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Autore: auroramyth    14/04/2015    6 recensioni
Una ragazza attende in una camera d’albergo.
Sa che cosa la attende, glielo hanno detto.
Glielo hanno riferito il giorno che l’hanno assunta. Ricorda bene quel giorno di un paio di mesi prima. Ricorda bene la domanda che le hanno fatto: -Cosa sei disposta a fare per lavoro? Fin dove sei disposta a spingerti?-
E lei sapeva già allora di essere disposta a fare tutto.
Ma proprio tutto.
E ora sa che cosa deve fare con lui e come farlo… teoricamente…
La pagano per portarsi a letto un uomo.
Ma non un uomo qualunque.
No, una rockstar.
Una rockstar conosciuta ai più in tutto il mondo.
E lei sarà la sua puttana personale.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'She is the dream of my forever'
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CAPITOLO 5
 
La mattina dopo Amber si risveglia nell’abbraccio di Bill con un sorriso enorme stampato in faccia.
Sfortunatamente i suoi bisogni fisici decidono di rovinare il suo meraviglioso risveglio.
Fa per scostarsi ma Bill la trattiene stringendola ancora di più.
-Dove credi di andare?!- le domanda con voce impastata dal sonno.
-In bagno…-
-Dopo…-
-Bill, me la faccio addosso se non ci vado ORA!-
Bill sbuffa.
-Ecco come rovinare un risveglio da favola… Dio, certo che a volte hai proprio la finezza di un camionista…-
Anche lei sbuffa.
-Facci l’abitudine… Divento irritabile quando mi scappa la pipì.-
Bill scoppia a ridere e la lascia andare, voltandosi sulla schiena.
-Vai a fare questa benedetta pipì, ma poi torna qui, hai capito? Ti voglio ancora un po’ nel mio letto…-
Amber lo guarda storto mentre si mette seduta sul letto.
-La smetterai mai di darmi ordini?-
-Mai. Prendere o lasciare, amore mio…- la prende in giro.
Lei sorride e si china su di lui.
-Mi sa proprio che prendo…- gli risponde civettuola dandogli un bacio leggero sulle labbra.
Bill fa per riacchiapparla per approfondire il bacio ma lei scappa via con una risata.
-Che strega che sei! Mi farai diventare il tuo zerbino!- le urla dietro mentre va in bagno.
-Sono io il tuo, Bill, ma non mi dispiace per nulla.- gli dice sporgendo la testa oltre la porta semichiusa e lanciandogli un bacio soffiato con la mano. Poi si chiude dentro.
Bill ricade tra i cuscini e scuote la testa divertito.
“Che tipa che è!”, pensa Bill con un sorriso sulle labbra.
Quando riaffiora dal bagno, Amber lo fa in completino intimo di pizzo.
Si accosta maliziosamente allo stipite della porta per farsi ammirare da Bill.
Lui emette un fischio di apprezzamento che la fa sghignazzare.
-Uomini…- sospira prendendolo in giro.
-Donne…- la scimmiotta Bill, -Vieni da me, donna… Ho un mucchio di domande da farti…-
-Domande?- gli chiede confusa.
-Sì, domande… Ho intenzione di scoprire tutto di te prima di scendere a colazione questa mattina…-
-Sarà un’impresa alquanto ardua, Bill… Hai solo circa un’ora…-
-Mi piacciono le sfide…-
Lei sorride all’arroganza di Bill e si rimette a letto accanto a lui, girata su un fianco, con il gomito a reggerle il volto.
-Allora, uomo, cosa vuoi sapere?-
-Prima di tutto, hai fratelli o sorelle?-
-No, figlia unica.-
-Vivi con i tuoi?-
-Sì.-
-Diplomata o laureata?-
-Laureata.-
-Che lavoro facevi, se ne facevi uno, prima di capitare con me? E come ci sei capitata?-
-Non ho trovato lavoro nel campo dei miei studi… Mi sono accontentata di fare la cameriera, ma… gran parte dei miei soldi andavano per ripagare il prestito studentesco e rimaneva ben poco per aiutare mio padre e mia madre. Mamma non ha un vero lavoro, fa la volontaria in parrocchia di tanto in tanto, ma quello che ne ricava sono spiccioli, papà era magazziniere in una ditta. Quando poi la ditta è fallita e si è ritrovato senza lavoro, per tirare avanti un po’ i miei hanno ipotecato la casa. Senza i soldi di questo lavoro alla lunga saremmo finiti sotto un ponte perché la banca si sarebbe presa la nostra casa visto che i miei non sarebbero stati assolutamente in grado di rientrare del prestito chiesto. È stato parlando della mia situazione a una collega di lavoro che ho scoperto di questo giro di ragazze. “Puoi sempre andare a fare la playmate per qualcuno per un po’! Sei bellissima, e quelle belle le prendono subito… Lo farei anche io se non fossi consapevole di non essere all’altezza dei loro standard…” mi ha detto. Mi ha dato un numero e nella disperazione ho chiamato. Il resto è storia.-
Bill non sa davvero cosa dire.
