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Autore: __Talia__    14/04/2015    2 recensioni
Talia è la figlia di Ra's Al Ghul, spietato capo della Lega degli Assassini, eppure quando Oliver la trova non vede in lei una minaccia, ma solamente una ragazza spaventata: senza più una memoria, senza più ricordi, un corpo pieno di cicatrici e un'innata forza fisica.
Qualcuno si sta vendicando della Lega e di Ra's e ha deciso di colpire la più piccola della figlie, ma qualcosa è andato storto e ora Talia è nuovamente libera, anche se attacchi e imprevisti sono dietro l'angolo e Oliver vede qualcosa in quella ragazza, vede una fragilità e una forza che lui sogna e desidera, ma non riesce ad ottenere....
Cosa li accomuna? Cosa li fa essere così...simili? Le loro storie si sono scontrate, si intrecciano e si scontreranno di nuovo...chi è Talia veramente? e cosa sta consumando Oliver dall'intero?
Storia con due punti di vista, quello di Oliver e quello di Talia. Mia prima FF...che dire, spero solo che vi piaccia!!!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardai Roy e Oliver prepararsi per il grande party con un pizzico di invidia. Ero seduta su un tavolo con le gambe penzolanti e i vestiti che indossavo non erano neanche minimamente eleganti come quelli che stavano indossando i due uomini. Era arrivato il giorno del party che Ray Palmer, il fidanzato di Felicity, aveva indetto per beneficenza e non era un party normale. Ci sarebbe stata un'asta molto particolare; uomini e donne avrebbero prima fatto una concorso e i dieci vincitori totali si sarebbero poi messi a disposizione del pubblico che avrebbe indetto un'asta e il vincitore avrebbe vinto un bacio e una cena. Era sicuramente un modo carino e originale per tirare su qualche soldo, ma dubitavo che i più anziani e puritani l'avrebbero visto di buon occhio.
-Entrambe farete una figura impeccabile -
dissi saltando giù agilmente dal tavolo per andare a sistemare la cravatta di Oliver che era leggermente storta. Dopo il bacio di un mese prima non c'era più stata nessuna pazzia, l'imbarazzo era scemato velocemente e avevamo ricominciato a trattarci come se niente fosse mai accaduto
-Grazie -
mormorò lui infilando la giacca nera. Era nervoso, non gli piacevano queste cose, ma sembrava comunque contento di partecipare ad un evento di beneficenza. Roy era ancora più nervoso di lui, mi aveva raccontato che lui arrivava dal quartiere più povero di Starling City e quindi non era abituato a tutto lo sfarzo e al parlare elegante e ancora non ci aveva fatto l'abitudine.
-Mi raccomando tirate su un po' di soldi -
scherzai guardandoli pronti ad andarsene. Felicity mi aveva chiesto se volevo andare con loro, ma avevo rifiutato perchè sapevo di stonare, di non essere adatta a feste e vestiti eleganti.
-Sicura che possiamo lasciarti qui da sola e che non vuoi compagnia? -
chiese Roy, talmente teso da continuare a muovere e aggiustarsi la cravatta che sembrava stringergli il collo. Non feci altro che annuire a tutte le loro raccomandazioni e poi intimargli di andare perchè altrimenti avrebbero fatto tardi e, in cinque minuti, rimasi completamente sola.
Raramente mi lasciavano sola dentro il sotterraneo e adesso potevo vedere quanto fosse triste stare in quel posto senza nessuno del gruppo. Avevo chiesto a Diggle se potevo fare da baby sitter a Sara, ma lui mi aveva detto che avevano deciso di portare anche lei al party così da farla vedere anche a Ray che più e più volte chiedeva di lei e anche Laurel era stata invitata come procuratore delegato quindi ero rimasta completamente sola.
