Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: Nina16    12/04/2015    5 recensioni
Prologo:
- cos'hai? .- Mi chiese il mio bellissimo bambino. E' la copia esatta di suo padre.
-Niente piccolo mio. Stavo solamente pensando. - Non potevo nascondere nulla a questo piccolo birbante.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Castiel, Dolcetta, Nathaniel, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi svegliai la mattina seguente. I raggi del sole filtravano dalla finestra. Con una mano cercai  il corpo di Castiel. Alzai il capo e capii  che lui non era più accanto a me. 
Quella mattina mi sentii al settimo cielo. Scesi dal letto  mi vestì e mi diressi in cucina.
Lo trovai li in tento a preparare la colazione: -Buon giorno Castiel - Dissi raggiante ma lui mi ignorò. Continuava a preparare la colazione come se nulla fosse . Mi sedei silenziosamente aspettavo una sua parola, un gesto qualcosa... dopo quelle parole importanti che ci dicemmo  pensaii che le cose fra di noi potevano andare  meglio. Invece mi  sbagliavo.
-Tieni- Disse in tono piatto non mi degnò di uno sguardo. Si sedette anche lui. Rimasimo in silenzio per tutta la colazione. Quando finimmo sparecchiò e se ne andò in camera sua.
Non riuscivo a capire questo suo comportamento. Mi aveva detto che mi amava ma non potevamo stare insieme e questo a malincuore lo avevo capito.
Lo seguii volevo sapere cosa diavolo gli passava in quella sua testaccia. Lo bloccai per un braccio:- Qualcosa non va? - Chiesi Confusa. 
-Cosa vuoi che abbia?-Domandò in tono furioso:- Giorgia parliamoci chiari solo perchè ti ho detto che  potrei essere innamorato di te...non debba farti un film adesso - Mi rispose con un tono disperato. Usò il condizionale ''Potrei essere innamorato di te'' .  La sera prima mi aveva detto che mi amava e la mattina se ne uscii che non sapeva se lo era effettivamente. Nervosamente continuai a fissarlo come se mi stesse negando di respirare.
-Cosa pensavi di poter usurpare il posto della mia ex ragazza?- Mi urlò contro. Continuai a fissarlo il mio volto fu segnato dalla delusione.
  Non ne potei più così sbottaii del tutto:-Potrei essere innamorato? Usurpare?  Cos'è ti sei svegliato dal lato storto del letto?-Domandai Acida Si avvicinò furente verso di me: -Forse non ti è chiara una cosa piccola idiota, ti ho detto di amarti è vero ...Ma l'ho detto forse per pena non lo so cosa mi sia preso ieri sera  forse avevo così tanta voglia di divertimi che per farti cedere ti ho detto tutte quelle belle frasi. - Con quelle parole mi aveva traffitto il cuore. Avevo creduto in lui e alla possibilità di questo misero amore invece fu tutto vano.
-Quindi tutta la storia della tua ex  che le hai detto che eri innamorato di me non era vera?- Chiesi ormai al limite della pazienza.
-Si è vera la storia che le ho detto che ero innamorato di un'altra. E' forse pensandoci bene non lo ero veramente. Giorgia te l'ho ripeto ora e non voglio ripeterlo mai più: Non starò mai con te vedi di occupparti del tuo biondino. Sbaglio o adesso hai un'appuntamento con lui. - Mi informò duramente. 
Mi parve di avere difronte il vecchio Castiel quel ragazzo che anni fa  mi tormentava, che si burlava di me. Un Castiel che non volevo rivedere mai più. 
-Sai che c'è hai perfettamente ragione d'ora in avanti mi occuperò solamente del mio fidanzato. Ti chiedo scusa se ti ho importunato con questi inutili sentimenti. Ci fu un momentro di silenzio fra di noi.  Dal nervoso incominciarono a scendermi lacrime amare . Mi girai non volevo farmi vedere da lui in quello stato: -Castiel nonostante tutto grazie per avermi ospitata adesso tolgo subito il disturbo. 
-G-Giorgia aspetta perdonami - mi rispose colpevole. 
