Mamma…
Ma Babbo Natale…
esiste?
“Mamma… Ma Babbo Natale…
esiste?”
Così
aveva detto un bambino, la vigilia di Natale, davanti ad una vetrina di
un
negozio di giocattoli.
La
tirò dal
giubbotto con la sua piccola manina, ricoperta del guanto caldo e
soffice.
La mamma
abbassò lo sguardo, sorridendogli.
Il
piccolo, sui cinque anni, aveva le guancette tutte arrossate per via
del
freddo, alla neve che già cadeva da giorni.
<<
Certo! Chi ti ha detto il contrario? >>, gli sorrise
ancora una volta;
passando la sua mano destra sui capelli arruffati del figliolo, sudati
e
appiccicati dovuti alla cuffietta.
<<
Un mio amichetto! Lui non ci crede a Babbo Natale! >>,
rispose.
<<
E
tu cosa gli hai risposto? >>.
Il bimbo
sembrò pensarci, dopo esclamò <<
Niente! Mi sono arrabbiato! >>.
Rise.
<< Non ti devi arrabbiare! Se tu credi che esiste, Babbo
Natale esisterà
anche per lui! >>.
Il
piccolo la guardò e sorrise.
Non aveva
capito quello che intendeva la sua mamma con quelle dolci parole,
però, aveva capito ciò
che voleva capire…
Babbo Natale… esisteva!
A lui
bastava per essere felice.
Quella
notte cadde sempre più neve dal cielo.
Si
ammucchiava
sopra le macchine; sopra i pupazzi di neve nei cortili; sopra i tetti
delle
case, coprendo le luci natalizie.
Sembrava
essere proprio magica quella notte, anche quando tutti andarono a
dormire, e il
bimbo, che guardava dal suo lettino la neve che copriva la mensola
della sua
finestra, sorrideva.
Pensava a
Babbo Natale.
Non
riusciva a chiudere occhio.
Era
eccitatissimo al pensiero che Babbo Natale, quella notte, sarebbe sceso
dal suo
camino per posare i regali sotto il suo albero di Natale.
E proprio
quando gli sfiorò l’idea che poteva farsi vivo da
un momento all’altro… che
sentì un rumore.
I suoi
occhi si accesero immediatamente!
Ecco che
ne sentì un altro.
Veloce si
scoperchiò dal suo lettino.
<<
Ba… Babbo Natale! >>, sorrise.
Scese
rapidamente e aprì la porta della sua cameretta, molto
lentamente.
Voleva
sorprendere Babbo Natale posare i regali sotto l’albero,
senza farsi vedere.
Gli avrebbe fatto una sorpresa, chiamandolo prima di andarsene!
Si
affacciò nelle scale e guardò di sotto, nel
soggiorno, fregandosi il nasino
raffreddato nel pigiamino azzurro.
Non
vedeva ancora nessuno, però sentiva i passi pesanti di
qualcuno.
Il bimbo
si sporse un pochino, per vedere meglio… infatti lo vide.
Un uomo
magrolino, vestito completamente di nero, camminare a passi felpati nel
suo
soggiorno, con dei pesanti stivaloni.
Il
piccolo sorrise.
C’era
qualcosa di strano in quel Babbo
Natale… Lui se l’ho immaginava molto
diverso… Tuttavia… doveva essere per
forza Babbo Natale!
Era fuori
di sé dalla gioia.
Il Babbo
Natale si fermò ai pressi di un tavolino, guardando con
curiosità una vecchia
sveglia.
La prese
con i suoi guanti neri di pelle e la scosse un po’.
Tirò fuori un sacco dalla
sua schiena, stava per metterci dentro la sveglia… quando il
bimbo scese le scale
curioso, e lui, sobbalzando, lo vide.
<<
E tu chi sei? >>, fece spaventato, rimettendo a posto la
vecchia sveglia.
<<
Sono Raphael… Ma tu non dovresti conoscere tutti i nomi dei
bambini del mondo?
>>, chiese il piccolino, balzando giù
dall’ultimo scalino.
<<
Emh… Si… >>, si grattò
la testa, confuso. << E che alcuni nomi non
mi rimangono in testa…! >>, cercò
una scusa. << Ma tu cosa ci fai
in piedi a quest’ora di notte? Non dovresti essere a letto,
piccoletto? Eh?
>>.
<<
Si… >>, si grattò sul sederino.
<< Ma non riuscivo a dormire
pensando a te! >>.
<<
A me? >>. Sembrava confuso.
<<
Si, sapevo che saresti venuto a portare i regali… Ma tu non
vesti di rosso?
>>.