Mi avvicinai alla salmon ladder e la guardai. A volte io e Oliver ci sfidavamo e vinceva puntualmente lui quindi mi sarei allenata un poco. Posai la mano sulla pancia e sentii la nuova cicatrice che mi ero procurata; era stata una guarigione lunga, ma ormai non era rimasto niente se non il segno bianco e tondo del proiettile. Feci un salto e arrivai alla sbarra e stavo quasi per salire di un gradino quando qualcuno aprì la porta velocemente. Subito tornai a terra e presi una freccia al volo pronta a scagliarla, ma davanti a me trovai solamente Felicity, i capelli le cadevano dolci sulle spalle, aveva lasciato gli occhiali a casa e truccato più pesantemente gli occhi che sembravano zaffiri preziosi e le labbra erano verniciate di rosso.
-Sei bellissima Fel! -
dissi andandole incontro abbracciandola delicatamente per non sgualcire il vestito blu che aveva indosso. Era semplice, lungo, morbido e sulla schiena aveva una scollatura geometria molto elegante
-Cosa ci fai qui? Dovresti essere già alla festa -
le chiesi guardandola nuovamente e notando che era un po' traballante a causa di tacchi fin troppo alti, ma neanche con l'aiuto di quelli riusciva a superarmi in altezza. Era proprio il suo essere minuta che le conferiva tutta la grazia.
-Non potevo andare senza la mia segretaria -
obbiettò lei cominciando a camminare barcollando fino all'appartamento. Davanti alle scale si tolse le scarpe e cominciò a salire le scale in maniera frettolosa trascinandosi una borsetta fin troppo piena.
-Fel...sai che non posso venire, non ho l'invito, il vestito...sto a casa a controllare la città -
replicai seguendola su per le scale. Non appena arrivai al pianerottolo vidi che aveva messo una trousse di trucchi sul comodino e aveva la testa dentro all'armadio alla ricerca di qualcosa da mettermi.
-Non è vero...Thea ha buon gusto perciò sicuramente troveremo qualcosa dentro questo armadio e l'invito è proprio sopra il tuo letto -
continuò la bionda prendendo in mano un vestito rosso rivolgendomi un sorriso compiaciuto. Alzai appena un sopracciglio guardandolo, mai avrei pensato di riuscire a mettere una cosa del genere e, sopratutto, camminare senza sembrare troppo volgare o camionista.
-Non ti perdonerò mai se non vieni quindi adesso infili questo vestito, sciogli i capelli e, da brava bambina, ti farai truccare -
minacciò la bionda buttandomi addosso il vestito strappandomi un sorriso.
-Solo perchè sei tu Fel -
 
Mi sentivo strana. Mi sentivo diversa. Il vestito che mi aveva dato Felicity era bellissimo, molto raffinato e dovevo ammettere a malincuore che ci stavo anche bene, i capelli erano lucidi e cadevano in lunghe onde morbide fin sotto il seno e Felicity non aveva fatto altro che disegnare una riga nera sopra gli occhi per renderli penetranti, eppure...mi sentivo strana.
-Sei sempre vestita con jeans e magliette, è normale che ti senta strana...l'unica cosa che ti devi ricordare e ti tenere chiuse le caviglie -
aveva detto ammiccando Felicity prima di scendere dalla macchina. Probabilmente quella fu la cosa più difficile a causa dello spacco vertiginoso che rischiava di lasciarmi mezza nuda davanti a una decina di fotografi
-Sorridi -
bisbigliò Felicity non appena fui fuori dalla macchina. Sembrava facile, lei era così sicura e sembrava stare a suo agio con flash e persone che le andavano incontro, mentre per me tutto ciò era assolutamente nuovo. Camminai di fianco a Fel accennando sorrisi timidi e camminando velocemente per riuscire ad entrare dentro l'edificio più in fretta possibile così da lasciarmi indietro fotografi e flash abbaglianti.
Non appena entrai feci vedere il mio invito ad un signore e poi rimasi ad occhi aperti quando lui scostò la tenda rossa per farmi entrare nel salone. La sala era piena di gente vestita in maniera elegante e poi c'erano decine di persone vestite di nero che portavano su una mano vassoi con cibo o calici di champagne o spumante mentre in fondo alla sala c'era un palco ancora vuoto. Era tutto esagerato, luccicante e dorato.
