# 6
Dopo
svariati tentativi, finalmente Nathan
aprì la porta a Mike.
“Ce
ne hai messo di tempo, amico. Sono
passato ogni ora a controllare se tu fossi ancora vivo”, Mike
entrò nella
stanza fermandosi al centro.
“Ho
passato la notte in bianco, dovevo
recuperare”, rispose Nate, poi guardò
l’orologio “Wow, è già ora di
pranzo!”
esclamò stupito di aver dormito tutta la mattina.
Mike
non aggiunse nient’altro. Restò lì
impalato con le mani sui fianchi fissando un punto indefinito.
“Tutto
bene? Dobbiamo aspettare Sandra?”,
domandò dirigendosi in bagno per sciacquarsi il volto.
Non
ottenne risposta, così uscì dal bagno
con ancora la salvietta tra le mani.
Mike
sembrava un’anima in pena.
“Ti
devo parlare”, esordì infine.
Nathan
sorrise “Anche io”, recuperò un
bigliettino e glielo sventolò davanti al naso.
Michael
lo afferrò sapendo bene cosa
fosse.
I
numeri di telefono delle colleghe di
Sandra danzarono sotto ai suoi occhi.
“Già,
a proposito di questo, Nathan…”
iniziò Mike.
Nate
lo afferrò per le spalle “Amico,
avevi ragione! Grazie per avermi convinto a venire qui con voi. Mi ci
voleva
proprio!”, strinse la presa con enorme entusiasmo e si
riappropriò del prezioso
foglietto “Ora so cosa devo fare!!”, si
allontanò verso l’ingresso e si infilò
la giacca.
“Aspetta…
dove stai andando?”, lo bloccò
Mike.
Nathan
sorrise “A cercare un ristorante
per cenare con…” guardò i nomi su quel
pezzetto di carta e scelse a caso
“Mmm...Sasha!”, aprì la porta ma sulla
soglia si voltò “Volevi parlarmi, ora
che ci penso”.
“Ehm...Naaa,
volevo chiederti se volevi
cenare con noi…”, inventò Mike sul
momento.
“Scusa
Mike”, Nate gli fece l’occhiolino
“Non aspettarmi alzato!”, scherzò infine
uscendo dalla stanza.
Rimasto
da solo, Mike si accasciò sulla
sedia più vicina.
Una
parte di lui era felice. Insomma,
Nathan era un uomo adulto e poteva fare quello che voleva.
Cinque
modelle? Ammettiamolo. Sarebbe
stato il sogno di ogni uomo.
In
quel momento il suo migliore amico era
il Dio del rimorchio.
Avrebbe
dovuto battergli il cinque e
offrirgli da bere a vita invece di essere così preoccupato.
Già,
era preoccupato. Perchè sognava per
Nathan quello che lui aveva con Sandra.
Non
era sicuro che Stana fosse la risposta
alle sue preghiere, ma di sicuro nemmeno spassarsela con cinque modelle
sembrava una soluzione.
Erano
una soddisfazione a breve termine,
ma poi?
O
forse era proprio quello che gli
serviva? Forse Nathan si sarebbe reso conto che annegare i propri
dispiaceri
nel sesso non l’avrebbe condotto da nessuna parte.
Forse
non sarebbe andato fino infondo. Era
una strada che aveva già provato altre volte, in fin dei
conti.
Ci
riflettè per qualche secondo.
E
pensò a cosa gli avrebbe detto Sandra.
Sono
fottuto.
***
Quella
sera Sasha indossava un
aderentissimo abito paillettato color argento che rifletteva ogni
singola fonte
di luce del ristorante.
Da
vero gentiluomo, Nathan le scostò la sedia dal tavolo
permettendole di
accomodarsi.
“Eravamo
curiose di sapere chi sarebbe
stata la tua prima scelta”, rivelò lei, senza il
minimo cenno di disagio.
Erano
modelle. Viaggiavano per il mondo in
continuazione senza mai il tempo per fermarsi e mettere radici.
Una
relazione seria...?! Nemmeno
a parlarne.
Non
fu quindi una sorpresa per lui vederle
così propense a cercare solo del sano
“intrattenimento”.
Nathan
sorrise. Poteva capire benissimo.
“Credo
di aver scelto bene, no?”, le
rispose sfoggiando uno dei suoi più disarmanti sorrisi.
Sasha
sorrise di rimando “Ci sai fare pretty boy”,
aprì il menu senza
distogliere gli occhi dai suoi “Ma ci so fare anche
io”.
***
Mike
e Sandra rientrarono in albergo verso
l’una di notte.
Mano
nella mano uscirono dall’ascensore
diretti verso la loro camera.
Trascorsero
una piacevole serata tutta per
loro, senza parlare di lavoro e della vita amorosa dei loro amici ma
ripiombarono alla realtà quando videro Nathan uscire dalla
stanza di Sasha.
Quando
si accorse di loro, fece
l’occhiolino a Mike e gli diede una pacca sulla spalla
“Comincio a sentirmi
meglio, sai?”.
Superandoli,
lasciò i due a bocca aperta
in mezzo al corridoio ed entrò nella propria camera.
Mike
deglutì con forza preparandosi al
peggio “In questo momento mi piacerebbe poterti dire che sono
riuscito a dire
tutta la verità a Nathan ma... direi che è
piuttosto ovvio di no”.
Sandra
si voltò verso di lui con estrema
calma “In questo momento mi piacerebbe dirti che entreremo
nella nostra camera
e faremo sesso sfrenato come programmato ma... direi che è
piuttosto ovvio di
no”, disse candidamente lasciandolo lì impalato.
Michael fissò la porta della sua stanza e poi quella di Nathan decidendo quale delle due prendere a testate.
Ivi’s
corner:
Mike,
Mike...sei fottuto sì. E pure tanto!
Ho
come il sentore che sia meglio andare a
chiudermi nel bunker...riemergo mercoledì prossimo ^_^
Buon
proseguimento di settimana!
Ivi87