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Autore: _ter87_    12/04/2015    0 recensioni
Otto ragazzi partono insieme per le vacanze estive. Tra litigi e amori nasceranno storie e ne finiranno altre. Ma non sempre quello che succede è come sembra..
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I giorni passavano sempre più velocemente, e alla loro partenza mancava sempre meno. Una settimana -otto giorni in realtà- passa in un lampo, dicevano, e così era stato. Giunti al venerdì, avevano tutti una nuova consapevolezza..presto sarebbero tornati in Inghilterra. Tutto quello che era successo, o ancora no, in quel posto sarebbe rimasto lì nel momento esatto in cui sarebbero saliti sull'aereo che li avrebbe riportati a casa. Tutti, tranne Louis. Lui sarebbe rimasto lì a lavorare, si sarebbe spostato di marciapiede e a fine stagione sarebbe tornato nel suo paese..

Da quel giorno lui ed Harry non si erano più parlati, e anche se ne erano passati solo due per lui era come fosse un'eternità. Da parte sue però, il francese ormai non aveva più dubbi. Quel riccio gli piaceva, e nemmeno poco..ma cosa poteva farci lui, se era così orgoglioso? La madre glielo rinfacciava sempre; 'questo tuo orgoglio ti metterà nei guai, Louis', e aveva ragione. Eccolo lì, dopo aver passato gli ultimi due giorni a spiare una persona che per lui era diventata un qualcosa della quale non poter fare a meno. Non sembrava dello stesso parere Harry, però..che aveva visto ridere e scherzare con gli amici, come nulla fosse. E forse per lui era davvero nulla. In fondo non gli aveva detto 'mi piaci, ma vado via perché sei uno stronzo'. No, assolutamente, era uno dei soliti film fattosi dal ragazzo.

Dopo l'ennesimo pensiero su quel ragazzo sospirò, infilando una maglietta ed uscendo di casa. Sarebbe andato in giro a cercare ispirazione per qualche disegno, era l'unica cosa rimastagli che non lo avrebbe abbandonato, dopo la sua Minù.


 

Aveva da poco iniziato a disegnare, seduto da solo sulla riva del mare, quando una voce -l'ultima che si sarebbe aspettato di sentire- lo chiamò, costringendolo a voltarsi, non poco sorpreso.

-"Zayn? Cosa ci fai qui, pensavo avessi la febbre.."-

-"Ciao, Tomlinson! Si, l'ho avuta in effetti..ma sono guarito. Ma tu? Non sembri esattamente il ritratto della felicità. Cosa succede?"- e lui sospirò. Si vedeva così tanto quanto male stesse per quella situazione? Non voleva spiegare al ragazzo i motivi, avrebbe significato rivelare anche a lui la verità. Ma non poteva nemmeno inventarsi un problema non reale, quindi..

-"Ho avuto una discussione con Harry, stamattina. Non so perché, improvvisamente abbiamo litigato.."- le sopracciglia di Zayn si aggrottarono. Harry? Harry il suo amico che non litigava mai con nessuno? Ci credette poco, data il temperamento del riccio che ben conosceva ma annuì comunque al francese, memorizzandosi il fatto di dover parlare con l'amico una volta tornato a casa. Rimase con il ragazzo almeno tre ore, osservò il suo modo di disegnare e di approcciarsi con le persone, e poi, all'ora di pranzo, lo bloccò facendogli posare 'gli attrezzi del mestiere' e chiudendogli ogni foglio, tirandoselo via dal braccio.

-"Ehi, ehi Zayn cosa fai? Devo lavorare!"-

-"E' ora di pranzo!"- rispose solo il ragazzo -"vieni a mangiare con me, devo parlarti!"-.


 

Harry, tornato a casa, era ancora sconvolto e un po' perplesso riguardo la lite avvenuta poco prima con il ragazzo. Quindi era gay e non glielo aveva detto perché temeva fosse uno di quei ragazzi omofobi e stronzi di cui si sentiva spesso parlare in giro? Non poté negare Harry, di sentirsi tradito dall'amico. Il non fidarsi di lui stava a significare che quei pochi giorni in cui si era mostrato carino e gentile nei suoi confronti non erano serviti assolutamente a fargli capire che tipo di persona era. Sospirò più e più volte chiuso in camera sua, seduto sul suo letto. Vennero a chiamarlo per il pranzo almeno quattro volte -ed era sempre una persona diversa- e provarono a mandare da lui perfino Liam, ma nulla..nessuno riuscì a cavargli parola su quato successo con il biondino francese.

Si decise solo quando, ormai stanco, sentì il proprio stomaco brontolare ripetutamente alla disperata voglia di cibo. Gli si avventarono contro, riempiendolo di domande tipo 'cosa succede, Harry?' 'perché stai così?', ma lui non rispose a nulla, andando semplicemente a sedersi a tavola per mangiare. Capendo la situazione nessuno più gli chiese niente tantomeno parlarono tra di loro se non quano, sempre il riccio, chiese dove fosse finito Zayn. Ci misero un po' a rispondergli ovviamente, dato che il loro amico era proprio con Louis ma alla fine cedettero, rivelando tutto ad Harry che sbattè la forchetta contro il proprio piatto e si alzò, mormorando qualcosa ed agguantando la propria giacca, uscendo di casa sbattendo la porta a dovere.