Si era aspettato una storia completamente diversa.
Non avrebbe mai pensato che fosse stata la disperazione ad averla spinta a fare la groupie, credeva che lo avesse chiesto per la notorietà che ne ricavano tutte quante a fare le accompagnatrici delle rockstar.
-Wow… Ehm… Dov’è che abiti di preciso?-
-Periferia di Santa Monica, California.-
-Io abito a Los Angeles, sai?-
-Wow, siamo quasi vicini di casa, allora!-
-Esattamente… Ci possiamo vedere… quando il tour sarà finito e tu tornerai dalla tua famiglia… se ti va…- le dice un Bill imbarazzato.
Per lui è sempre così difficile instaurare un rapporto normale con una ragazza.
È sempre così insicuro ed impacciato…
È difficile da credere per tutti, ma lo è. Quando si tratta di lavoro è il re dell’universo, quando si tratta di appuntamenti romantici è lo sfigato degli sfigati.
-Certo che mi va, Bill. Mi piacerebbe moltissimo.- ribatte Amber con il cuore a mille.
Bill non ha nemmeno un po’ idea di quanto lei abbia desiderato sentire queste parole da lui in questi ultimi mesi.
Ancora le sembra un sogno.
Ha quasi la tentazione di darsi un pizzicotto per provare a se stessa che non sta sognando.
Bill le sorride con calore e si porta sopra di lei.
La bacia e le accarezza il volto.
Fanno l’amore teneramente e poi si tengono abbracciati fino a che il cellulare di Bill si intromette, avvertendoli con un messaggio di Tom che gli altri li attendono per colazione.
Allora si fanno una rapida doccia separatamente, o sanno che finiranno per non riuscire a non toccarsi arrivando ancora più in ritardo di quanto non siano già, e si vestono in fretta.
Messo il guinzaglio a Pumba che come al solito li aspetta all’ingresso della suite, si dirigono agli ascensori.
Questa mattina si tengono per mano per tutto il tempo, anche una volta seduti al tavolo.
Tutti li guardano con sorpresa ma nessuno commenta.
-Buongiorno a tutti.- li saluta Bill con un sorriso soddisfatto sul volto.
-Buongiorno.- rispondono in coro.
Poi il silenzio cade su di loro, mentre Bill finge di leggere il menu e Amber gioca con Pumba.
Alla fine è la compagna di Georg a rompere il silenzio imbarazzato che è caduto sul loro tavolo: -Ti senti meglio stamattina, Amber?-
-Oh, sì, grazie… Non sono abituata a stare così a lungo sui pullman, il sonno prolungato di ieri mi ha fatto bene.-
-Sono contenta di sentirlo…-
-Sei stata male, Amber?!- le domanda Bill sorpreso.
Lei annuisce, rossa in viso.
-Potevi dirmelo! Magari avrei potuto esserti di aiuto!- la rimprovera Bill.
-Avevi il soundcheck e il concerto, Bill. Non volevo disturbarti inutilmente…- mormora lei in totale imbarazzo.
Non capisce se Bill sia convinto che lei sia stata male davvero o se finga, anche in virtù di quello che si sono detti quella notte stessa, e stia mettendo in piedi una scenetta per gli altri.
-Inutilmente?! Non ripeterlo neppure per scherzo! Se stai male, vieni da me e me lo dici, qualsiasi cosa stia facendo, chiaro?-
Lei alza gli occhi al cielo.
-Sì, Bill, chiarissimo.-
-Porca puttana! Se poi penso a quello che abbiamo fatto stamattina, quando invece tu avresti dovuto solo riposare, mi sento in colpa da morire, cazzo!- esclama Bill, pentito.
