Fanfic su attori > Jamie Dornan
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Autore: ZereJoke94    16/04/2015    3 recensioni
[Jamie Dornan]
Mi porse la mano -James-
-James- Ripetei, come un idiota.
Non riuscivo a credere all’idea che si stava facendo largo nella mia mente, ma più lo guardavo e più mi convincevo di quello che stavo pensando.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9
Mi guardai allo specchio, non riuscivo a togliermi dalla faccia quel sorrisetto beato.
In realtà non avevo molto per cui sorridere, mi dissi, iniziando a lavarmi i denti. Di li a poche settimane avevo un altro esame molto importante, e non avevo minimemente iniziato a studiare. Jamie era  a casa mia, ma presto se ne sarebbe andato per sempre.
Gli ultimi giorni avevo come vissuto in una bolla di sapone, ma adesso? Sarebbe stato come se non fosse mai successo nulla appena lui fosse partito? Lo avrei mai rivisto?
Mille interrogativi mi affollavano la mente, eppure quell'espressione ebete che avevo stamata in faccia se ne rimaneva li.
Scossi la testa, cercando di pensare ad altro, e mi tornò in mente l'espressione di mia madre non appena Jamie le aveva detto di essere un attore di fama mondiale. Aveva sgranato gli occhi ed era arrossita vistosamente, poi gli aveva allungato la mano lentamente, come se non si fossero già presentati pochi minuti prima. Oserei dire di non averla mai vista tanto sconvolta ed emozionata. Dopo qualche minuto di imbarazzo, le era venuta la parlantina ed aveva letteralmente inondato Jamie di domande, alle quali lui aveva risposto con piacere. Mi era perfino sembrato divertito.
Lo avevo osservato mentre le sorrideva gentilmente, e avevo pensato che se avessi potuto, sarei morta di felicità in quell'istante.
Mi guardai allo specchio di nuovo. Il sorrisino beato era sparito.
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime, sapevo che probabilmente non contavo nemmeno la metà per lui in confronto a quanto lui contasse per me. Non mi importava chi fosse, quali e quanto importanti responsabilità avesse...volevo solo che fosse mio. E non era possibile. Io avevo la mia vita a Roma, lui aveva la sua in...dov'era la sua vita??
Mi resi improvvisamente conto di non sapere niente di lui.
Sbattei le palpebre e le lacrime mi scivolarono velocemente lungo le guance, come se fossero pesantissime.
Qualcuno bussò e mi affrettai ad asciugarmi il viso. "Merda"
Jamie fece capolino, e subito il suo sorriso si spense quando si accorse che non stavo bene come quando mi aveva lasciato, poco tempo prima.
Mi raggiunse velocemente e mi prese il viso tra le mani, baciandomi dolcemente.
-Lo so- Disse solamente, appoggiando la fronte contro la mia.
Non so per quanto tempo restammo in quella posizione, ma so che fu in quel momento che realizzai di essere completamente innamorata di lui.

(Jamie)
La tenni stretta per un tempo che mi sembrò infinito, respirando il suo profumo il più intensamente possibile, nel tentativo di imprimerlo nella mia anima, per ricordarlo sempre.
Sarei partito dopo meno di quarantotto ore, e il solo pensiero mi faceva girare la testa.
-Vieni con me- Le sussurrai. Era un'implorazione.
Lei pianse ancora più forte, scuotendo la testa e tenedo gli occhi bassi. Rimase zitta e continuò a scuotere la testa contro la mia fronte per parecchi secondi, poi si allontanò un pò e disse semplicemente che non poteva. Poi uscì velocemente dal bagno.
La seguii fino alla sua camera, tutta nei toni del celeste pastello, e mi appoggiai contro il muro, mentre lei si sedette sul letto.
-Mi laureo l'anno prossimo- Mormorò tristemente -Non posso...-
-Certo- La interruppi, era ridicolo anche solo parlarne. Era stato ridicolo averlo pensato ed averglielo chiesto.
Come io non sarei mai potuto rimanere, lei non sarebbe mai potuta venire con me. Avevamo ognuno la nostra vita, e cos' erano quei pochi giorni passati insieme, in confronto ad una vita intera?
"Niente, non sono niente" mi costrinsi a pensare.

Quella notte dormii male, e a giudicare da quanto si mosse durante la notte, lei fece lo stesso.

(Serena)
-Dove diavolo lo hai conosciuto?!- Mia madre entrò all'attacco non appena misi piede in cucina.
Avevo dormito poco e male.
-Non è il genere di domanda che avresti dovuto fare ieri sera a cena?- Le risposi mentre tiravo fuori il latte dal frigo.
-Insomma?- Insistette.
-L'ho conosciuto per caso in un bar...- Constatai di avere mal di testa.
Fantastico, la giornata non poteva partire peggio.
-Lascia- Mi disse, riferendosi al fatto che mi avrebbe preparato lei la colazione. Accettai l'offerta di buon grado e mi sedetti.
-Magari avessi incontrato George Clooney in un bar...- Continuò sognante.
-Mi fa un baffo George Clooney!- Mio padre entrò allegramente in cucina e, dopo aver baciato mia madre, concentrò la sua attenzione su di me.
-Allora?- Mi chiese, come era solito fare quando si aspettava che fossi io a iniziare un determinato discorso.
-Allora se ne andrà oggi stesso, papà- Jamie ancora dormiva profondamente al piano di sopra, doveva aver preso sonno veramente in mattinata.
Forse mio padre si accorse della mia tristezza, perchè non indagò oltre e non fece il sospettoso come al solito, ma mi accarezzò la guancia e cambiò discorso.

(Jamie)
Mi svegliai di soprassalto. Lei non c'era? Tastai il lato del letto dove aveva dormito, constatando di essere effettivamente solo.
Mi sentii triste. Era così che mi sarei sentito senza di lei dopo che me ne fossi andato?
Li, nella stanza dove era cresciuta, seppi con certezza di essere innamorato di lei.
   
 
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