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Autore: Kairyporter    12/04/2015    1 recensioni
Liz non sa esattamente cosa prova per Red. Sa che ci tiene a lui, che deve proteggerlo e salvarlo, esattamente come lui fa con lei. Ma cosa succede se un oceano di verità nascoste la travolge?
Ovviamente Lizzington!
Genere: Angst, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La ricerca era stata vana. Aveva passato mezzo pomeriggio nei centri commerciali ma quello che trovava era dozzinale. Di certo niente di adatto per una cena ufficiale. Alla fine riuscì a trovare solo un paio di scarpe che avrebbe abbinato all’abito rosso che usò per la missione sotto copertura all’ambasciata. Fu la prima volta che ballò con Reddington. L’aveva lasciato senza fiato. Il suo wow valeva più di mille complimenti e, lui era stupendo in smoking.
Parcheggiò la macchina sotto il suo appartamento. Avrebbe preso un taxi per andare alla festa. Inserì il codice nella porta ed entrò. Buttò distrattamente la borsa sul letto, la busta con le scarpe vicino al comò e iniziò a spogliarsi per entrare nella doccia quando vide una grande scatola con sopra un biglietto.
Ne avrai bisogno. Divertiti
Red
Alzò gli occhi al cielo e si sedette sul letto. Quell’uomo era incredibilmente testardo. Aprì la scatola, sollevò i lembi di tessuto che vi erano a protezione e rimase senza fiato.  Era un abito di raso, blu scuro, con un corpetto a pieghe. Il seno e la vita erano fasciati con una fila di sottili strass che facevano sembrare l’abito trapuntato di stelle. Posò l’abito con cura sul letto, osservandolo meravigliata.
Gli occhi di Liz brillavano, non aveva mai visto niente di più bello.  
 
