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Autore: richipivot    14/04/2015    2 recensioni
Dopo la scoperta di una nuova fonte di energia il mondo umano cade in guerra generando dei mostri orrendi. Sembra non esserci più speranza per l'umanità, ma un misterioso portale appare in un bunker sotterraneo. Nessuna sa da dove provenga il portale ne se ci sia qualcosa oltre ad esso. Una squadra di sei persone allora è stata scelta per oltrepassarlo e scoprire dove esso porti.
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Un istante, un singolo secondo. Michael e Clyde erano oltre, avevano attraversato il portale. Arrivati ora in un luogo sconosciuto, ma stranamente vivo, affollato. Come un imponente città. Il passaggio nel portale aveva tolto le forze a Michael, il quale però rimase in piedi con solo un po' di fiatone. Clyde invece era completamente senza potenza. Per terra, immobile. Michael gli si avvicinò per controllare il battito. 

Michael:"No non farmi questo proprio ora ninja."

Mentre avvicinava la mano per togliere la maschera che copriva il suo volto e controllare che fosse vivo, Clyde si svegliò e gli afferrò il braccio, alzandosi in pochi istanti. 

Michael:"Grande. Ora, siamo oltre quel dannato portale e siamo.....in quel che può sembrare....no, per davvero? Un vicolo? Dove dovremmo essere a New York?" 

Disse Michael ironizzando sperando in una risposta di Clyde, che non arrivò.
Alzando la voce, urlando, il militare chiamò i suoi compagni pensando che fossero vicini a lui. La voce rimbombò per tutto il vicolo, ma nessuna risposta ritornò. 

Michael:"Quindi cosa dovrei fare? Portarmi dietro queste munizioni tutto il tempo? Ah cazzo!"

Clyde osservava e scrutava ogni minimo dettaglio del vicolo. Il sole alto indicava forse mezzogiorno, probabilmente. Mura alte fino al cielo, probabilmente di grattacieli. Cassoni accostati, bottiglie vuote, immondizia, tutto quello che poteva ricondurre ad una cittadina americana affollata. E non era del tutto errato. 

Una figura in lontananza cominciò ad avvicinarsi. Michael la vide, Clyde le dava la spalle. A bassa voce quasi sussurrando.
Michael:"Hey.....ninja....dietro di te occhio......"

Dicendo questo Michael tolse la sicura alla sua arma, Clyde si voltò e si preparò ad estrarre le spade.

La figura si avvicinava sempre di più, il rumore dei suoi "passi" si faceva sempre più grande. Quando fu abbastanza vicino per essere visto, i  nostri videro un cavallo, di piccole dimensioni, con una uniforme da poliziotto, o quel che poteva sembrare. 

Michael:"Uh....è solo un cavallo....be ora sappiamo che c'è vita.....andiamo ninja cerchiamo i nostri compagni."

Al primo passo di Michael il poliziotto parlò, incitandogli di stare fermo. Alquanto spaventato alla vista di due esseri come quelli.

Poliziotto:"F...f.fermi dove siete....cosa siete...."

Michael:"Wo....wo....wo.wowowoowowo sbaglio o quel cazzo di cavallo ha appena parlato....mph no  dai non può essere possibile...."

Michael continuò ad avanzare ma il poliziotto sollevò con la telecinesi quella che poteva sembrare un arma da fuoco, di forma diversa da quelle normalmente conosciute dai nostri. Senza grilletto, con una sola canna ed un mirino. Un arma alimentata dalla magia dell'unicorno che la utilizzava. Utile per quegli unicorni che non sono in grado di utilizzare magie complesse o che possono recare danno. Appena vista l'arma Michael puntò con la sua Browning il poliziotto.

poliziotto:"Ho detto fermi!"

Michael:"Senti bel cavallino.....se estrai un arma devi essere pronto a sparare.....e devi sapere che io adoro sparare.....quindi calmiamoci tutti e mettila giù."

Clyde intanto aveva estratto le sue due spade e si era messo in una posizione di guardia. Michael intanto fece alcuni passi molto lenti verso l'unicorno, spaventato, con la pistola magica tremolante sollevata da una debole energia telecinetica. 

Michael:"Ora la metti giù......"

