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Autore: blaise_kinomoto    24/12/2008    4 recensioni
C’era una volta in un paese molto lontano un Narratore. Suddetto Narratore, che poi sarei io, si chiamava Ville Valo, ma per tutti era semplicemente Sua Maestà.
Sua Maestà, prima di diventare il Narratore di questa storia, aveva una storia amorosa con Bam, l’infido mostro che portava il terrore per tutta la città.
Genere: Generale, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Avenged Sevenfold, My Chemical Romance, The Used
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: The Bullshit Before Christmas.
Fandom: Real People / My Chemical Romance / The Used / Avenged Sevenfold / Altri
Autore: blaise_kinomoto, ossia blaise_sl_tr07 + sakura_kinomoto
Beta-reader: Will91 & skurni
Raiting: G
Avvertimenti: slash (accennato), AU (Alternative Universe).
Disclaimer: Non conosciamo nessuna delle band sulle quali scriviamo, magari fosse così, la storia è ispirata ‘The Nightmare Before Christmas’.
Note: ogni genere di commento o critica (purchè costruttiva) è sempre gradito. Le autrici saranno felici di sapere cosa pensate del loro scritto.
Sommario: C’era una volta in un paese molto lontano un Narratore. Suddetto Narratore, che poi sarei io, si chiamava Ville Valo, ma per tutti era semplicemente Sua Maestà.
Sua Maestà, prima di diventare il Narratore di questa storia, aveva una storia amorosa con Bam, l’infido mostro che portava il terrore per tutta la città.




Prologo: il Narratore parlò.

C’era una volta in un paese molto lontano un Narratore. Suddetto Narratore, che poi sarei io, si chiamava Ville Valo, ma per tutti era semplicemente Sua Maestà.
Sua Maestà, prima di diventare il Narratore di questa storia, aveva una storia amorosa con Bam, l’infido mostro che portava il terrore per tutta la città.
Questa città, a sua volta, era un piccolo puntino all’interno della Nazione di Natale, una piccola comunità in cui la massima aspirazione era quella di festeggiare la festa dei morti. Lugubre? Io non direi, era una cosa anche abbastanza allegra, zucche ovunque, dolcetti ripugnanti; c’era da spassarsela in poche parole. Eppure il Re di questa festa, tale Brian, anno dopo anno perse lo spirito della ricorrenza sopra citata, diventò sempre più solitario e triste, si fece crescere anche la frangetta per nascondere un occhio solo, giusto per stare in tema. Nemmeno trovarsi il suo amato, tale Michael, nudo nel suo letto poteva rallegrarlo. Che poi io mi chiedo, se mi trovassi davanti il mio Bam come Signora Margera lo ha fatto, beh, sicuramente non sarei qui a narrarvi la morte del mio amato, non credete?
Stavo dicendo? Ah, sì. Questa piccola città era amministrata da Frerard, il sindaco, metà allegro e metà triste. Generalmente la metà allegra la faceva da padrona, essendo che essa ci provava con la metà triste, ma siccome i risultati erano scarsi - ci credo, facevano parte della stessa persona, mi sembra una cosa ovvia, come fai a baciare il retro della tua testa? Per non parlare del sesso - capitava qualche volta di incontrare in giro la metà triste. Dato che era sorta una certa difficoltà nel riconoscerli, non potevamo chiamarlo sempre e solo sindaco o ‘faccia triste’ ecco perché egli si ingegnò e chiamò la parte allegra ed esuberante Frank, e quella triste e cupa, nonché molto noiosa, Gerard.
Ovviamente, questa cittadina dispersa per la Nazione di Natale, che per i più stolti è la Lapponia, aveva un apparato amministrativo degno di nota, ciò significa che ogni dieci giorni il sindaco indiceva una riunione cittadina per controllare i progressi nei preparativi per la festa annuale. Frerard si avvaleva della collaborazione di due gruppi molto attivi: il primo era costituito dalle tre streghe più potenti in circolazione, il secondo dai tre vampiri più temibili e paurosi.
Il gruppo delle streghe, il cui potere era direttamente proporzionale al loro pessimo gusto nel vestirsi - e, fidatevi, loro ne hanno poco - si chiamavano Jimmy, Zacky e Johnny. In verità l’ultima era stata aggiunta da poco ed era ancora in prova; infatti Zacky la minacciava sempre di riportarla al centro Stregonesco della contea per cambiarla con uno zombie, zero cervello ma molto più diligente.