-"Forse avremmo dovuto stare zitti su Zayn"- disse Niall dopo un po', guadagnandosi solo delle occhiatacce da parte degli amici. Per tutta risposta il ragazzo si strinse nelle spalle, guardandoli come a dire 'cosa volete'. Nessuno seguì però il ragazzo, che andò a rifugiarsi sulla spiaggia..


 

Gli altri due ragazzi invece, avevano finito con l'andare a mangiare in un posto simile al Mc Donald's, ma decisamente non della stessa grandezza o importanza. Ma poco importava, aveva Hamburgher e questa era la cosa che più contava! Erano lì da quasi mezz'ora, quando;

-"Ehi Zay, sei venuto per dirmi qualcosa se non sbaglio..beh, avanti, di cosa si tratta?"- sbottò improvvisamente Louis, dando un enorme morso al proprio panino non staccando gli occhi dall'amico. L'altro inghiottì ciò che aveva in bocca annuendo, e dopo aver bevuto un sorso della propria coca-cola si asciugò la bocca.

-"Io e gli altri abbiamo pensato di fare un falò sulla spiaggia stasera, dato che tra qualche giorno ripartiremo per Londra. Che ne dici di unirti a noi?"- l'altro schiuse le labbra pronto per dire qualcosa, ma non ne uscì nulla se non qualche lamento incomprensibile seguito da una smorfia e da un sospiro rassegnato. Scosse poi il capo e sorridendo guardò il pakistano:

-"Non credo sia il caso, Zayn, davvero..spero voi vi divertiate, ma.."-

-"Non voglio sentire storie, francesino. Tu stasera verrai con noi e senza discutere, sono stato chiaro?"- non si poteva certo dire che il ragazzo non avesse le idee chiare su cosa voleva e sul come le voleva. Louis non potè far altro che sbuffare scocciato ed accettare infine, l'invito dell'altro.

Due ore dopo rimase nuovamente solo, avendo così modo di pensare a come avrebbe affrontato Harry quella sera. Non aveva voglia di vederlo, non aveva voglia di parlargli. Cosa avrebbe fatto una volta che si sarebbe trovato faccia a faccia con il riccio? Louis se lo chiese per tutto il resto del giorno. Mentre salutò Zayn che finalmente andò via, mentre tornò a casa e mentre fece la doccia. Tutto il tempo lo stesso pensiero; 'cosa devo fare?'. Ma dopo tutti i vari ripensamenti, com'era ovvio che fosse, finì con l'andarci..


 

Come lui, anche Harry passò l'intera giornata a pensare e pensare. Ma al contrario del ragazzo, non era a conoscenza del falò che gli amici avevano organizzato. Lo scoprì solo quando, una volta tornato a casa, -erano ormai le 19.30- vide gli amici alle prese con borsoni e costumi.

-"Ragazzi, che succede?"- chiese allora lui incuriosito, addentrandosi nell'appartamento. -"abbiamo deciso di partire prima?"- buttò lì, ridacchiando. Ma nell'istante in cui lo disse, realizzò che non era affatto quello che voleva e sperò con tutto se stesso che il motivo di quel trambusto non fosse davvero quello. Non aveva alcuna intenzione di lasciare quel posto così, improvvisamente.. 'o magari, Luis' suggerì poi una vocina dentro di lui, cogliendolo alla sprovvista. Si bloccò in mezzo al corridoio, guardando gli amici uno ad uno spaventato, cercando di capire se avessero sentito i suoi stessi pensieri -cosa assolutamente non possibile-. Una volta constatato che tutto era ok continuò a camminare fino alla propria stanza dove trovò l'irlandese piegato nell'armadio, alle prese con altri costumi. Probabilmente quelli di Jade, che dopo il loro litigio era diventata -se possibile- ancora più rompiscatole. Non lasciava in pace il biondino nemmeno per un secondo, diventando una vipera in presenza di Perrie. Non accettava il fatto che il suo ragazzo l'avesse aiutata, si vedeva..e anche se non lo aveva mai detto, tutti loro sapevano bene che avrebbe preferito ripulire il sangue della ragazza, piuttosto che guardare Niall aiutarla.

Ad ogni modo, Harry lo guardò, si tirò le gambe al petto sedendosi poi a gambe incrociate in mezzo al letto, poi lo chiamò.

-"dimmi Har.."- rispose lui,girandosi a guardarlo sorridente e con un pezzo di sopra di un costume che gli pendeva sugli occhi. Lì per lì il riccio rimase in silenzio, indeciso se ridere o continuare a parlare, poi..

