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Autore: Tony Stark    12/04/2015    4 recensioni
Solo tre anni sono passati da quand Chris Redfield è stato fermato, ma una società che sembra apparsa dal nulla lo risveglia dal suo sonno. La battaglia ricomincia...
[[Attenzione!! Per capire questo racconto dovrete aver già letto You are Infected 2: Il ritorno dell'Incubo]]
Genere: Angst, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Claire Redfield, Nuovo Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You are Infected Series'
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                  You are Infected 3: La fine di un Incubo

                               Intermezzo: Trasformazione


Perché l’aveva chiamato “fratello”? Lui non era un Ashford e di questo poteva esserne abbastanza certo.

La Ashford ridacchiò alla sua confusione, quello sguardo di ghiaccio che lo guardava con… affetto?

<< Posso capire la tua confusione, mio caro Jonas. Tua madre- lo sibilò quasi con disgusto- quell’infida donna, ti ha mentito. Ti ha portato via dalla tua casa, la nostra casa. E ha fatto in modo che tu crescessi come una semplice formica comune. Ma nelle tue vene scorre il nobile sangue della famiglia Ashford e niente, nemmeno ciò che quell’infima donna ti ha fatto cambierà questo >> completò il suo monologo, ma Jonas non riusciva a capacitarsi del fatto che lui appartenesse alla famiglia degli Ashford, sua madre non… non poteva avergli mentito davvero.

Tutto ciò che aveva creduto fosse la sua vita quindi era tutta una menzogna? Gli occhi celesti così similari a quelli dei due fratelli Ashford erano attraversati da lampi di molteplici emozioni: confusione, incredulità e poi rabbia, come poteva l’unica persona di cui si fosse mai fidato avergli mentito così.

Alfred nel mentre sorrideva, certo che il piano della sorella avrebbe funzionato. Come aveva scopeto grazie a Steven Burnside, il modo migliore per garantirgli un perfetto controllo di un ospite infettato da T-Veronica virus era quello di convincerlo ad iniettarsi consenzientemente il virus. Purtroppo il Burnside si era trasformato lo stesso, ma con quella nuova versione del Virus non avrebbero dovuto attendere quindici anni per vedere se Jonas fosse diventato il soldato-servo perfetto per la Regina.

<< Noi comprendiamo la tua rabbia, Jonas. Non sappiamo quanto tu abbia dovuto soffrire vivendo come un membro della plebe ma noi ti riaccoglieremo a braccia aperte, fratello. >>
<< Lo… lo fareste davvero? Ma io non ho nemmeno la metà della vostra eleganza e della vostra nobiltà >> disse il ragazzo, stupito dalla dichiarazione di Alexia Ashford, lo avrebbero davvero accolto come parte della loro famiglia? Lui che rispetto a loro non era nient’altro che un comune soldato fra tanti altri?

<< Non abbandoneremo mai un membro della nostra famiglia >> disse Alfred, sorridendo in modo vagamente pericoloso.

Sembrava quasi troppo bello per essere vero, aveva appena scoperto di essere un Ashford e loro lo accoglievano così… come se sapessero di potersi fidare di lui. Jonas sentì una strana felicità colmargli il cuore, ma allo stesso tempo rimaneva sospettoso come poteva essere sicuro che loro non gli stessero mentendo per divertirsi, a spese sue, in un loro perverso gioco? Anche se lo sguardo d’affetto di Alexia Ashford era così reale, non sembrava che stesse mentendo.

-Q.G. dei Tεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York

Adesso che il Drago era tornato docile sotto il loro controllo, Greg mandò due agenti a portare via i resti della preda del Drago.

Chris era così tranquillo che pareva quasi stesse dormendo, mentre era steso su quel grande letto a baldacchino. Per quanto sapessero per certo che i Tyrant non avevano il bisogno di dormire, potevano sempre rilassare le loro menti mandando in loop dei ricordi che trovavano piacevoli, anche se spesso entravano in un coma indotto dai farmaci somministratigli, perché i sogni erano l’unico pregio degli umani.

Rimossi i resti della preda, gli agenti si ritirarono. Ricky Simmons si chiese per un attimo che fine aveva fatto quell’impiastro di Jonas, doveva ammettere che per quanto lo odiasse, non poteva sopportare di non sapere dove si trovava.

E poi l’ordine arrivò, lui, Sheila e Josh dovevano dirigersi a Rockfort Island. Dovevano recuperare Jonas prima che fosse troppo tardi… e Ricky temeva cosa quel troppo tardi implicasse.

