Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Arvati77    14/04/2015    4 recensioni
Dal Capitolo II:
“...Nei pensieri del Capitano c’è l’Arcadia. Come possono esserci stati tanti guasti a bordo nell’ultimo periodo? Dopo più di un intero secolo senza mai aver avuto un problema, adesso la sua nave sembra cedere al tempo. No, non può essere che la più grande creazione del suo amico Tochiro, oltretutto alimentata a Dark Matter, possa avere problemi di manutenzione, come una qualsiasi altra astronave...”
...
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Logos e Pathos'
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CAPITOLO VII - IL RITORNO

Kalawi appare ben presto davanti all’Arcadia. A vederlo dallo spazio il pianeta ricorda la Terra dei tempi lontani, eppure a parte l’atmosfera, ben poco altro è simile al mondo natio degli uomini. Animali pericolosi, mai visti in altri luoghi, popolano le vaste foreste, mentre i villaggi sono ben nascosti tra la folta vegetazione. Solo la capitale è visibile dal cielo e risplende nel suo colore verde scintillante come fosse di giada e smeraldi. Intricata come un labirinto, le sue torri imponenti sembrano lame minacciose puntate verso il cielo.
Imi aveva messo in guardia Harlock, per l’Arcadia sarebbe stato impossibile atterrare. Così una volta entrati nell’atmosfera, l’imponente corazzata si porta sopra il grande lago ai piedi della città, come l’aliena aveva indicato.
Il portellone dell’hangar si abbassa facendo entrare la luce del mattino e il forte vento che ha iniziato a soffiare. Imi, in piedi nel mezzo della piattaforma, osserva l’intero equipaggio schierato davanti a lei per salutarla. Quindi si porta sul bordo dell’apertura e si butta nel vuoto. I pirati corrono ad affacciarsi verso l’esterno e quando i loro occhi si abituano al bagliore della luce, vedono la Chiwa scomparire nel mezzo del lago. Pochi secondi ed Imi riaffiora dalle acque in piedi sulla punta di quello che sembra essere un mezzo nautico, un sommergibile che emerge come un enorme cetaceo solcando le onde verso la riva.
La giovane aliena si volta a guardare l’Arcadia. I suoi nuovi amici sono rientrati. Il portellone si è richiuso e la grande astronave esegue la virata puntando verso il cielo per poi sparire oltre l’atmosfera.