-"posso sapere che cosa sta succedendo?"- chiese, ed a quel punto il biondo si fermò, rialzandosi in piedi ed avvicinandosi al letto, iniziando a piegare tutti i costumi.

-"Nessuno ti ha detto del falò di stasera?"- confuso dalle sue parole, il riccio lo aggrottò le sopracciglia e scosse più volte il capo. No, era evidente che qualcuno aveva dimenticato di informarlo di questa cosa, ma di certo non avrebbe rifiutato di..

-"ho saputo che Zayn ha pranzato con Louis oggi pomeriggio, probabilmente verrà anche lui"- appunto. Harry chiuse gli occhi qualche secondo, come a riprendere fiato. Quando li riaprì guardò l'amico;

-"come hai detto?"- gli chiese il ragazzo, balzando praticamente in piedi. Si portò le mani ai capelli stringendoli appena e sospirando. Non era possibile, doveva essere un piano architettato da una qualche forza superiore per..poi si fermò. Un momento, lui non doveva reagire in quel modo! Avevano litigato, ok, ma non fino a quel punto. Insomma..avrebbe potuto ignorarlo, perché vietarsi un divertimento come poteva essere un falò sulla spiaggia per colpa di quel ragazzo?

-"Sai cosa ti dico?"- disse dopo qualche secondo al ragazzo con ora un grosso sorriso sulle labbra. -"ci vengo. E metterò anche il costume più belle che ho!"- e corse poi all'armadio, alla ricerca del famoso costume, sotto lo sguardo attonito di Niall, sempre più convinto che avrebbe dovuto far ricoverare l'amico in qualche istituto mentale....


 

All'ora stabilita comunque, pazzi e non, erano tutti sulla spiaggia. Quello stesso pomeriggio Liam e Niall erano stati al negozio all'angolo -poco prima della chiacchierata tra l'irlandese e il riccio-, ed in salumeria e così avevano potuto comprare qualcosa per passare il tempo e per placare quel piccolo languorino che sarebbe sicuramente venuto loro in tarda notte. Oltre a quello c'era vodka alla fragola -rigorosamente scelta dalle ragazze- e molta, forse troppa, birra.

Erano ormai le 22.00, quando videro una figura abbastanza familiare arrivare decisa verso di loro.

-"Deve essere Louis."- disse Zayn, allungando il collo in modo da vederlo meglio. Era convinto che non si sarebbe presentato, invece eccolo lì con tanto di busta in mano. Sicuramente aveva preso anche lui qualcosa per la nottata..

A sentire il suo nome, Harry si mosse sul posto senza mostrare però strani comportamenti. Certo, avrebbe voluto alzarsi ed andarsene ora che erano in ballo, ma non poteva farlo. Che figura avrebbe fatto? Non si mosse da lì, ma fato volle che il ragazzo finisse proprio al suo fianco..

-"ehi.."- sussurrò timidamente il francese, guardandolo appena sott'occhio e giocherellando intanto con la sabbia. -"ci sei anche tu.."-.

Harry non rispose subito. Sospirò appena, passandosi una mano tra i ricci che gli ricaddero subito dopo sugli occhi.

-"Già.."- rispose poi finalmente, alzando gli occhi al cielo. Il ragazzo al suo fianco se ne accorse, e non fu contento di quel comportamento. Sapeva che ce l'aveva ancora con lui per non avergli detto la verità, ma ignorarlo in quella maniera?

-"Harry, ti prego.."- ritentò, ma ancora una volta il riccio non gli diede ascolto, ignorandolo alla grande. Riprese vita solo quando, poco dopo, vide uno dei suoi amici -Niall, per la precisione- alzarsi e girarsi per prendere qualcosa da terra. Scoprì subito che si trattava della sua chitarra, dalla quale non si separava mai. Non voleva mica mettersi a cantare o suonare proprio in quel momento? Sperò tanto di no, ma ovviamente..

-"Vi va di cantare, ragazzi?"- disse il biondo, che aveva l'animo irlandese semre acceso. Tutti acconsentirono e spinsero subito Zayn in prima fila per farlo cantare, dato che aveva una bella voce. Come seconda scelta di solito puntavano Harry e così fecero anche quella sera, ma 'no' rispose lui 'non mi va'. Imperterriti, gli amici, non demordettero. Iniziarono ad insistere in continuazione sul farlo cantare ma lui non voleva sentire ragioni per quella sera finché;

-"Adesso basta!"- urlò, scattando in piedi nel bel mezzo della spiaggia ed iniziando ad allontanarsi in direzione dei lidi senza voltarsi a guardare gli amici. Dove sarebbe andato? Non ne aveva idea, ma non gli importava nemmeno..voleva solo stare lontano da quelle persone, non sentire le loro voci che continuavano ad ossessionarlo. Lui non voleva cantare, non ne aveva voglia, non voleva farlo avanti a Louis..insomma, non era in vena di fare il carino quella sera. Ma gli amici, evidentemente, non erano in grado di comprenderlo.


