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Autore: xxpetruzxx    15/04/2015    2 recensioni
"E forse nel mio mondo bianco e nero, lui era l'unica cosa grigia."
(...)
"Sono come una candela Michael. Decido di bruciare me stessa per dare luce
agli altri. E sai cosa? Mi sono stufata di farmi in quattro per gli altri."
"Io lo farei." affermò finendo la sigaretta.
"Cosa?"
"Brucerei me stesso per te." disse guardandomi.
(...)
Trailer Youtube: https://youtu.be/ZH17ak2lX0s
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Creating a plan. – Chapter 2.
 

Aprii gli occhi. Mi sentivo incredibilmente stanca e debole, non sapevo perché. Riuscivo a malapena ad aprire gli occhi. Comunque mi stiracchiai e mi alzai di malavoglia dal divano, dove avevo dormito. In quel giorno ce ne saremo andati da quella casa e sinceramente l’idea non mi entusiasmava. Preferivo restare là in compagnia piuttosto che addentrarmi nelle foreste.
“Ciao.” disse una voce alla mia destra, una volta entrata in cucina. Mi girai e vidi Calum farmi cenno con la testa. Sorrisi leggermente e mi sedetti al tavolo con lui.
“Gli altri?” chiesi sbadigliando.
“Hey.” disse Luke entrando dalla cucina e aggiungendosi al tavolo. Subito dopo entrò Ashton.
“Sony fra qualche minuto ce ne andiamo.” disse Ashton guardandomi da in piedi. Io annui e mangiai una fetta biscottata.
“Hey ragazzi.” disse Karen appoggiando una mano sulla spalla di Luke. Mi incuriosiva quella donna, era gentile e positiva.
“Ho una proposta: potete restare se volete. Ma mi dovrete aiutare con i lavori dei campi.” disse bevendo il caffè.
“Non lo so…” incominciò Luke, guardando Ashton.
“Luke cazzo pensa! Saremo più al sicuro qua, piuttosto che gironzolare per i boschi rischiando maggiormente!” dissi alzandomi e avvicinandomi a lui.
“Guarda che da nessuna parte è sicuro.” disse Ashton guardandomi.
“Ash non andremo lontano con delle pistole e tante speranze.” risposi gesticolando. Lui sbuffò e così mi avvicinai a Luke.
“Luke restiamo vero?” chiesi guardandolo.
“Si restiamo.” disse guardando Karen, che annuì con la testa. Sorrisi e ringraziai Karen un’altra volta, per averci offerto di restare.
“Hey! Ma a che ora sei tornato ieri?! Mi hai fatto preoccupare!” esclamò Karen all’improvviso. Mi girai e il tizio misterioso fece la sua entrata, sedendosi al tavolo. Io mi appoggiai al lavello, osservando la scena.
“Solita ora.” rispose soltanto, addentando una fetta biscottata.
“Michael non puoi uscire quando ti pare e piace! Ora abbiamo delle persone e la loro vita dipende anche da te!” disse Karen avvicinandosi a questo Michael. In quel momento lo vedevo benissimo: aveva una carnagione pallidissima, quasi come un vampiro.
“Restano qua?” chiese guardando sua madre. Lei annuì ed uscì dalla stanza.
“Hey io sono Luke e lui Ash.” disse indicando suo fratello. Michael fece un cenno con la testa e spostò il suo sguardo su di me.
“Lei è Sony, nostra sorella.” disse Ashton indicandomi. Io non dissi niente continuai a guardare Michael, che mi fissava.
“Si ok. Calum mi mostri dove sono le armi?” chiesi guardando il diretto interessato. Lui si alzò e fece cenno di seguirlo. Dopo pochi secondi arrivammo nel retro della casa, dove c’era una specie di garage. Una volta aperto quasi mi spaventai per la quantità enorme di armi presenti nel magazzino.
“Wow…” dissi soltanto avvicinandomi al bancone. Erano davvero tante, quasi un centinaio.
“Merda con queste si che si ragiona!” disse Ashton dietro di me, sorpassandomi.
“Le potete usare se volete. Sono già cariche.” disse Calum prendendone una e lanciandola a Luke.
“Tu…sai sparare?” chiese Calum  guardandomi.
“Non ancora…ma voglio imparare.” dissi soltanto osservando Luke provare il mirino.
“Ti insegno io.” disse una voce dietro di me. Mi girai e vidi Michael avvicinarsi.
“Hey bello non voglio che nostra sorella corri dei pericoli ok?” dissi Ashton  avvicinandosi minacciosamente.