<<
Aaaahh! >>, capì finalmente. <<
Tu credi che io sia Ba- … Cioè… Si!
E che ho messo a lavare quel vecchio vestito rosso! Cominciava a
puzzare, sai!
>>.
Il piccolo
era sempre più eccitato, lo si poteva vedere dal suo enorme
sorriso.
<<
Tutti i Natali lo stesso vecchio vestito… Secondo me,
è anche passato di moda!
>>, gli fece, convincendolo. << Cosa ne
dici ora di tornare a
letto, eh? Raphael, vero? >>.
<<
Ma io voglio vedere come metti i regali! >>, sorrise.
<<
Regali? Aahh… Si, i regali! >>, non sembrava
molto felice di quella
trovata. << Giusto… >>.
Stava
pensando.
Che fare?
Tirò
in
avanti il suo sacco. Stava per infilarci dentro una mano, quando
cambiò idea.
<<
Ma è come fanno tutti! Tiro fuori i regali dal sacco e li
metto sotto l’albero!
Non c’è nulla di magico
in questo!
>>.
<<
E non lo posso vedere, signor Babbo Natale? >>, chiese
speranzoso.
L’uomo
si
grattò la testa ancora una volta, sbuffando un poco. Come
avrebbe fatto?
<<
E va bene! >>, lo accontentò.
Il
piccolo si mise a saltellare dalla gioia, reggendosi le manine.
<<
Ma non c’è nulla di magico,
te l’ho
detto! >>, ribadì.
Mise la
mano all’interno del suo sacco. Quando la tirò
fuori, portava con sé qualcosa…
<<
Uno stereo! Nuovo di zecca! >>, si sorprese anche lui.
<< Ma questo
non è adatto ad un bambino… >>,
esclamò per sé.
Il bimbo
lo guardava stranito, cercando di dare un’occhiata
all’interno del sacco.
L’uomo
osservò il suo sguardo, così…
Glielo
pose davanti. << E’ per il tuo papà!
>>, sorrise. << Sono
sicuro che gli piacerà… A me… sarebbe
piaciuto tanto… >>, diceva con un
certo filo di rimorso.
<<
Davvero? Grazieee!! >>. Era fuori di sé dalla
gioia.
<<
Ma perché non è impacchettato? >>,
chiese, osservando lo stereo per la
macchina appena donatogli.
<<
E perché non mi è rimasto il tempo!
>>, buttò giù la prima cosa che
pensò.
<< Insomma, non sai che fatica fabbricare prima i regali,
e poi
impacchettarli! Per tutti i bambini del mondo! E’ una
faticaccia! Neanche un
secondo di respiro! >>.
<<
Eeh… Hai ragione! Poverino! >>, lo
abbracciò. << Perché non ti
riposi un po’? Ti siedi un attimo sul divano… e ti
passa tutto! >>,
allargò le braccia, cercando di convincerlo.
<<
Ma grazie, piccoletto! >>, sorrise.
Il bimbo lo
fece accomodare, e dopo gli offrì pure una bella tazza di
latte.
<<
Ma che caro che sei, Raphael… >>, gli sorrise.
<< Sei proprio un
bravo bambino! >>.
<<
Allora il mio regalo è molto bello, vero? >>,
sorrise gioioso.
L’uomo
sorrise goffamente. Che dire a quel piccolino?
Prese il
suo sacco e ci diede una sbirciatina.
Sospirò.
<<
Allora? >>, insistette.
Dentro
quel sacco non c’era nulla adatto ad un bambino.
Sorrise
amaro.
Come
avrebbe fatto adesso?
Non
poteva spiegare ad un bambino così piccolo che lui non era
Babbo Natale…
Che lui
non era un uomo buono…
Che non
era venuto per portare regali… Bensì per portare
via dei regali per lui…
<<
Sai qual è il regalo più bello, Raphael?
>>, disse ad un certo punto.
Il
bambino si fece serio, pronto ad ascoltare la voce fine di Babbo
Natale.
<<
Qual è? >>, emise poi con un soffio di voce.
Le sue
guancette erano sempre più rosse, per via del calore che
c’era in casa.
L’uomo
l’osservò, era un bambino davvero molto bello e
simpatico, buono e gentile.
Non
poteva fare altro che sorridergli.
<<
L’amore! >>, rispose.
<<
L’amore? >>.
Non
capiva.
Cosa
voleva dire?
<<
L’amore è il regalo più bello al mondo!
E’ grazie all’amore che esiste Babbo
Natale… Cioè… Che esisto io!
>>, si corresse.
Il
piccolo non diceva una parola. Lo stava ad ascoltare a bocca aperta.
