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Autore: fromthebottom    24/12/2008    2 recensioni
Il ricordo di come avesse trattato James l'aveva tormentata per tutta la notte e Dominique aveva desiderato davvero avere un cuore di ghiaccio.
Un cuore inossidabile, privo di alcun sentimento.
Un cuore incapace di amare, e di sentirsi in colpa.
Un cuore che non avrebbe saputo soffrire per un'amore impossibile;
***
Una piccola shot per augurare un Buon Natale a tutti.
{Dominique/James}
***
Dedicata a Giò e alla Debby, con tutto il mio amore;
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dislaimer: Niente, niente, niente, niente di mio! J.K. Rowling possiede tuuuuuttto!

Premessa:

Originariamente i personaggi di questa fan fiction - nata per puro caso - erano Daphne Greengrass e Blaise Zabini, anche se scrivendo mi sono accorta che la storia sembrava meno fluida sebbene Daphne apparisse perfetta nel ruolo di "ragazza di ghiaccio", Blaise non riuscivo a vederlo nella parte che gli avevo assegnato.
Perciò ho deciso di cambiare personaggi, e siccome mi sembrava una storia abbastanza coincindente con la coppia Dominique/James, ho deciso di inserire loro. Spero che anche se è il mio primo tentativo di scrittura con loro due, la storia non vi deluda.

Ah, quasi dimenticavo, questa è per il mio Giò che mi sopporta incondizionatamente anche se io non riesco ancora a capire il perchè, e che si arrabbia come una iena quando glielo chiedo;
Ok, lo ammetto, c'è spazio anche per la Debby che mi ha commosso sino alle lacrime. Ti adoro e spero vivamente che la tua decisione ti porti solo amore e felicità. Il 20 luglio sarò la damigella d'onore più imbranata che la terra conosca, e se passerò per quella navata sarà solo ed esclusivamente per te. Dopotutto, io e il tuo ragazzo (o dovrei dire promesso sposo? xD) ci chiamamiamo affettuosamente "succhisangue" (e ne vado fiera, sempre e comunque!) e "incrocio mal riuscito tra Lessie e Rin Tin Tin".

Colgo l'occasione per augurare a tutti buonissime feste ed un felicissimo Natale^^


Cuore di ghiaccio

Cuore di ghiaccio,
guardi, ma non vedi,
ascolti, ma non senti.

Chiuso in una scorza
di gelo se ne sta il tuo cuore,
rifiutando ogni calore.

