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Autore: carlikiller    15/04/2015    1 recensioni
Mash e la sua gang sono all'ultimo anno di liceo e sono i re incontrastati della scuola, amano uscire e far casino tutti insieme. Stanno talmente bene tutti insieme che continuano ad essere amici anche se per farlo sono convinti di dover nascondere se stessi. Tutto cambia il primo giorno dell'ultimo anno di liceo, quando uno di loro sparisce nel nulla. Ora loro devo reagire e arginare il problema.
Che fine ha fatto Mirko?
E cosa faranno gli altri ragazzi ora che lui non c'è più?
La sparizione dell'amico si intreccerà con i loro problemi personali portando i ragazzi a riflettere e forse a dire finalmente la verità.
La storia è sempre la stessa, "l'ultimo anno di un branco di idioti", ho cambiato il titolo perché credo che questo renda di più l'idea.
Genere: Comico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Un ritorno molto poco desiderato
Il tempo sta scorrendo inesorabile e l’anno scolastico sta giungendo al termine. Fra poche settimane ci diplomeremo e le nostre vite si divideranno, forse. Ma prima ci sarà il momento più importante nella vita di ogni giovane ragazza, il ballo di fine anno. Questo per noi è l’ultimo anno quindi il ballo ha un significato ancora più profondo. Potrebbe essere una delle ultime sere in cui possiamo fare baldoria!
Ovviamente Belle è in lizza per il ruolo di reginetta del ballo insieme al suo cavaliere. Noi ce ne fregheremmo anche se Mash non avesse avuto la bella idea di iscriverci alla gara per farle vedere chi è la migliore. Questi sono in cui non so se devo ucciderlo o baciarlo.
Io ovviamente andrò al ballo con la mia piattola preferita, Marika con Noah e Meggie con Devon. In quanto a Ollie e Wes credo che il primo stia valutando se portare Costant al ballo possa risultare dannoso per la sua salute mentre il secondo sta sicuramente pensando a Christie. Da quando lo abbiamo cambiato il look Christie è uscita spesso con Wes, sembra che fra i due stia nascendo qualcosa.
- Ragazzi non so che fare! Secondo voi Christie si aspetta di andare al ballo insieme? - Wes e le sue adorate pare mentali sono tornate!
- Posso ricordarti che stiamo parlando di Christie - gli chiedo io ma sembra che tutti abbiano dimenticato che tipo è Christie.
- E allora? - Appunto!
- È Christie Wes, se vuole venire al ballo con te te lo chiederà direttamente lei. Ma se non vuoi aspettare che lo faccia lei, perché tanto prima o poi lo farà, vai da lei e chiediglielo -
- Quello che vuole dire Charlie con i suoi soliti modini - dice Meggie guardandomi male - È che siete una bellissima coppia e secondo noi Christie non ha motivo di dire di no -
- Grazie Charlie e soprattutto grazie a te Meggie -
- Nessun problema Wesley -
- E tu Ollie a che stai pensando? - chiedo io cambiando argomento e facendo cascare dalle nuvole il mio interlocutore.
- Eh? Cosa? -
- Ciao Ollie, è maggio e noi dovremmo essere a lezione. Stavamo parlando dei problemi mentali-sessuali di Wes, poi siamo passati a te. Comunque considerando che non eri qui, dov’eri? - lo prendo in giro io tirando in mezzo anche Wes.
- Stavo pensando al ballo -
- Verrai con Costant? - chiede Meggie curiosa.
- Non lo so. Ho paura che faccia qualche casino -
- Ollie guarda che Costa non è un animale allo stato brado. Sa controllarsi non farà nulla di male e poi ci sarà Mash a fargli compagnia - lo rassicuro io che conosco bene i miei polli.
- E se si ammazzassero a vicenda? -
- Ollie vuoi ballare con Costa tutta la sera o preferisci il muro con le altre ragazze senza accompagnatore? - Ok, forse sono un tipo un po’ brutale ma così ottengo quasi sempre ciò che voglio.
- Ok, lo invito - Visto!
Vado alla ricerca del mio bellissimo fidanzato e lo trovo nel bagno dei ragazzi che fuma con Noah, Devon e Marika
- Ecco l’unica cosa negativa dell’uscire con qualcuno che ha fatto parte del nostro gruppo - Questo è il suo modo di salutarmi, credo.
- Che sa sempre dove trovarti? - chiede Noah mentre Devon mi spupazza come suo solito.