 Uscii da quella casa. Ero stanca del suo atteggiamento lunatico. Mi aveva trattata come un vecchio straccio . Non tolleravo più il suo atteggiamento verso di me.  Decisi di scacciare i pensieri, la frase che mi aveva detto la sera prima ed ogni cosa che riguardava lui
Quando uscii da quella casa dimenticaii il mio cellulare. Non ebbi intenzione di andare a riprenderlo. Preferii non rivedere Castiel in quel momento. 
Girai per le strade di quel quartiere senza meta. L'orologio della città indicava già le 10 del mattino. Dovevo andare da Nath ma non mi sentii pronta. Avevo molte cose di cui parlare con lui:
Dovevo parlare apertamente . Su quello che provavo veramente per lui , le menzogne che gli avevo detto in questi quattro anni che eravamo stati insieme.
Quattro lunghi anni. Se ci pensavo mi sentivo uno schifo.  Per lui che in tutto questo tempo era stato affianco di una bugiarda ipocrita. Si! Ero diventata ipocrita, non si meritava tutto questo.
Avevo provato e riprovato a fare la fidanzata innamorata ma non ci riuscivo ero un fallimento. Non perchè lui non me lo permetteva al contrario: Lui era sempre gentile, sorridente si vedeva un miglio che aveva occhi solo per me. Invece io lo avevo sempre tradito. Non fisicamente , ma mentalmente ero  assente quando ero in sua compagnia. Ogni volta che ci baciavamo  o  parlavamo al suo posto si materializzava magicamente Castiel.
Una volta mi capitò persino di chiamarlo col nome dell'idiota e lui fece finta di nulla. Incominciai a pensare come potevo abbordare l'argomento quando mi sentii tirare per un braccio e mi girai di scatto:- Che diavolo ci fai tu qui..- Era Castiel. 
-Ti sei dimenticata il cellulare a casa mia ... e poi volevo scusarmi per il mio comportamento poco cortese che ho avuto questa mattina verso di te. - mi disse non volevo sentire le sue inutili scuse.
-Bene. Grazie si avermi restituito il cellulare. Se è tutto ti lascio ho molte cose da fare quest'oggi. - Risposi fredda non avevo più intenzione di essere trattata per l'ennesima volta da povera stupida.  Cercai di andarmene  ma mi bloccò per i polsi appoggiandomi di schiena su un muretto. Sentivo il suo respiro affannarsi.
-C-Che stai facendo?- Chiesi con un filo di voce. Ebbi paura: i suoi occhi erano diversi. 
Lui era diverso sembrava totalmente fuori di sè.  Lo pregai in tutti i modi di lasciarmi andare ma non volle ascoltarmi
-Voglio parlare con te. - rispose con voce smorzata. Mi teneva ancora per i polsi. Aveva paura che potevo scappare. 
-Credo che ci siamo detti tutto stamattina. Anzi mi corrego tu hai detto tutto. E tranquillo ho ricevuto forte e chiaro il messaggio . Quindi lasciami  andare Castiel ,se no giuro che mi metto ad urlare fin quando non viene qualcuno a liberarmi di te. - non mi aveva lasciato altra scelta. Non poteva trattarmi a suo piacimento o parlare quando e come  voleva lui.
-Non ci credo Giorgia. Non  avresti il coraggio di farmi questo a me. - Replicò stringendomi i polsi cominciava a farmi male. Ero in balia di lui. In quel momento per la prima volta desiderai che Nath fosse li.
-Castiel adesso basta! Mi fai male! - Gli Urlai contro .- Non voglio lasciarti andare via da me. - Quasi mi supplicò.
-Mi fai paura...Castiel ti prego.- Entrambi eravamo arrivati al limite della disperazione.
-Ehi amico che cosa stai facendo? -Lasciala in pace Castiel!. - Quelle voci erano loro:
-Armin, Alexy non sapete quanto sia felice di vedervi - Esultai felice di vedere i miei due amici. Finalmente Castiel mollò la presa e mi lasciò andare. 