-Vieni, ti faccio conoscere il tuo vero datore di lavoro e poi magari troviamo qualche maschione con cui lasciarti -
disse Fel tutta eccitata provocandomi rossore alle gote. Non riuscii a controbattere e dovetti impegnarmi per non cadere dai trampoli che mi aveva fatto mettere mentre cercavo di rimanere al suo passo. Mi sentivo in soggezione perchè mi sembrava di svettare su troppe persone. Non appena fummo vicini ad un uomo alto e dalle spalle larghe Felicity mi lasciò e corse verso di lui gettandosi tra le sue braccia andando ad incontrare le sue labbra in un bacio dolce. Mi sentivo di troppo, quei gesti, quelle occhiate, erano così intime da farmi sentire un'estranea.
-Ray...lei è Talia, la mia segretaria -
mi presentò la bionda sorridendo felice come una bimba. Mi avvicinai titubante e strinsi la mano che mi aveva offerto
-Ha una presa forte, mi piace! -
disse lui sorridendo in maniera aperta. Era un bell'uomo, il viso marcato, occhi e capelli scuri e poi spalle larghe e fisico imponente. Lui e Felicity stavano benissimo insieme e si vedeva che anche lui voleva molto bene alla mia amica.
-Direi che lei è un'altra candidata per l'asta, dopotutto è beneficenza e una cena non fa mai male -
mormorò Ray scrivendo qualcosa su un taccuino che poi mise nei pantaloni. Non riuscii a capire bene tutto quello che disse poi, stava parlando con Felicity di tecnologie e nanotecnologie, tutte cose di cui non stavo capendo assolutamente niente così cominciai a guardarmi intorno. C'erano anziani e persone della mia età, tutti avevano in mano un bicchiere ed erano pochi quelli isolati
-Scusaci Ray, ora andiamo a fare un giro -
disse Fel al suo uomo prima di baciarlo dolcemente sulle labbra facendomi sentire, ancora una volta, un'intrusa. Sorrisi all'uomo che riprese a parlare di nuove tecnologie con i suoi colleghi e seguii la mano di Felicity. Potevo vedere il suo sguardo indagare tra la folla per cercare un “maschione” come aveva detto lei. Me ne aveva indicati alcuni, ma riuscii a trovare ad ognuno un difetto. Sembravano tutti fin troppo perfetti, troppo comodi nei loro vestiti firmati.
-Oh Talia! Quante pretese! -
si spazientì Felicity dopo il quindicesimo “no” e riuscì a farmi sentire, solo per un attimo, in colpa.
-Sapevo che dovevo rimanere a casa -
mormorai girandomi e andando quasi a sbattere contro una persona e rischiando poi di cadere, ma fortunatamente l'uomo (a giudicare dalla forza della sua presa) mi tirò su senza troppi problemi
-Grazie, scusate, sono un po' sbadata -
dissi alzando lo sguardo e trovando gli occhi verdi di Oliver. Sembrava stupito, le labbra erano leggermente dischiuse e la presa sulla mia vita forte, quasi non voler lasciarmi andare.
-Pensavo...pensavo fossi al sotterraneo -
mormorò lui continuando a tenermi salda tra le sue braccia, il viso a pochi centimetri di distanza e i suoi occhi che a volte scrutavano i miei e a volte scrutavano le mie labbra.
-Colpa mia...l'ho rapita -
scherzò Felicity avvicinandosi appena, un sorriso compiaciuto stampato sul viso
-Bene...la ricerca è finita quindi direi che posso tornare da Ray -
mormorò la bionda svignandosela in pochi secondi. Sentivo il cuore battere all'impazzata, il fiato mancare e il suo profumo mi invase per qualche secondo, ma poi, ancora una volta, tutto si spezzò e la presa di Oliver si fece più debole fino a diventare nulla
-Stai veramente benissimo, sei bellissima -
sussurrò l'uomo guardandomi lentamente, studiando ogni centimetro della stoffa che mi stava ricoprendo. Non riuscii a trattenere il flusso di sangue che presto arrivò alle gote e dovetti nascondere il viso nei capelli per qualche secondo prima di riuscire a tornare del mio normale colorito.