Il poliziotto indietreggiò, continuando a puntare l'arma contro Michael. La tensione era palpabile, una scintilla avrebbe fatto esplodere l'intera zona. Un pegaso con una sacca piena di vivande passò al di sopra delle mura, oltrepassando il vicolo, facendo però cadere dalla sacca una bottiglia di vetro. La bottiglia cadde, sempre più veloce. Pochi secondi bastarono affinché arrivasse a terra, alle spalle del poliziotto, esplodendo in una miriade di detriti. 
Per il rumore improvviso il pony si spaventò,  sparando un colpo debole, che andò a colpire Michael sulla spalliera di titanio. 
Appena il colpo parti, Michael premette il grilletto della sua arma, sparando una ventina di colpi, scaraventando il corpo dell'unicorno metri indietro, bucherellato e inerme. Il colpo sparato dall'arma magica scalfì leggermente la sua armatura, non recandogli alcun tipo di danno.

Michael:"Ninja andiamocene prima che arrivi qualcun altro. Ma dove diavolo siamo finiti?"

Intanto dalla strada, dove era atterrato il corpo, delle urla infransero l'aria. Usciti dal vicolo i due si trovarono davanti una metropoli, enorme, colorata e abitata interamente da quelli che potevano sembrare pony. 

Michael:"Non......ci posso......credere......"

Se non fosse stata fissa al suo cranio, la mascella di Michael sarebbe partita verso il terreno e avrebbe sfondato la pietra. 
Una folla si era radunata intorno al cadavere del pony colpito, sconcertata e spaventata. Appena i due uscirono, la folla impazzì, correndo in tutte le direzioni, gridando spaventata. La polizia non tardò ad arrivare. Dal cielo e dalla terra, i poliziotti di Manehattan erano stati richiamati per una sorta di emergenza. Avevano ricevuto chiamate su chiamate dicenti di mostri che attaccavano la città. Arrivati ad armi spianate puntarono i nostri due superstiti. Circondati, solo il vicolo alle loro spalle era vuoto. Una quarantina di poliziotti.

Michael:"Clyde.......adesso indietreggiamo lentamente.......quando sarai entrato nel vicolo....toccami la spalla e cominceremo a correre via.......o in alternativa...stiamo qui ed eliminiamo tutti questi esseri."

Clyde come di suo solito non disse nulla. Guardò Michael e ripose le spade nelle fondine. 

Michael:"Va bene allora......adesso lenta...."

Clyde lo interruppe, estraendo le due pistole e caricandole. Si avvicinò poi alla sacca sulla spalla di Michael e prese una granata irradiante. 

Michael:"Eh eh.....l'ho sempre saputo che eri un tipo forte.....bene allora........io mi prendo quelli a destra.......tu prenditi quelli a sinistra.....tira la granata la in mezzo....e scateniamo l'inferno."

I poliziotti non avevano capito l'intento dei due. Avevano preso un megafono per poter comunicare con i nostri, incitandogli di riporre le loro armi. Non ricevendo risposta cominciarono a contare partendo da cinque decrescendo. Una volta arrivati a zero avrebbero aperto il fuoco. 

"Cinque!"

Michael:"Quando arrivano ad uno lancia e mettiti dietro di me se devi coprirti. Questa muraglia di muscoli ti coprirà."

"Quattro!"

Clyde osservò e puntò i suoi bersagli.

"Tre!"

Michael svuotò la mente, respirando e rilassando i muscoli, preparandosi a sparare ad ogni cosa si muovesse.

"Due!" 

I poliziotti tolsero la sicura alle loro armi e cominciarono a caricarle con la magia. 

"Uno!"

Clyde attivò la granata e la lanciò in aria in direzione dei poliziotti. 

Appena la granata lasciò la mano di Clyde, quest'ultimo prese le pistole e sparò a due pegasi facendoli precipitare. Dopo quei due bersagli Clyde passò ai prossimi, altri due bersagli eliminati. Corse poi verso sinistra evitando i colpi delle armi magiche arrivando vicino ad un unicorno che stava per sparargli. La sua testa esplose prima che potesse far partire il colpo magico. Clyde ripose una pistola ed estrasse una spada con la sua mano destra. La granata toccò terra attivandosi. La scarica elettrica passò da pony in pony. Clyde era molto vicino. Saltò e puganlò un pegaso facendolo cadere mentre con la pistola sparava ad altri due unicorni sul terreno. La scarica elettrica si avvicinò sempre di più a lui, fino a colpirlo. Clyde era appena stato attraversato da così tanta energia elettrica da mandare in corto un intero stato. Atterrò, come se non fosse successo nulla, continuando a sparare e uccidere. 

