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Autore: Josephine_    24/12/2008    4 recensioni
Questa è la prima fic "seria" nella quale mi cimento e tratta dei pensieri di Jasper dopo aver appreso che Bella ha poche difficoltà a stare senza sangue umano (Breaking Dawn). E' una sorta di regalo di Natale per voi che leggete, ed è dedicata a DuniettaS e a Vampiretta_14. BUON NATALE A TUTTI!! TRATTO DAL 1° CAP:Dicono che gli occhi siano lo specchio dell' anima. Non so se questa frase possa valere anche per uno come me, un demone, un vampiro. Una creatura rinnegata nè viva nè morta, che rimane perennemente in sospeso fra vita e morte senza realmente appartenere a nessuna delle due categorie...
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti^^ Allora... questo è il mio regalo di natale per tuuuutti voi, inoltre è la seconda fiction che posto su Twilight, ma la prima "seria" e su Jasper/Alice, quindi vi prego, siate comprensivi^^ La dedico a DuniettaS e a Vampiretta_14, le mie best in assoluto, due delle poche persone a cui faccio leggere in anteprima le cose che ho intenzione di pubblicare sul sito. Il mio regalo di Natale per loro. Questa fanfic tratta dei pensieri di Jasper Hale dopo aver appreso che Bella è capace di resistere al sangue umano e del modo in cui Alice cerca di consolarlo. Chiedo scusa per eventuali errori di grammatica o di ortografia, inoltre spero di non aver plagiato nessuno. So che come idea è banale, ma mi piaceva e ho deciso di svilupparla. Spero recensirete, anche solo per dirmi che vi è/non vi è piaciuta, gelb_augen


THE PROBLEM OF JASPER HALE

Dicono che gli occhi siano lo specchio dell' anima. Non so se questa frase possa valere anche per uno come me, un demone, un vampiro. Una creatura rinnegata nè viva nè morta, che rimane perennemente in sospeso fra vita e morte senza realmente appartenere a nessuna delle due categorie. Una sorta di Jack 'o Lantern. In caso questa affermazione valga anche per me, non so che tipo di occhi potrei avere adesso, che impressione darei a chi mi passasse vicino. So solo che mai in vita mia, sia quella da mortale che da vampiro, mi sono sentito così... debole. E il pensiero mi fa quasi piangere, perchè odio sentirmi debole e indifeso, odio tutto ciò che mi fa apparire meno forte degli altri. Sono fatto così, non penso di poter cambiare, e ho passato gran parte della mia esistenza a cercare di non venir meno ai miei doveri, a superare in tutto e per tutto gli altri. Ma c' è una cosa in cui non sarò mai bravo, una cosa che mi manda in bestia al solo pensarci: il mantenere il controllo davanti al sangue umano. E' sempre stato questo il mio problema, la mia mancanza, la mia debolezza. E mai come adesso essa pesa sulle mie spalle come un fardello che mai potrò togliere. E' un lato di me con cui convivo da sempre. Il mio lato animale, diabolico e senza scrupoli, che si eccita al solo sentire odore di sangue, al solo vedere un bel collo roseo al di sotto del quale il sangue scorre come un' infinita distesa di lava bollente. Al solo pensarci scuro veleno sprizza dai miei denti, lasciandomi in bocca un forte sapore d' amaro.
Ho perso il controllo più volte durante la mia nuova vita da "vegetariano". Non la vedo come una cosa negativa, d' altro canto è nella mia natura attaccare gli uomini e si sa, niente sfugge ad essa. Se devo essere sincero fino in fondo, non condivido nemmeno pienamente gli ideali dei Cullen: perchè scappare da ciò che siamo, da ciò che la natura ci impone? Bhè... Edward mi farebbe un discorso del tipo "Perchè non voglio essere un mostro". Carlisle mi guarderebbe con quella sua aria da padre saggio e mi direbbe "E' una scelta tua, alberga tutto dentro al tuo cuore". A Esme non lo chiederei neanche, come del resto a Rosalie, non penso potrebbero aiutarmi molto. Emmett invece direbbe così "Bhè... gli umani sono buoni... perchè mangiarli? In fondo non ci hanno fatto nulla!!", mentre Alice mi direbbe semplicemente "Perchè mi ami. E perchè sai che è la cosa giusta". Non so quale di queste risposte valga la pena di ascoltare, quale consiglio seguire. Io so solo che sono rimasto per tre motivi: per Alice, per farla contenta, e per provare ad essere una "persona" migliore di quella che ero. E con molta fatica penso di esserci riuscito. Dopo decenni passati in questa calorosa e buona famiglia, accanto alla moglie che ho sempre sognato, tra gli umani a cui non potevo torcere un capello, ho realizzato quello che tanto avevo agognato. Certo, non sono mancati gli imprevisti, come quando un anno fa azzannai e per poco non uccisi la fidanzata di mio fratello. Non voglio ricordare cosa accadde dopo, come mi sentii e come feci sentire tutta la mia famiglia. Dico solo che fu un' esperienza orribile e che mai in tutta la mia vita da vampiro come durante quella notte, desiderai non essere ciò che ero. E condivisi pienamente ciò che provava Edward. A distanza di quasi un anno tutta la famiglia sembra aver dimenticato quell' assurdo quanto spiacevole episodio. QUASI, perchè so che ancora ora a loro capita di pensarci, come capita a me di riflettere sulla debolezza che mi ha spinto ad aggredire Bella, questo è il nome della fidanzata di Edward. Con lei non ho mai instaurato un vero rapporto, siamo sempre restati molto sulle nostre, soprattutto dopo "l' incidente". Non sembra che provi antipatia per me, anzi, più volte Alice mi ha detto che Bella mi trova simpatico, ma la vedo difficile. Molto spesso mi è capitato di capirla, di comprendere in pieno il suo stato d' animo e ho capito che non siamo poi così tanto diversi: entrambi bizzarri, continuamente sottopressione, perennemente mortificati o in colpa per qualcosa. Non mi dispiace affatto che sia entrata nella nostra famiglia, anzi, finalmente posso parlarle e stare con lei senza aver paura di aggredirla quando meno se l' aspetta. Altro aspetto positivo che pensavo di aver trovato era che se Bella fosse diventata vampira non sarei più stato io l' anello debole della famiglia, ma lei. Pensiero un po' egoista, è vero, ma provate a vederla dal mio punto di vista. Naturalmente l' anello debole sono sempre io, perchè questo aspetto positivo si è dileguato non appena Bella, al suo primo giorno da vampira, ha rinuciato ad aggredire due umani preferendo invece cervi e puma. Inaudito. E chi è l' idiota di famiglia che ancora fa fatica a controllarsi in una sala piena di ragazzi??? Io.  E, ritornando al discorso di prima, non so come possano apparire ora i miei occhi, visto che mi sento un totale fallimento di vampiro.