-Villa Ashford, Rockfort Island

Tre paia di occhi celesti identici si incontrarono. E Jonas credette alle false parole di Alexia e Alfred Ashford, si lasciò ammaliare dall’idea di poter finalmente avere una vera famiglia e non una squadra di cui doveva occuparsi.

<< Però, mio caro fratello, prima dovrai fare una cosa per noi >> disse la Ashford, lo scintillio nei suoi occhi di ghiaccio si fece appena più crudele, mentre una improvvisa fiammata si sviluppò attorno al suo corpo, spaventando Jonas, mentre Alfred pareva sapere già cosa stava per succedere.

Il pregiato abito viola e i lunghi guanti bianchi vennero consumati dalle fiamme, quando le fiamme si spensero, Alexia Ashford era cambiata la pelle pallida era diventata di un colore misto fra grigio chiaro e, un accenno, di verde chiarissimo. Un armatura che pareva all’apparenza composta da rigide scaglie verde scuro le copriva la gamba destra e l’inguine, mentre dei sottili viticci anch’essi di colore verde scuro sorreggevano il seno sinistro, il braccio sinistro era anch’esso protetto da un armatura di rigide scaglie sovrapposte.
Le mani erano rimaste umane, delicate e dalle dita lunghe e affusolate. Il viso perfetto era incorniciato da quelle che sembravano ampie foglie carnose che avevano sostituito la fluente chioma d’oro e i suoi occhi di ghiaccio erano adesso di un chiaro grigio ambrato1.
Jonas rimase a fissarla sconvolto e anche intimorito dall’aura di superiorità che avvolgeva la figura di Alexia.

<< Co-Cosa dovrei fare? Vi giuro che farei qualsiasi cosa per mostrarmi degno della vostra fiducia >> disse il giovane, guardando con una malcelata ammirazione Alexia.

<< Seguimi >> gli disse Alexia << Ti spiegherò a tempo debito, fratello >>.

Alexia con la sua splendida figura seppur mutata lo guidò fino ai laboratori di Rockfort Island e poi in una delle “gabbie” per la sperimentazione. E giunti lì gli consegnò una siringa contenente un liquido verde chiaro, che tanto gli ricordava la linfa di un tipo di pianta di cui adesso non ricordava il nome.

<< Devi dimostrarci di possedere davvero, i geni degli Ashford. E questo è l’unico modo per cancellare le tracce del tuo passato >> esordì gelida.

-Elicottero dei Tεκνα Δραγοντοσ, Oceano Pacifico

Ricky stringeva la presa sul fucile di tipo comune e non ad impulsi.  Quell’idiota di Jonas si era andato a cacciare in un bel guaio, non solo era un Ashford ma era anche la cavia perfetta per il virus T-Veronica mutato che Alexia voleva usare su suo fratello Alfred (in modo che quel loro morboso affetto fraterno potesse durare per sempre).

L’elicottero era ancora a metà strada, non sapevano quanto tempo avevano

-Laboratorio della Famiglia Ashford, Rockfort Island

Jonas non era certo di poterlo fare e se si fosse mostrato debole e incapace di accettare il virus? E se il D.N.A. di sua madre si fosse dimostrato più forte di quello degli Ashford? Non poteva essere davvero certo che tutto finisse bene, ma forse… forse poteva fidarsi di lei. Alexia non aveva motivi per volerlo morto o ancora peggio trasformato.

-Spiazzo della ghigliottina, Rockfort Island

Ricky, Sheila e Josh erano appena arrivati a Rockfort, Ricky sperava che fossero arrivati in tempo.

<< Benvenuti a Rockfort Island, eravamo davvero impazienti di conoscervi >> la voce squillante e femminea di Alfred Ashford risuonò dagli altoparlanti, sarcastica. Una dozzina di zombie si riversò nello spiazzo, senza che la squadra capisse da dove erano venuti, ognuna di quelle creature indossava la divisa dei prigionieri di Rockfort Island. Molti di loro erano già in avanzato stato di decomposizione, segno che era già da molto tempo che essi si trovavano nello stato di non-morte

Gli zombie non erano difficili da ammazzare, la difficoltà consisteva nel fatto che Alfred liberò contro di loro anche tre coppie di Sweeper, i grossi rettili dalle squame nere si muovevano veloci, più veloci di quanto Ricky ricordasse potessero fare.

Gli artigli rossastri che scintillavano cosparsi di veleno tossico.