Appena la granata lasciò la mano di Clyde, Michael premette il grilletto della mitragliatrice pesante facendo sfrigolare nell'aria centinaia e centinaia di colpi che sembravano non finire, colpendo tutti i pony che aveva di fronte. I colpi magici delle loro armi gli arrivarono ma rimbalzarono via sulla sua armatura o la scalfirono lasciando qualche graffio. Il fragoroso rumore della sua arma copriva qualsiasi altro suono, questo non gli fece notare l'esplosione della granata. I pegasi cercarono di evitare i suoi colpi, inutilmente. 

Quando Michael smise di sparare, un silenzio tombale pervase la zona. Il silenzio più totale, solo il rumore del vento e di qualche detrito che cadeva. I bossoli sul terreno avevano quasi coperto interamente i piedi di Michael, il quale si voltò per vedere la situazione di Clyde. Corpi decapitati, bucherellati e fulminati dalla granata. Michael si avvicinò a Clyde caricando intanto un altro nastro di munizioni alla sua arma.

Michael:"Wooo......una sparatoria così non la vedevo da tanto tempo. Qualsiasi  cosa siano questi cosi, non reggono molto bene i nostri colpi. Ora andiamocene però, mi stanno per sanguinare le orecchie per quanto ho sparato."

Notò poi la grande bruciatura presente sulla corazza leggera di Clyde, rimanendo però in silenzio e facendo finta di nulla.
I due oltrepassarono la pila di cadaveri e si avviarono al bosco più vicino. Li sarebbero stati al sicuro e nascosti. Fortunatamente per loro una non troppo fitta boscaglia si stagliava oltre il confine di Manehattan, in panico. Non ci misero molto ad arrivare e non incontrarono ulteriore resistenza. Una volta entrati nel bosco, la radio di Michael cominciò ad emettere alcuni strani suoni, come una serie di bip uno dietro l'altro.

Michael:"Questa piccola funziona ancora? Mph......cosa dovrebbero essere questi bip adesso? Morse?......"

Clyde si limitò ad annuire alla affermazione di Michael.

Michael:"Be.....non sono parole, ma per ora mi basta ninja. Chi diavolo manda il morse? Come può? Qui?  Comunque, non sono un esperto ma me la cavo. Vediamo."
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Boscaglia e arbusti. Fu questo che Joshua vide dopo essersi risvegliato per lo svenimento da perdita di energia, conseguenza del portale. Nient'altro. Marleene era affianco a lui, distesa per terra svenuta. Poco dopo si riprese anche lei, alzandosi e riprendendo le forze. 
Joshua era seduto, ad osservare da quella collinetta la zone intorno a loro.

Marleene:"Oltre al fatto di essere ancora vivi, questo mi sorprende."

Disse avvicinandosi a Joshua. 

Marleene:"Sembra proprio la terra, prima della guerra. Almeno è cosi che sembrava dalle foto." 

Joshua:"Ti rendi conto......questo cambia la concezione totale sul nostro mondo, wow."

Marleene:"Siamo solo noi qui? Gi altri dove sono finiti?"

Joshua:"Ho una buona notizia e una cattiva. La buona è che probabilmente sono ancora vivi se hanno avuto le nostre stesse condizioni, la cattiva è che non ho la più pallida idea di dove possano essere. Fantastico no? Siamo in un mondo alieno abbandonati a noi stessi."

Marleene:"Poteva andarci peggio, potevamo essere morti a questo punto."

Joshua si alzò continuando a osservare l'orizzonte.

Joshua:"Hai degli impianti agli occhi no? Guarda tu, magari vedrai qualcosa. Io riunirò le nostre provviste e le nostre cose."

Marleene:"Si ma non so quanto potrò essere d'aiuto."

Marleene andò a controllare. Gli innesti gli permisero di vedere più lontano e di scorgere ogni minimo dettaglio del paesaggio. Vide un coniglio uscire da un cespuglio a circa un chilometro di distanza. 

