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Autore: Kairyporter    13/04/2015    2 recensioni
Liz non sa esattamente cosa prova per Red. Sa che ci tiene a lui, che deve proteggerlo e salvarlo, esattamente come lui fa con lei. Ma cosa succede se un oceano di verità nascoste la travolge?
Ovviamente Lizzington!
Genere: Angst, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano le tre di notte quando tornò a casa. Aveva i piedi a pezzi. L’unica cosa che voleva era mettersi a letto e dormire almeno 12 ore.
Salì faticosamente le scale che conducevano all’appartamento, prese la chiave magnetica aprì la porta. Ebbe solo il tempo di entrare che qualcuno le arrivò alle spalle serrandole la bocca. Cercò di urlare e scalciare ma il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi. Lentamente le forze l’abbandonarono e tutto intorno divenne buio.
 
Red era comodamente seduto su una poltrona a sorseggiare un costoso whisky godendo del calore del fuoco, immerso nei suoi pensieri. La immaginava alla festa, con i suoi colleghi, a sorseggiare vino e regalare a tutti quel suo bellissimo sorriso. Aveva resistito all’impulso di farsi trovare davanti al motel, per vederla, anche solo per un istante. Era certo che sarebbe stata splendida. Lei era sempre bellissima. Ma ci volle tutto il suo autocontrollo, nonché l’aiuto di Dembe, per non presentarsi alla festa. Per poter essere, ancora una volta, il suo cavaliere e poter danzare come quella volta, lasciando che quel sorriso cancellasse tutti i pensieri che l’opprimevano. Bevve un altro sorso di whisky e si grattò distrattamente la testa.
Il telefono, poggiato sul tavolino, lo invitava. Lo prese, compose il numero, che ormai conosceva a memoria, e fissava lo schermo senza mai avere il coraggio di alzare la cornetta. Le aveva parlato non meno di 10 minuti fa, ma voleva continuare a sentirla. Le 3:05. Posò il telefono sul tavolo e finì il drink in un solo sorso. Sarebbe andato da lei l’indomani per il prossimo obbiettivo. Spense il fuoco e andò nella camera da letto.
 
Segreteria telefonica. Strano, a quest’ora ha sempre il telefono acceso. Erano ormai vicino all’ufficio postale, non sapeva perché l’avesse chiamata. Un gesto istintivo, naturale. Il fatto che non rispose lo mise in agitazione. Di solito non rispondeva perché era arrabbiata con lui, il che accadeva spesso, ma l’altra sera avevano avuto una piacevole conversazione, era felice, non arrabbiata. Allora perché non alzava quella maledetta cornetta? Scese dalla macchina, cappello in testa, dritto verso l’ascensore.
L’ufficio postale era sempre affollato. Agenti pieni di fogli che correvano da una parte all’altra cercando di risolvere casi il più in fretta possibile. Dopo tutto quel tempo la scena non era cambiata. Aram al computer con Samar, Ressler nel suo ufficio. Mancava solo l’agente Keen.
“Ciao Aram” si avvicinò sorridendo, la testa leggermente inclinata
“Signor Reddington… Salve… se cerca l’agente Keen non è ancora arrivata”
“Vorrà dire che aspetterò nel suo ufficio” Guardò l’orologio. 9:10. E’ in ritardo…Non è mai in ritardo… Si diresse verso l’ufficio. Ressler era seduto alla sua scrivania che trascriveva rapporti sul pc.
“Donald!” Poggiò una mano sulla sua spalla facendolo sussultare “Allora com’è andata la festa?” si avvicinò alla scrivania e prese posto sulla sedia di Liz, togliendosi il cappello e poggiandolo sul tavolo.
Ressler non tolse gli occhi dai suoi rapporti continuando a trascriverli.
“Bene”
“Ah le feste aziendali. L’ultima volta che sono stato ad una festa simile è stato nell’87, per l’inaugurazione i una nuova portaerei. Fu un disastro! Sembrava di stare allo zoo. Gente ubriaca che andava in giro come scimmie urlatrici in una gabbia. Colpa dell’open bar a mio parere. Mai offrire dell’alcool gratis a dei marines, va sempre a finire male…” fece una bassa risata e scosse la testa “Bei tempi”
“Reddington, sto cercando di lavorare. E poi tu non parli solo con Keen?” Alzò gli occhi dai fogli per fissare l’orologio al muro. “Che a proposito è in ritardo…” ritornò a fissare i documenti
“Donald! Hai passato 5 anni a cercarmi, pensavo che ti avrebbe fatto piacere una chiacchierata tra cacciatore e preda…”
“Non credevo mi considerassi un cacciatore…” Aggiunse meravigliato alzando le sopracciglia.
Red emise una bassa risata e scosse la testa “la tua intelligenza mi stupisce sempre…”
Donald emise un suono seccato prendendo il telefono dalla tasta della giacca
“Chiamo Liz, così puoi scocciare qualcun altro. Sono convinto che si sbrigherà se sai che sei qui”
Reddington nell’attesa iniziò a girare sulla sedia, le labbra arricciate e gli occhi che scorrevano registrando i dettagli dell’ufficio. Continuava a essere dell’idea che la stanza avesse bisogno di un tocco personale. Dopo alcuni minuti di silenzio fissò di nuovo l’agente che aveva ancora il telefono attaccato all’orecchio.
“Non risponde?”
“No. Ma il telefono squilla. Provo tra 10 minuti.”
“Magari ha lasciato il telefono in borsa” L’agente Navabi si affacciò sulla porta. “Quando torni a casa dopo una festa l’ultima cosa che pensi è prendere il telefono.” Guardava Reddington sorridente “a proposito, bello il vestito di Liz. Versace?”
“Armani”
Lo sguardo di Donald rimbalzava da Samar all’espressione compiaciuta di Red.
“Le hai comprato un vestito?”
“Don, l’agente Keen è troppo presa dal lavoro per andare in giro in cerca di un abito da sera adeguato. Le ho solo fatto risparmiare del tempo prezioso.” Annuì energicamente, la testa inclinata
Ressler fissò Red per un lungo momento, cercando di capire se stesse scherzando o se lo stesse semplicemente prendendo in giro.
Notando l’espressione perplessa dell’agente, continuò. “La prossima volta che dovrai andare ad una festa prenderò un abito anche per te... Personalmente ti vedrei più con un completo che con uno smoking, ma i gusti sono gusti…”
Prima che potesse rispondere il telefono di Ressler squillò.
“E’ Liz.” Prese il telefono e impostò il vivavoce. “Ehi Keen, stavamo iniziando a preoccuparci, Reddington è già qui per il prossimo nome”
Dall’altra parte del telefono si sentiva solo leggero rumore metallico.
“Keen? Ci sei?”
Liz al momento non può rispondere” Una voce maschile risuonò dall’altro capo della cornetta.
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Le cose inizieranno a farsi interessanti (spero). Ho cercato di riprodurre quelle ridicole storielle che racconta Red in ogni puntata (che personalmente adoro). Quando riuscirò a scrivere una storia “alla Reddington” allora sarò consapevole del fatto che la mia sanità mentale sia stata del tutto compromessa xD stare 2 settimane senza Red nuoce gravemente alla mia salute xD ma almeno avrò il tempo di scrivere la storia senza essere influenzata dalle puntate (ogni volta che guardo un nuovo episodio cambio la storia >_< che stress!) Commentate e fatemi sapere che ne pensate.
Baci Baci
   
 
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