- Jazz, tutto bene? - E' Alice, che mi guarda preoccupata.

- Eh? - Faccio finta di non aver capito, giusto il tempo di pensare e di mettere in piedi una scusa decente.

- Stai bene? - ripete lei.

- Io? Sì, perchè? - chiedo con aria sorpresa.

- Perchè sei fermo nello stesso punto sotto la pioggia da una mezz' ora buona. -

Solo a quel punto alzo lo sguardo e mi accorgo che ha ragione. Sta piovendo, e anche molto forte. Mi guardo intorno e noto che gli altri sono dentro casa: Edward e Bella presi attorno a Renesmèe, Emmett a guardare la partita in tv, Rosalie e Black a litigare (come sempre) ed Esme e Carlisle invece sono un po' dietro ad Alice, e anche loro mi guardano con espressione triste e ansiosa. Che abbiano capito cos' è che mi passa per la testa? Oppure che Edward me l' abbia letto nella mente? Quest' ultima mi sembra la meno probabile, visto che in questo momento ha occhi solo per Bella, finalmente vampira, e per Renesmèe, che li guarda con aria curiosa e affascinata.

- Jazz?? - mi richiama Alice.

- Sì, scusa. Hem... nulla, prendevo aria. -

- Sotto la pioggia. - constatò con aria scettica.

- Bhè... l' aria è molto buona qua fuori. Lì dentro è troppo caldo. - speriamo ci caschi...

- C' è qualcosa che vorresti dirmi? - richiede con convinzione. Non c' è cascata.

- No, Alice, niente. - rispondo, ma i miei occhi mi tradiscono, perchè la vedo annuire e dire:

- Vieni, andiamo da un' altra parte. -

Impossibile non ascoltare la sua voce melodica, come tanti flauti che suonano una sempre più bella melodia. Impossibile non rimanerne estasiati. Così la seguo, sotto la pioggia. Correndo lentamente, quasi come due uomini, ci avviciniamo al fiume, lei davanti e io dietro, con un salto lo superiamo e poi ci dirigiamo dritti verso est, dalla parte opposta della "nuova casa" di Edward e Bella. Il solo pensare quel nome mi mette tristezza, mi rende molle, debole... mi fa aprire gli occhi davanti a ciò che sono: un fallito. Sempre accompagnato da questi "felici" pensieri non mi accorgo che ci siamo fermati sotto le fronde di un albero altissimo e che Alice mi sta guardando con un' aria tra il comprensivo e il preoccupato. Come dalle torto, devo essere proprio uno straccio. La pioggia che scende vicino a noi e che bagna le fronde dell' albero cattura per un momento la mia attenzione, costringendomi a distogliere lo sguardo dalla mia interlocutrice. Non sento freddo nè bagnato addosso, tuttavia mi sento come se un vento gelido mi stesse attraversando il corpo. Sto male. Il pensiero mi balena in testa fulmineo, e non riesco a fare a meno di chiederle:

- Alice, come ti sembrano i miei occhi? - che domanda stupida. Penserà che sono pazzo. Da rinchiudere. O che l' astinenza dal sangue umano mi abbia dato alla testa.