 

Per qualche secondo nessuno si mosse o disse una parola. Non aveva mai reagito in quel modo l'amico, che fosse successo qualcosa? Avevano capito ormai tutti che c'era stato qualche piccolo screzio con il francese, ma non pensavano certo fino a quei livelli..

-"qualcuno..qualcuno di voi sa cosa..?"- tentò Niall dopo qualche secondo, ma quello che ottenne furono solo dinieghi e alzate di spalle. L'unico a prendere coraggio ed alzarsi per seguire il ragazzo fu, nemmeno a dirlo, Louis. Il restante del gruppo fu ben felice dilasciare il compito al ragazzo perché nessuno, e senza nessuna eccezione, voleva prendersi la responsabilità per quello che avrebbe detto o fatto il riccio. Nemmeno Danielle, che tanto proclamava il suo amore per lui. Gli volevano bene, un gran bene, certo..ma i problemi, oh..quelli non erano proprio bravi a risolverli.

Louis intanto aveva preso a percorrere la stessa strada che poco prima aveva percorso Harry. Doveva trovarlo, ad ogni costo. Doveva parlargli, chiarire una volta per tutte..non avrebbe retto ancora un minuto di più in quello stato..


 

Lo intravide pochi minuti dopo, e per fortuna, si disse mentalmente, seduto -quasi nascosto- su uno dei tanti pedalò parcheggiati a riva. Gli si avvicinò lentamente, cercando di non fare il minimo rumore per non spaventarlo magari e costringerlo ad andare via. Si lasciò scivolare pian piano al suo fianco appena fu sicuro di non cadere e non cadergli in braccio ed a quel piccolo rumore Harry saltò, girandosi ad osservarlo in silenzio. 'Ed ora cosa vuole questo' pensò, facendo per alzarsi. Il pittore però fu più veloce di lui e lo afferrò da un braccio, facendolo bloccare.

-"Harry no, aspetta..devo parlarti."- disse, guardandolo con occhi imploranti. Il riccio restò in silenzio qualche minuto, prima di 'ok' rispondere, senza nemmeno guardarlo 'una cosa veloce però'.

La cosa veloce durò quasi quaranta minuti. Louis si lasciò uscire tutto, anche le cose più segrete tranne il fatto, ovviamente, riguardante il piacere. Gli raccontò di come aveva scoperto la sua omosessualità, il suo primo fidanzato e come lo aveva tradito. Gli raccontò delle prese in giro, delle botte ricevute, delle porte chiuse in faccia dalla sua stessa famiglia..

A fine racconto, Harry era completamente diverso. Era sconvolto, quasi. Come ci si poteva comportare così con un'altra persona, anche se era 'diversa' da noi? Che poi lui non ci vedeva niente di diverso in Louis, anzi..a dirla tutta vedeva più diverso Zayn, o Liam, che Louis. Ora capiva per quale motivo il francese non si era fidato subito di lui, tanto da dirgli quella verità sicuramente un po' scomoda. Ed ora era lui stesso a sentirsi in colpa. Stupido, in imbarazzo, e perché no..anche un po' fuori luogo. Senza volerlo si era comportato come tutte le altre persone che lo avevano deriso, offeso, maltrattato..e lui non voleva questo. No, assolutamente. Lui al ragazzo si era già affezionato, forse anche troppo. Per quale motivo avrebbe voluto farlo star male?


 


 


 


 


 


 

-"Louis, senti..io.."- tentò di iniziare a scusarsi, ma la mano dell'altro lo fermò quasi subito. Scosse poi il capo il pittore, ad occhi chiusi e sorridendo appena.

-"Non importa, Harry..non potevi sapere. Va bene così, non ti faccio una colpa per nulla.."- gli disse, chiudendosi subito dopo in un silenzio decisamente imbarazzante per entrambi.

-"Ehi.."- fu sempre Louis a parlare qualche istante dopo, girandosi -ora sorridente- verso il riccio. -"ti va di andare a fare un giro lungo la riva del mare?"-.

Harry ci pensò su qualche secondo. Ma si, perché no..un bel giro era proprio quello che ci voleva in quel momento. Si sarebbe distratto ed avrebbe avuto modo di parlare ancora un po' con il pittore, di chiarire quel grosso malinteso che c'era stato tra di loro.

Si alzarono allora, insieme, girando verso sinistra come a voler tornare verso gli altri ma restando a riva, senza inoltrarsi nella spiaggia. L'aria non era poi così fresca, come invece ci si aspetta di sera. Certo, non faceva nemmeno caldo..il tempo era semplicemente adatto ad una passeggiata serale.


 

Si avvicinarono maggiormente al mare..ora una lieve brezza accarezzava loro le guance mentre camminavano -l'uno accanto all'altro- lungo la riva, i piedi quasi che toccavano l'acqua. Erano gli ultimi giorni che avrebbero trascorso insieme, entrambi lo sapevano bene..nessuno dei due però, aveva il coraggio di aprire il discorso. Nessuno dei due voleva lasciare l'altro, questo era abbastanza chiaro ormai, solo loro due stessi -da stupidi- non lo avevano ancora capito bene.