Due Hunter balzarono verso Ricky che per evitare l’artigliata che lo avrebbe decapitato dovette allontanarsi dai suoi compagni, quello spiazzo era piccolissimo e quasi gli impediva di eludere gli attacchi delle creature che fossero esse zombie o Sweeper.

Sparò un colpo contro lo Sweeper alla sua destra che sfortunatamente schivò il colpo e si lanciò contro di lui, lanciando il suo bizzarro verso acuto.

-Laboratorio della Famiglia Ashford, Rockfort Island

E Jonas in fine decise di fidarsi di Alexia e di iniettarsi il T-Veronica virus modificato, nei primi istanti non sentì alcun che ma poi sentì come se il suo sangue fosse diventato fuoco, cacciò un urlo tremendo. Mentre sentiva come se i suoi muscoli venissero squarciati dall’interno.

-Spiazzo della ghigliottina, Rockfort Island

Ricky riuscì ad evitare la creatura e a spararle contro uccidendola anche gli zombie restanti vennero uccisi e la battaglia finalmente giunse al suo termine, grazie all’aiuto di Sheila e di Josh.

Alfred Ashford sorrise crudele al monitor della sala di sicurezza, permettendo agli uomini dei Figli del Drago di incontrare il suo caro fratello.

Ricky trovava strano che adesso tutto filasse liscio come l’olio, anche più semplice quasi stessero tentando di aiutarli a giungere nei laboratori, dove Victor aveva detto che Alexia avrebbe portato Jonas.

I laboratori erano bianchi e asettici, vuoti e silenziosi. Finché non udirono un urlo tremendo, prima umano e poi sempre più mostruoso e spaventoso.

Corsero verso il punto da qui udivano provenire l’urlo, una fiamma avvolgeva qualcosa. Le fiamme si spensero all’improvviso, permettendogli finalmente di vedere cosa avvolgevano. Una figura umanoide dalla pelle grigio-verdastra li fissava con i suoi occhi dall’iride azzurro-violetto, il corpo era coperto da un armatura di squame triangolari verde scuro solo le braccia e la parte superiore del corpo non erano coperti da quelle squame.

Lo sguardo di Ricky si soffermò sul volto della creatura e un’espressione di profondo shock gli si impresse sul viso. Era Jonas, ecco cosa Victor intendeva con “prima che fosse troppo tardi” Alexia lo aveva infettato.

Lo aveva trasformato, il povero Jonas, quell’idiota, quel ragazzo che era tutto fuorché un soldato. Ricky non sapeva se adesso lo avrebbe riconosciuto.

Jonas si voltò verso Alexia, un piccolo sorriso che gli abbelliva le labbra,
<< Ha funzionato, Lady Alexia? >> chiese; la sua voce era di un tono lievemente più alto di prima.

<< Si, magnificamente mio caro fratello >> sorrise la Ashford, quel ragazzo aveva abbastanza sangue Ashford per sopravvivere al T-Veronica Virus. E adesso era anche una delle sue formiche.

<< Adesso mostra ai nostri visitatori il potere di Veronica: Uccidili! >> gli ordinò, gli occhi di Jonas brillarono di viola e lui si voltò nuovamente verso Ricky e i suoi compagni che loro malgrado si trovarono costretti a puntare l’arma contro di lui… non era più una missione di salvataggio e Jonas non sembrava aver bisogno di essere salvato.

Jonas si scagliò contro di loro ma prima di raggiungerli si fermò lanciando verso di loro un getto di fuoco che pareva provenire dalle sue mani, riuscirono a schivare il colpo infuocato anche se con difficoltà.

Alexia rideva soave del loro supplizio, mentre Jonas li attaccava in modi sempre più complessi e difficili da evitare, c’era un qualcosa di perfido in quello sguardo viola, un qualcosa che non apparteneva a Jonas ma piuttosto alla sua Regina, ad Alexia Ashford.
Ricky non voleva ferire Jonas, non riusciva proprio neanche a pensare di fargli del male. Jonas riuscì a disarmare Josh, che però sfoderò la sua arma bianca, un’ascia ad una mano la lama su cui era impresso un drago in nero era tenuta stretta fra le fauci di un drago color oro con gli occhi d’ambra.

Josh colpì Jonas con un colpo d’ascia, il sangue del T-Veronica infetto prese fuoco a contatto con l’ossigeno e la vampata che ne risultò costrinse Josh a lasciare l’ascia, che rimase conficcata nella spalla di Jonas.

L’infetto gridò, ma non si fermò nonostante avesse un ascia conficcata nella spalla.
Ricky fissava inorridito il povero Jonas, la ferita si era rimarginata attorno alla lama.