- Esatto Noah! -
- Scemo fammi fare un tiro! - Frego la sigaretta a Mash e faccio un tiro - Ricordati che oggi pomeriggio devi andare a comprare un completo per il ballo di domani con Costa - Sì, il ballo è domani sera e Mash non ha ancora comprato il completo. Così ho chiesto a Costa di obbligarlo a farlo entro sera.
-Si lo so -
- Vengono anche Noah e Devon -
- Ehi - esclamano Devon e Noah all’unisono
- Costant ha visto i nostri vestiti quindi potrà scegliere per voi dei completi coordinati ai nostri vestiti -
- E poi se qualcuno non vi obbliga a comprare qualcosa di bello chissà con cosa ve ne uscite! - Sì siamo abbastanza preoccupate di come si vestiranno questi tre idioti domani sera.
Dopo le lezioni torno a casa dove mi aspetta un’irritante sorpresa.
- Pà sono a casa -
- Tesoro ti ho preparato la merenda - No questa voce, no! Sono quattro anni che non la sentivo e stavo da dio! - Tuo padre è al lavoro, tornerà tardi -
- Che diamine ci fai tu qui? - chiedo con tono piuttosto incazzoso. Lei non era nei miei piani!
- Non rivolgerti a me così! -
- Mamma sono quattro anni ormai che non ti vedevo e ti giuro che non sono mai stata meglio di così! Perciò che ci fai qui? Ma soprattutto quando te ne vai? - Sì, la mia adorata madre è qui!
- Charlotte tesoro, presto ti diplomerai ed io sono qui perché è ora che prendi in mano la tua vita. Sono qui per aiutarti a prepararti per il ballo e per cercarti  un ragazzo appropriato … -
- Mamma io ho già un ragazzo - la interrompo io, o almeno provo a farlo.
- … Non solo per questo ballo ma anche per quello delle debuttarti, che sarà a fine estate … -
- Mamma io non voglio debuttare - cerco di dirle io ma lei sembra ignorarmi.
- … Come quel Costant, il bambino dai capelli neri che faceva ballo conte alle elementari, lui sarebbe perfetto. Sai che vive qui vicino? … -
- Mamma Costa ha un suo ragazzo - Ma mi sta ascoltando?
- Dovrei provare a contattare i suoi genitori per organizzare un incontro fra voi -
- Ma io sto parlando da sola? - Considerando che continua a parlare senza rispondermi direi di sì.
- Ora torniamo al problema ballo. Magari potrei chiamare tuo cugino per accompagnarti, non credo di poter contattare i genitori di quel ragazzo così in fretta. Sarei dovuta venire prima! -
- Anche no! - Ma perché è qui!
- Oddio dimmi che hai già scelto un vestito per il ballo? Va beh, non preoccuparti ci andiamo domani pomeriggio insieme a sceglierlo. Poi dovremmo pensare hai capelli e al trucco, anche se con quei capelli … Tesoro perché porti i capelli corti? Non sono femminili! -
- Neanch’io lo sono mamma - Se solo lei capisse …
- Troverò il modo di acconciarteli comunque, potrei … -
Esco ignorandola, come lei sta facendo lei con me, e mi dirigo al Carambola alla ricerca di alcool e comprensione. Mia madre ha il potere di farmi saltare i nervi, beh non che a lei gliene freghi qualcosa.
- Pablo alcoolizzami -
- Charlie che è successo stavolta? - chiede preoccupato il nostro barista preferito - Con voi non c’è mai un attimo di pace -
- Niente di che è solo che mia madre è venuta in città per rovinarmi la vita -
- Chiamo le ragazze - Direi che ha capito che sono sull’orlo di una crisi. Pablo mi versa da bere un cicchetto di vodka e sparisce. Dopo poco lo sento urlare - Meggie, Marika Charlie ha bisogno di voi! -
Le ragazze scendono le scale e si siedono accanto a me, ognuna da un lato, ma io continuo ad osservare il mio bicchiere ormai vuoto.
- Come mai sei qui? Non ti aspettavamo -
- Ho litigato con mia madre -
- E allora? - chiede Marika. Lei non può capire, sua madre stravede per lei.
- Marika so che tu hai un ottimo rapporto con tua madre, tanto che lei ti ha coperto durante la tua fuga ma io e mia madre ci odiamo. O quanto meno io odio lei. Ragazze mia madre è il motivo per cui per tre anni e mezzo ho finto di essere un uomo. Lei vuole che sia qualcosa che non sono, è una pazza che ha sempre  preteso di decidere per me, di controllare la mia vita e i miei affetti. E ora è tornata e pretende che io, a diciotto anni compiuti, faccia della mia vita quello che vuole lei -
- Non ascoltarla - - Prova a capirla - dicono le due ragazze contemporaneamente, tanto che non capisco chi dice cosa. Ma forse anche perché non è che mi interessi così tanto.