Ad ogni passo che facevano si sentivano le onde infrangersi contro la sabbia compatta, c'era la bassa marea..

Giunti ormai quasi in acqua, prima uno poi l'altro si tolsero le scarpe, tenendole in mano in modo da non farle bagnare e continuando la loro passeggiata. E fu in quel momento, grazie forse a quei pochi passi che stavano facendo insieme, che Harry sentì una fitta attraversargli lo stomaco. Qualcosa che non aveva mai provato prima. Si girò a guardare l'amico, e capì che semplicemente Louis era più che importante per se..

Stare lì con lui, camminare lungo la riva..era come se..come se lo avesse sognato. Come se avesse sempre saputo che si sarebbe trovato lì con lui, prima o poi..e in quel momento gli fu tutto chiaro. Louis gli piaceva.

Non come amico, non come persona, gli piaceva come uomo. E quelle crisi che gli erano venute in quei giorni, quella sera in discoteca..era gelosia. Lui era stato geloso di un ragazzo. Di quel ragazzo, che aveva appena capito di volere accanto il più a lungo possibile.

Ma lui sarebbe presto tornato a Londra, e lui sarebbe rimasto lì, da solo..come poteva dirgli una cosa del genere proprio adesso, a due giorni dalla partenza? Lo aveva appena capito, ma doveva già dirgli addio. Era giusto? Sospirò in silenzio cercando di non farsi sentire da lui e continuò a camminargli di fianco, cercando di non pensare a quello che sarebbe successo da lì a pochi giorni..quella nuova scoperta, che lo aveva lasciato di sasso a primo impatto, iniziava a mostrargli i primi segni sul come lui era sempre stato così, anche se non lo aveva mai accettato apertamente. Improvvisamente gli vennero in mente vecchi ricordi, vecchi amici con i quali aveva litigato perché stanchi di lui. Si, ma perché si stancavano? Lui, che era sempre stato convinto di essere un bravo amico, di punto in bianco capì la verità. Si allontanavano perché capivano, perché era peggio di una zecca, perché con il suo carattere lo rendeva troppo visibile. Ma allora Liam e Zayn? E Niall? Forse semplicemente li vedeva come amici, niente di più. Ma con Louis non era riuscito a trattenersi, ancora una volta. Sorrise sotto i baffi; e così anche lui era gay..e come se non bastasse, aveva appena capito di avere una cotta per un ragazzo che avrebbe dovuto salutare per sempre tra due giorni. Complimenti Harry, arrivi sempre in tempo, si disse, portandosi una mano a stringere leggermente i ricci mossi da quel leggero vento che si era alzato. Il silenzio regnava ancora intorno a loro, l'unico rumore era quello dell'aria che arrivava dal mare e soffiava, sembrava quasi parlare, come stesse suggerendo ad Harry 'diglielo, diglielo', ma lui semplicemente preferì non ascoltare.

Ben presto, ecco che ritornarono dove ancora erano gli altri ragazzi. E loro se la stavano godendo quella serata, a pieno. Perfino Liam e Zayn sembravano aver deciso di mettere da parte la loro lite, per il momento..

Il primo cantava, Niall suonava e Liam, per l'appunto, li aiutava con la beat-box di cui era un vero maestro. Le ragazze facevano da coro, e visti così sembavano davvero un grande gruppo di amici. Di quelli come solo nei film.

Ma tutti loro sapevano che non era davvero così. Il pakistano e l'altro, cosa era successo tra loro? E tra Niall e Jade? E con Perrie? Varie storie, tutte diverse tra loro ma per nulla facili accomunava quel gruppo. Sarebbero riusciti a risolvere ogni cosa in due giorni?

Al ritorno a casa, Louis pensò tutto il tempo a quella passeggiata che aveva fatto con il ragazzo, al silenzio che c'era stato tra loro. Perché non aveva trovato nulla da dire? Poteva inventarsi qualsiasi argomento, qualcosa con la quale trovare un punto d'incontro con il riccio. Eppure era rimasto in silenzio, e in più..Harry, lui si era comportato in modo davvero strano ai suoi occhi.

Era rimasto anche lui in silenzio, si, ma poi lo aveva visto..quel leggero sorriso nascere sulle sue labbra mentre erano con i piedi nell'acqua. Non lo aveva immaginato ne era certo, m nonostante ciò era rimasto in silenzio senza dire una parol. Cosa gli era passato nella mente? Non gli era dato saperlo per il momento, e cercando di non pensarci più si spogliò, infilandosi sotto le coperte solo dopo aver dato la buonanotte alla piccola Minù.


 

Al gruppo di amici invece, il ritorno a casa non era andato nel migliore dei modi. Tutta colpa, e sembra quasi fatto apposta, di Jade. Un passo fatto un po' fuori posto, ed eccola che stava per cadere..

