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Autore: unika    13/04/2015    1 recensioni
Sofia è sei anni che vive con il padre e la matrigna. Non sa cosa accade nel mondo dei vivi, suo padre non le dice nulla, è la matrigna che rivedendo nella figliastra se stessa per la prima volta è buona con i figli che il marito ha avuto con altre donne.
Persefone ogni volta che torna negli inferi le parla del mondo dei vivi raccontandole di quanto è bella la natura, ma senza mai parlarle degli scontri che ci sono stati negli anni. un giorno il padre le permette di uscire finalmente dagli inferi. alla sua prima uscita tutto le sembrava incredibile, ma mai quanto rivedere dopo così tanti anni il gemello che credeva morto, nonostante non l'avesse mai trovato fra le anime dei morti.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo nove
-quella nuvola sembra cerbero- sussurro fra me e me. Quanto mi manca quel cucciolone, sembra cattivo, feroce e pronto a sbranarti. Ma in realtà è molto buono, ha solo bisogno che qualcuno giochi con lui. -magari faccio un salto da lui-  continuo a mormorare fra me e me. Mi alzo in piedi e spolvero un po' i vestiti. Stare coricata sul prato ha i suoi pro e i suoi contro. I pro sono che è una bellissima sensazione  avere l'erba che solletica la pelle, i contro.... Beh mi ritrovo ricoperta di ciuffi d'erba in testa e sui vestiti e prima che torno ad essere una semidea normale posso passare per una semidea fatta di erba, terra e fiori. Come se fossi figlia di Gea, solo che per mia immensa fortuna non sono sua figlia.
Ora sono pronta per andare dal mio cucciolone, ormai ho metà braccio nell’ombra di un pino ma sento una voce gridare il mio nome. –Sofia!- ritiro il braccio e faccio qualche passo indietro verso colui che mi stava chiamando. Dal fondo della collina vidi dei capelli biondo grano raggiungermi di corsa scompigliati dal vento. I suoi occhi color nocciola erano socchiusi per evitare di rimanere accecato dal sole che gli picchiava sul viso. –ciao Nathaniel- sussurrai rimanendo stordita dalla sua bellezza… cosa? L’ho pensato veramente? O miei dei! Padre perdonami se trovo piacevole un figlio di Demetra. Aspetta! Oh no, no, no! Mio padre lo incenerirà seduta stante se solo sapesse che è mio amico, lui non sopporta Demetra, figuriamoci Nathaniel che è suo figlio. –ehi… ti stavo cercando, è qualche giorno che non ti vedevo più- disse cercando di riprendere il fiato appoggiando il proprio peso sulle ginocchia. –eh… già, ho provato a cercarti ma non ti trovavo- dissi con un tono di voce un po’ strozzato. Finsi di tossire per giustificare il mio tono di voce e gli rivolsi un sorriso un po’ incerto. –ah.. mi hai cercato? Non lo sapevo- mi sorrise a sua volta lui un po’ incuriosito. –beh, si volevo ringraziarti per avermi riportato alla casa XIII la sera della festa e... per il garofano- la mia voce sembrava più sicura e spero lo fosse veramente. Come risposta Nathaniel mi rivolse un sorriso ancora più ampio –ma figurati e… ti è piaciuto il fiore- domandò con un po’ di insicurezza questa volta nella voce. Annuii per rassicurarlo –si, è il mio fiore preferito. Ma dimmi perché cercavi- avevo bisogno di cambiare argomento il mio cuore fra un po’ stava per esplodere. Pensandoci bene però, veramente non sapevo ancora perché mi stesse cercando. –oh… ehm… volevo chiederti se ti andasse di  allenarti con me nell’arena-  iniziò un po’ impacciato, ma poi finì la frase con un tono più sicuro. –oh, in realtà stavo andando a trovare un amico che non vedo da un po’- risposi mortificata. Mi dispiaceva molto ma era anche moltissimo tempo che non vedevo cerbero. –magari un altr…- una lampadina difettosa si accese nella mia testa. –beh, se vuoi potresti accompagnarmi- mi affrettai a dire senza neanche farlo finire e soprattutto senza neanche ragionare su cosa gli stavo proponendo. No, veramente gli ho appena proposto di venire con me a trovare Cerbero? Ma cosa… non sono a posto… ok un idea più stupida non potevo proprio averla. Riportai i miei occhi nei suoi per vedere la sua espressione e notai che stava sorridendo. –ok, dove si trova il tuo amico- oh… no! Ha accettato. Ma allora perché mi fa tanto piacere. Ora basta la frittata è fatta. Un sorriso un po’ impacciato si formò sulle mie labbra. Lo afferro per il polso e senza pensarci due volte me lo trascino dentro ad un ombra -seguimi- esclamai stranamente contenta.
 
