, me lo sento e sarai felice un giorno, l'importante è cercare la felicità e sono sicuro anche che la troverai- Niall si voltò appena l'angelo smise di parlargli e lo guardò, poi Liam continuò chiedendo -Perché piangi in silenzio, da solo e chiuso in questa stanza?-.

-Non voglio che nessuno mi veda piangere, non posso permettermi che gli altri mi vedano impaurito e in preda a un attacco di paura- rispose l'altro.

Liam lo abbracciò e gli diede un bacio tra i capelli, mentre lo stringeva gli sembrò così fragile, ebbe paura di romperlo. Vedeva Niall come l'essere più delicato e fragile del mondo.

Se ne stava andando, quando Niall gli chiese se l'avesse rivisto un altra volta, ma Liam non rispose, non si girò neanche.

 

Passarono molti anni, il bambino era nato e cresciuto e Niall si comportava come un ottimo padre, non gli faceva mancare nulla, le sue paure erano state portate via con il tempo. Liam non si era mosso neanche durante quegli anni, continuava ad aspettare anche se gli faceva male vederlo, il suo cuore non poteva fare al meno di fermarsi quando sorrideva a sua moglie o la baciava.

All'angelo il giovane ragazzo sembrava stanco, aveva l'impressione che Niall non sopportasse quella vita o che fosse difficile e non poteva non notare come giorno dopo giorno il suo sorriso era sempre più stanco. Se avesse potuto lo avrebbe protetto da ogni male, guidato in ogni difficoltà e reso felice e non gli importava quanti anni ancora doveva aspettare per poter fare quelle cose. Lui era disposto a perdere se stesso pur di stargli vicino anche se questo lo distruggeva, perché Liam era come il sole, talmente innamorato della luna che era disposto a morire ogni giorno pur di vederla splendere.

A volte, quando lo guardava, non poteva fare a meno di chiedersi se Niall lo pensasse, se ricordasse la promessa che gli aveva fatto, avrebbe voluto saperlo per non sentirsi l'unico a lottare, perché non c'è cosa più triste di una persona che lotta per due.

 

La vita del giovane era passata lentamente. Ogni singolo giorno Liam era straziato dalla solitudine e Niall dalla stanchezza. Entrambi erano in attesa dell'altro, anche se nessuno dei due sapeva che entrambi stavano aspettando.

Erano alla fine però, Niall era invecchiato tanto e sua moglie aveva già trovato il riposo eterno. Ogni tanto Liam vedeva il figlio del ragazzo venirlo a trovare con sua moglie e i nipoti e quelli erano gli unici casi dove Niall sembrava sorridere realmente.

Una di quelle notti il ragazzo, oramai invecchiato, si affacciò alla finestra e cominciò guardare le stelle e disse -Non so se sei ancora qui vicino a me, ma io ti amo ancora e ti sto aspettando-. L'angelo al suo fianco non sapeva se essere felice o triste, perché non sapeva a chi si riferisse, se a lui o alla defunta moglie.

 

Il giorno arrivò improvviso, Niall si sentiva molto stanco e si sdraiò sul letto. Sentiva che era arrivato il momento di ritrovare il suo amato. Il figlio lo raggiunse in camera, era lì già da qualche giorno aspettando anche lui quel momento con dolore.

Niall si rivolse al figlio e disse -Sei stato l'unica cosa bella in questa vita. Vederti crescere è stato magnifico-. Il ragazzo cominciò a piangere e lui a spegnersi.

Si ritrovò a guardare la scena poco dopo in terza persona. Vedeva il figlio che piangeva al suo fianco, la moglie correre da lui. Cominciò a vedere sfocato, poi una voce forte e sicura disse -Ti ho atteso per anni-.

Liam era lì che lo guardava, bello come l'ultima volta. Era confuso, poi capì: la promessa. Una delle ragione per cui la mattina apriva gli occhi e la sera li chiudeva. L'angelo gli sorrise e si avvicinò, gli prese le mani che ora vedeva giovani come un tempo. Riusciva solo a pensare che finalmente era arrivato il momento di lasciarsi andare.

Niall lo abbracciò di getto e quasi senza voce disse -Mi sei mancato così tanto...- Liam sorrise dopo anni di solitudine e dolore.

Oramai il resto non contava più per nessuno dei due, uscirono fuori, l'angelo prese le mani al ragazzo e disse -Ti ho atteso per tutta la vita. Dal nostro incontro non ti ho mai abbandonato. Ho visto come sei stato forte e come hai resistito con coraggio, sono così felice di avere una persona come te al mio fianco. Oramai siamo solo io e te e se lo vuoi ancora ti porterò ovunque e ti mostrerò com'è il mondo. Non ti lascerò più perché io ti amo!-.

Niall lo guardò un istante e rispose -Ti amo anche io, non ho mai smesso-. Si baciarono e di nuovo sentirono quell'incendio spegnersi. Perché l'amore miei cari lettori è acqua che spegne il fuoco.

 

Spazio dell'autore:

Questa storia è stata scritta pensando al mio primo amore, tutte le sensazioni che ho scritto le abbiamo provato realmente credetemi. Purtroppo tra noi è finita anche se non siamo mai stati realmente insieme (lunga da spiegare mi dispiace), ma ho voluto finire la storia con il finale che avrei voluto per noi.

Mi ha cambiato la vita, mi ha aiutato e io ho aiutato lui e sono onorato di condividere le emozioni che ho provato con voi, sappiate che ogni frase è un riferimento alla nostra storia, ho scelto accuratamente ogni parola. E se lo volete sapere i caratteri e ciò che fanno i personaggi sono anche nostri, solo ho deciso di mischiarli un po'.

Ultima cosa e poi smetto di rompervi, all'inizio era un originale ma l'ho trasformata in una Niam per un mio amico che ringrazio tantissimo perché mi è vicino in questo momento che ho bisogno di aiuto. GRAZIE TONY!

 

 

  
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