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Autore: Maya98    13/04/2015    1 recensioni
1891: è passato un anno da quando Moriarty ha preso potere in Inghilterra e Sherlock Holmes è stato sconfitto. Oscure vicende si tessono e sfilano tra loro davanti a Baker Street: mentre Sherlock ha da patire la sorte peggiore, fa il suo arrivo a Londra John Watson, ex-medico militare che avrà il potere di cambiare le carte in tavola. Mary Morstan, spia di Sherlock, è costretta a contrarre un matrimonio involuto con la pupilla di re Moriarty, Irene Adler. Mrs Hudson e Molly Hooper organizzano un movimento di rivolta per liberare Sherlock e Greg Lestrade il traditore, spogliato di ogni cosa, fa da narratore alle vicende che hanno come sfondo la nostra Londra Vittoriana.
Perché per combattere serve un motivo.
(Notre Dame de Paris; Musical!AU – Spiegazioni all’interno)
Nota: questa storia era stata originariamente pubblicata in un unico capitolo. Per esigenze di modalità è stata divisa in capitoli. Verrà aggiornata settimanalmente.
Genere: Introspettivo, Song-fic, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 10.
Il prigioniero
https://www.youtube.com/watch?v=MPQjRDLUBLE




Sherlock si alza in piedi, sul bordo del tetto, senza smettere un secondo di guardare Moriarty. Poi inizia, deciso:


Se fui forte anch’io
fu perché fosti tu
la sfida per me,
fu perché fosti tu
chi ‘genio’ mi appellò,
e che non mi chiamò
mai
Mostro.
Chi e chi se non io
sa per certo che tu
come tutti, sei vivo,
soffri, piangi e poi muori!,
hai debolezze e difetti?
Tutte cose che io…
Io
vedo.


Alza di scatto un braccio, in un movimento violento, e indica John.
Per lui, lo sai, io darei
la vita che non vuoi.
E ti combatterei
eternamente, sai?

Tu mi hai lasciato
solo e
schiavo,
e mai un uomo
ha tanto amato, mai.


Fa calare di scatto il braccio, il volto disfatto come una maschera di cera deformata dalla rabbia. Negli occhi, fissi su Moriarty, l’ombra di John danza.
Fino a qualche istante fa non avrebbe avuto il coraggio di pronunciare la parola ‘amore’. Ma si sente scorrere nelle vene adrenalina pura, e una rinnovata voglia di lottare: una sensazione persa e dimenticata da tempo, ormai.


Io gli appartengo
più che a te!
E mai un uomo
ho tanto amato,
mai!













Note:
Questa è la mia canzone preferita. Di tutta l’opera. È la mia dannata canzone preferita e mi strazia in modo atroce ogni volta. Potete leggerci quanta Sheriarty implicita volete, perché c’è. Oh dio, la Sheriarty. Ship terribilmente pericolosa e tentatrice.
“Fu perché fosti tu chi ‘genio’ mi appellò, e che non mi chiamò mai Mostro” -> la versione originale era diversa. “Fu perché fosti tu quello che mi trovò e che poi mi tirò nel buio”. Ma la nuova versione, oltre che più in linea con l’originale (STRAZIANTE) è molto più di impatto.
Jim è la motivazione per cui Sherlock è salito più in alto che ha potuto, e anche quello per cui è caduto così in basso. È stato Jim che gli ha proposto la sfida, il caso più eccezionale di sempre. Ed è stata la battaglia che Sherlock ha perso. Dio, quanto amo quei due.
“come tutti, sei vivo, soffri, piangi e poi muori!”: parallelamente all’umanizzazione di Sherlock della scorsa canzone, abbiamo qui il ridimensionamento di Moriarty a ciò che è: un mortale. Alla fine, come tutti, non è altro che un essere umano drogato di strapotere. Ma pur sempre un essere umano.
“Per lui, lo sai, io darei la vita che non vuoi”: Se ci pensate, è devastante. Jim lo ha battuto, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa con lui, invece si limita a tarpargli le ali e a chiuderlo in casa, forse la tortura peggiore possibile per uno come Sherlock. Non abusa di lui, non gli toglie la sua vita: gliela fa sprecare. Non la vuole, la rigetta. Una vita che invece Sherlock sacrificherebbe volentieri per John.
“eternamente, sai”: Non ha lo stesso impatto emotivo di “profondamente, mai” ma va immaginato come una dichiarazione totalitaria di guerra. Nel massimo livello umanamente possibile.
“Tu mi hai lasciato solo e schiavo”: all’inizio era “solo e vuoto”. Ma alla fine ‘schiavo’ è una parola molto più incisiva, a pensarci bene.
“Mai un uomo ha tanto amato, mai”: LA MIGLIOR FRASE DI SEMPRE NELL’ORIGINALE. La canzone è distruttiva in questo punto. Annienta. E io ho voluto renderla secondo il mio pensiero: Sherlock che dice di non essere in grado di amare, si rivela (anche nella serie) probabilmente quello che può amare al massimo grado, più di così a livello umano non si può. E nessuno potrà mai condividere questo sentimento totalmente devastante.
“Mai un uomo ho tanto amato, mai”: leggera diversità e un po’ di Sheriarty implicita: come se prima Sherlock avesse amato Jim, prima, in qualche modo.
 
Grazie a tutte le anime pie che recensiscono, vecchie e nuove. Le vostre parole sono di una bellezza immensa. Non so mai come rispondervi.
Grazie a chi legge! Vi adoro!
  
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