-Andiamo da Roy? L'ho lasciato solo per prendere...ma non è importante -
disse Oliver tendendomi un braccio e accettai con imbarazzo. Entrambe cercavamo di passare inosservati, ma sembrava impossibile e riuscivo a sentire gli sguardi maliziosi degli uomini e invidiosi delle donne addosso. I primi sembravano miele mentre i secondi coltellate alla schiena. Finalmente raggiungemmo Roy che se ne stava appoggiato in una colonna con lo sguardo perso finchè non ci vide tornare e subito si apri in un sorriso
-Sono felice di vedere qualcun altro che odia queste feste quanto me -
rivelò guardandomi e facendo roteare gli occhi chiari verso il soffitto. Nessuno sembrava divertirsi in questa festa, tutti sembravano parlare solamente di affari e cose che non capivo e non mi interessavano. Qualcosa cominciò ad animarsi quando una musica leggera e da sala cominciò a diffondersi per la sala. Subito vidi Felicity e Ray aprire le danze ed entrambe sembrava così leggeri e innamorati che sentivo lo stomaco contorcersi. Dopo di loro li seguirono diverse coppie che cominciarono a volteggiare per la sala. Poteva quasi sembrare una scena comica; c'eravamo io, Oliver e Roy in fila a guardare la gente davanti a noi che ballava e tutti e tre avevamo o le labbra distorte in una smorfia oppure un sopracciglio alzato. Non mi stavo divertendo, ma mi piaceva guardare la gente; c'erano Fel e Ray che sembravano incarnare l'amore, c'era un'altra coppia che sembrava a malapena sopportarsi e poi notai una coppia di anziani che sorridevano e si divertivano come se fossero bambini, tutto era così affascinante...
-Vuoi ballare? -
chiese improvvisamente un ragazzo spuntato fuori dal nulla interrompendo il filo dei miei pensieri. Non aspettò neanche la mia risposta che mi prese la mano e cominciò a trascinarmi verso la sala da ballo. Non seppi come, ma sapevo come muovermi, sapevo dove mettere le mani e quando muovere i piedi e la cosa mi stupì e non poco. Non pensavo di essere in grado di ballare, non pensavo di essere in grado di essere leggiadra ed elegante come le ragazze che si trovavano in quella sala. La musica durò a lungo e più di una volta dovetti alzare la mano del ragazzo che sembrava scivolare accidentalmente verso il mio fondoschiena e alla fine del ballo dovetti contorcermi per riuscire a sfuggire alle sue labbra decisamente fin troppo invadenti.
-Posso rubarvi la dama? -
Oliver entrò nel mio campo visivo e il ragazzino dovette, a malincuore, allontanarsi. Sorrisi all'arcere che cominciò a ballare in maniera un po' impacciata, facendomi sorridere.
-Grazie, mi hai salvata...per la terza volta -
bisbigliai guardandolo negli occhi e dandogli il ritmo dei passi rendendo il ballo più fluido. Oliver sorrise e mi strinse ancora più forte a se. Non ci perdemmo di vista neanche un secondo, i nostri sguardi sembravano concatenati e sembrava essere sparito tutto all'infuori di noi due, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato. Il mio cuore sembrava ballare con noi e mi sentivo tremendamente in pace, tremendamente a casa. Non avevo idea del perchè mi sentissi in questo modo ora che Oliver mi aveva tra le sue braccia: passavamo molto tempo insieme sia per lavoro che per piacere e avevo imparato a notare come diventassi più euforica ogni volta che lui mi faceva una sorpresa sul lavoro oppure semplicemente quando annullava un allenamento per andare a fare una passeggiata in centro o al parco. Ogni volta che passavo del tempo con lui ero felice, ogni volta che lui mi guardava mi sorprendevo a sorridere. Cosa significava tutto questo? Cosa significavano quegli sguardi e queste braccia così chiuse a proteggermi? Non conoscevo molto dell'amore e sapevo ben poco dei sentimenti eppure il mio corpo sembrava attratto da quello dell'Arciere e ogni volta che in allenamento mi toccava la pelle sembrava bruciare...ma non era solo fisico; tutto di lui mi piace, capivo i suoi difetti e molti li comprendevo.