Nella Valle delle Anime l’erba ben curata lascia in evidenza le alte stalagmiti di cristallo che poste in lunghissime file ben ordinate si perdono a vista d’occhio nella radura. Imi davanti a due cristalli vicini osserva i due Chiwa che al loro interno riposano un sonno eterno. All’improvviso una mano le sfiora una spalla.
“I tuoi genitori sarebbero fieri di te.” le dice una voce alle sue spalle.
“Maestà …” risponde la giovane voltandosi ed accennando un inchino. Davanti a lei l’autorità massima dei popoli di Kalawi. Imi osserva il suo Re: il volto solcato da qualche ruga ed i capelli bianchi indicano la sua ormai non più giovane età, seppur il fisico slanciato e la possente corporatura, caratteristica questa ben rara tra il popolo, denota il suo trascorso da grande guerriero. Le sontuose vesti riccamente ornate riportano antichi emblemi e rune dagli arcani significati.
Il Re la osserva con un’espressione bonaria e compiaciuta.
“Raccontami mia cara, com’è andata?”
“Bene Maestà, la missione è compiuta.” riferisce Imi stringendo nella mano il congegno che Yattaran le ha donato nel salutarla.
“Quando sarai pronta e vorrai tornare da noi, o avrai bisogno del nostro aiuto, attiva il congegno ed il segnale ci raggiungerà in qualsiasi posto dell’universo.” le aveva detto il primo ufficiale dell’Arcadia prima di abbracciarla.
“E dimmi che tipo è il Capitano?” prosegue il Re curioso di sapere, interrompendo i ricordi nei pensieri di Imi.
“E’ prima di tutto un pirata … ma avendo conosciuto a fondo quell’uomo, posso affermare che è dotato di un’alta moralità. Dubito che ci negherà un aiuto in futuro.”
“Ottimo! Ottimo mia cara! Sapevo che affidare la missione al mio primo ufficiale, sarebbe stata una scelta vincente! Mi racconterai i dettagli stasera, ora ti lascio alle tue faccende.” E così dicendo l’anziano Chiwa si allontana lasciando Imi da sola.
E’ una splendida giornata. Il cielo azzurro è limpido ed una leggera brezza muove la leggera veste che solo in parte è coperta dalla lucente armatura che Imi indossa. Un ultimo sguardo alle stalagmiti di cristallo e poi la giovane si incammina persa nei suoi pensieri. Nella mente i ricordi delle ultime ore passate sull’Arcadia. Il saluto, o meglio l’addio ai nuovi amici ritorna nella sua mente. Se ne è andata senza mai raccontare chi lei in realtà sia, come sia davvero il suo mondo. Gli umani che ha conosciuto, in realtà sanno gran poco della sua vita su Kalawi, se non nulla. Ma verrà il giorno in cui Imi sarà costretta a chiamarli, a cercare il loro aiuto, perché è scritto nelle stelle ed esse non sbagliano mai. Così le hanno detto. Ed a questo pensiero le viene in mente che lei lo spazio lo ha visto, ci ha viaggiato, ed il ricordo dell’universo visto attraverso quella vetrata riaffiora con la sensazione della mano di lui sul suo volto. Capitan Harlock … è l’unico essere vivente che davvero le incuta soggezione e nel contempo interesse, timore ma anche ammirazione, eppure è riuscita a rimanere salda nel suo intento. La missione prima di tutto, come è giusto che sia per una guerriera del suo rango. Se fosse stata libera di scegliere cosa avrebbe fatto? Sarebbe entrata a far parte dell’equipaggio dell’Arcadia? Per un istante avrebbe voluto accettare, quando lui glielo aveva chiesto.
“Comandante! Comandante!” sente urlare a gran voce Imi mentre vede un giovane Chiwa correre nella sua direzione. Questi si ferma a pochi passi da lei per riprendere fiato, si china in avanti appoggiando le mani sulle ginocchia, mentre respira a pieni polmoni, ed infine riprende a parlare:
“Imi, sei tornata!” esclama con lo sguardo raggiante.
“Lem! Mi sei mancato!” esulta lei abbracciandolo di slancio.
“Allora racconta! E’ vera la leggenda del pirata centenario?” chiede il giovane tornando a camminare a passo spedito seguendo il suo comandante.
“Sì è vera … ma non saprai nulla di più prima di stasera!”
“Ma Imi, non è giusto!” contesta Lem.
I due si allontanano mentre nella Valle delle Anime torna il silenzio, solo il sibilo del vento sembra voler trasportare la voce degli avi che pare urlare ai loro cari di stare in allerta.

“Capitano, la rotta è impostata, tutto procede come stabilito.” comunica Yattaran.
Seduto al posto di comando Harlock sembra particolarmente preso dai suoi pensieri quando ad un certo punto Yama e Mime si avvicinano a lui ed il ragazzo esprime il suo pensiero:
“E’ un peccato che Imi non sia rimasta a bordo. Ora il suo aiuto ci avrebbe fatto comodo.”
“Ho come la sensazione che presto la rivedremo …” afferma Mime con voce soave.
Il Capitano immobile non si esprime, fissa la grande vetrata della plancia come a voler vedere oltre le stelle ed una scintilla di luce appare nel suo sguardo manifestando al posto delle parole la sua convinzione: Imi tornerà.

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Hemm...scusate...mi sono dimenticata di avvisarvi che questo è l'ultimo capitolo.
Comunque, con un pochino di pazienza arriverà il seguito "Nous" scritto con la Marta. Due Arvati al prezzo di una...ok...c'è da tremare!
Grazie d'avermi seguito e di aver apprezzato la mia storia.
A presto
Cinzia

IMI
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