Marleene:"Joshua......quanto cibo abbiamo...?"

Joshua:"Che io sappia nulla per ora, non ho trovato nulla."

Marleene:"Allora prendi velocemente il mio fucile. Presto."

Disse senza distogliere il suo sguardo dalla prossima preda. 
Joshua prese il fucile di precisione e lo passò a Marleene la quale si sdraiò, aprendo il bipiede e mettendo nel mirino il coniglio.

Joshua:"A cosa stai mirando."

Marleene:"Alla nostra cena."

Un chilometro e qualche metro. Il vento soffiava a suo favore, non poteva sbagliare il colpo. Tre respiri profondi per far rallentare il battito, mirare leggermente più in alto per controbilanciare la forza di gravità. Leggermente più a destra per battere la forza di Coriolis. 
Al terzo respiro, i battiti scesero ad uno ogni secondo e mezzo circa. Doveva sparare tra un battito e l'altro. 
Svuotò i polmoni e sparò. Il rimbombo dello sparo ruppe l'aria. Il coniglio non si accorse di nulla. 

Marleene:"Preso."

Joshua:"Chi va a prenderlo?"

Marleene:"Andiamo entrambi, faremo dopo l'inventario."

Joshua:"D'accordo allora. Muoviamoci."

Marleene richiuse il bipiede e si mise a tracolla il fucile aspettando che Joshua sistemasse le loro cose. Si diressero poi insieme verso la preda uccisa. 

Marleene:"Allora......la nostra prossima mossa?"

Joshua:"Ora prendiamo il coniglio, lo mangiamo e pensiamo a come trovare gli altri. È ancora giorno e se conosco bene Riccardo a quest'ora ci starà cercando, se non ci ha ancora rintracciato. La cosa migliore è rimanere in zona. Non spostarci troppo, troviamo un luogo in cui accamparci."

Marleene:"Speriamo allora che sia lui a trovarci per primo."

Joshua:"Cosa intendi?"

Marleene:"Se ci sono animali forse ci saranno anche forme intelligenti. Ma questo non lo sappiamo, quindi tutte le possibilità sono accettate."

Riuscirono ad arrivare al coniglio e a prenderlo. Fortunatamente per loro, li vicino si trovava un lago. Questo avrebbe fornito loro una fonte di acqua potabile. Per il cibo, avrebbero dovuto cacciare. Si avvicinarono al lago e scelsero un albero abbastanza grande da poter sostenere entrambi. 

Joshua:"Stiamo sollevati, potrebbero esserci ugualmente dei serpenti."

Marleene:"Io penserò alle trappole, tu sistema i giacigli."

Joshua:"Si perfett..."

Joshua venne interrotto da degli strani bip. Non sapeva da dove provenissero. Controllò tutta la sua attrezzatura e vide, o per meglio dire, sentì, che la radio funzionava ancora. 

Joshua:"Funziona ancora? Qui?"

Marleene:"Aspetta....aspetta....questi bip...ascolta attentamente.."

Joshua:"Sono ritmici....come in loop. Morse!"

Marleene:"Esatto."

Joshua:"Eddai cazzo. Sapevo che non ci avrebbero abbandonato. Tu vai, io decifro il messaggio."
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Dolore. Riccardo provava solo dolore. Il portale aveva prosciugato le sue energie e quelle di Tyron facendoli svenire. Nella sua mente Riccardo stava per aprire le porte del suo inferno personale. Qualcosa dentro di lui si era spezzato. Qualcosa che la sua sanità mentale teneva nascosto. Con il passaggio cominciò il  lento ma costante decadimento della sua mente. Ognuno ha un limite, Riccardo aveva appena oltrepassato il suo. 
I due rimasero svenuti per qualche minuto. Anche la corazza di Riccardo dovette riavviarsi. Tyron fu il primo a svegliarsi e fu il primo a vedere l'orrendo paesaggio che gli si parava davanti. Montagne nere acuminate come gli artigli di Lucifero, geyser di un colore verde putrefazione, alberi morti e spogli, uno strano odore di zolfo nell'aria. A quella vista Tyron rabbrividì. Uno spettacolo orrendamente affascinante.  
Riccardo si svegliò poco dopo di lui, ma la corazza e la protesi non si erano ancora riattivate. 

Riccardo:"Siamo vivi........esiste qualcosa allora......."