Ora dopo l’euforia di poter passare un po’ di tempo con Nathaniel, ricordo perché non lo dovevo portare con me negli inferi da cerbero. Mio padre aveva addestrato cerbero perché tenesse lontano Demetra ogni volta che le girava e voleva venire a trovare Persefone. Così per lo meno quel terzo di anno in cui lei sta qui lui la può avere solo per se. Che egoista? Un po’, ma lo ha fatto solo per cercare di salvare il proprio matrimonio, vi assicuro che dopo un po’ che Demetra diceva “tesoro devi mangiare più cereali, sei un po’ pallida… sei mica incita! Dimmi di no ti prego” “tesoro guarda che i cereali fanno molto bene” “oh, ma come fai a stare qui?” “Persefone cara, vorrei tanto non fossi costretta a passare un terzo dell’anno qui in questo postaccio dove non si riesce a far crescere nulla, solo due piantine in quel tuo piccolo giardino” io davo ragione ad Ade.
Nathaniel era sbiancato totalmente, ed era rimasto a bocca aperta alla visione di cerbero che non appena annusò la parte del suo sangue divino iniziò ad abbagliargli contro. Dopo un piccolo shock anche da parte mia presi la pallina preferita da cerbero e mi assicurai che attirasse la sua attenzione. Le sue tre teste iniziarono a seguire la palla con la lingue a penzoloni e la coda che si muoveva. –scusa Nathaniel… avrei dovuto avvisarti chi è il mio amico¬- -non… preoccuparti- mi rassicurò lui con un tono di voce un po’ tremante. –ehi bello guarda la pallina- esclamai cercando di far concentrare cerbero esclusivamente su di me. –mi dispiace così tanto, lo distraggo lanciandogli la palla e torniamo al campo- mi rivolsi di nuovo a Nathaniel con uno sguardo che lasciava trapelare quanto mi vergognassi della situazione. –m… va bene Sofia- mi rassicurò lui e per l’ennesima volta mi vene da sorridergli. –ehi cerbero vai a prendere la palla, poi saluta mio padre portandogli la palla- lo incitai. Lanciai la palla più lontano possibile, poi scattai verso Nathaniel. Questa volte invece che afferrargli il polso fu lui ad afferrare la mia mano. Mi irrigidii un secondo intanto che continuavamo a correre, uno strano formicolio mi salì lungo la schiena e nel mio petto il cuore incominciò a battere all’impazzata. Gli stringo la mano e continuando a correre torniamo al campo.
-ahhhhh!- grido. Durante il viaggio nell’ombra non ero molto… concentrata, così una volta arrivati al campo ci trovammo su un albero. Come risposta al mio spavento Nathaniel mi strinse a se con un braccio, intanto che con l’altro manteneva l’equilibro tenendosi al tronco dell’albero. –grazie- sussurrai terrorizzata. –di niente, tu mi hai salvato da cerbero e io evito che tu cada dall’albero-. Ero talmente vicina a lui che riuscivo a sentire il suo cuore, batteva velocemente, come il mio. Alzai il viso ed incrociai il suo sguardo che sembrava sereno. –soffri di vertigini?- annuii non riuscendo proferir parola. –riesci a fare un ultimo viaggio nell’ombra e portarci alla base dell’albero?- chiese con un tono di voce che mi infondeva più energia nel mio animo. –s-si- balbettai cercando di non pensare al fatto che ero a più di 20 metri dal suolo. Essendo su un pino fu più che facile trovare un ombra.
In breve eravamo alla base del pino, io più pallida del solito e Nathaniel mi stava porgendo un pezzetto di ambrosia. Lo presi e lo mangiai, in poco mi sentii subito meglio. –grazie- mormorai sedendomi più dritta contro il tronco. 
Nathaniel era seduto davanti a me. I suoi occhi mi scrutavano un po' preoccupati. -tutto bene?- -si stai tranquillo, più tosto tu come stai? Scommetto che incontrare Cerbero non è fra i tuoi momenti migliori- sdrammatizzai un po'. Rise alla mia osservazione e si coricò sul prato. -in effetti no, ma c'eri anche tu con me, perciò non è stato così male- ammise iniziando ad intrecciare fili d'erba. -raccontami qualcosa di te- mormorai incantata dal movimento delle sue dita, che veloci e delicate intrecciavano fili d'erba, fiori di campo e trifogli. Fece un respiro profondo ed abbozzo un sorriso. -mio padre vive in una fattoria nel Kansas con mia sorella minore Harriet- -hai una sorella, quanti anni ha?-chiesi sorpresa. All'improvviso mi venne in mente l'immagine di una ragazzina più piccola di con lunghi capelli color del grano e gli occhi nocciola. -ha 7 anni in meno di me, cioè 10. Alla fine quando avevo 6 anni mio padre si è sposato con una donna è si è fatto una famiglia vera e propria- sembra non esser molto felice della decisione presa dal padre in passato. -com'è?- la curiosità prese il sopravvento sul buon senso. - chi- -la tua matrigna- -m... mi tratta con indifferenza e non accetta che i piccoli pasticci come un vaso rotto o un bicchiere rovesciato siano opera di Harriet e da la colpa me. Mio padre è più assente di prima e vedermi non fa che ricordargli mia madre perciò è 6 anni che vivo qui- spiegò drizzandosi a sedere e continuando fissare il cielo. Dopo poco si girò verso di me e appoggiò sul mio capo una coroncina di fiori. -ti sta molto bene. Ehi... perché piangi- domando preoccupato. Mi dispiace talmente tanto per Nathaniel non vede da anni suo padre. D'istinto  mi sporgo verso  di lui e lo abbraccio. -mi dispiace- mormoro. Un po' imbarazzato Nathaniel mi poggia una mano sulla schiena, poi mi stringe a se e poggia il viso tra i miei capelli. -non ti preoccupare, non è colpa tua- mi conforta. Sento la mia spalla bagnarsi appena e capisco che sono alcune sue lacrime. Mi avvicino ancora un po’ a lui e lo stringo più forte a me.



Ehi ciao!!!! Sono di nuovo qui e con il capitolo Nove :D
Settimane pesanti mi attendono e spero di riuscire a pubblicare almeno un capitolo/due in queste due settimane in cui ho più verifiche.
Se internet non mi ha mentito domani uscirà l'ultimo libro della saga di Percy Jackson gli eroi dell'olimpo :D spero si vero così finalmente potremo scoprire tutti come il nostro caro amto Rick Riordan fa finire la storia.
Ciao!!!!! :D
   
 
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