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Autore: _SANGRE_    13/04/2015    0 recensioni
Un fantasy in prima persona pieno di azione che costringerà il protagonista Riu a combattere, senza quasi rendersene conto, in una battaglia frenetica che metterà a rischio il continente di Hora. La sua morte aprirà le porte di un nuovo mondo a lui sconosciuto, ma sarà pronto a proteggerlo? o il cambiamento improvviso lo porterà alla pazzia e alla distruzione del genere umano?
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 0: L’inizio

Il mio nome è Riu, e vorrei raccontarvi la mia avventura;

Sembrerà strano, ma tutto ebbe inizio così:

Era una fredda giornata di inverno nel mio paese di nome Kadmus, uno dei tanti paesi nel

continente di Hora, forse è il più piccolo paese esistente, ma dato che non sono un viaggiatore non posso dirlo con certezza.

Dopo che il gallo cantò il suo inno di buongiorno mi alzai dal letto per andare alla fontana al centro del villaggio per lavarmi la faccia come ogni mattina.

Raggiunta la fontana iniziai a lavarmi le mani, l'acqua era limpida, così limpida che riuscivo a vedere il mio riflesso: Il mio viso era tempestato di puntini neri, segno che la barba iniziava a crescere, "sto diventando un uomo" pensai sorridendo.

Mi lavai energicamente la faccia, ero ancora stanco dalla giornata passata, si notava dai contorni neri intorno ai miei sottili occhi verdi e anche da alcune rughe che mi coprivano la fronte alta, meno male che i miei capelli biondi erano abbastanza lunghi da coprire il tutto.

Restai qualche attimo ad osservare il mio viso ancora umido riflesso nell'acqua, avevo ancora il naso e il mento sporchi di terra quindi mi lavai nuovamente << non è stata una buona idea andare nel bosco di notte, guarda come ti sei conciato. >> dissi tra me e me.

Dopo essermi pulito per bene ed asciugato, mi diressi come ogni mattina verso la prateria;

dovevo attraversare tutto il villaggio, ma ne valeva la pena.

Non feci in tempo a spostarmi dalla fontana che mia madre mi corse dietro e mi abbracciò << Buon Compleanno Riu, hai già compiuto 17 anni; ancora un anno e potrai andare dove vorrai; Non sei contento? >> disse mentre scioglieva l'abbraccio e mi guardava con i suoi occhi di ghiaccio; << Si mamma, grazie. Hai ragione, ancora un anno e potrò andare ad esplorare tutta Hora come ho sempre voluto fare, ma per il momento mi accontenterei di fare una visita alla prateria fuori dal villaggio se non hai bisogno di me >>, mia madre mi guardò scrollando le spalle e acconsentì << Va bene, per oggi puoi fare a meno di lavorare al campo ma la signora Berta, quella con i tre nipotini, ha detto che nei giorno scorsi mentre era nel bosco a raccogliere i melograni nel frutteto ha sentito degli stani rumori; ora dice che non li sente più ma per sicurezza vorrei che ti portassi dietro la lancia di tuo padre, a lui non servirà oggi >> si girò di scatto frustandomi il viso con la sua chioma bruna che gli arrivava fino al bacino, si stava dirigendo alla capanna per prendere la lancia quando la fermai << Mamma non si vedono animali feroci da anni ormai, gli unici animali sono i cervi che mangiamo e non mi sembrano aggressivi, lo sai che la signora Berta racconta sempre le storie ai bambini per tenerli buoni, se lo sarà immaginato >> dissi mentre mia madre si girò a guardarmi, scrollò nuovamente le spalle e nuovamente acconsentì << come preferisci, ma se senti qualcosa di strano torna subito a casa capito?  >>, annuii e la salutai con la mano dopo di che mi incamminai.

Il villaggio, era sempre in movimento, c'era chi andava a caccia con archi e lance, chi correva alla forgia, chi si dirigeva al pozzo per raccogliere l'acqua, chi andava al tempio per pregare in una buona raccolta per l'estate e chi invece andava a coltivare il grano nel proprio campo poco distante dalla prateria dove mi stavo dirigendo io.

Continuai a camminare, osservando la gente che correva in continuazione; il mastro armaiolo mi salutò sollevando sulla testa la pinza rovente <> mi urlò, ma rifiutai dicendo che avevo altro da fare. Quando non avevo nulla da fare stavo da lui e lo guardavo lavorare, ma questa è la prima volta che mi chiede se voglio costruire qualcosa, non l'aveva mai fatto perché se mi fossi fatto male mia madre l'avrebbe impalato con le lance che lui stesso costruisce e quando mia madre dice qualcosa quella è e quella rimane. Salutai molta gente, nel villaggio ci conoscevamo tutti e la maggior parte mi fecero gli auguri e mi chiesero se volessi imparare qualcosa, ma non ne avevo nessuna voglia, non oggi.