Non se ne rese conto subito. Tentò di muoversi, ma la corazza e la protesi non rispondevano. Era bloccato all'interno e il purificatore d'aria era spento assieme all'armatura. Rischiava di rimanere soffocato dalla sua stessa salvezza. 

Riccardo:"Cazzo.......chi c'è qui......c'è qualcuno?"

Tyron:"Capo, fiu, meno male che sei sveglio. Ce l'abbiamo fatta allora. Abbiamo salvato l'umanità."

Riccardo:"Tyron......veloce.....la corazza è spenta e sto per finire l'ossigeno......toglimi il casco....."

Tyron:"Come è spenta? Aspetta arrivo..."

Tyron si avvicinò a Riccardo, immobile sul terreno, e gli sfilò il casco. Riccardo prese un grande respiro e ringraziò Tyron. 

Riccardo:"Mio dio........grazie......Dove..dove siamo adesso?..... Tirami su fammi vedere...."

Tyron:"Una cosa un po' stupida creare una corazza con chiusura ermetica, no? Potrei darci un'occhiata io."

Riccardo:"Tirami su e basta."

Tyron sollevò il busto di Riccardo per permettergli di osservare il luogo. A differenza del suo compagno lui non rimase impietrito. Si sorprese solo per lo zolfo nell'aria.

Riccardo:"Sniff....sniff......zolfo....potremmo essere vicini ad un vulcano, meglio muoversi."

Tyron:"Fino a quando non ti si riattiva la corazza possiamo fare poco."

Appena dopo aver detto quella frase dal casco provenne una voce. 

"Riattivazione sistema, controllo funzioni. Supporto vitale on-line, parametri ottimali."

Riccardo si rialzò da solo e si sgranchì il corpo, notando una cosa.

Riccardo:"Tyron.....dove è finita la mia arma...."

Tyron lo guardò con uno sguardo scettico per poi accorgersi di non avere con lui la sua. 

Tyron:"Manca....manca anche a me."

Riccardo:"Passami il casco, posso rintracciare l'arma."

Tyron si alzò e, una volta preso il casco, lo passò a Riccardo, che lo infilò.

Riccardo:"Sincronizza."

"Sincronizzazione effettuata, parametri vitali ottimali, attenzione alta concentrazione di zolfo, pericolo."

Riccardo:"Rintraccia la fonte di energia Zarch più vicina escludendo la corazza e la protesi."

"Fonte Zarch rintracciata, distanza 300 metri....distanza 302 metri...."

Riccardo:"Merda.....Tyron l'arma si sta muovendo, non siamo soli. Muoviamoci e stammi dietro, la protesi ha una pistola Zarch."

Tyron:"Non sappiamo nemmeno cosa sia, potrebbe essere qualsiasi cosa."

Riccardo:"Senza arma non posso continuare nella missione. È necessaria."

Riccardo cominciò a correre nella direzione dell'arma, che continuava a muoversi sempre di più. Tyron gli rimase alle spalle per tutto il percorso, dentro quella foresta morta. 

Tyron:"Capo......senti anche tu?"

Riccardo:"Cosa....e smettila di chiamarmi capo per piacere."

Tyron:"Ok capo.....mi sento, più leggero.....senti...prova a saltare.."

Riccardo:"Non abbiamo tempo, l'arma si sta allontanando. Prendiamo quello stronzo."

Riccardo aumentò la velocità, grazie anche alla corazza, e si avvicinò sempre di più alla sua arma. 200m....150....100.....50....sempre più vicino. Tyron lo stava perdendo anche se continuava a vederlo. 
Quando arrivò a 10m Riccardo caricò un salto potenziato e salì in aria. In aria cambiò la protesi trasformandola in lama. Anche se in aria non riuscì a vedere il suo bersaglio, sotto di lui e coperto dalla fitta boscaglia morta. Arrivò il momento della caduta. Ruppe diversi rami e atterrò sul ladro, prendendolo alla gola con la mano e puntandogli la lama. Quello su cui era atterrato non era un uomo. Era qualcosa di sconosciuto a  lui e al  resto della razza umana. 
Quello che poteva sembrare un piccolo equino, nero, con gli occhi molto più grandi del normale e completamente gialli. Denti appuntiti, ali da insetto, un corno e dei buchi su tutto il corpo. Un changeling, con a tracolla le armi di Tyron e Riccardo.

