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Autore: Frafair    14/04/2015    0 recensioni
L'universo di Harry Potter, con gli stessi incantesimi e terminologie ma con personaggi nventati dalla sottoscritta.
E' in corso una battaglia. L'ultima battaglia tra il bene e il male. E come in tutte le guerre, c'è sempre un erore disposto a sacrificarsi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-L'EROE IN BATTAGLIA-

Stava per arrivare un temporale. Di quelli forti.
Il cielo si era tinto di una brutta sfumatura grigiastra.
In lontananza, un rombo di tuono faceva presagire il suo arrivo.
Nubi dense di pioggia si ammassavano sempre più, fino a formare un’unica, inquietante nuvola scura. Al centro di questo cielo apocalittico, spiccava qualcosa di ancor più spaventoso.
Sembrava fatto di fumo nero.
Rappresentava due serpenti che si mordevano la coda a vicenda.
Il “marchio nero” lo chiamavano.
Era il simbolo dei mangiamorte.
E di Vandemar.
Sotto a tutto questo grigiore, si stava svolgendo la più grande battaglia di sempre.
Allineati come perfetti soldatini, figuravano nove studenti.
Rappresentavano l’intera Venartis.
Nove coraggiosi ragazzi, decisi a mettere fine una volta per tutte a quel sopruso durato anni, che vedeva come protagonista principale, il più grande stregone esistito: Vandemar.
Ognuno di loro era lì per vendetta. Tutti loro avevano subito una perdita. Tutti quanti erano uniti non per combattere soltanto. Erano schierati di fronte ad un’orda di Mangiamorte con l’intento di uccidere. Nessuno aveva intenzione di perdonare. Nessuno si sarebbe lasciato intimorire.
Erano andati lì con un unico obiettivo, e l’avrebbero portato a termine.
Pur sapendo che ciascuno di loro stava rischiando la propria vita.
Avevano fidanzate, genitori e sorelle ad attenderli al loro ritorno. Genitori che avevano già perso troppo. Fidanzate costrette a rimanere a casa con l’inganno.
Tutti ad aspettare con ansia il ritorno dei propri cari, con la speranza di poterli riabbracciare vivi.
Anche se la probabilità di una loro vittoria, era molto misera. I ragazzi erano in netta minoranza rispetto agli avversari. Avversari che avevano già ucciso miriade di persone, poiché non conoscevano la pietà. Freddi e insensibili, come statue. Sarebbero stati capaci di uccidere dei ragazzini, come ammazzare delle zanzare. Non si sarebbero fatti intimidire nemmeno loro.
L’unica cosa che non sapevano era che in quel momento, tutti i ragazzi erano intenzionati veramente a uccidere.
Quello sarebbe stato un punto a loro favore. E questo i Mangiamorte non lo sapevano.

 

Grosse tuonate ora fendevano l’aria, come colonna sonora di quella triste battaglia.
Le maledizioni che volavano erano quasi tutte non verbali, e gli unici rumori presenti erano i sibili degli incantesimi che partivano da tutte le direzioni.
Lampi simili a grossi flash, contribuivano nel dare luce a quell’ambiente di guerra.
A intervalli regolari, il cielo veniva squarciato da accecanti bagliori biancastri, seguiti subito dopo da rombi di tuoni sempre più potenti.
Le nubi non avevano intenzione di scaricare acqua, si gonfiavano solamente diventando sempre più nere e minacciose.
A quanto pareva, l’apocalisse stava arrivando. Pronta a lasciare dietro di sé, una scia di vittime come solo lei sapeva fare.
Sarebbe stata un’utopia, pensare di uscire tutti indenni da quella guerra. Eppure tutti loro lo avevano sperato. Erano certi che il coraggio che portavano dentro, li avrebbe aiutati a combattere senza soccombere. Si erano stretti tutti per mano, mentre aspettavano gli avversari. Si erano scambiati sguardi d’intesa. Sguardi d’incoraggiamento. Una promessa tacita, che lasciava intendere che tutti quanti sarebbero sopravvissuti. Nessuno avrebbe dovuto lasciarci la pelle. 
Nessuno.

 

Un lampo illuminò la radura.
Un lampo verde.
Non era il primo anatema mortale che volava.
Non sarebbe stato neanche l’ultimo.
Ma era il primo che andava a segno. E per disgrazia, proveniva dal fronte nemico.
A quell’incantesimo non si poteva scampare.
Se colpiti dall’Avada Kedavra, si moriva.
Tutti i ragazzi lo sapevano. Per questo motivo avevano costruito un piano di battaglia, in cui ognuno controllava un compagno. Sembrava un’idiozia, ma fino a quel momento aveva funzionato. Erano volati più incantesimi di protezione lì, che in una normale lezione di Difesa.
Ma bastò soltanto un attimo di distrazione.
Un battito di ciglia.
Nessuno di loro si sarebbe mai aspettato che quel Mangiamorte, avesse come obiettivo quel ragazzo.
Fu soltanto quello il loro errore. L’aver sottovalutato un loro insegnante.
L’aver solo pensato che in lui, poteva esserci qualcosa di buono.
La Maledizione però, non colpì la persona cui era destinata.
Tutto avvenne in pochi secondi, ma era come se qualcuno avesse premuto il tasto per rallentare la scena.
Il lampo verde che si scaglia contro lo studente.
Il ragazzo che se ne accorge troppo tardi.
La consapevolezza di essere spacciato.
Non avrebbe avuto il tempo di lanciare un incantesimo di protezione. Sarebbe stato troppo tardi.
E quando ormai si stava aspettando il peggio, il peggio non arrivò.
In quel breve istante, il ragazzo che era alla sua destra, gli si parò davanti.
Uno scambio veloce di sguardi.
Uno sconcertato, l’altro sorridente.
Sorrideva mentre la morte lo portava via. Mentre il suo corpo cadeva a terra.
Gli occhi sbarrati, privi di vita.
La bacchetta che prima stringeva in mano, ora rotolava ai piedi del ragazzo a cui aveva appena salvato la vita.
Una risata sopraggiunse dal fronte nemico, in contemporanea a quattro incantesimi mortali.
Nessuno dei quali proveniva dai Mangiamorte.
Da quel momento la battaglia cominciò a prendere una piega diversa.
I ragazzi ora combattevano per una ragione in comune a tutti.
Combattevano per Vendetta.
Cominciò anche a piovere.
Lentamente le gocce si trasformarono in un forte acquazzone, bagnando ogni persona presente su quel campo.
Bagnando anche il suo corpo.
La sua maglietta.
I suoi jeans.
I suoi capelli.
Sotto gli occhi ancora scioccati dei suoi amici, giaceva lui.
Colui che non aveva avuto paura di morire.
L’eroe che aveva preferito sacrificare la propria vita, per quella di un amico.

 


Come ho già scritto, è basata sulla bellissima saga di Harry Potter, apportando alcune modifiche da parte mia. Cambiando il nome dei personaggi, ma lasciando i nomi degli incantesimi principali; cambiando il nome della scuola ma lasciando le stesse materie.
E' una mia creazione, che mi ha fatto pensare di infilare dei miei personaggi inventati in una scuola di magia, ispirata ovviamente a Hogwarts. E questo è un piccolo assaggio.
Fra

   
 
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