Cosa provavo per Oliver Queen? Era una cotta, un'infatuazione o forse qualcosa di più? E perchè avevo questo terrore nel scoprirlo?
-Ti devo ringraziare io Talia -
mormorò un secondo prima di avvicinarsi ulteriormente tanto da riuscire a sentire il suo fiato suo collo. Socchiusi gli occhi per un secondo per poi fermarmi con l'ultimo passo e le sue labbra che sfioravano le mie....la musica finì e tutto sembrò tornare normale, tornammo nella sala piena di gente, tornammo alla festa e alla realtà. Guardai Oliver e nessuno dei due voleva cedere, nessuno dei due sembrava voler fare un passo in avanti o fare un passo indietro. Avevamo imparato a conoscerci, avevamo imparato a vivere insieme e sapevamo tutte le cose l'uno dell'altro, scherzavamo e litigavamo, lavoravamo e ci allenavamo insieme; in un mese avevamo imparato tutto ciò che bisognava conoscere dell'altro e conoscevamo i pregi e i difetti di ognuno e sapevamo che nessuno dei due era bravo nei sentimenti.
-é ora di iniziare l'asta! -
la voce di Ray Palmer ci fece entrambe girare verso il palco. Nella lista degli uomini c'era anche Oliver. Per qualche istante la cosa mi diede fastidio, non ne conoscevo il motivo.
-Ti stanno...aspettando -
mormorai allontanandomi da lui andando verso Roy che era rimasto in disparte per tutto il tempo. Gli sorrisi e mi appoggiai alla stessa colonna su cui era appoggiato lui.
-Oliver non è un genio nel capire quando ha qualcosa di prezioso tra le mani...Lui dice di non potersi permettere una vita a causa del suo lavoro “notturno”, non si è mai lasciato andare con nessuna e adesso, per la prima volta, sembra che abbia deciso di scongelare il cuore. Il modo in cui vi guardate, il vostro modo di scherzare e persino quando litigate sembrate attratti come calamite...Quello che avete fatto ora, quel ballo era...dovevi vedere i vostri sguardi Talia, dovevi vedere come vi guardavate, sprigionavate passione... -
disse Roy cercando di guardarmi anche se io distoglievo lo sguardo. Potevo ancora sentire la sua presa salta dietro la schiena, il suo respiro sul collo e poi le labbra che sfioravano solo le mie, facendosi desiderare in maniera ardente. Cercai di distogliermi da quei pensieri e guardai Oliver che si faceva largo tra la folla per raggiungere il suo posto sul palco, trovandosi presto di fianco ad altri quattro uomini di bell'aspetto. Eppure lui usciva fuori dal mucchio, lui si faceva notare per qualche motivo che non era chiaro nemmeno a me
-Roy... -
mormorai guardandolo sentendo lo stomaco contorcersi e il fiato quasi mancare. Era una sensazione simile ad un incrocio tra il morso della fame e un pugno nello stomaco, era qualcosa di potente che ti spezzava in due e ti lasciava scombussolato, distrutto.
-è così che ci si sente quando si sa che non si potrà ottenere qualcuno a cui si tiene? Il contorcersi dello stomaco, sentirsi vuota ed essere felice solo quando c'è lui? Arrossire e sentirsi in imbarazzo quando ti guarda? Se è questo allora preferisco non avere speranze, preferisco non sperare in qualcosa che mi farà solo soffrire... -
continuai trovando lo sguardo comprensivo del giovane che mi abbracciò con difficoltà a causa della sua statura. Sembrava che anche lui mi capisse e, a quanto sapevo, era innamorato di Thea, la sorella ritrovata di Oliver che adesso aveva rimesso il Verdant, ma che però non aveva ancora deciso di perdonarlo per averle mentito.