Riccardo:"E tu cosa dovresti essere."

Disse con voce seria guardando negli occhi del changeling. Intanto Tyron li raggiunse con il fiatone. Quando arrivò ebbe quasi la stessa reazione che ebbe nel vedere il mondo nuovo. 

Tyron:"...(respiri affannati)era.....era solo un animale?.....o...o qualsiasi cosa sia quel coso...."

Riccardo:"A quanto pare si....."

Riccardo allora si sollevò dal changeling tenendo un piede su di lui per non farlo sollevare. Avvicinò la protesi alla sua arma, ma il changeling dimenandosi lo morsicò sulla protesi. Il morso però non provocò nulla a Riccardo, il quale staccò il changeling dal suo braccio. Si avvicinò poi a lui roteando il braccio, dando forza alla lama, che taglio la testa del changeling facendo grondare fuori dalla gola una enorme quantità di fluido verde. 
Prese poi le armi dal corpo inerme e passò la mitraglietta a Tyron, che intanto aveva osservato la scena. 

Tyorn:"Ma.....ma perchè lo hai fatto?"

Riccardo:"Mi aveva morso."

Tyron:"Si ma non sapevamo nemmeno cosa fosse. Potevamo, non so, fare qualcos'altro."

Riccardo:"Una questione in meno per cui preoccuparci, ora muoviamoci, continuiamo."

Tyron:"Non abbiamo una meta, continuiamo dove capo?"

Riccardo:"Cominciamo con il ritrovare gli altri. E ti ho detto di smetterla di chiamarmi capo."

Tyron:"Forse il casco può trovare il segnale dei loro chip di riconoscimento."

Riccardo:"Non c'è copertura di rete. Siamo tagliato fuori, non possiamo fare nulla."

"Rete rilevata. Connessione."

Riccardo:"Questo...questo come è possibile?"

Tyron:"Cosa?"

Riccardo:"Il casco.....si è appena connesso ad una rete......"

Tyron:"Può essere un errore?"

Riccardo:"Nessun errore."

Tyron:"Può essere rimasta collegata anche oltre il portale?"

Riccardo:"Non lo credo possibile."

Tyron:"Quindi ci sono dei satelliti o delle antenne che trasmettono. È questo che vorresti dirmi?"

Riccardo:"Si a quanto pare....."

Tyron:"Anche se fosse, come può unirsi?"

Riccardo:"Non ne ho idea."

Tyron:"A questo punto sfruttiamo la situazione e rintracciali."

Riccardo:"Sistema, rintraccia chip identificativi di Joshua Kurtis, Michael Smith, Marleene.....come si chiama Marleene di cognome?"

Tyron:"Robinson."

Riccardo:"Marleene Robinson e.......Clyde?"

"Ricerca in corso.......obiettivi trovati. Joshua Kurtis, distanza 190,5 km, nord. Marleene Robinson, distanza 190,5 km, nord. Michael Smith, distanza 270 km, nord-est. Clyde #, distanza 270km, nord-est."

Riccardo:"Sembrano essere nello stesso luogo, molto distanti comunque. 

Tyron:"Allora.....da chi andiamo per primi? Michael o Joshua?"

Riccardo:"Andiamo da Joshua e Marleene, sono più vicini, poi insieme andremo da Michael e Clyde. Devo provare a mandare un messaggio dicendo di stare in quella posizione, sperando che lo ricevano. Devo mandarlo in morse, più leggero e semplice."

Tyron:"Perfetto capo."

Riccardo mandò un messaggio in codice morse sulle radio dei suoi compagni, sperando nel meglio. I due si misero in marcia verso la direzione di Marleene e Joshua, viaggiando in quel mondo nuovo, oscuro, mortale. Ci sarebbero voluti diversi giorni prima del loro arrivo e il viaggio sarebbe stato tutt'altro che sicuro.
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Rakvat aveva radunato i suoi mutanti nel bunker, facendo riunire tutti gli umani in una stanza, prigionieri. Richardson era ancora in vita, ma non era ormai più al comando di nulla. Il portale non era ancora stato analizzato, ma non ci avrebbero messo molto prima di oltrepassare a loro volta il portale.
   
 
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