Era ormai buio da parecchio tempo quando si sentì un rumore
venire da fuori la finestra.
Lucy era spaventatissima e non riusciva a spiccicare parola.
La pioggia aumentava, Lucy non si muoveva per la paura e
Natsu aveva fame.
Lei odiava i temporali, durante il funerale di sua madre c’era
stato un temporale, ogni volta che succedeva qualcosa di brutto pioveva.
Anche a Natsu non andavano giù, odiava essere bagnato e le
sue condizioni in quel momento non erano delle migliori: aveva un asciugamano
bagnato in testa che Lucy gli aveva dato per asciugarsi e dei vestiti un po’ mal
ridotti da usare come pigiama che aveva trovato nella sua borsa che usava per
il basket.
Un tuono.
Lucy sussultò.
Flashback del funerale di sua madre le passarono davanti
agli occhi
Le lacrime le incominciano a bagnare gli occhi e piano piano
le rigano le guance.
Natsu se ne accorse, ma non sapendo che fare le prese le
mani le quali erano poggiate sul tavolo e le strinse tra le sue.
Lucy sentì delle mani calde sulle sue, vide il rosato che le
sorrideva e la malinconia se ne andò quasi del tutto. Pianse tutta la
malinconia rimanente e Natsu si avvicinò di più a lei per stringerla in un
abbraccio e confortarla al meglio.
Finì di piangere e mostrò il suo viso al ragazzo: sorrideva.
Finalmente aveva qualcuno che la consolasse e questo la
rallegrava moltissimo.
<< Penso che tu abbia fame, che ne dici se preparo la
cena? Tanto non credo che tu possa andartene in fretta, guarda fuori come
diluvia >> disse Lucy.
<< Certo! Ho una fame!! >> rispose lui con
tranquillità
Fortunatamente anche se la luce era saltata il gas c’era e
così Lucy riuscì a cucinare qualcosa.
Mangiarono e parlarono tranquillamente anche se la stanza
era illuminata solo da qualche candela. Con la pancia piena si spostarono sul
divano e cercarono di capire se fosse il caso che Natsu tornasse a casa.
La risposta fu ovviamente negativa, fuori pioveva talmente
tanto che nemmeno con l’arca di Noè sarebbe riuscito a fare due metri, quindi Lucy
prese un cuscino e delle coperte e improvvisò un letto al posto del divano. Sfortunatamente
o fortunatamente, dipende da come volete vedere la situazione, l’appartamento
di Lucy era una stanza unica salvo il bagno e quindi era come dormire direttamente
con Natsu.
Tra pensieri un po’ sconci e rossore sulle guance riuscì a
prendere sonno. Stessa cosa però non può dirsi di Natsu che per la scomodità
del divano non riusciva a chiudere occhio.
Vide Lucy che dormiva beata e con disinvoltura disumana si
infilò nelle coperte con Lucy e finalmente riuscì ad addormentarsi.
La notte passò tra un sogno e l’altro, forse per il freddo o
il bisogno di sentirsi vicini, piano piano i due ragazzi si avvicinavano. Quella
notte smise di piovere e l’aria diventò abbastanza calda che aggiunta al calore
corporeo di Natsu rendevano il sonno difficile a Lucy che si svegliò tutta
sudata.
Stordita dal sonno non si accorse che Natsu le dormiva
affianco. Si alzò dal letto e fece colazione, dubito dopo andò a farsi una
doccia. Intanto Natsu si svegliava e si metteva la sua cara sciarpa.
Lucy uscì dal bagno con solo l’accappatoio, ma quando si
rese conto della presenza del ragazzo corse di nuovo in bagno per vestirsi. Quando
uscì Natsu stava ancora facendo colazione e lei gli si sedette vicino. Lo osservò
mentre trangugiava di tutto. Notò un particolare interessante: la sciarpa. La portava
sempre, ma pensava per una fatto di moda. Invece lui era lì vicino a lei con
quella sciarpa sin da pima mattina. “Deve essere qualcosa di molto speciale quella
sciarpa” pensò la bionda.
Quel giorno le scuole erano state chiuse causa maltempo così
decisero di andare a fare un po’ di spesa. Natsu glielo doveva, d’altronde le
aveva ripulito il frigo durante la sua permanenza.
Natsu si cambiò con dei vestiti che aveva nella borsa dove
teneva le cose per gli allenamenti.
Uscirono di casa per le dieci e si diressero, sotto la guida
di Natsu, verso un centro commerciale. C’era molta gente allora si diressero
direttamente nel supermercato dove trovarono tutto ciò di cui aveva bisogno. Per
passare il tempo si fermarono a mangiare un gelato quando una folla di ragazze
che urlavano e correvano “rapì” Lucy. Natsu allora la cercò in lungo e in largo
per il centro commerciale, senza risultati. Lucy dopo essersi ripresa fece lo
stesso, ma finì seduta su una panchina con le gambe doloranti. Non sapeva dove
si trovava né come fare a tornare a casa sua e sentiva che le lacrime le
salivano agli occhi.
Vide la sciarpa a quadri del ragazzo.
“ Un’allucinazione? Probabile” pensò lei
Eppure il suo istinto le diceva di andare da quella parte. Si
avvicinò di più al luogo dove aveva intravisto la sciarpa e si rese conto che
colui a cui apparteneva era il ragazzo che stava cercando ormai da ore.
Corse verso di lui e lo abbracciò.
Finalmente erano di nuovo insieme, la paura di essere
abbandonata non c’era più, aveva finalmente trovato colui che voleva stesse al
suo fianco.
Raccolse tutto il coraggio che aveva e parlò
<< Natsu senti, ti devo dire una cosa… forse è un po’ avventato
ma… >>
<< Natsu, da quanto tempo!! >> Lucy fu interrotta
da una ragazza albina che salutò Natsu con baci ed abbracci.
<< Vedo che sei in compagnia, allora mi presento. Ciao,
io sono Lisanna >>
<< Ciao, io Lucy >> disse con poca convinzione
nella voce.
“ non so perché ma ho un cattivo presentimento… “ pensò la
bionda
ANGOLO DELL'AUTRICE
Holaa
com'è questo capitolo? Rispondo io: molto mieloso.
Ma dai però ci sta bene anche perchè adesso arriva Lisanna e qualche altro guaio. Amo l'immagine dell'abbraccio e vi lascio il link nel caso non si vedesse: http://wir.skyrock.net/wir/v1/resize/?c=isi&im=%2F4414%2F81794414%2Fpics%2F3075745385_2_9_JVfCvKIL.jpg&w=600
Tra poco anche una coppia nuova di cui non ho parlato molto.
baci baci