Sentivo tutte queste nuove sensazioni ed erano forti,sembravano quasi spezzarmi.
-Non essere così pessimista...vedrai che tutto andrà bene. Adesso goditi la festa, prova a conoscere qualcuno di nuovo, qualcuno che non usi perennemente arco e frecce, distraiti e vedrai che non sentirai più tutto quel dolore -
cercò di tirarmi su di morale. Non potei far altro che annuire e vedere il continuo dell'asta. Ogni volta che un uomo veniva assegnato e il turno di Oliver si avvicinava io mi sentivo sempre più senza respiro, ma decisi di sembrare forte.
-Il nostro ultimo uomo! Si tratta di Oliver Queen, prima di rimanere disperso per cinque anni su un'isola era lo scapolo d'oro di Staling City! Direi che con l'età sia solo migliorato! Allora chi vuole un bacio e una cena da questo favoloso uomo? -
chiese Ray ammiccando appena con le labbra e subito una folla di donne cominciò a sparare numeri spropositati. Oliver era sopra il palco e sorrideva, sembrava quasi a suo agio a vedere le donne che litigavano per lui.
Alla fine vinse una giovane ereditaria dalla lunga chioma bionda e un vestito verde dalla scollatura decisamente profonda. Mi sforzai di non distogliere lo sguardo quando lei si avventò sulle labbra di Oliver che ricambiò il bacio che sembrò eterno. Guardai le mani smaltate di lei scendere e stringere il sedere di Oliver e tutta la gente rise. Dovette intervenire Ray per riuscire a staccarli e non appena ci riuscì la giovane fece un gesto di vittoria col braccio mentre Oliver sembrava stralunato, le labbra rosse a causa del bacio fin troppo poco casto.
-Non penso che si accorga di me...penso che tutto ciò che tu abbia visto sia stato solo frutto dell'immaginazione -
mormorai a Roy mentre vedevo Oliver e la bionda scendere dal palco e scambiarsi un ultimo bacio deciso. Cosa mi stava succedendo? Non volevo sentirmi in questo modo, non volevo assolutamente sentire tutta quella confusione nella mia testa e così decisi di conoscere l'acool, ma capii presto che la bevanda che si trovava dentro quegli eleganti bicchieri affusolati non era abbastanza forte per ubriacarsi.
-E ora tocca alle donzelle... -
riprese Ray cominciando a chiamare qualche ragazza e infine disse il mio nome. Notai come tutti si guardavano intorno alla ricerca di questa misteriosa ragazza di cui nessuno aveva mai sentito e anche le donne erano curiose di sapere chi ero. Aspettai qualche secondo prima di incominciare ad incamminarmi e presto sentii tutti gli occhi addosso. Man mano che mi dirigevo verso il palco la gente si spostava per farmi passare creando un corridoio di figure umane. Ero quasi arrivata al palco quando mi sentii afferrare per il polso. Mi fermai e capii subito a chi apparteneva la mano
-Cosa vuoi Oliver? -
chiesi guardandolo dritto negli occhi cercando di sembrare il più fredda possibile, ma era difficile esserlo davanti a quegli occhi. L'arciere non rispose neanche, lasciò lentamente la presa e mi lasciò andare verso il palco dove andai ad aggiungere a Felicity e altre tre donne.  


Note:
Buongiorno! Volevo inanzitutto scusarmi per non aver postato ieri come detto; mi hanno chiamato per un lavoro e per di più internet aveva deciso di non collaborare quindi ho dovuto rimandare ad oggi e poi volevo ringraziare di cuore le persone che leggono e recensiscono la storia facendomi sorridere ogni volta, grazie grazie grazie grazie!
Spero che questo capitolo vi piaccia!
ci si legge presto,
un bacio
   
 
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