Raggiunta la prateria mi fermai a contemplare la sua bellezza: Era una grandissima distesa verde coperta di fiori bianchi, quasi volessero prendere il posto della neve, gli alberi erano completamente spogli, tranne qualche pino che dava un tocco di vita insieme ai fiori a quel freddo inverno;

Le montagne innevate erano stupende, il sole stava ancora sorgendo e le inondava di un chiaro color rosa, era uno spettacolo mozza fiato.

Tutto il villaggio era circondato da questo spettacolo, l'unica cosa che dal villaggio non si riusciva a vedere era un piccolo fiume che divideva la prateria.

Quel fiume aveva il nome di Serpente luminoso, infatti lo sembrava sul serio, aveva la forma di un serpente con quel suo letto ondulato, e sia con i raggi del sole che con i raggi della luna, quel fiume si illuminava completamente dando luce a tutta la prateria come se il fiume stesso non fosse composto da semplice acqua ma bensì da tanti cristalli che riflettevano i raggi, anche quello era un grande spettacolo perché tutto il letto del fiume era circondato dagli agrifogli che, con le loro bacche rosse, regalavano al fiume un tocco di pura magia, chiunque si fermasse a contemplare quello splendido fiume non poteva far altro che rimanerne incantato.

Dato che non avevo altro da fare, mi avvicinai al fiume, c'era una tranquillità incredibile, la brezza che scivolava fra i fiori e le piante e che mi accarezzava la pelle con quel suo tocco gelido mi dava un senso di benessere, ero felice di essere li, era l'unico posto dove una persona si poteva rifugiare per stare in tranquillità, lontano da tutto il trambusto che c'era nel villaggio.

Mentre mi accingevo nel lanciare alcuni sassi nel fiume ecco che dal bosco udii una donna urlare << AIUTO!! AIUTATEMI, PER FAVORE!! >>

Sorpreso da quell'improvviso urlo, corsi verso la voce della donna il più velocemente possibile, quando vidi Berta spuntare da dietro una serie di pini e corrermi incontro.

Era una donna anziana, poverina, correva con le braccia alzate cercando di coprire la testa coperta da corti capelli bianchi, << RAGAZZINO SCAPPA!! SCAPPA!! >> urlò continuando a correre verso di me ormai quasi completamente esausta, << RIU SCAPPA, IL BUFALO SI È INFEROCITO!! >>, appena terminò la frase ecco che spuntò dalla boscaglia un enorme bufalo con la testa chinata verso il basso, pronto a caricare chiunque si fosse messo in mezzo con le sue enormi corna curvate.

Era davvero enorme, un gigantesco bufalo con un pelo lungo e nero come la pece che correva nella mia direzione seguendo la donna; Non potevo semplicemente scappare, la donna non era veloce e l'animale la stava raggiungendo.

Senza indugio cercai il primo sasso a portata di mano, lo raccolsi e lo lanciai in testa al bufalo, non era molto lontano quindi riuscii a colpirlo, ma il bufalo quasi non sembrò accorgersene, era troppo impegnato nell'inseguimento;

Ebbi un'altra idea, certo era stupida, ma non potevo star li a guardare il bufalo mentre cercava di caricare la donna; raccolsi un bastone, e prendendo tutto il coraggio che avevo, cosciente del rischio che avrei corso, andai incontro al bufalo urlando con tutto il fiato che avevo in gola per attirare la sua attenzione.

Ci riuscii, il bufalo si accorse di me, lasciò perdere la donna e iniziò a inseguirmi; "bene" pensai "e ora che faccio? Se avessi avuto la lancia di papà forse sarei riuscito a difendermi".

Iniziai a correre molto velocemente in cerca di un riparo, ma fui sciocco a pensare di poter seminare l'animale, stava per raggiungermi e avevo poco tempo "ecco, il fiume... forse se mi butto li dentro il bufalo smetterà di inseguirmi", decisi di provare d'altronde era l'unica soluzione, di sicuro non potevo correre verso il villaggio, c'erano i bambini che giocavano e gli anziani che nutrivano le galline.

Quindi continuai a correre verso il fiume, mancava pochissimo quando accadde l'imprevedibile: inciampai in una buca scavata da qualche animale.

Non ebbi tempo di capire ciò che accadde, fu tutto molto rapido;

Caddi a terra sbattendo il viso sul terreno umido e morbido ma l'impatto bastò per rompermi il labbro e far fuoriuscire un rivolo di sangue, mi alzai velocemente ignorando il dolore al viso e alle ginocchia e guardai la signora che allo stesso tempo mi fissava con un espressione di orrore, dopodiché sentii un forte colpo alla schiena, il bufalo mi aveva colpito; riuscii a vedere il prato e i fiori che mi scorrevano sotto i piedi e un macigno a cui mi stavo avvicinando molto velocemente e poi... il buio totale.

   
 
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