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Autore: kuma_g    12/04/2015    0 recensioni
Tarik e' un principe troppo bravo e bello per trovare interesse in qualcosa o in qualcuno. Un giorno conquistato un villaggio incontra un ragazzino. Sarà lui la cura per la sua noia?
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Contesto generale/vago
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Noioso. Avevano conquistato un altro noioso piccolo paesino in quella noiosa nazione. Anche quella troppo debole per poterlo osteggiare degnamente. Il principe Tarik a cavallo del suo destriero bianco diede il permesso ai suoi di disporre di beni e persone come meglio credevano e spronò il suo cavallo a tornare indietro. Noia. Noia. Noia. Non trovava nulla di spassoso da tanto tempo. Era sempre stato il più bello, il più forte, il più potente; aveva sempre avuto soldi, donne, terre; per lui era tutto facile. Aveva una carnagione candida, lunghi capelli castani, un viso appuntito, occhi celesti, una leggera barba e un fisico aitante. I suoi uomini avevano schierato tutte le ragazze in modo che potesse sceglierne una che sarebbe diventata il suo giochino personale, finché non si fosse stancato di lei almeno. Noiose. Tutte noiose. Carine ma tutte spaventate. Dopo averle osservate tutte decise per una ragazzina, mediocre, capelli biondi e occhi azzurri, magra e piatta; tutta tremante. Fece cenno ai suoi uomini e fece per dirigersi nel palazzo che avevano conquistato in cui avevano deciso di alloggiare per quella notte. In un attimo sentì un trambusto. Si voltò e vide un ragazzino che era riuscito a liberarsi dalle corde e che cercava di dirigersi verso la ragazzina. Fu atterrato con un niente. Gli si avvicinò.
"Bene bene; chi abbiamo qui? Un giovane coraggioso?" - disse Tarik avvicinandosi al ragazzino. Gli alzò il viso prendendolo per i capelli neri, che portava leggermente lunghi legati in un codino tenuto da un nastro azzurro. Rimase colpito da quel viso leggermente rotondo sporco di fango, il cui colore olivastro, evidenziava gli occhi verdi. Quello che catturò il principe Tarik fu un'espressione di qualcosa che non aveva mai visto: Sfida.
"Lasciate stare mia sorella!"
"Così osi darmi ordini?"
Tarik strappò di mano una frusta a un soldato e colpì il ragazzino sulla schiena, tracciando sulla veste color avorio una linea rossa. Il ragazzino strinse i denti e non gridò. Tarik lo vide come un affronto e iniziò a colpirlo ancora e ancora, sempre più forte, ma il ragazzo continuò a non urlare. Quando ebbe il fiato corto Tarik girò con un calcio il ragazzo, ma la sua espressione di sfida non era cambiata anche se era evidente il dolore che provava. Cercò di sputarlo. Tarik era a dir poco frustrato. L'avrebbe umiliato. Lo tiro' per i capelli e lo sollevò. Gli prese il viso con una mano e il ragazzo cercò di morderlo.
"Sei un bell'animaletto selvatico; ma io non posso lasciare animaletti selvatici in giro, altrimenti potrebbero stupidamente pensare di rivoltarsi contro di me. Visto che vuoi così intensamente che lasci in pace tua sorella, che ne dici di venire tu a farmi compagnia? Ti addomesticherò per bene... E mi piacerebbe provare qualcosa di diverso da una donna."
Il ragazzo si irrigidì. Poi guardò la sorella. Quando puntò ancora lo sguardo sul principe questi si sentì soddisfatto nel notare il passaggio dal disprezzo più assoluto alla resa. Non era però una resa totale perché il giovane aveva negli occhi una luce combattiva. Il principe pensò di aver trovato un piccolo svago per la sua noia.
Tutti i lupi possono diventare cani.
   
 
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