<< Mi dispiace, Jon >> sussurrò Ricky, sparando contro l’infetto che minacciava Josh. Uno sbuffo infuocato si liberò dalla ferita

<< Mostragli l’ira di Veronica, mio caro fratello! >> gli ordinò Alexia. Videro il corpo di Jonas diventare come liquido, mentre la forma umana si deformava, si allungava e si allargava. La forma ancora incompleta pareva un grumo di tessuti alla cui sommità si trovava Jonas, quattro ampie ali da libellula spuntavano dalla sua schiena mentre il grumo prendeva forma o meglio si ritirava come riassorbito all’interno del corpo del T-veronica infetto.

Le gambe si erano fuse in un'unica lunga coda flessibile che culminava in un enorme pungiglione rosso. Le ali della creatura sbattevano frenetiche per tenere sollevato il pesante corpo. D’improvviso gli occhi di Jonas tornarono del loro colore azzurro-ambrato ed egli voltò verso la “sorella”

<< Ho capito solo ora qual era il tuo piano, Alexia. Ma sappi che hai fallito >> disse Jonas con la voce distorta, fredda e in qualche modo terribile.

<< Io sono la tua Regina! Tu devi eseguire i miei ordini! >> gridò la Ashford perdendo tutta la sua compostezza, il suo corpo perfetto seppur mutato che si preparava ad attaccare quel suo altro servo che si era ribellato, proprio come Steve Burnside.

<< Tu non sei la mia Regina! >>; quel grido fu tanto acuto da far frantumare tutti i vetri della stanza.

<< Arrenditi Alexia >>; la Ashford si voltò verso la fonte di quel suono e il suo cuore si spezzò… era Alfred che le puntava il fucile contro.

<< Perché Alfred? Perché? >> chiese affranta, dimenticandosi degli uomini alle sue spalle. Il biondo conte la guardò, il suo sguardo era affranto.

<< Lo faccio per il tuo bene, sorellina mia. Perdonami >> rispose, abbassando lo sguardo. In un attimo però riaggiustò la sua mira e le sparò, ma quello non era un proiettile normale era un dardo, caricato con un composto che Alexia riconobbe immediatamente per il suo effetto. Era il Chemical δ, un composto che frenava e bloccava i processi del T-Veronica virus, che la rendeva fragile come un soffione che al minimo soffio di vento si disfà in centinaia di piccoli semi fluttuanti.

Alfred sapeva di doverlo fare o la sua dolce sorella sarebbe morta, sapeva che se avessero mandato Chris Redfield, lui non li avrebbe risparmiati. Odiava Victor e lo teneva in pugno ma i Figli del Drago si fidavano solo di lui e non poteva rischiare un ammutinamento degli uomini che li avrebbero portati a dominare il mondo.

Il giovane conte si rivolse agli uomini dei Τεκνα Δραγοντοσ,

<< Andate, veloci prima che cambi idea >> disse

<< E Jonas? >> fu la domanda di Ricky

<< Posso venire con voi >> sorrise Jonas, la sua voce che tornava umana. Mentre la forma d’Ira si ritirava e lui tornava alla sua prima forma. Certamente più umana della precedente, anche se non lo era del tutto.

Nonostante Jonas li avesse attaccati, Ricky e gli altri sapevano di potersi fidare di lui almeno finché i suoi occhi non fossero diventati viola.

I quattro cominciarono a ritirarsi, mentre Alfred stringeva la sorella al petto. Lei d’improvviso sorrise dolce verso di lui, allungando una mano verso il suo viso perfetto.

<< Ben fatto, Alfred. Un interpretazione da maestro >> gli sussurrò.

---

Ricky, Sheila e Josh erano accanto a Jonas ma nessuno di loro notò il lieve baluginio viola nel suo sguardo e i suo sorriso che si piegava in un ghigno malefico.
 
 
 
Poveri Figli del Drago, avevano portato una chimera nel loro nido. Una chimera affamata che li avrebbe divorati tutti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore
Ringrazio: Mattalara per la recensione al capitolo precedente e Vale, una mia cara amica, perché mi sostiene sempre nei miei scleri

Questa è l’ascia di Josh:
 
  1. = “…e i suoi occhi di ghiaccio erano adesso di un chiaro grigio ambrato”, io li ho sempre visti di questo colore ma se voi sapete di che colore siano effettivamente ditemelo che lo correggerò immediatamente.
Il 4° capitolo è già quasi completato, quindi dovrei pubblicarlo presto :)
-Anthony Edward Stark
   
 
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