- Non preoccupatevi per me, tornate ai vostri seri problemi con il ballo. Io vado a gettarmi nel fiume -
Esco ma Marika mi segue fuori - Sei brava a fare scenate -
- Ho preso dalla migliore. Dovevi sentire che scenata fece mia madre quando mio padre chiese il divorzio. Urlò, lanciò piatti e minacciò ripercussioni per più di un ora - dico sedendomi su un muretto dove lei mi raggiunge accendendo una sigaretta.
- Spiegami che è successo -
- Marika è molto semplice, io non sopporto mia madre -
- Ascoltami, io so cosa vuol dire fingere di essere qualcun altro quindi capisco che tu non puoi passare il resto della tua vita a fingere di essere qualcuno che non sei e sottostare alle decisioni di qualcun altro. Ma magari tu e tua madre potreste parlare e venirvi incontro a vicenda -
- Non so se è possibile scendere a patti con lei, parlo e non mi ascolta, io per lei sono solo un oggetto. Ha già il suo piano per me e non se lo farà di certo sconvolgere -
- Tuo padre però ti adora prova a chiedere a lui di fare da pacere fra voi -
- Posso provarci. Infondo fare un ultimo tentativo per avere un rapporto decente con mia madre non potrà mica uccidermi! - lei ride ed io la seguo. Senza i miei amici non saprei proprio come fare.
Saluto Marika poi torno a casa sperando che mio padre sia già tornato a casa e che mi appoggi nel mio tentativo di dialogo con il mostro. Quando apro sento degli strani rumori provenire dal salotto, così, curiosa come pochi, vado a vedere che sta accadendo.
Lì, sul divano, vedo i miei genitori darci dentro come ricci. Sono talmente infoiati che non si accorgono della mia presenza ed io ne approfitto per uscire di nuovo. A cosa ho assistito? I miei genitori sono divorziati da quattro anni, non si sopportano, perché stava copulando sul nostro divano?
Persa nelle mie riflessioni gironzolo per la città senza una meta precisa. Solo ora ho ricordato che sono tutti presi dagli ultimi acquisti per il ballo e che perciò nessuno ha tempo per me. C’è solo un posto dove posso andare, solo una persona che può essere disponibile ad ascoltare i miei problemi con quella psicotica di mia madre. Busso alla porta dove vive la persona che sto cercando e lei mi apre dopo poco sorridente.
Sembra che su di lei gli anni non passino mai, dovrebbe essere circa coetanea di mia madre ma ne dimostra molto meno. Porta i suoi lunghi capelli biondi sempre raccolti ordinatamente ed è sempre vestita benissimo anche solo per stare in casa. Quando mi vede ha sempre delle parole dolci per me ed è per questo che vengo sempre volentieri a trovarla.
- Ciao Charlie, Mark è andato a comprare il completo per portarti al ballo domani - dice con voce dolce e a me quasi viene da piangere. Lei si che è una madre.
- Lo so signora Shane stavo cercando lei. Mia madre è in città ed io non riesco proprio a sopportarla, non che lei faccia qualcosa per rendersi meno odiosa. Per di più l’ho appena vista fare roba sul divano con mio padre e comincio a chiedermi se non sia solo io il motivo del divorzio -
- Oh povera piccola, entra mi occupo io di te. Vuoi del the? - chiede mentre mi accompagna nel loro spaziosissimo salotto.
- Si grazie signora Shane -
- Lo sai che voglio che mi chiami Elisabeth -
Le sorrido e mi accomodo mentre lei sparisce in cucina per preparare il the, poco dopo mi raggiunge con appoggiando un vassoio sul tavolino basso davanti al divano. Ho sempre avuto un buon rapporto con la madre di Mash, anche quando fingevo di essere un ragazzo. Aveva capito subito che il mio unico problema era che avevo bisogno dell’affetto di una mamma visto che la mia era lontana. Lei è un’ottima madre, altro che la mia.