-Che cavolo stavi facendo Castiel? -Chiese Alexy . Ma lui lo ignorò e incominciò a fissarmi . Nei suoi occhi potevo leggere benissimo: Disperazione, sensi di colpa. Aveva rovinato tutto . Non potevo più comportarmi con lui come facevo un tempo.
Prima che se ne andò... Si avvicinò a me e mi sussurò dolcemente: - Non proverai mai con lui ...quello che provi quando sei accanto a me . - Aveva ragione io amavo Castiel. A questo punto non ero del tutto convinta dei suoi sentimenti. Non capivo cosa fossi realmente per lui.
-Che cosa gli è preso?- Domandò Alexy - Nulla...Credo che in questo periodo sia abbastanza confuso- Risposi Continuai a fissare l'ombra di Castiel che man mano scomparve del tutto dalla mia vista.
-Mi potresti dire che cosa è successo con tuo padre? - Mi chiese Alexy . A quanto pare questa storia aveva fatto notizia. Erano quasi tutti a conoscenza della litigata avuta con mio padre.
-Alexy per favore non ti ci mettere anche tu. - Non riuscii a parlare. Barcollavo come se stavo per cadere da un momento all'altro. Mi avvicinai ad Alexy e lo guardai. Lui non mi diede neanche il tempo di parlare e mi ritrovai fra le sue braccia.  Avevo bisogno di sfogarmi con il mio amico, ma non volevo farlo non in quel momento non in quel luogo dove occhi indicreti potevano osservarci.
-Ehm piccioncini io sono ancora qui eh?- Disse Armin incrociando le braccia. Ci prese in giro. In effetti in quel momento sembravamo un coppietta di fidanzatini.
-Vuoi un abbraccio anche tu?- Questa volta lo presi in giro io. Lui diventò  rosso in viso. Questi due avevano la capacità di far risollevare il morale persino ad un muro.
Erano la vivacità fatta persona. 
-Vieni con noi?  Stiamo andando a casa mia e poi così tu e Alexy potete parlare- Disse Armin sorridente. Accettai l'invito Nathaniel poteva aspettare.
-D'accordo andiamo - Dissi e ci avviammo verso casa sua. Questi due rompiscatole li conobbi al liceo.
 All'ora eravamo nominati i tre moschettieri. Eravamo stati sempre insieme  non l'avevo mai detto a nessuno ma prima che mi piaceva  Castiel avevo avuto una piccola cotta per Armin. Nemmeno  Alexy lo sapeva.
Lo notai dal primo giorno di scuola. Nonostante il suo aspetto da ehm come dire...Non era brutto anzi era molto attraente: bruno, occhi azzurro cielo, pelle chiara. Doveva essere alto all'incirca 1,79 m.  Aveva un fisico ben definito  ma a causa del suo abbigliamento faceva pensare tutt'altro: A causa dei suoi indumenti ''Alla moda'' era definito dagli altri ragazzi e sopratutto da Castiel un pò troppo femminilizzato.
 Dopo mesi di un continuo vociferare sui suoi gusti amorosi si dovettero ricredere tutti. Infatti un giorno Armin si presentò mano nella mano con Iris una mia compagna di classe. Rimasero tutti sbalorditi quando si baciarono davanti a tutta la scuola. Così le voci sulla sua presunta omosessualità terminarono.
Quando li vidi ci rimasi un pò male. Poi man mano il tempo passò e mi dimenticai completamente di lui. Fu una cotta passeggera.
Invece con Alexy era stata amicizia a prima vista ci trovammo subito. Avevamo restaurato praticamente dall'inizio una simpatica reciproca.  E da allora aveva avuto un ruolo importante nella mia vita.
Ci fidavamo l'uno dell'altro. Sapevo tutto di lui e altrettanto lui sapeva tutto su di me. Ero a conoscenza: sui suoi gusti in campo amoroso, della sua fobia per tutti i tipi d'insetti, e tutte le sue paure e insicurezze e tutto  quello che aveva passato durante la sua adolescenza. 
Era spesso maltrattato  perchè  gli piacevano gli uomini. Non potevo accettere queste calugne contro un ragazzo che non faceva niente di male, amava i ragazzi ma qual'era il problema?. Cosa stava facendo di sbagliato?.  
