16/04/2015
6 recensioniDon't say anything tonight
Lo aveva appena conosciuto. Capì subito che non se lo sarebbe schiodato dalle palle tanto facilmente.
Lo rivide dopo due anni. Capì subito che non era lo stesso.
C'era qualcosa di diverso negli occhi di Law o forse anche solo nel suo sorriso o nel suo modo di camminare. Non aveva più la sua aura cospiratrice ad appesantirgli la figura. Prima era il Chirurgo della Morte, solo a vederlo da lontano si poteva quasi immaginare la signora con la falce camminargli a fianco. Mentre quello che lo salutava con quel sorriso sincero, così libero e senza malizie... beh, dove diavolo era finito il Chirurgo infame?
-Law...- sospirò, graffiandogli la schiena. Da quando aveva visto quel sorriso, Kidd era rimasto spiazzato, spaventato. Era così abituato a trattare col diavolo che tolto il manto di vendetta che la inferociva, quella tigre dagli occhi grigi e affilati era stata oscurata. Aveva paura, ok?
Lui, Eustass Capitano Kidd, era terrorizzato!
-Law...-
Voleva tanto domandarglielo, ma non riusciva a trovare le parole. Il vecchio Law gli avrebbe riso in faccia ed era l'ultima cosa che voleva. Passare per sentimentale, lui...
-Law...- ci provò per l'ennesima volta ad iniziare il discorso, ma il chirurgo gli toglieva il fiato con le sue spinte, con le sue carezze. Quanto gli erano mancati quei tocchi? Gli artigliò la schiena e sentendolo gemere di dolore decretò che non era un sogno. Non sapeva se era un bene...
-Law...-
Il Chirurgo sorrise malizioso.
-Già quattro volte che ripeti il mio nome, Capitano. Tu sì che sai come darmi soddisfazioni.-
Un'altra artigliata fu d'obbligo.
-Law- una spinta e il piacere gli tolse il respiro. Kidd gemette, poi si sentì obbligato a tirare un calcio all'altro. -E fammi respirare, idiota!-
Il Chirurgo della Morte si tenne il fianco dolorante.
-Che c'è, Eustassya? Stai invecchiando?-
-Pensa a te, piuttosto.- rispose quello, piccato. Non sapeva proprio come iniziare il discorso, ma se non parlava, poi gli restava l'amaro in bocca per tutta la nottata.
-C'è qualcosa che non va?-
-Non saprei, dimmelo tu.-
Law gli si sedette a cavalcioni sopra e gli prese il viso fra le mani, malizioso.
-Non ti ho tradito con Mugiwaraya, Kidd.-
"Mi sono preoccupato per nulla." pensò quello, sudando freddo "Sempre il solito stronzo."
-Non è questo il punto.- disse poi. -Sei diverso.-
-Non poi tanto.-
-Ti sei vendicato. Ora che farai?-
Law sospirò.
-Non avrò più fantasie fenicottericide, immagino.-
-Non è quello che intendevo.-
-Non capisco di cosa ti preoccupi. Di cos'hai paura?-
Kidd si tirò su a sedere, faccia a faccia con lui.
-Cambierai?-
Law soppesò la risposta, poi quasi gli scoppiò a ridere in faccia. Gli scompigliò i capelli continuando a ridere, non capitava spesso di vedergli tutti e trentadue i denti. Lui lo diceva che Mugiwara aveva un brutto effetto su di lui...
-Sei adorabile, Capitano!- continuò a sbeffeggiarlo. Kidd sentì di doverlo minacciare col braccio meccanico, che purtroppo rideva di lui dall'altra parte della stanza.
-Vaffanculo, Law.-
-Pensavo non volessi che cambiassi.-
-Oh, ma sta zitto.-
Forse si era preoccupato per nulla, forse quello era toccato dalla nascita e quel maledetto fenicottero e quella maledetta città bianca non avevano fatto che tirare fuori la vera natura di Trafalgar D. Water Law. Chissà.
Con un colpo di reni, il rosso ribaltò le posizioni.
Law tacque, fissandolo in silenzio.
Rimasero per diversi secondi così, a guardarsi, a scrutarsi.
-Le persone cambiano sempre...- fece il moro.
-Non farlo troppo.- gli rispose lui, cercando le sue labbra.
Law lo baciò. Un bacio veloce. Lo guardò negli occhi, cercò nuovamente le sue labbra. Quanto gli erano mancate. Si rese conto solo in quel momento di quanto avesse perso in quei due anni. Aveva buttato al vento ogni cosa per la vendetta. Corazon gli avrebbe dato fuoco se fosse stato ancora vivo.
-Kidd...- sospirò scorrendo le mani sul suo viso, imprimendosi nuovamente nella mente ogni dettaglio. Era molto più muscoloso, Kidd, più robusto, più virile. Il naso era sempre storto e aveva sempre quel rossetto schifosamente rosso, ma... la sua pelle, i suoi baci... Dio stava diventando sentimentale?!
-Eustassya...- fece. Kidd azzerò nuovamente le distanze.
-Sssst, non dire nulla.-
Law ricambiò il bacio e gli sorrise. Qualcosa era cambiato, sì. Erano maturati, più consapevoli. Potevano ammettere liberamente di essere innamorati, ma...
-Riprendiamo da dov'eravamo?- propose con un ghigno.
-Col cazzo, ora sotto ci stai tu, rospo!-
Certe cose erano rimaste immutate.
Kidd si rese conto che le sue preoccupazioni erano infondate, dopotutto. E si rese anche conto che l'astinenza da Law gli faceva male. Ancora non l'aveva ricoperti di insulti e non si erano menati poi molto.
Decisamente male, sì.