L’uomo
lo
sorrise ancora una volta, accarezzandolo ad una delle sue guancette
colorate.
<<
Tu mi hai appena fatto questo regalo! Mi hai dato il latte…
e mi hai fatto
sedere sul comodo divano di casa tua… Sei stato il primo in
tanti anni, a farmi
un regalo… E proprio il più bello!
>>, spiegò. << Io non posso
darti nessun regalo così bello! Non ne sono
capace… >>. Si tolse la
cuffietta che portava sulla testa, spolverandola un po’.
<< Ecco!
>>, fece, infilandola sulla testolina del bambino.
<< E’ il mio
regalo per te! Buon Natale! >>, sorrise.
Il bimbo
si tolse dalla testolina la cuffietta - un po’ troppo grande
per lui - e la
osservò con cura.
Sorrise.
Il suo
visetto s’illuminò di gioia.
<<
Grazie, Babbo Natale! Mi piace tanto! >>, se la rimise
sulla testa.
Subito dopo, gli cadde sugli occhietti.
Rideva
divertito.
Anche
l’uomo rise, rimettendogli bene la cuffia.
Si arrese
davanti a quel bambino.
Non poteva
fare altro, che
sorridergli.
<<
E ora dritto a nanna, Raphael! I tuoi genitori, domani mattina, ti
sveglieranno
presto! >>.
Lo prese
in braccio, salendo le scale; e lo riportò alla sua
cameretta.
Lo
coricò
sul lettino, coprendolo dolcemente con le soffici copertine.
<<
Babbo Natale! >>, lo chiamò poco dopo che gli
diede il bacino della buona
notte.
<<
Dimmi! >>, sussurrò.
<<
L’anno prossimo, mi svegli quando vieni… Voglio
salutarti! Ti do anche il
latte! >>, espresse con la sua vocina.
L’uomo
rise.
Cosa
poteva dirgli?
<<
Vedrò cosa posso fare, piccoletto! >>,
continuò a ridere.
<<
E mi raccomando! Passa anche dal mio amichetto! Lui non crede che tu
esisti!
>>, continuò dopo, stringendo la sua nuova
cuffietta.
<<
Non ci crede?! >>, fece sorpreso. << E dove
abita questo tuo amichetto?
>>.
<<
Qui di fronte! >>, indicò una casa davanti
alla sua finestra.
<<
Ah! >>, sorrise. << Ci sono stato poco fa!
>>, disse per sé. <<
Vorrà dire che ci tornerò! >>, gli
disse in un sorriso.
<<
Grazie! >>, sorrise a sua volta.
<<
Buona notte, piccoletto! E Buon Natale! >>.
Socchiuse
la porta della cameretta. Scese piano le scale e riprese il sacco
lasciato nel
soggiorno.
Si resse
la fronte, scuotendo il capo.
Sorrideva.
Passò
dalla finestra in cui era entrato ed uscì; richiudendo
accuratamente, per non
entrare spifferi.
Quella
era stata una giornata diversa dalle altre…
Per lui
quel Natale fu davvero
magico…
Ritrovò
l’affetto di un bambino, quando anni prima ne perse uno.
Alzò
il
viso al cielo, dove la neve leggera cadeva sulle strade umide.
Stava
piangendo.
Piangeva
e sorrideva.
Era
felice.
Aveva trovato
un altro angelo su
cui vegliare.
Che bel
regalo…
Fine
L’indomani
mattina, la mamma svegliò presto Raphael; per poter aprire i
regali che aveva
portato la notte Babbo Natale.
<<
Di chi è questa cuffia? >>, sbottò
sorpresa.
<<
Era di Babbo Natale in persona! E l’ha regalata a me!
>>, rispose fiero,
sorridendo.
La mamma
si guardò stranita…
…
E non
aveva ancora visto lo stereo della macchina in soggiorno!
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Salve
a tutti! ^^
Piccolissima
one-shot dedicata al Natale, ma soprattutto, all’amore per
cui esiste Babbo
Natale.
So
che non è un granché; volevo giocare sulla
malinconia di un padre che aveva
perso il suo bambino e l’amore che questo gli portava, avendo
così perso anche
la “retta” via… Ma
non so se ci sono
riuscita.
Questo
ladro, per un’occasione speciale, si è trasformato
in Babbo Natale e ha portato
gioia ad un bambino, che ha portato altrettanta gioia e calore al suo
cuore
malridotto e malato.
Spero
di essere perlomeno riuscita a farvi sorridere un pochino, in questo
giorno di
Natale ^^
Augurissimi
a tutti! Buon Natale e buone feste!
Da
Ghen =^_________^=