La mente umana poteva essere davvero ignorante.  Lo schivavano come se era affetto da una malattia contagiosa , lo discriminavano. Odiavo tutte queste persone che avevano tutti questi pregiudizi. Io venivo definita strana proprio perchè passavo del tempo in sua compagnia, ma per me non era stato mai un problema. L'avevo sempre difeso da  tutti o  per lo meno ci provai.
Alexy durante il liceo aveva preso una di quelle batoste abbastanza forti da non riuscire ad andare avanti . Era stato umiliato da un'altro ragazzo che frequentava il nostro liceo. Questo ragazzo disse che era innamorato  di lui. Io non mi fidavo lo avevo avvertito ma niente da fare si era innamorato  e quando lo faceva non c'era più via di scampo. 
Infatti i miei dubbi erano del tutto  fondati.  Alexy venne a sapere  dall''amico di questo ragazzo che era stata tutta una scommessa e che fu obbligato a stare con lui. Per Alexy fu un duro colpo. Non volle tornare a scuola per diverse settimane: stava male, soffriva in silenzio per me fu difficile non sapevo come comportarmi. Mi aveva detto che aveva bisogno di tempo e io glielo diedi per un pò non ci vedemmo. Mi mancava avevo bisogno di lui in quel periodo. Ma per fortuna  dopo tre settimane e dopo questa brutta esperienza tornò ad essere il solito gioioso Alexy.
Arrivammo a casa di Armin viveva in un piccolo appartamento era ben arredato ma lo era ''alla Armin''. Salimmo le scale ma Armin ci fece aspettere sul pianerottolo.
-Aspettatemi qui- disse precipitandosi dentro. Io e Alexy ci guardammo confusi. Dopo un paio di minuti riaprì la porta.
-Pensi che possiamo  entrare o vuoi continuare a farci ammirare il pianerottolo di casa tua? -Lo presi in giro.
-Scusate aveva lasciato delle cose  sparse per casa. Entrate- Si spostò dalla soglia e ci fece accomodare.
Una volta entrati notai che la pulizia veloce che aveva adoperato non era servita a niente. Quell'appartamento era praticamente invaso da fumetti, video games di ogni tipo sembrava una discarica.
- E per fortuna che ti sei precipitato in casa per sistemare - Dissi indicando il putiferio che regnava in quell'appartamento.
 -Avevo altre cose da sistemare...- Rispose ridacchiando.  Andammo nel salotto a parlare ,  e ci accomodammo in due piccole poltroncine invece Armin si rinchiuse in camera sua disse che aveva un livello da completare di non so cosa.
E ci lasciò soli, rimasimo in silenzio per un pò.  Solitamente non era mai successo di avere questa sorta di silenzio imbarazzante fra di noi.
Passò un minuto ancora in quella stanza regnava il silenzio più totale fra me e lui potevi solamente sentire Armin che imprecava contro il videogame.
Ci guardavamo solamente ma nessuno aveva intenzione di proferire parola, fino a quando non decise di rompere questo silenzio che si era creato.
-Cos'è successo con tuo padre e Castiel?- Chiese . -Hai studiato gli appunti che abbiamo per lunedì?- Cercai di cambiare discorso. Alexy corrucciò le sopracciglia e si mise a braccia conserte.
-Giorgia!- Mi richiamò duramente. 
-D'accordo! A quanto pare credo che non abbia altra scelta.- risposi sospirando. 
-Con mio padre ho avuto la solita lite sul mio comportamento che adopero al ginnasio. Alexy sei accorrente di tutte le calugnità che fa quell'uomo: Tradisce mia madre con qualunque donna gli si presenti davanti, la tratta come una schiava, mi obbliga a fare tutto quello che vuole. Sono esplosa non sono riuscita a contenermi. E poi mi ha messa alla porta praticamente ed onestamente non ci ho pensato due volte ad andarmene da li.- Raccontai con un filo di amarezza. Quando parlavo di quell'uomo mi veniva un senso di nausea.