Il gruppo delle sanguisughe era quello che effettivamente portava più scompiglio nel paese, divisi erano imbattibili, dotati di poteri sovraumani; uniti erano delle mezze pippe, togliendo anche il mezze, facevano proprio schifo, erano delle piaghe ambulanti. Anche se c’è da dire che il capo, Matt detto Shads, aveva dovuto rinunciare alla sua sanità mentale per stare con quei due, Brian detto Syn e Matt detto Matt. Quest’ultimo, poiché era talmente impegnato a litigare con Syn, non si era trovato un soprannome, e siccome in questa città i cognomi erano stati banditi, beh, lui era semplicemente Matt, una volta conosciuto come Tuck.
Nonostante essi portassero casini a palate nel paese, i veri guastafeste erano i Tre Bambini Idioti, chiamati o TBI e poi il numero in base all’età o semplicemente per numero o con delle sberle. Prima di venir odiati da tutto il mondo essi avevano anche dei nomi, ahimè ormai dimenticati dai più, ma che Narratore sarei se non li sapessi? Essi erano Jepha, Quinn e Dan, ma Bambini Idioti Uno, Due e Tre va più che bene.
Ma torniamo a parlare dei veri protagonisti di questa storia, gli innamorati: Brian e Mikes.
Brian era, e se volete saperla proprio tutta lo è tuttora, lo scemo della coppia, l’impulsivo, quello che non ragiona neanche a pagarlo oro, un totale deficiente. Ma, come si suol dire, l’amore è cieco.
Brian era osannato da tutti e da tutto per via del suo ruolo nella festa dei morti, infatti lui era il Re della Zucca. Vuota, estremamente vuota. Data la sua inesistente cognizione, le sue feste erano le più entusiasmanti e coinvolgenti, dove la cosa migliore che poteva succederti era prendere il tetano. Brian non si curava mai delle conseguenze, e quando dico mai, intendo proprio dire mai, sarebbe morto da un pezzo se non fosse stato per Bert.
Bert era il suo cane, amorevole e bastardissimo cane, non nel senso che non era di razza, ma che era proprio stronzo; un essere infame che salvava sempre Brian dai mille pericoli nei quali incappava. Sembrava una calamita, il pericolo si accucciava dietro un angolo aspettando Brian, e ignorando il resto della popolazione, e di questo ne siamo grati.
Mikes era la parte razionale della coppia, che Me Stesso lo benedica. Il suo unico difetto era che perdeva dei pezzi in giro, e con pezzi intendo arti, frattaglie, organi vitali e così via. No, non era un lebbroso, era semplicemente una creazione del Dottor Diva, che, troppo impegnato a rimirare la sua bellezza e a farsi i complimenti da solo, non aveva prestato poi tanta attenzione all’assemblaggio della sua creatura da compagnia, quindi le giunture erano un po’ scarse.
Ed è proprio da qui che la nostra storia comincia, ma prima di iniziare devo andare un attimo a far tacere quei quattro cretini vestiti a fiori che da più di mezz’ora stanno cantando ‘This is Hallowe’en’, vado giusto giusto ad avvertirli che hanno sbagliato storia, perché questo non è un film di Tim Burton, per Me Stesso! Questa è una fottutissima storia che IO devo raccontare, quindi la colonna sonora me la faccio da solo!

Primo: il Narratore fece il suo lavoro e narrò l’inizio della storia.

Scusate per l’interruzione, ma quando un lavoro deve essere fatto, va fatto anche a costo di sporcarsi di rosso i propri bellissimi tatuaggi, che cavolo!
Ma iniziamo la narrazione vera e propria.
Brian, dopo aver festeggiato la festa dei morti, si tolse dalla testa la sua zucca da Re e si avviò mesto mesto verso il Bosco Segreto e Inesplorato. Codesto bosco, come il nome stesso rivela, era inesplorato, poiché tutti ne erano spaventati e dato che i pochi che vi erano entrati non avevano fatto ritorno, la popolazione aveva deciso di starci alla larga, e io mi chiedo, ma pirla di un Brian, ti sembra il caso?