-"Ehi, Jade..hai visto 200 sterline per terra?"- ecco la solita battuta, fatta da Zayn, il burlone del gruppo. Alle sue parole, tutti iniziarono a ridere. Tutti compresa la povera Perrie che al primo accenno di risata venne indicata dal dito teso della ragazza, che;

-"Tu"- urlò, improvvisamete -"cosa mai ci troverai di così tanto divertente, eh? Non ti è mai capitato di cadere?"-. La ragazza a primo acchitto ci restò di sasso. Cosa aveva fatto, ora? Tutti ridevano, perché solo lei..

-"Ehi, Jade. Tutti ridono, cosa vuoi da me?"-

-"Cosa voglio? Mi stai chiedendo davvero cosa voglio?"-

-"Si, parliamo del fatto che te la prendi sempre e solo con me"-

-"E allora noi.."- disse subito lei, non lasciandola finire nemmeno di parlare -"vogliamo parlare del fatto che sei innamorata di Niall da quasi tre anni?"-.

Perrie spalancò la bocca, divenne bianca e un silenzio tombale si fece spazio intornò a loro. Nessuno più rideva, nessuno ppiù respirava quasi..unico rumore, il leggero tossire di Liam che squarciò improvvisamente l'atmosfera..

-"Ehi, forse è il caso.."- tentò Danielle, afferrando il braccio di Perrie. Ma lei lo scacciò, girandosi ed iniziando a correre via, lontano da loro.


 

E mentre Luis dormiva, loro cercavano la bionda..dove poteva essere sparita in così poco tempo? Non era da nessuna arte, non nei bar almeno..

Dopo qualche istante, Niall ebbe l'idea di andare a cercarla vicino al luna park, poco distante dal loro appartamento. La prima sera l'aveva sentita mentre diceva a tutti quanto le piaceva quel posto..ed infatti eccola lì, seduta sul muretto esattamente accanto l'ingresso. Nascosta, come a non volersi far vedere..


 

-"Stavi quasi per farmela.."- esordì l'irlandese, scivolando al suo fianco. -"meno male che mi sono ricordato cosa avevi detto la prima sera, vero?"- quando si girò a guardarla, lei lo stava già facendo. Si specchiò per qualche istante nei suoi occhi azzurri, ora rossi per via delle lacrime, e le sorrise, allungando una mano ad asciugare una di quelle gocce salate che le stavano colando lungo le guance rosee.

-"Che brutte queste lacrime..smettila di farle cadere ora, mh?"-.

Ma al suo tocco, la ragazza chiuse gli occhi leccando via la lacrima e spostandosi un po', quel tanto da riuscire a girare la testa.

-"Non dovresti essere qui.."- si decise a dire poi. Il ragazzo sospirò.

-"Perrie, quello che Jade ha detto prima, è.."-

-"Non voglio parlarne, ok? Dimenticalo. Non ha senso.."-

-"Ma per me lo ha, Pez!"- improvvisamente urlò lui, scattando in piedi e guardandola, una mano poggiata sul petto. -"per me ha senso, per me è importante. Io ho bisogno di sapere, Perrie. Era la verità, si o no? Me lo devi, almeno questo. Non ti pare?"-, e in fin dei conti il ragazzo aveva ragione. Ormai il guaio era stato fatto, che senso aveva continuare a stare in silenzio? Ma c'era sempre quella parte di lei..quella che non voleva rivelare nulla, nè ora ne mai.

-"Niall.."- iniziò -"vedi, io..è che.."-

-"Perrie, ti prego.."- ora aveva la voce implorante, lui. Il suo viso da teso che era, divenne improvvisamente preoccupato, poi triste, e -"devo saperlo."- continuò -"Perché anche io sono innamorato di te"-.


 

Quella notte l'avrebbero ricordata per molto tempo, poco ma sicuro. Un po' per il divertimento che c'era stato -perché c'era stato eccome- in spiaggia, un po' per ciò che era successo.

Lasciarono la spiaggia intorno alle 3.30 di notte, ma fecero ritorno a casa solo verso le 5 quando ormai il sole stava per sorgere nuovamente nel cielo. Ma a loro non importava, addosso avevano solo la voglia di buttarsi sui loro letti morbidi e dormire per ore, anche fino alla sera del giorno dopo magari..tanto cosa avevano da fare? Chi però non era molto d'accordo con quell'idea, era Jade. Il suo Niall non era ancora tornato, e lei immaginava benissimo dove mai potesse essere..


 

Dopo quella dichiarazione, Perrie rimase in silenzio senza sapere se ridere, piangere, urlare o chi sa cos'altro. Quanto aveva sperato di sentire quelle parole uscire da quella bocca? Quanto aveva sognato quel momento? Ed ora che era successo, ora che si trovava faccia a faccia con il suo amore segreto che le confessava a sua volta di amarla, lei..lei semplicemente non sapeva cosa fare.

-"No, tu non mi ami Niall.."- disse di botto, ma in realtà non sapeva nemmeno lei cosa stava dicendo. Si stava scavando la fossa da sola probabilmente, e non capiva perché diceva quello quando il suo cervello ed il suo cuore stavano gridando 'abbracciami, ti prego'.