- E a tua madre non ci pensi?.- Mi domandò 
- Alexy... mia madre è sempre stata accondiscente nei confronti di quell'uomo. Se avesse un minimo di dignità se ne sarebbe andata da un pezzo- Risposi duramente. Io volevo bene a mia madre ma non sopportavo che si faceva sottomettere da quel marito degenere che si ritrovava accanto.
-Magari c'è qualcosa sotto che non sai. Con Castiel che cosa hai combinato?. Praticamente era disperato stamattina.
-Con quell'idiota...Praticamente ho fatto un casino totale.- Dissi - Quando me sono andata via da quella casa , mi ritrovai a vagare per la città. Ero stanca e mi rifugiai nel parco lì ho incontrato Castiel che dopo avergli raccontato cosa mi era successo si era offerto di ospitarmi in casa sua. Ed io ho accettato il suo invito.- Alexy mi guardò strano e si alzò.
-C-Cosa hai fatto?- Mi interruppe scioccato. - Aspetta lasciami continuare ancora non è finita qui. - Dissi e lui si rimise composto e mi ascoltò.
-Siamo andati a casa sua, abbiamo cenato siamo stati molto bene insieme. Poi però la mia troppa curiosità mi si è rivolta contro. Ho trovato delle foto che ritraevano Castiel abbracciato insieme ad una ragazza bellissima. La curiosità, la gelosia mi stava lentamente logorando il fegato.-dissi.
-E poi cos'è successo?- Mi domandò curioso.
-Non riuscivamo a prendere sonno e Castiel ebbe avuto la brillante idea di vedere un film. Ma invece di guardare la Tv ci siamo messi a discutere e li gli ho chiesto chi fosse la ragazza delle foto. Lui tentava di nascondermi la verità ma poi alla fine vuotò il sacco. Era la sua Ex fidanzata adesso morta.- Continuai a raccontare mi faceva male ripensare a quella ragazza e dell'amore che Castiel aveva riservato e provato per lei.
-E la tua reazione quale è stata?- Mi chiese. - Ci sono rimasta di sasso mi sono sentita tradita  anche un pò in colpa per quella ragazza Castiel mi aveva raccontato che l'aveva lasciata per me. Dopo  mi disse che non potevamo stare insieme perchè sennò avrebbe fatto un torto a lei. Me ne andai a dormire distrutta sconfitta e in quel momento Castiel entrò in camera mia e si mise accanto a me e mi disse che mi amava.-Continuai a raccontare tutto quello che mi era capitato. Alexy si rialzo nuovamente era esterrefatto continuava a girare avanti ed in dietro per quella stanza.
-Ti ha detto che ti ama ma stamattina si è rimangiato tutto?. E' un idiota!. - Esclamò infuriato sbattendo il piede sul pavimento. 
-Giorgia adesso basta!.Non ti permetterò più di star male per quell'idiota contraddittore. Devi dare un taglio a questa storia. Non devi tirare troppo la corda se non vuoi che si spezzi del tutto.- mi rispose
-Cosa vorresti insinuare?- domandai acida.- Non sto insinuando niente...Ma dovresti riordinare i tuoi sentimenti. Incominciando col parlare a Nathaniel- Disse mi mise le sue mani sulle mie spalle e continuò: E' meglio che adesso tu vada a parlare con lui si sincera e tutto andrà per il meglio.
-N-no.- Balbettai:- Ho paura di ferirlo. - continuai.
-E' ora che questo triangolo amoroso finisca e che ogni sentimento riguardante Castiel finisca adesso. -Aveva ragione dovevo riuscire a chiudere questo capitolo una volta per tutte. Svelare il mio amore a Castiel fu tutto inutile  ma anche controproducente: Quindi decisi di fare la cosa più giusta dimenticare Castiel e dire la verità al mio fidanzato.
- Hai ragione andrò immediatamente a chiarire le cose con Nath.- Risposi  Alexy si avvicinò e mi fece una carezza sul capo e mi sorrise.
Salutai Armin e Alexy e mi diressi a casa di Nathaniel decisa a dire la verità. Ma durante il tragitto  mi fermai più volte in quel momento un senso di angoscia mi pervase in tutto il corpo. 