- Charlie so che con tua madre non hai mai visto un buon rapporto - Si le avevo già raccontato prima i miei problemi - E sai che se vuoi puoi raccontarmi tutto, io ti ascolto molto volentieri -
- Sono tornata a casa da scuola e lei era lì. Ha cominciato a blaterare su cosa vorrebbe fare della mia vita ed io sono fuggita, sono andata al Carambola dove ho parlato con Marika che mi ha calmato poi sono tornata a casa. Lì ho trovato i miei che scopavano sul divano e ho realizzato che i miei si amano ancora molto e mi è venuto il dubbio che mio padre abbia chiesto il divorzio solo perché io ero infelice e la mia felicità viene prima di tutto per lui. Ho paura anche prima della sua … -
- Da come io conosco tuo padre credo tu possa aver ragione. So che lui ti ama davvero molto e che farebbe ogni cosa per te e quindi non dubito che possa aver voluto portarti via da tua madre perché era la cosa giusta. In quanto a tua madre non credo che sia cattiva come pensi tu, credo piuttosto che sia leggermente controllatrice -
- No, è proprio psicopatica -
- Charlie … - mi riprende dolcemente lei ed io mi alzo sclerando per la rabbia.
- Tu non la conosci mia madre, è da quando sono nata che ha deciso cosa ne sarà di me. Oggi poi è saltata fuori con la stronzata del secolo. Vuole che io sposi Costant! - Faccio aventi e indietro per la stanza. Non riesco più a stare ferma.
- Intendi il figlio gay dei miei vicini? -
- Sì -
- E lei lo sa? -
- Io gliel’ho detto poco dopo averle detto che io ho già un ragazzo e che non me ne deve cercare uno ma credo di aver parlato al vento - crollo accanto a lei che mi stringe al suo petto.
- Mi dispiace -
- L’unica cosa che a lei importa è che io debutti in società e che sposi quello che secondo lei è l’uomo giusto per me, ma a me non me ne frega nulla. Però ora capisco che forse dovrei trovare dei punti di incontro con lei, sai per il bene di mio padre. Lui ha fatto tanto per me -
- Sai che a suo tempo anch’io ho debuttato - cambia argomento lei, forse per aiutarmi a calmarmi.
- Davvero? -
- Oh sì, al fianco di quello che poi è diventato mio marito e il padre di Mark. Se vorrete lo potrete fare anche voi, tu e Mark. Magari potreste farlo insieme -
- Dici che potrei farlo? Mia madre sarebbe quasi felice -
- Secondo me saresti bellissima. Aspetta ho avuto un’idea, seguimi -
Saliamo al piano superiore e lei mi fa strada verso una stanza che sembra inutilizzata. Da un armadio prende un sacco custodia e lo apre mostrandomi un vestito bianco, colore tipico delle debuttanti.
- Questo è stato il mio vestito. Ti andrebbe di provarlo - Io annuisco e lo indosso.
È un vestito bianco semplice, con il corpetto a cuore e con la gonna lunga arricciata e leggermente svasata. Elisabeth apre un anta di un armadio che dall’latro lato fa da specchio così che io possa vedermi. Sono bellissima.
- Sei stupenda. Mancano solo le scarpe e un acconciatura adeguata - dice mentre prova a sistemarmi i capelli che per quanto siano cresciuti sono sempre ricci e troppo corti per essere sistemati.
- Mi piacerebbe molto partecipare non solo con tuo figlio ma anche con il tuo vestito -
- Ma certo tesoro, è per questo che ho voluto fartelo provare! -
- Ma ho preso il completo! - Direi che Mash è a casa - Continuo a odiare lo shopping e Costant in fase indemoniato è troppo picchiabile per la mia poca pazienza -
- Mark tesoro sali ho una sorpresa -
Mash ci raggiunge con ancora in mano la custodia del completo per domani e resta piuttosto sorpreso nel vedermi. Conciata così poi!
- Wow - si toglie la giacca di pelle e rimasto solo con una polo bianca indossa la giacca del vecchio completo di suo padre. Si avvicina e mi abbraccia da dietro in modo che ora siamo entrambi nello specchio con me appoggiata la suo petto - Saremo bellissimi -
- Guarda che non andremo al ballo così -
- Non a quello scolastico, quello è il vestito del ballo delle debuttanti di mia madre … -
- Tu non sai quanto ti amo - gli dico sull’orlo delle lacrime. A volte sembra il ragazzo più stupido del mondo poi dice cose come queste ed io mi sciolgo.
- Spero che il tuo amore eguagli il mio - Appunto!
- Vi lascio soli -
- Non si preoccupi io devo tornare a casa e affrontare i miei demoni -
- Vuoi che ti accompagni piccola -
- Mash se tu non sei per strada questa è una città tranquilla. Perché dovresti accompagnarmi? -
- Perché vorrei che rimanesse tale! -
Io me ne vado finto offesa per poi tornare in casa a cambiarmi.
   
 
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