Niall non le rispose come giusto che fosse dopo quelle parole. Si lasciò scappare una risata di scherno e scosse il capo, sospirando poi e guardandola mentre infilava le mani in tasca.

-"Io non riesco a capirti, Perrie. Mi ami, ti dico che ti amo anche io e tu cosa fai? Dici di no, che non è vero. Allora cosa devo fare per fartelo capire? Ma tu lo sai perché sto con Jade, eh? Perché tu non mi hai voluto anni fa..te lo ricordi?

La prima volta che ti ho aperto il mio cuore tu mi hai riso in faccia. Mi hai riso in faccia Perrie, e mi hai detto di andare via, di dimenticarti.. Ed io l'ho fatto, con Jade. Poi ci siamo ritrovati nello stesso gruppo di amici e nonostante Jade, nonostante il suo amore.."- e qui scappò ora alla bionda una leggera risatina, come di scherno. Niall lo notò, ma preferì non dire nulla, avrebbero chiarito poi dopo riguardo a quello; -"io non ti ho mai dimenticata. Quando la sera mi metto nel letto, sei tu il mio ultimo pensiero..e la mattina..lo sai perché mi alzo prima di tutti per preparare il caffè? Perché so che poi lo prenderai anche tu, ma io lo faccio per tutti così non possono parlare riguardo le mie faccende personali, ma io penso a te. E puoi anche non credermi, non mi importa.."- concluse, stringendosi nelle spalle. Le aveva detto che la amava ancora, dopo tutto quel tempo. Le aveva aperto il cuore, ancora una volta..ma stavolta, che l'avrebbe accettato o meno, non era più affar suo.


 

La mattina dopo arrivò prima del previsto. Louis dormì molto poco, e quel poco tempo in cui riuscì a chiudere gli occhi, dormì malissimo. Mille incubi popolarono la sua mente nel silenzioso buio e quando quella mattina uscì di casa dopo aver fatto la doccia e dopo aver preso il caffè, si diresse direttamente verso la spiaggia. La brezza leggera della mattina era quella che preferiva..si sentiva sempre felice in riva al mare, con il suono dei gabbiani e un vento leggero a sferzargli il viso. Era tutto uguale anche quella mattina; spiaggia vuota, brezza marina e gabbiani nel cielo. Mancava solo una cosa, le voci di quel gruppo di ragazzi della sera prima..la SUA voce, principalmente.

Sospirò, scoprendosi a ricercare quella cadenza inglese nel vento, nel rumore che faceva il mare infrangendosi contro la riva, in chi -come lui- aveva deciso di scendere in spiaggia presto quel giorno..forse per non doverci essere più tardi, quando le urla dei bambini sarebbero state troppe, da sopportare. E poi, quasi come fosse stato mandato dal cielo..

-"Louis?"- a sentire quella voce il pittore non si girò, credendo si trattasse ancora della sua immaginazione. Ma quando 'Lou..' sentì ancora, non ebbe più dubbi, e girandosi lo vide lì, in piedi dietro di se che lo guardava con quell'espressione che a lui piaceva da morire. Era confuso il riccio, di vederlo lì. Ma al tempo stesso sembrava come..felice di vederlo? Ecco, si.. Louis ci avrebbe messo la mano sul fuoco su quello. Quelle due gemme verdi sembravano urlare felicità da ogni parte, alla sua vista. Ma più che da quello, Louis venne in primo luogo distratto dalla bellezza che emanava Harry di prima mattina. Gli occhi ancora impastati di sonno, di qualcuno che ha deciso improvvisamnte di alzarsi dal letto presto, quando non era affatto prorammato. E avrebbe voluto chiedergli come mai era lì così presto, ma ancora una volta, la sua vista venne 'distratta' da lui.

Si perse ad osservare il suo corpo ben formato, fasciato in un paio di pantaloncini grigi ed una maglietta bianca a maniche corte a nascondere forse, quella pelle ancora bianca che aveva potuto ammirare qualche mattina prima. E gli sembrava così dannatamente bello e sexy anche conciato in quella maniera. Come può essere possibile direte voi, eppure, ai suoi occhi, quel ragazzo dai capelli ricci e gli occhi più verdi che avesse mai visto gli saarebbe sembrato il più bello anche con una busta della spazzatura poggiata sulla testa. Perché in fondo l'amore era questo, no? Amare l'altro/a incondizionatamente, in ogni modo e in ogni caso. E senza dubbio alcuno, era quello che stava facendo lui. Poi;

-"Harry.."- disse dopo qualche secondo, risvegliandosi da quel torpore e girandosi completamente verso di lui -"scusami non ti avevo sentito"- aggiunse subito, avvicinandosi lentamente a lui. Il riccio scosse il capo a quelle altre parole e gli sorrise, stringendosi poi nelle spalle.