Senza che me ne accorsi arrivai a destinazione quella casa mi sembrò spaventosa. Mi diressi al campanello e suonai. Mi trovai davanti il solito Nath sorridente cercò di baciarmi ma mi scansai. - Dobbiamo parlare .- Dissi senza guardarlo negli occhi. Mi fece entrare e ci accomodammo in camera sua.
-Allora?. Di cosa volevi parlarmi?- Domandò cupo in viso.
-Da quand'è che stiamo insieme? - Chiesi tenevo lo sguardo fisso sul pavimento.
- Da quattro meravigliosi anni. Cos'è te ne sei dimenticata?.-Mi chiese a sua volta.
-Non l'ho dimenticato!.- Esclamai:- Credimi non posso dimenticare questi anni di teatrino in cui ho recitato.- Continuai a dire.
-Cosa intendi per teatrino?.-Domandò confuso.
-Vuol dire che...-Sospirai:- Non sono mai stata innamorata di te.- Risposi tutto d'un fiato.
Calò un lungo silenzio. Dopo molto tempo mi sentii più leggera. Nathaniel non mi guardava non so cosa abbia pensato in quel momento.
-Ti rendi conto di quello che dici?- Mi chiese disperato lo avevo annientato, distrutto era arrabbiato e ne aveva tutte le ragioni.
-Ovviamente si...So anche cosa significa stare al fianco di una persona di cui nutri  solamente un bene fraterno.- Risposi disperata come avevo potuto nascondere tutto questo all'unico ragazzo che mi abbia amato sul serio.
-S-sei innamorata di Castiel vero?- Domandò  quella domanda mi fece cadere dalle nuvole. Non sapevo cosa dire o fare in quel momento. L'unica cosa che potetti fare fu annuire diedi un consenso a quella sua domanda: Ero innamorata di quel lunatico.
-Me ne sono accorto sai?. Di come l'osservi o come sorridi quando sei in sua compagnia. Mi dispiace ma non ti lascerò andare tanto in fretta. In amore e guerra tutto è lecito no? - Mi informò.
-Cosa vorre-...-Non mi diede il tempo di continuare la frase che mi prese per le spalle . Mi lanciò letteralmente sul suo letto e si mise a cavalcioni sopra di me. Mi baciò, inizialmente fu un bacio timoroso ma poi prese più slancio. Fu spinto dal disperato desiderio di farmi innamorare di lui. In quel momento mi sentii  inerme, in balia di lui non si era mai comportato in quel modo. Continuò a baciarmi  con foga io mi dimenavo cercai di liberarmi, lo implorai di lasciarmi andare  non volevo baciarlo. Ma lui non volle mollare la presa anzi continuò .Mi levò la maglietta ed mi baciò sul collo , sulle clavicole scendeva sempre più  giù fino ad arrivare ai miei seni. In quel momento ebbi paura iniziai ad urlargli contro gli dissi di fermarsi ero arrivata alla disperazione.
-T-ti prego fermati Nath tu non sei così tu...- Sibilai le lacrime incominciarono a scorrere sul mio viso. Nathaniel si fermò e mi guardò:- Scusami Giorgia, non volevo ...ma il solo pensare che sei innamorata di un'altro mi ha fatto perdere la testa. Io ti amo e questo non posso cambiarlo.- mi rispose si spostò e si sdraiò accanto  a me.
Rimasimo in silenzio ma quel silenzio fu interrotto da una Telefonata che mi arrivò.




ANGOLO AUTRICE: Salvee! Avevo dimenticato di nuovo l'angolo autrice ahahhaha. Volevo ringraziare chi dedica del tempo alla mia storia e a chi recensisce. Grazie di vero cuore, Spero che questo capitolo non vi abbia annoiato ho parecchie visualizzazioni quindi credo che piaccia ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensiate. Come ogni volta, lo ripeterò fino alla sfinimento se ci fossero errori fatemelo sapere ho bisogno di sapere così posso migliorarmi nello scrivere. Detto ciò alla prossima :)
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Nina16