- Evidentemente sì, se ci sto entrando. -
Spocchioso, la prossima volta ti elimino dalla storia.
- Non puoi, sono il protagonista. -
Per fortuna il nostro impavido e cretino Brian era accompagnato dal suo fedele Bert, cane dall’eccellente intelligenza che prima di appartenere a lui era di proprietà del Sindaco, o meglio della parte triste, ma poi litigarono per non rivedersi mai più, lasciando un grosso vuoto nella comunità.
- Se, se Narratore. Facciamo i conti alla fine. -
Brian decise di affogare i suoi dispiaceri per la festa ben riuscita cercando di suicidarsi nel bosco, consapevole di essere una calamita per i guai, ma il fedele Bert riuscì a salvarlo.
Camminando camminando, il nostro eroe raggiunse il famigerato Cespuglio Afro, il possessore dei segreti del Bosco Segreto e Inesplorato.
- Oh magico Cespuglio Afro, puoi tu rivelarmi la motivazione della mia tristezza? -
- Non sono un cespuglio, razza di idiota! Sono una persona! -
L’eroe provò a cercare la faccia o almeno la bocca, ma non la trovò. Pensandosi di essersi immaginato tutto decise di proseguire; se non fosse stato per Bert a quest’ora Brian sarebbe ancora nel bosco a camminare in cerca dell’uscita.
Dicevo, appunto, che Bert, armato di tosatrice, tosò, per l’appunto, il cespuglio facendo ritornare i capelli ad una forma normale, mostrando così la faccia.
- Oooh! - disse Brian, la cui proprietà di linguaggio lasciava alquanto a desiderare.
- Narratore del cazzo, la pianti di insultarmi? -
Zitto e subisci.
- Ma come ti permetti? -
Sono il Narratore Onnipresente e faccio quello che voglio, gnè gnè gnè.
- Non era onnisciente? -
Sono tutto, okay? Ora posso continuare?
- Fai pure. -
- Oooh! - Disse Brian.
- Visto che tu mi hai salvato dal soffocamento causato dai miei bellissimi capelli afro hai la possibilità di pormi una domanda, che sia quella giusta, altrimenti ti verrà mostrato il più bel posto del mondo ove tu non potrai mai risiedere. -
“ Sto cazzo. “ pensò il nostro eroe, che per la prima volta nella sua vita non commise una cazzata.
- Che balsamo usi? -
- Garnier ricci perfetti, of course. -
E fu così che il pirla sprecò la sua unica domanda, e per punizione il Cespuglio Afro, non più cespuglio, lo catapultò sgrezzamente al di fuori della città, nella Nazione di Natale, cacciandogli dietro anche il cane che gli stava pisciando sulle gambe.
Brian atterrò sulla soffice neve.
- Whaaaaat’s this? What’s this? It’s col- ahia! Ma che fai? -
Adesso basta! Decido io chi cazzo canta e quando? Okay? E anche voi altri personaggi di questa cazzo di storia, IO sono il Narratore, IO faccio le leggi, se non vi va bene andatevene, e se ci provate vi scarnifico.
- Camomilla al posto delle sessanta sigarette giornaliere, Valo? -
Syn, un’altra parola e ti licenzio.
Dicevamo per l’ennesima volta? Ah, sì. Coso atterrò sulla neve, soffice acqua ghiacciata che lui non aveva mai visto, anche Bert, per l’emozione, pisciò sulle scarpe del padrone, corrodendole.
- Ma cazzo, Bert! Non potevi farla sull’Afro? -
- Bau, bau. - Che tradotto risulta un: sei un coglione di padrone, la prossima volta non ti salvo più e spero che tu muoia tra atroci sofferenze. I cani condensano tutto in pochi guaiti.
Mentre Brian esplorava con gli occhi fuori dalle orbite la Nazione di Natale, nel suo piccolo villaggio Mikes cercava di convincere il Dottor Diva a rappezzarlo alla bell’è meglio.
- Diva, non è che al posto della cartapesta e della colla vinilica usi il super attack? -
- Ma Muciaccia ha detto di fare così! -
Il povero Michael venne travolto da tonnellate di mattoni di cartapesta creati precedentemente dal Dottor Diva.