- Dorati e bellissimi. - mi risponde semplicemente, guardandomi.

Tipico di lei. Rendermi migliore di ciò che sono. Ignorare le mie mancanze.

- Ma anche incredibilmente tristi, pensierosi, corruciati. - continua, gli occhi incatenati ai miei, i nostri corpi incredibilmente vicini. I suoi occhi si muovono ad una velocità sorprendente sul mio corpo, come a cercare qualcosa, un segno, un indizio, testimone del mio malessere.

- Hai ragione. - non faccio altro che dirle, come se questo potesse rassicurarla.

- E' per Bella? - chiede. Bhè... non penso ci voglia un genio per capirlo.

- No. Non è colpa sua. - non sto mentendo. Non è colpa di Bella se sono un debole.

- E allora cosa c' è? - mi chiede, con voce paziente. Come posso non dirle nulla? La ferirei. E poi prima o poi lo scoprirebbe lo stesso, quindi meglio che glielo dica io. Già. Ma come inizio? Intanto mettendo da parte il mio orgoglio. Penso sia già un passo avanti.

- E'... che... E'cheiosonoundebole. - dico velocissimo e a bassa voce, tanto che un umano non capirebbe e mi chiederebbe di ripetere.  Alice però capisce tutto e mi guarda con occhi dolci e comprensivi.

- Ma tu non sei un debole - dice con quella sua voce che ti toglie pure la voglia di respirare.

- Sì che lo sono. Un debole stupido. - replico io, con lo sguardo perso nella pioggia.

- E sentiamo, perchè? - chiede in tono esasperato. E' vero, devo proprio essere esasperante. Un debole stupido esasperante.

- Lo sai il perchè. - mi limito a sussurrare. Criptico come sempre. Loquace come una tomba. O come un pesce, scegliete voi il paragone migliore.

- Bhè, mettiamo che io non lo sappia. - dice sorridendomi e facendo un salto per poi accomodarsi su un ramo ben ricoperto di foglie.

- Alice... è la verità, io sono un debole! E', da quanto? Trent' anni se non più che vivo, anzi VIVIAMO, con i Cullen, e io ancora non riesco a controllarmi davanti al sangue umano. E questo perchè sono un arrendevole! Non posso stare da solo a scuola, non posso non andare in città senza qualcuno che mi accompagni e che vegli su di me e l' anno scorso, anche in casa mia e con voi accanto, ho rischiato di uccidere Bella!! -

- Quello è stato un incidente. In realtà tu... - sta dicendo nel vano tentativo di consolarmi, ma io la interrompo.

- Incidente? Incidente è quando qualcosa accade per sbaglio, per coincidenza. Il mio non è stato un incidente, perchè si sarebbe benissimo potuto evitare. Se solo io avessi potuto mantenere meglio il controllo... se solo l' avessi voluto... -

- Jazz. Ne abbiamo già parlato, abbiamo già affrontato quest' argomento quando accadde. Non è questo il punto, vero? - intuisce.

A questo punto mi do una forte spinta con i piedi e salto sul ramo dove sta seduta Alice, per poi accomodarmi elegantemente e silenziosamente accanto a lei. La sua vicinanza mi tranquillizza, mi aiuta ad essere sincero non solo con lei, ma con me stesso. La pioggia continua a scorrere attorno a noi uguale a prima, e per un attimo ho l' mprobabile pensiero che il tempo si sia fermato. Poi Alice si volta e mi guarda, con gli occhi mi incita a continuare a raccontare, e le mie riflessioni si fermano lì, mentre riprendo a parlare.

- No, infatti. Il punto è che... insomma... Ora che Bella è diventata vampira speravo di poter passare in secondo piano, di non essere più il punto fisso delle vostre paure, delle tue preoccupazioni. Speravo che diventasse lei l' anello debole della famiglia, quella da tenere isolata, di cui temere uno sgarro. Invece lei se la cava benissimo, quasi come Emmett o Rosalie, e lo stolto della famiglia resto sempre io. So che tu vuoi bene a Bella, che per te è come una sorella, e che questo mio pensiero è molto egoista, ma cerca di capirmi. - concludo sciogliendo definitivamente il mio nodo alla gola.