La grande scalinata, ornata di teli di seta e fiori, conduceva direttamente alla sala. Liz si guardava intorno meravigliata e anche un po’ a disagio. Ovunque posasse lo sguardo c’erano uomini eleganti che si stringevano la mano accompagnati d’altrettante donne incipriate. Lo sguardo correva di tavolo in tavolo alla ricerca di un viso familiare. 
“Liz?” Una voce familiare la fece voltare
“Ressler!” Era felice di vedere un volto amico. Donald aveva un elegante completo nero e la guardava meravigliato
“Wow Keen! Sei meravigliosa!”
“Grazie” Considerava Donald un buon amico. Insieme ne avevano passate tante. Le offrì il braccio e insieme scesero il resto della scalinata.
“Liz! Ressler! Siamo qui” La voce di Aram echeggiò nella sala. Agitava la mano nella loro direzione per farsi notare. A fianco a lui c’era Samar in un elegante vestito rosso aderente. Cooper e sua moglie erano seduti allo stesso tavolo. Quando tutti presero posto Thomas Connolly andò sul palco.
“In primo luogo vorrei ringraziarvi tutti per essere qui. Aspettavo questo momento da tanto e sono felice che i miei più cari amici siano presenti oggi. Dai miei colleghi d’ufficio, all’FBI. Vorrei ringraziarvi uno ad uno, ma ci vorrebbe troppo tempo e so quanto siete affamati” Strappò una risata al pubblico “So che i discorsi sono lunghi, ma cercherò di essere più breve possibile. Se sono qui oggi è anche merito vostro e, prometto, che mi prenderò cura di ognuno di voi perché è questo che fanno gli amici, si aiutano nel momento del bisogno” Il suo sguardo correva sui vari tavoli “E ora, credo sia meglio iniziare il banchetto!”
Un grande applauso si alzò.
La serata passò tranquilla tra risate e piatti. Era bello poter stare tranquilli e parlare con quelli che ormai erano diventati i suoi amici. Non aveva nessuno se non loro, e Reddington ovviamente. Ma con lui doveva sempre stare attenta, sempre a cercare quella linea sottile tra la verità e la bugia. Doveva soppesare tutte le parole soprattutto quando raccontava le sue storie. I pesci, il tango milonga, il benefattore. Non capiva mai se stesse parlando del loro rapporto o se semplicemente si divertiva a far diventare matte le persone. Quella sera non c’era niente di criptico, solo una formale e divertente cena. Anche se erano lì per dovere. Probabilmente avrebbero tutti scelto una serata al cinese o una pizza in ufficio, per conoscersi meglio, che una cena in pompa magna. Aram era quello che parlava di più. Aveva praticamente raccontato tutta la sua vita in meno di un’ora.
La musica suonava dolcemente e le varie coppie si alzarono per aprire le danze. Aram fu il primo ad alzarsi e chiedere un ballo all’agente Navabi. Subito dopo gli seguirono Cooper e consorte, lasciando soli al tavolo Ressler e Liz.
“Vuoi ballare?”
“Preferirei di no, ho la pessima abitudine di condurre” prese un sorso di vino “ma credo che quella ragazza al tavolo di fronte ti abbia puntato. E’ tutta la serata che ti mangia con gli occhi” sorrise colpevole osservando Donald di sottecchi. “Io andrei a chiederle un ballo”
Lo sguardo di Ressler oscillava tra la ragazza e Liz. “Augurami buona fortuna Keen” Disse alzandosi e sistemandosi la giacca
“Buona fortuna” rispose alzando il calice del vino per poi posarlo sul tavolo e osservare il collega che si avvicinava alla ragazza.
“Ed ecco il membro più prezioso dell’FBI!” La voce di Connelly la fece sussultare. Si materializzò al suo fianco prendendo quello, che fino a qualche secondo fa, era il posto di Ressler.
“Buonasera signore, bel discorso”
“Oh grazie, non ho mai amato i discorsi lunghi, la soglia d’attenzione del pubblico è molto bassa. Preferisco essere chiaro e conciso.” Si sistemò meglio sulla sedia posizionando i gomiti sul tavolo e osservando le coppie danzanti. “Allora, come sta il suo informatore? Ha qualcosa di nuovo?”
“Ci darà il prossimo obbiettivo presto, sapeva della serata e non voleva rovinarla”
“Si, immagino. E’ strano che quell’uomo sappia sempre tutto, non trova?” Lo sguardo di Connolly era fisso su Liz “Non so se ha delle spie o dei… super poteri” fece una risata ironica che la fece rabbrividire “come si dice: in amore e in guerra tutto è lecito. Giusto Liz? E’ così che la chiamano gli amici immagino”
Liz si sentiva a disagio in quella situazione, ma si limitò a sorridere ed annuire
“Mi consideri suo amico…”
La mano di Connolly si alzò lentamente per andarsi a posizionare sull’avambraccio di Liz. Il suo sorriso aveva un’inclinazione macabra. Un agente in divisa si avvicinò al procuratore generale che retrasse immediatamente la mano, per sussurrargli all’orecchio.
“Buona continuazione Liz” si alzò e seguì l’uomo verso una delle stanze nascoste dalle tende.
Connolly non gli piaceva. Ma era amico di Cooper, se lui si fidava... Nonostante questo non riusciva a capire come, una persona come Harold Cooper potesse frequentare un individuo così avido e ambiguo come quell’uomo. I suoi discorsi facevano benissimo intendere che aveva secondi fini, non solo con gli “amici”. Voleva qualcosa da lei. O presumibilmente voleva qualcosa da Reddington visto quante volte aveva sottolineato il fatto che lei fosse preziosa alla squadra per questa … connessione.
La serata svolse al termine e finalmente gli agenti potettero tornare a casa. La serata era stata piacevole e nel ritorno al motel, in taxi, Liz poté finalmente togliersi le scarpe, quando il telefono squillò. Sul display comparve la familiare scritta Nick Pizza
“Keen”
“Passato una bella serata?” la voce di Red suonava rilassata
“Piacevole.” Rimasero pochi secondi in silenzio. Poteva sentire il suo respiro attraverso il telefono. Per un momento immaginò di averlo affianco. 
 “Grazie, il vestito è… bellissimo”
“Sono felice che ti sia piaciuto” dal tono si capiva benissimo che stava sorridendo “Era una serata importante, non potevo farti andare con un vestito qualsiasi Lizzie”
“Avrei ripiegato sull’abito rosso, quello della serata all’ambasciata…”
“Ah Lizzie!” una calda risata si espanse dal telefono
“Mi hai chiamato per il nostro prossimo obbiettivo o solo per crogiolarti del fatto che abbia accettato il tuo dono?”
“Lizzie per una volta, non pensare al lavoro” la rimproverò con voce bassa e suadente “Volevo assicurarmi che la serata fosse andata bene e, inoltre non avevo dubbi sul fatto che l’avresti indossato. L’ho scelto basandomi sui tuoi gusti…”
“Ottima scelta”
“Potrai ringraziarmi domattina, passerò dall’ufficio postale. Prendo un caffè nero se vuoi saperlo. Buonanotte Lizzie”
“Buonanotte Red”
Solo dopo aver chiuso la chiamata si rese conto che aveva sorriso per tutto il tempo. Quell’uomo aveva uno strano effetto su di lei. Avevano una certa chimica, inutile negarlo. Se ne erano accorti tutti a lavoro. E forse, anche lei iniziava a rendersene conto.
 
 
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Scusate il ritardo! L’avevo pronta già da un po’ ma tra le vacanze di pasqua e il pc che mi ha momentaneamente lasciato, ho avuto un po’ di problemi nell’aggiornare. Sorry! Fatemi sapere tutto ciò che pensate ;)
Baci baci
   
 
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