- Vuoi dire che mi hai creato guardando Art Attack? -
- Che c’è di male? Ho usato anche le forbici dalla punta arrotondata. -
- Forse è per questo che hai fatto un lavoro di merda. -
- Come osi?! Io ti ho dato la vita! -
- E sai che bella cosa, sono qui che cado a pezzi. -
- Pensi che io sia bello? -
- E questo che cazzo centra? -
Anche il Narratore se lo sta chiedendo.
- Io sono bellissimo, sono un Dio in terra. -
- Se, non esageriamo. -
Il Narratore concorda, e poi io sono più bello.
Ma passiamo oltre, mentre i nostri due protagonisti sono alle prese con problemi più o meno gravi, il paese certo non rimane a fare un cazzo. Se ci spostiamo lungo la via principale possiamo imbatterci nel Sindaco Frerard, il quale è combattuto tra le sue due facce. Soprattutto perché il caro Frank, avendo attualmente il possesso del corpo - quindi anche di Gerard - si sta bellamente toccando ovunque cercando di far capire al suo amato quanto egli lo ami. Uno spettacolo a dir poco raccapricciante.
- Narratore dei miei stivali di pelle di pterodattilo, a noi non ci guardi? -
Preferivo evitare, cara la mia strega Jimmy.
- Tu guardi sempre e solo Brian e Mikes, solo perché loro sono i protagonisti! -
Una sottigliezza, Zacky.
- Io direi che il narr… -
- Tu stai zitto, che ti porto al negozio e ti cambio con una cravatta. -
- Ma io vol… -
- Johnny, al terzo avvertimento ti rispedisco a calci da dove vieni. -
- Zacharia cara, non lo sai nemmeno. -
Dopo questa precisazione da parte di Jimmy, la coraggiosissima Zacky si mise a piangere e si rifugiò tra le sue braccia ululando che il mondo era cattivo con lei e che Johnny puzzava.
- Narratore, non per scocciare, ma potresti accoppiarmi con altri due? -
Santo Me! Non ho una attimo di pace in questa storia, tutti a chiedere, domandare, esigere; non pensate che anche io possa volere un po’ di tranquillità?
- Ehm, sì, okay. Adesso non fare la primadonna che qui ho problemi più gravi. -
Del tipo?
- Hai presente chi ho come compagni? -
Stavo per replicare, quanto mi giunsero all’orecchio le urla di Syn e Matt, una volta conosciuto come Tuck.
- Syn, sei un coglione, io voglio il suo sangue. -
- Non puoi! -
- Perché no? -
- Perché è già morto! Dissanguato per lo più! -
- E chi è stato?! -
- Matt, una volta conosciuto come Tuck, chi cazzo vuoi che sia stato? Siamo tre vampiri, io non sono stato, tu nemmeno, fai un po’ i conti. -
- Dev’esserci lo zampino delle streghe! Jimmy, oh orrenda creatura! -
- Sarai bello te, con quella pelle cadaverica e un puzzo di putrefazione che neanche Johnny. -
- Ha parlato Miss Nazione di Natale, con quei capelli, entro tre secondi rimarrai calva. -
- Vuoi che ti faccia diventare vegetariano? -
- Non oseresti mai! -
- Narratore posso sopprimerli? -
No, Shads, per favore, almeno tu non rompere.
- Ma ci sto lasciando la mia sanità mentale! -
- He’s not insane, he’s not, not insane! -
Adesso mi avete rotto i coglioni tutti! IO decido chi canta! Capito Syn?
- Narratore isterico in preda alla menopausa. -
Basta, il capitolo finisce qui perché il Narratore ha bisogno di una sigaretta.



Come avrete sicuramente notato l’altra storia non è stata aggiornata, pausa natalizia, ma non vi lasciamo a bocca asciutta. Questa cosa è nata durante il week end in cui eravamo assieme, e guardando il suddetto film sakura ha esclamato: come mostro io ci vedo bene Bam Margera.
B., che non si è lasciata scappare l’occasione, ha deciso che ci avremmo scritto una storia.
Cosa ve ne pare? Sono quattro capitoletti che verranno postati a Natale, per il compleanno di Jared Leto e il 27.
A domani e buona vigilia!
B., sakura, Linde&MattMikko.
  
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