“Hey calmatevi.” dissi distanziandoli. “Ash non posso rimanere così a vita. Dovrò pur difendermi.” dissi guardandolo.
“Ma sei ancora piccola!” disse Luke avvicinandosi.
“Luke porca puttana. Tu preferiresti che io muoia a causa di uno zombie o che lo spari, salvandomi il culo?! E poi che cazzo non sono piccola!” dissi alzando il tono della voce. “Ormai lo vedi anche tu che il mondo sta andando a puttane! E poi se sono piccola come dici tu, preferisco vivere piuttosto che morire.” continuai, uscendo dal magazzino ed entrando in casa. Mi ero stufata di essere considerata una stupida ragazzina di 15 anni. Gli dimostrerò ben altro.
Salii le scale e al secondo piano vidi tre stanze. Ne aprii una ed entrai, chiudendomi la porta alle spalle. La stanza era interamente coperta di poster di rock bands, piuttosto conosciute e che amavo. C’era un letto a due piazze, un comodino, una scrivania con alcuni libri sparsi e una chitarra elettrica nell’angolo della stanza. Ero talmente presa, che non mi accorsi il rumore della porta.
“Wow.” sussurrai avvicinandomi ai poster.
“Li colleziono da quando avevo 13 anni.” disse qualcuno. Mi girai e mi resi conto di chi fosse quella stanza.
“Oh scusa non volevo entrare è c-che volevo…c’è…” dissi imbarazzata giocando con i miei bracciali.
“Non ti preoccupare.” disse Michael guardandomi.
“Sai anche io ascolto le stesse band quindi ero incuriosita…” dissi ridendo arrossendo.
“Sei la prima che incontro che ascolta questo genere.” affermò sedendosi sul letto. Lo seguii con lo sguardo e mi fece segno di sedersi accanto a lui. Ero indecisa ma lo feci.
“Allora…Sony. Dimmi un po’ di te.” disse guardandomi.
“Beh non c’è molto da sapere…semplice ragazza di Sydney.” dissi abbassando lo sguardo. Non c’era molto da dire su di me in realtà.
“Lo so.” disse soltanto incrociando le braccia dietro la testa.
“Cosa?” chiesi guardandolo non capendo.
Hai paura dei tuoi demoni.” disse soltanto guardandomi negli occhi
“Io…non mi piace molto parlare di me.” risposi abbassando lo sguardo.
“A me fa paura il presente.” disse guardando fuori dalla finestra. Qualcosa mi diceva che anche lui nascondeva una parte di sé.
“E perché?” chiesi curiosa.
“Perché non potrai mai sapere quello che accadrà. Anche in questo momento, migliaia di persone fanno cose, ma tu non lo sai.” disse soltanto gesticolando.
“Quanti anni hai?” chiesi guardandolo. Lui distolse lo sguardo dalla finestra e lo posò su di me.
“19. Credo tu sia più piccola.” disse ridacchiando. Io di risposta sbuffai e incrociai le braccia, facendo la finta offesa.
“Che c’è?” chiese ridendo.
“E’ che non mi piace essere una ragazzina.” dissi alzando gli occhi.
“Fidati non crescere, è una trappola.” disse sorridendomi. “E poi comunque ti ho trovato un nuovo soprannome.” disse ridacchiando.
“Comunque per l’età che hai potresti essere mio fratello.” dissi ridendo, cambiando discorso. Lui rise e si scompigliò i capelli.
“Lo so, piccola. Ma anche il tuo ragazzo o il tuo amico.” disse sorridendo. Arrossii per il soprannome e cercai di non darlo a vedere. Lo sentii solo ridacchiare, segno che mi aveva visto.
“AIUTOOO!” sentii gridare dal piano inferiore. Ci scambiammo uno sguardo d’intesa e scendemmo velocemente, sperando in meglio.
 












 













ANGOLO AUTRICEEEE JDUHNUW:
HEYLA PEOPLE! Allora ci tengo a ringraziare le poche lettrici che hanno iniziato questa avventura con me! :D
E' davvero importante sapere che ci siete, quindi RECENSITE! Scrivetemi qualsiasi cosa, difetti e pregi e cose
così. Cercherò di migliorare e di soddisfare le vostre richieste! ;) A me particolarmente piace molto questa storia!
E' diversa dalle altre, è molto stile TWD, serie che adoro! *fa gli occhi a cuore*
Spero vi piaccia vivamente! Per qualsiasi informazione etc. vi lascio il mio kik: xxpetruzxx
Baciiiiii!! xx

Sony xx

   
 
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