- Jazz... ma... -

- Si, lo so. Sono un egoista. Debole e egoista. Mi odio anch' io, credimi. -

- Ma io non ti odio! Io ti amo, lo sai! L' amore che provo per te non è equiparabile a niente, nè a quello di Edward per Bella, nè a quello di Rosalie per Emmett. Come potrei non amarti, dopo tutto ciò che hai fatto per me? Edward ha protetto Bella e le ha giurato amore eterno, Rosalie ha strappato Emmett alla morte, ma tu... tu per me hai rinunciato alla tua natura! E questo per me vale qualsiasi cosa, qualsiasi tentennamento. In quanto alla debolezza... bhè, ti sbagli - mi sussurra, scuotendo lentamente la testa - Tu non sei un debole. Sei il contrario della debolezza, tu sei la forza fatta persona. E non lo dico perchè ti amo e sei mio marito, o perchè in questo momento è ciò che hai bisogno di sentirti dire, lo dico perchè è la verità. Ok, Edward ha fatto enormi sacrifici per Bella, l' ha salvata dalla morte, l' ha difesa da Victoria e l' ha trasformata in vampiro, questo è vero, ma tu non sei da meno! Hai sempre aiutato Bella nonostante non apprezzassi a pieno il suo amore con Edward, hai ucciso James, hai elaborato strategie a fianco dei licantropi e, la cosa più importante, hai deciso di restarmi accanto nonostante le tue difficoltà a convivere con gli umani, hai voluto privarti del loro sangue e continuare a vivere secondo uno stile di vita che hai ignorato per centenni. Sei tu qua il più forte, perchè hai saputo dire di no ad un' abitudine alla quale non potevi rinunciare, hai voluto stringere i denti e andare avanti. E' vero, Bella ha molte meno difficoltà di te, ma non significa che sia più forte. Lei ha solo avuto... come dire... più fortuna. O forse questo fa parte del suo dono. Non saprei. Ma quello che so di per certo è che tu non sei un debole, anzi, sei il mio eroe. -

Così dicendo si volta verso di me e per la seconda volta i nostri occhi si incatenano, oro con oro. Mi si avvicina lentamente e con le sue dita bianche e affusolate prende ad accarezzarmi le guance, su e giù in un ritmico balletto. Poi su fino alla tempia, solcata da una lunga cicatrice, e poi di nuovo giù fino alle labbra, chiuse ermeticamente.

- Alice... grazie. - le sussurro, mettendole una mano sulla coscia marmorea. Qui, accanto a lei, le mie difficoltà sembrano pesare meno, e le sue parole paiono più vere di quello che sono.

- Lo so cosa stai pensando. Che ho esagerato. Ma credimi, non è così. -

- Sai, a volte penso che sia tu a leggermi nella mente. - le dico, provocando le sue risate cristalline. Dio, quanto la amo quando ride.

- Davvero, Jazz. Tu non sei debole. - mi sussurra, e decido di crederci anche io.

- Ti amo. - mi sussurra, poi posa le sue piccole labbra rosse sulle mie più grandi. Il suo tocco sembra risvegliarmi, perchè le circondo la vita con le braccia e la attiro ancora di più a me. Dischiudo lentamente le labbra e lascio che la sua lingua calda vi entri, in un meraviglioso gioco di dolcezza e passione. Le sue mani a cingermi le spalle mi spigono verso il basso, alla sua altezza, le dita che giocano con alcuni riccioli spettinati.

- Anche io. E non immagini quanto. - rispondo durante una pausa durante la quale lei mi fa dolci e morbide carezze sul petto. Lei mi guarda con quella sua aria pensierosa e felice allo stesso tempo, quegli occhi dorati che sembrano poter leggere fin nel profondo.  Poi chiude gli occhi, li riapre, e le nostre labbra tornano a toccarsi, a fare lo stesso balletto di prima, le mani ad intrecciarsi come se non volessero più lasciarsi, mentre la pioggia ancora scorre attorno a noi. Grazie Alice...



Bhè... se sieti arrivati fin qui vuol dire che almeno un po' questa fanfic vi ha attratto e, forse, vi è piaciuta^^ Spero che recensirete, perchè mi farebbe veramente piacere una vostra opinione ç_ç
Colgo l' occasione per fare gli auguri di Natale a DuniettaS e a Vampiretta_14, alle quali è dedicata questa fic, e a tutti voi che leggete e, magari, recensite! gelb_augen


BUON NATALE!! 

e FE
LICE ANNO NUOVO!
  
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