- Giovanna Nigris



Dominique Weasley guardava la neve.
Il suo sguardo ceruleo seguiva quasi con maniacale attenzione i piccoli fiocchi cadere sul terreno già completamente innevato, sino a posarsi sopra gli ultimi arrivati con incredibile delicatezza.
Li ammirava, in un certo senso, per la loro eleganza così adatta a quel paesaggio invernale che sembrava essere quello raccontato in qualche favola babbana. Ma la cosa che più la colpiva, in tutto ciò, era il fatto che quei piccoli ed apparentemente insignificanti fiocchi sembravano celare sotto il loro gelo qualsiasi cosa.
Compreso il suo cuore.
Raccolse le mani a coppa, stendendo le braccia davanti a sè, lasciando che i piccoli fiocchi di neve riempissero i palmi delle sue mani guantate, per poi iniziare a modellarli.
Intorno a lei, fuggita in una delle tante segrete radure di Hogwarts, soltanto il silenzio. Le urla e le risate che sino a poco prima - quando aveva passeggiato nel parco - l'avevano circondata sembravano ormai appartenere ad un'altro mondo. Un modo di cui lei non faceva parte.
Un solo suono le giunse all'udito, in maniera soffice e ovattata dalla coltre bianca che ricopriva ogni centimetro degli esterni di Hogwarts;
Un suono di passi. Lenti, eleganti e delicati, ma comunque udibili sopra la neve e le foglie ghiacciate.
Si voltò con lentezza, quando udì qualcuno giungerle alle spalle.
Un lieve sorriso, così finto, le piegò le labbra quando incrociò lo sguardo intenso di James Sirius Potter.
"Ipocrita."
Quella parola le ronzò nella mente senza che potesse impedirselo.
«Ciao James. Sono contenta di vederti, non ero ancora riuscita a farti gli auguri di Natale», recitò, come se quelle parole le avesse studiate sino ad impararle a memoria.
"Falsa."
Si accusò. Non aveva voglia di vederlo; non aveva voglia di vedere nessuno, James in particolare.
Il ragazzo sorrise lievemente, sedendosi al suo fianco sulla panchina di pietra, dopo aver tolto parte della neve.
L'espressione di Dominique rimase mite, mentre la ragazza osservava il ciuffo ribelle del cugino, così simile a quello di suo zio Harry.
«Come stai, Dom?» Quella domanda la prese in contropiede, e la ragazza inarcò un sopracciglio elegante.
«Bene», rispose, mentendo.
"Bugiarda."
Potter non commentò ma strinse lievemente le labbra, con espressione quasi concentrata, prima di annuire fissando un punto indefinit0.
Calzò il silenzio, che sembrava rimbombare su ogni cosa innevata. James era sempre stato un tipo di molte parole, lei all'incontrario no; tuttavia quella situazione la metteva quasi a disagio. Si mosse leggermente, intrecciando le gambe, per poi aprire lentamente le mani guantate in cui reggeva ancora il piccolo cuore fatto di neve. In quel momento James tossicchiò, schiarendosi la voce, e Dominique alzò lo sguardo su di lui.
«Senti, io...», pareva stranamente in imbarazzo mentre cercava di trovare le parole adatte «...io volevo darti il mio regalo di Natale...» Esclamò infine, osservandola con un'intensità tale che Dominique si sentì quasi vulnerabile sotto il suo sguardo.
«Oh, grazie ma...non avresti dovuto disturbarti adesso!» Rispose, richiudendo leggermente le mani sul suo cuore.
Il ragazzo la studiò per un secondo, e nei suoi occhi parve passare un lampo di ironia, ma non le diede alcun pacchettino. La ragazza lo fissò, un'espressione confusa sul viso da Veela, e James le sorrise in modo così sghembo da risultare terribilmente simile al suo omonimo nonno.
«Chiudi gli occhi», ordinò.
Dom lo scrutò leggermente incuriosita un'ultima volta, prima di chiudere gli occhi.
Ciò che avvertì dopo fu solamente il silenzio. E la neve. La neve che continuava a cadere, lenta, misurata e perfetta, così perfetta da non poter essere riprodotta in nessun modo. Le pareva quasi di poter immaginare un melodia da abbinarvi. Una di quelle che suonava al pianoforte, quando era a casa, con un ritmo lento e romantico; una canzone capace di rappresentare tutte le sensazioni che la neve le provocava.
Si era scordata di James, del suo regalo - qualunque cosa fosse - e persino del fatto che ormai avrebbe dovuto rientrare in Sala Comune.
Poi, all'improvviso, sentì qualcosa di caldo sfiorarle le labbra. La ragazza sbarrò gli occhi, sbalordita, riuscendo a distinguere a fatica i lineamenti delicati ma mascolini di suo cugino James, data la vicinanza a cui si trovavano. Seguì la linea del naso, sino ai suoi occhi chiusi, perfezionati dalle ciglia scure. Quando però sentì il ragazzo cercare di approfondire il bacio, chiedendole di schiudere le labbra, si allontanò all'improvviso, fissandolo con espressione indecifrabile.
«C-che...che cavolo stai facendo?!» chiese, in tono brusco, alzandosi e non riuscendo a celare un certo disgusto. Era suo cugino, che schifo!
Negli occhi di lui passò un lampo di...qualcosa, dolore probabilmente. Dominique se ne accorse.
"Insensibile."
Lo aveva ferito.
«Mi dispiace», sussurrò lui «...pensavo che...che te ne fossi accorta...» aggiunse poi, passandosi distrattamente una mano dietro la nuca. Sembrava non riuscire a trovare le parole per esprimersi, eppure Dominique non ricordava di averlo mai visto in difficoltà. Men che meno con le ragazze, poi!
«Di cosa?», domandò, quasi fosse un'ordine.
Lui la fissò per un'attimo, esitando. Dov'era finito, il solito James? Quello che non taceva mai, continuando a chiacchierare con voce trillante sino allo sfinimento? Il ragazzo che riusciva a farla infuriare più di chiunque altro anche con solo una parola di troppo?
Dominique se lo chiese più volte, mentre lo osservava. Era stata lei, a ridurlo così, e capì immediatamente cosa doveva fare per non illuderlo, per non scombussolare la loro famiglia.
Prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, però, il ragazzo parlò.«Di me.» Rispose, mostrando di nuovo la sicurezza che lo caratterizzava «Dom, so che è sbagliato, ma io...» S'interruppe, inchiodandola con lo sguardo, per poi iniziare a sommergerla con un'ondata di parole «...io provo qualcosa per te e se tu lasciassi emergere la vera Dominique e la smettesti di mostrarti sempre così....così fredda e insensibile, come se il tuo cuore fosse fatto di ghiaccio fors-», si bloccò all'improvviso. Dominique lo fissava con espressione fredda, impassibile e dannatamente seria. Un'espressione che lui, sul suo viso, aveva imparato ad odiare. Non era quella Dominique. Dominique, quella vera era diversa, e lui lo sapeva bene. Era una ragazza fragile e insicura, esattamente il contrario di come si mostrava. Era la ragazza che amava.
«E' sbagliato Jamie, è sbagliato per forza! Noi siamo cugini, abbiamo legami di sangue!» Gli ricordò, mentre James sembrava accusare ogni sua parola come un colpo dritto al cuore. Fece una pausa, fissandolo con espressione distaccata «Io sono come mi mostro. E se questo distruggerà la bella immagine di me che ti sei fatto nel tuo cuoricino, beh...onestamente non mi interessa!» Aggiunse, aprendo improvvisamente le mani davanti a lui e mostrandogli il cuore di neve che aveva fatto poco prima «Questo è il mio cuore. Io ho un cuore di ghiaccio!» Sibilò, con rabbia «Non sono come te, come Victoire, Lily o Rosie! Io sono me stessa, Dominique, e Dominique non ha mai trovato un cuore.» Soffiò infine. Sapeva che gli stava facendo del male, vedeva chiaramente le sue parole riflettersi in dolore nei suoi occhi, ma al momento non le importava. Troppe volte aveva finto di essere allegra, felice e affettuosa quando invece avrebbe voluto rimanere sola, chiusa nella sua stanza. Aveva bisogno di sfogarsi, di mostrargli com'era, per fermare quel sentimento sul nascere perchè dopo sarebbe stato ancora più difficile.
Era sbagliato, tutto completamente sbagliato.
Non era così che andava nelle favole, e nemmeno nei film. Lui non avrebbe dovuto essere suo cugino. Avrebbe dovuto essere qualcun'altro. Una persona qualsiasi, ma non un suo parente.
«Io non ti amo James, non potrò mai farlo», concluse. Sapeva che quello era un colpo basso, che lo stava facendo soffrire. Si odiava, per tutto ciò. Lentamente, assieme a quelle parole, strinse il piccolo cuore di neve tra le mani disfandolo completamente. I piccoli fiocchi ricaddero sulla stessa panchina su cui era ancora seduto James, ridotti ormai ad un cumulo informe, e Dominique si allontanò senza più voltarsi a guardare il ragazzo a cui aveva appena spezzato il cuore.