-"Sta tranquillo Lou"- rispose tranquillo, ma dentro di se pensò di avergli dato fastidio e che quasi avesse fatto apposta il pittore a non vederlo, per non doverlosalutare. Si sentì morire un po' ma sempre sorridente alzò una mano per salutarlo, mormorando poi:

-"Beh, ti lascio a quello che stavi facendo Louis, ci vediamo più tardi magari..ok?"- e senza aspettare una risposta si girò, allontanandosi da lui. Dal canto suo, il francese rimase sbigottito. Per quale motivo faceva così quel ragazzo? Che gli era preso? Avrebbe voluto corrergli dietro e fermarlo, dirgli 'ehi, Harry, ma cosa fai..'. Eppure non fece nulla di tutto ciò. Rimase immobile nella sua posizione e lo guardò mentre si allontanava sempre di più.

Il riccio tornò indietro fino al bar, deciso a tornare a casa. Quando quella mattina si era svegliato era sceso in spiaggia con tutte le buone intenzioni del mondo, sapendo già di trovarci il ragazzo lì.. Aveva seguito i suoi movimenti negli ultimi giorni e in questo modo aveva potuto scoprire i suoi orari e quando avrebbe potuto trovarlo solo e lontano dal suo luogo di lavoro. Era rimasto però deluso, quando si era visto lanciare quella occhiata. Pensava di farlo felice facendosi trovare lì, avrebbero potuto fare quattro chiacchiere liberamente..ma evidentemente non era stata proprio una buona idea. Più che felice, Louis sembrava quasi disturbato dalla sua presenza ed ecco perché Harry aveva deciso di allontanarsi il più presto possibile da lì. Non voleva certo infastidirlo!

-"Stupido, stupido Harry..ma cosa ti aspettavi?"- si disse infatti poco dopo, mentre calciava la sabbia che bruciava quasi il doppio ora contro i suoi piedi. Il sole aveva iniziato la sua salita in cielo e si sentiva decisamente, quella giornata sarebbe stata forse molto più calda delle altre. Non credeva di essere stato perdonato Harry, no..credeva solamente che, dopo la sera prima, almeno un minimo il ragazzo sarebbe stato in grado di poter dialogare con lui tranquillamente. Ma forse aveva semplicemente parlato troppo presto..quello sguardo che gli aveva lanciato, no..non lo avrebbe dimenticato di certo entro la fine della giornata, e non avrebbe nemmeno..

-"Harry!"-

Poi d'improvviso, quella voce a urlare il suo nome. La sua voce, inconfondibile dalle altre.. Lentamente si girò, e una volta fatto lo trovò lì alle proprie spalle, immobile con i suoi occhi cielo a scrutargli anche l'anima. Non si mosse ulteriormente Harry, tantomeno disse una parola. Restò semlicemente a guardarlo, aspettando che fosse lui il primo a parlare, e infatti..

-"Scusa, non avrei voluto che arrivassi fin qui. E' solo che..ci ho messo un po' per capire cosa fare.."-

Harry aggrottò le sopracciglia, quello non se lo aspettava..certo, voleva essere fermato da lui ma..cosa fare? In che senso? Che lui sapeva non c'era nulla da fare..poi lo vide iniziare a muovere i piedi, si stava lentamente avvicinando, poi riprese a parlare.

-"Mi dispiace, per essere stato pessimo dall'inizio, per non essere stato sincero con te. Avevo paura, e ora che conosci anche tu la mia storia penso mi possa dare almeno un po' di ragione.

Ti chiedo scusa anche per il modo in cui hai scoperto di me, in quello squallido posto..credimi, non avrei voluto che le cose andassero così, assolutamente. E se solo potessi ritornare indietro farei in modo di farle andare in modo migliore, te lo direi io..subito stavolta. E mi dispiace per tante altre cose che ho sicuramente fatto anche se ora non me le ricordo. Poi voglio anche chiederti scusa per le cose future che farò, perché Harry..mi dispiace davvero, ma non ce la faccio più. Ti prego, perdonami"-. Ed ormai era troppo vicino anche per il cervello di Harry, completamente offuscato da quelle parole, dai suoi occhi, dal suo odore di fumo misto a vaniglia -e può un uomo odorare di buono in questo modo?- che nemmeno volendo sarebbe stato più in grado di mandare via dal prorio corpo. Rimase lì, inerme di fronte a lui mentre si avvicinava ancora un po', e poteva distinguere la rada barba sul suo mento ormai, sentire il suo respiro contro il proprio viso, le proprie labbra..vicino, ancora di più..e poi, le loro labbra finalmente si incontrarono. Fu tutto così inaspettato, ma al tempo stesso..facile, come fosse ovvio che loro due si baciassero in quel momento e lì. Nell'istante in cui le loro labbra si toccarono, entrambi furono certi di una cosa. Avrebbero potuto vivere altri dieci, cento, mille anni, avrebbero potuto viaggiare per tutto il mondo ma nulla, nulla..avrebbe eguagliato l'intensità di quel momento.  

   
 
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