-No, va beh, ma vuoi il megafono per farlo sapere a tutti in sala per caso?!- gli sibila contro Amber.
In quel momento arriva il cameriere per prendere le ordinazioni.
Come al solito, Amber chiede cornetto e cioccolata calda, ma Bill dice al cameriere di portarle anche un tè leggero.
-Se non sei stata bene, meglio non affaticare lo stomaco, Amber.- la ammonisce Bill.
-Per amor di Dio, Bill, non sono mica incinta, cazzo! E poi sto bene! Non sono malata!-
Tutti al tavolo li guardano attoniti, domandandosi cosa diavolo sia successo a quei due o tra quei due, per farli comportare così quella mattina.
Georg decide di sciogliere quell’impasse che è caduta su di loro con quello che spera sia un argomento innocente.
-Sono contento che quella tua ex groupie sia venuta a trovarci ieri sera, mi ha fatto piacere come le cose si sono messe per lei, se le merita proprio…-
Amber per un attimo si irrigidisce, poi si sporge verso Bill e gli mormora acida all’orecchio: -È per lei che sono stata male ieri, e lo sai bene… Non voglio mai più sentir parlare delle tue ex, è chiaro?-
-Cristallino.- ribatte Bill, leggermente stordito dall’impeto di Amber, -Toglimi una curiosità, hai parenti italiani per caso?-
-Perché?- domanda lei, stupita dal cambio repentino di discorso.
-Per il tuo carattere… Sei passionale e capace di grandi emozioni, positive e negative, proprio come lo sono gli italiani…-
-Mia mamma è italiana…- spiega lei.
-Ora si spiega tutto…- ridacchia lui.
-Mi stai prendendo in giro, Bill?!- domanda scioccata.
-Affatto, amore…- mormora mentre le prende il mento in una mano e la bacia sulla bocca.
I membri della band e consorti assistono attoniti alla scena, non capacitandosi del fatto che Bill sia appena stato così tenero con lei, tanto da chiamarla amore.
Il più temerario di tutti, Tom, decide di voler sapere una volta per tutte quello che sta accadendo, dando voce alla curiosità collettiva.
-Ragazzi, ma non è che fate sul serio voi due, no?-
-Sì, Tom, facciamo sul serio.- risponde Bill fingendo noncuranza e prendendo uno svogliato sorso di caffè.
Secondo un tacito accordo, o forse un’occhiata fulminante di Bill come a dire: provate a farci qualche altra domanda e finite male, tutti si mettono a fare colazione conversando serenamente dello show della sera prima.
Amber si volta verso Tom con un sorriso e gli appoggia una mano sull’avambraccio che posa sul tavolo.
-E tu?-
-E io cosa?-
-Con quella storia complicata?-
Tom sorride a sua volta.
-Ho deciso che forse vale la pena di provare a renderla meno complicata…- le spiega con un leggero sorriso di imbarazzo sulle labbra.
Lei lo abbraccia di slancio.
Tom dopo un attimo di esitazione e stupore ricambia la sua stretta.
-Sono contenta per te, Tom…-
-E io per te e Bill, Amber…-


My Space: ebbene siamo giunti al penultimo capitolo di questa mia storiellina... premetto che ci sarà un salto temporale non indifferente tra questo capitolo e il prossimo, quello conclusivo, l'epilogo, ma ci tengo a precisare che la scelta è voluta, perchè, come ho scritto in alcune risposte ai commenti ai precedenti capitoli, ho voluto lasciare a voi lettori la possibilità di immaginarvi un possibile proseguo a questo capitolo, fatto di mille avventure che la vostra mente possa mai immaginare! Dunque, buona lettura e spero di non deludervi! A settimana prossima per la conclusione!
Passo direttamente a ringraziare: _andreea_, Silents_words, Phantom Rose, Petit_fantome, memy881, _Lollipop_e Zsadist e Alice Aghony per avermi lasciato il loro prezioso commento al capitolo precedente, difficileignorarti e hinasasu per aver aggiunto la storia alle preferite, e infine Mysticbaby98 e UCB per averla inserita alle seguite! Un grande grazie va anche a tutti i numerosi lettori silenziosi!
Ricordo come sempre la mia (e di Petit_fantome) pagina facebook: Dark Blue Horizon
  
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