James osservò la ragazza sino a quando non la vide sparire verso il folto degli alberi. Solo allora il suo sguardo castano, lucido, si posò sul mucchietto di neve accanto a sè.
Lo prese tra le mani, quasi con tenerezza, mentre le parole di Dom gli risuonavano in testa.
Dominique non ha mai trovato un cuore.
Rimase lì, a osservare quel piccolo cumulo di neve, sino a quando essa non si sciolse a contatto con il palmo caldo delle sue mani.

***



Una lieve luce azzurrina filtrava dalle tende della camera da letto.
Dominique mugugnò qualcosa nel sonno, passandosi una mano sul viso tremendamente simile a quello di sua madre Fleur, prima di aprire gli occhi.
Si mise a sedere lentamente, sentendo la schiena dolorante. Aveva dormito male, malissimo.
Il ricordo di come avesse trattato James l'aveva tormentata per tutta la notte e Dominique aveva desiderato davvero avere un cuore di ghiaccio.
Un cuore inossidabile, privo di alcun sentimento.
Un cuore incapace di amare, e di sentirsi in colpa.
Un cuore che non avrebbe saputo soffrire per un'amore impossibile;
Dominique abbandonò il calore confortevole delle coperte, stropicciandosi gli occhi che le bruciavano e scendendo dal letto. Rabbrividì, quando il suo piede toccò il pavimento gelato della stanza vuota a causa delle vacanze natalizie.
Si portò davanti allo specchio, osservandosi con una smorfia.
Era orrenda; gli occhi erano ancora arrossati e gonfi per il suo pianto, ed inoltre il suo viso mostrava chiaramente i segni di una notte passata in bianco.
Si voltò, facendo per dirigersi verso l'armadio, quando un piccolo pacchettino sul suo comodino attirò la sua attenzione.
Dominique fece mente locale. Non ricordava di aver ricevuto quel regalo da nessuno, ed era certa che la sera prima non fosse lì. Si sedette sul bordo del letto, aprendo il pacchettino con delicatezza. Rovesciò ciò che conteneva nella propria mano, ed un'attimo dopo davanti ai suoi occhi penzolava una collana di oro bianco, che terminava con un ciondolo di diamante azzurro intagliato a forma di cuore. La ragazza sbarrò gli occhi, stupita, sfiorando il ciondolo con la punta delle dita.
Spostò gli occhi sul comodino, notando un bigliettino che prima non aveva visto.
Lo aprì, con dita tremanti.
All'interno, una sola frase, che le fece mancare un battito.

Ho trovato il tuo cuore.

J.


FINE

  
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