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Autore: Ofeliet    13/04/2015    2 recensioni
L’espressione di Zhalia è di pietra. Dante non fa in tempo a slacciarsi la sciarpa, che si accorge del volto della donna. Lo preoccupa più di quanto voglia dimostrarlo.
« Zhalia… Cosa…? » la donna sospira, sistemandosi una ciocca dietro l’orecchio.
« Siediti. » il suo tono non ammette repliche, tanto che Dante piomba sulla poltrona come un automa. Sembrava che la faccenda era seria, se la donna aveva usato la chiamata di emergenza. Inutile dire che si era precipitato a Rotterdam non appena riuscito a procurarsi un mezzo, con il rischio di incappare in una tempesta di neve che ora si stava consumando fuori dall’appartamento.

{ Zhante | post!canon | argomento delicato }
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante Vale, Zhalia Moon
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Fatta apposta



L’espressione di Zhalia è di pietra. Dante non fa in tempo a slacciarsi la sciarpa, che si accorge del volto della donna. Lo preoccupa più di quanto voglia dimostrarlo.
« Zhalia… Cosa…? » la donna sospira, sistemandosi una ciocca dietro l’orecchio.
« Siediti. » il suo tono non ammette repliche, tanto che Dante piomba sulla poltrona come un automa. Sembrava che la faccenda era seria, se la donna aveva usato la chiamata di emergenza. Inutile dire che si era precipitato a Rotterdam non appena riuscito a procurarsi un mezzo, con il rischio di incappare in una tempesta di neve che ora si stava consumando fuori dall’appartamento.
C’è silenzio. Per un po’, nessuno dei due presenti parla. Dante lascia che sia così, lascia che Zhalia rimetta in ordine le parole che vuole dirgli. Lo legge dal suo leggero corrucciarsi di labbra. Ormai può dire di conoscerla, dopo tutti quegli anni.
In quei anni, la bellezza della donna sembrava essere ulteriormente fiorita e assolutamente non intaccata dal tempo. Era una bella donna, lo era sempre stata. Ora che ha tagliato i capelli, portando un caschetto piuttosto elegante, sembra una vera femme fatale.
Lui, al contrario, sembra sempre lo stesso.
« Pensavo di dirtelo, prima di prendere una decisione. » pronuncia Zhalia con tono grave, prima di allungargli una piccola scatola. Dante la osserva, curioso, prima di aprirlo. Il suo contenuto è evidente, e così anche le due righe blu su di esso.
« Sei… incinta? »
« Volevo dirtelo, prima di prendere un appuntamento per abortire. » la gioia crescente di Dante subisce una brusca frenata.
« Aspetta. Cosa hai appena detto? » gli occhi della donna lo scrutano, imperturbabili.
« Dante, non ho intenzione di tenere il bambino. »
« Perché? » la domanda la spiazza. Fin dal suo ritardo, dall’esito positivo del test, la sua decisione era ovvia. Pensava che Dante l’avrebbe appoggiata. Lei non sapeva come si comporta un genitore. Klaus, l’unico uomo che fu una parvenza di famiglia, non era stato un genitore esemplare. Lei non voleva seguire le sue orme. Non voleva un bambino che non avrebbe saputo come crescere.
« Non lo voglio. Sono una Cercatrice. Un bambino sarebbe un intralcio. » Dante sorride.
« Avanti, Zhalia. Non dirmi che non hai mai pensato che un giorno avresti potuto avere figli? » la donna sta per replicare negativamente, per poi chiudere la bocca. In realtà, quando Sophie le ha fatto prendere in braccio il suo prezioso primogenito – Louis, nome scelto dopo un’estenuante lotta con Lok – Zhalia ha desiderato per un momento un figlio proprio da poter amare. Solo per un istante.
« Forse. » risponde allora. « Ma forse il bambino non è nemmeno tuo. »
« Però hai chiamato me. »
« Di te mi fido. »
Avevano rotto precedentemente. Poca fiducia. Troppe cose non dette rendevano entrambi folli di gelosia. Avevano comunque deciso di rimanere amici, con benefici che sfociavano in intense notti di passione.
« Io lo terrei. » dice allora Dante, guardandola negli occhi. « Prendilo come un regalo del destino. Di solito sei così attenta alle precauzioni, che una seconda possibilità potrebbe non accaderti mai più. Credo potresti pentirtene per sempre. »
« La fai facile, Dante. »
« Se avrai bisogno di aiuto, io ci sarò. Anche Sophie e Lok. Forse nemmeno a Scarlett dispiacerà darti una mano, visto che è una madre anche lei. » sì, ai suoi occhi Dante è cambiato poco. Ha sempre a disposizione mille piani, e fa sempre in maniera che tutto vada come lui ha programmato. Lei è solo una pedina, in quel gioco.
« Sembra proprio una bella favola. »
« Zhalia, smettila di essere così insicura. Nessuno è mai pronto a essere un genitore. » la donna sussulta, il suo volto viene attraversato da una scintilla di dolore. Dante ancora riesce a capirla, a leggerla.
« Dante, sul serio, smettila di parlare da uomo vissuto. »
« Ti farebbe stare meglio se ti dicessi che gli farò io da padre? » Zhalia sussulta.
« Mi preoccuperei, visto come hai accudito Lok. » Dante sorride.
« Intanto è ancora vivo e intero. »
« Ma se diventassi una pessima madre? Se il bambino crescesse male con me? Cosa succederebbe se…? »
« Senti, Zhalia. La decisione è tua. Il bambino è tuo. Ma voglio comunque che tu sappia che io ci sono. Che tutti noi ci siamo. Non sei sola. Sembri fatta apposta per il tuo ruolo, Zhalia. Lo sei sempre stata. »
E a quel punto, Zhalia capisce che la sua decisione l’ha presa.


You turned out to be the best thing I never had / And I'm gon' always be the best thing you never had
– Best thing I never had (Beyoncé)





Eccoci qui su codesti lidi dopo eoni. *sic* Inizio a sentire la vecchiaia che cresce, gente.
Anyway, siamo qui per la fic e cerchiamo di attenerci al topic.
Non è una novità che per me la Zhante non ha un futuro stabile. Per me avranno sempre un legame profondo, che però traballerà spesso facendo soffrire entrambi. Perciò si divideranno, anche se non avranno mai storie serie con altre persone.
E, nel caso ve lo chiedeste, il bambino (o meglio, le bambine) sono di Dante. X°D Anche se Zhalia non glielo rivelerà mai.
   
 
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