CAPITOLO 12

Miriam aveva chiamato le sue amiche di sempre: Eleonora, Rebecca e Chiara. Erano sedute ad un tavolino della villa comunale davanti a un gelato, che Miriam assaggiò appena. Le amiche la guardavano sconsolate e arrabbiate con Neymar. Se lo avessero avuto davanti lo avrebbero sicuramente ucciso, anche se una minima parte di responsabilità ce l'aveva anche lei. Infatti come le fecero notare, effettivamente lei lo aveva trascurato, dando per scontate tutte quelle PICCOLE GRANDI attenzioni che vanno date al proprio partner, soprattutto all'inizio di un rapporto. Lei cercò di giustificarsi, ma dovette ammettere che c'era un fondo di verità in quello che dicevano le sue amiche.
Intanto Ney era arrivato sotto casa di Miriam e facendosi coraggio suonò al citofono. Anche se non ci era mai stato conosceva quel palazzo a memoria, per le tante volte che Miriam gileo aveva descritto. La madre aprì e con aria di disapprovazione lo fece entrare, dicendogli di aspettare che Miriam rientrasse, perchè non c'era. Lui era seriamente in imbarazzo, ma proprio in quel momento Miriam rientrò. Si immobbilizzò sulla porta, cominciando a tremare. Gli occhi pieni di lacrime fissarono il viso pallido e sofferente del ragazzo. Senza una parola lui si alzò e in un attimo la avvolse nel più dolce degli abbracci. Piangeva anche lui adesso, di gioia per averla ritrovata e di angoscia per paura di perderla ancora. Lei si lasciò cullare qualche momento, poi si sciolse dall'abbraccio e andò a prendersi dell'acqua. Aveva la gola secca. Ne offrì anche a lui. Sua madre intanto, con una scusa, uscì di casa per dargli modo di parlare, non senza rivolgere uno sguardo seccato a Ney. Miriam lo invitò a seguirlo in camera sua. Quando lui entrò un dolce sorriso si dipinse sul suo volto. Accanto al letto di lei un suo enorme poster occupava quasi tutta la parete. Appese più in là le sue magliette del Brasile e del Barça e poi moltissime foto che lo ritraevano in diverse situazioni. La guardò e si sciolse nel vederla così disarmata. Ora non aveva più segreti per lui e finalmente capiva fino a che punto lo avesse amato e idealizzato e quindi quanto fosse grande la sua delusione. "Lei non è niente, solo una volgare squillo con cui ho passato qualche ora." Disse Ney. Lei fece per interromperlo ma lui la fermò. "Ho sbagliato, lo so e mi vergogno per la mia debolezza. Non ho scusanti e di sicuro non lo meritavi. Ma io ti amo, ti amo da morire e pensare di perderti mii fa impazzire. Ti prego perdonami e giuro che non succederà mai più..." La sua voce si spezzò in un singhiozzo. Ora toccava a lei parlare, decidere del loro futuro e se concedergli un'altra possibilità. Fidati le diceva... e lei si fidò, di nuovo, perchè il suo amore per lui era troppo grande, più grande della rabbia e dell'orgoglio. Si fidò perchè lo amava da sempre, da quando lo seguiva in TV e tifava per lui in tutte le partite che disputava. Con un solo passo si ritrovò tra le sue braccia, Ney che le asciugava le lacrime con i suoi baci e le sussurrava dolci parole d'amore, come balsamo sul suo cuore ferito . Era certa che ora sarebbe andato tutto bene. Lei non avrebbe più commesso l'errore di trascurarlo e lui, lui pazzo di felicità continuava a tenerla stretta a sè, impedendole anche di respirare . Al ritorno, a sua madre bastò guardarli in viso per capire che era tutto risolto. Suo padre, invece, gli disse che se avesse fatto soffrire nuovamente Miriam, avrebbe dovuto fare i conti con lui. Poi con una pacca sulle spalle gli diede il benvenuto in famiglia. Quella sera per Ney e Miriam fu una delle più belle della loro vita. Invitarono a cena anche Chiara, Reby ed Ele che minacciandolo scherzosamente alla fine lo fecero sentire uno di loro.