C'era una volta una ragazza di nome Licia, soprannominata da tutti "Hope" perchè la speranza non le mancava per niente, anzi. Aveva 14 anni e viveva coi genitori e con la sorella più grande di 11 mesi.Era una ragazza molto semplice e sorridente, aveva un cespuglio di capelli rossi e le lentiggini sparse su una pelle molto chiara, quasi color latte. A vederla, era la persona più felice del mondo: aveva il ragazzo, tanti amici ed era intelligente . Ma la felicità non dura per sempre. Una quantità di felicità è seguita da una altrettanto grande quantità di tristezza e disperazione. Era sera e stava tornando a casa con sua sorella Vanessa quando furono attaccate e morse da una creatura che non riuscirono a identificare se fosse un uomo o un animale. Si ripresero subito, come se non fosse successo niente e ,dato che sembrava tutto normale, decisero di non farne parola con nessuno. Tornarono di fretta a casa e,senza dire nulla, andarono a dormire . Il giorno dopo Licia si svegliò prima del solito, andò verso il bagno e, guardatasi allo specchio, notò con orrore che il colore dei suoi occhi ora era rosso, ma non un semplice rosso, quella sfumatura che ha solo il sangue. Urlò di paura e corse giù per le scale in cerca della sorella. La trovò sul divano in mezzo ad una pozza di sangue. "Che cosa ti è successo Vane?!" Ma la risposta fu presto chiara. Appena si avvicinò vide i corpi dei genitori a terra immersi in quel liquido rosso dall'odore dolciastro. "s-sono stata io... " disse Vanessa tremando "non so cosa mi sia preso. Li ho visti.. Ho sentito uno strano profumo e non ho capito più nulla... Cosa sono diventata?" Licia non voleva credere ai suoi occhi. Era chiaro cosa fossero diventate: dei vampiri. Decisero di seppellire i corpi e di fare finta di nulla. La speranza di Licia le teneva in vita , se vita la si poteva chiamare. Ma la dose di disperazione non era sufficiente, non eguagliava ancora la felicità di prima. Dopo pochi mesi Andrea, il ragazzo di Licia, fu coinvolto in un incidente in cui perse la vita. Fu quello per Licia un colpo troppo duro da sopportare. Ora era diventata strana e quelli che una volta chiamava "amici" l'abbandonarono. I suoi occhi si spensero, il sorriso lasciò il posto ad una triste linea di rassegnazione e la speranza l'abbandonò. Era rimasta sola. Sola con l'assassino dei genitori, sola con la causa dell'incidente, sola con la persona che,ormai , odiava di più al mondo.