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Autore: Britin_Kinney    17/04/2015    0 recensioni
Strani omicidi stanno avvenendo a Mosca. Nel buio della notte si sussurra che Jack lo Squartatore sia tornato dal mondo dei morti. [ ... ] Pochi sanno, o vogliono credere, che in confronto a chi o cosa sta commettendo quegli omicidi, Jack lo Squartatore fosse un Santo. In una Città dove magia bianca e nera si intrecciano, le persone vivono normalmente, inconsapevoli di cosa si agita intorno a loro. [ ... ] E voi, potete dire di conoscere veramente questa città? E se il vostro vicino di casa fosse un Angelo, che veglia su di voi e vi protegge? E se la maestra di vostro figlio fosse in realtà una Strega, attirata in città dalla grande quantità di potere che sembra esservi? E se il vostro migliore amico fosse solo un Demone interessato alla vostra anima? Voi siete pronti a tutto questo? Qualcosa si muove. Si percepisce nell’aria, nel vento freddo che soffia, nelle nuvole che oscurano il cielo.
Qualcosa si muove.
Qualcosa sta cambiando.
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sometimes monsters could be our best friends.

Capitolo 3


«Hello, hello… I’m at place called Vertigo…» cominciò a canticchiare Alasdair, guardando fuori dal finestrino.
«U2? Sul serio?» domandò John, lanciandogli un’occhiata eloquente attraverso lo specchietto retrovisore.
Victoria si limitò a scuotere il capo ed accennare un sorriso, mentre Autumn continuava a guardare il biglietto dal quale sembrava poter uscire la soluzione a tutto quell’enigma pazzesco.
«Cos’hai contro gli U2 Mr ‘ti-brucio-vivo’?» domandò Alasdair, smettendo di canticchiare, senza ricambiare quello sguardo, con un sopracciglio sollevato.
«Non sembri tipo da U2, tu.» si limitò a dire John, sollevando le spalle.
«E che tipo ti sembro?» domandò Alasdair, stavolta sollevando lo sguardo su quello di John, riflesso nello specchietto retrovisore.
«Aretha Franklin, Beyoncè…» John inclinò la testa di lato, pacato.
«Ascolto anche loro, di tanto in tanto.» rispose, sulla difensiva e Victoria si girò a guardarlo, aggrottando le sopracciglia , mentre Autumn voltò il capo in direzione di John, decisa a risolvere quella faccenda il più presto possibile.
«Che bar conosci?» domandò al demone, guardando di fronte a sé.
«Mmh…» John ragionò per qualche istante e poi annuì tra sé e sé «Magiya Zvezdami Bar» disse, infine.
«E’ il più famoso che c’è?» domandò lei, aggrottando le sopracciglia.
«Chiedi al cameriere, lui se ne intende» ribatté acido John, riferendosi ad Alasdair.
«Ti ricordo, mio caro demone, che sono stato un principe, un tempo. Quindi vedi di lanciare meno frecciatine possibili, mh?» lo redarguì il moro, distendendo le labbra in un sorriso chiuso e acido.
«Principe? Ma davvero?» continuò a provocarlo John, con un sorriso divertito.
«Stammi bene a sent-»
«Insomma, volete smetterla?» li riprese Victoria, guardando prima Alasdair, e poi il sedile di fronte a sé, su cui era seduto John.
«Ha cominciato lui!» si difese subito Alasdair.
«Quanti anni hai?» domandò John, rilassato e divertito.
«Mille. E ti faccio un culo così se non la pianti.» rispose Alasdair, assottigliando lo sguardo e fissandolo.
«Hai… mille anni?» domandò la ragazza accanto a lui, sgranando gli occhi. Autumn non sembrava turbata da quella confessione, John continuava a sorridere, divertito.
«Sì, e me li porto benissimo» si vantò, abbassando poi il finestrino.
L’aria gelida vorticò in macchina, facendo rabbrividire Victoria e Autumn. John sembrava perfettamente a suo agio, mentre Alasdair continuava a spostarsi sul sedile, insofferente. Sembrava voler chiudere i conti con John. Magari dargli fuoco. Gli prudevano così tanto le mani che cominciò a sfregarsele contro i jeans.
«Nervoso, sire?» lo prese in girò John, cogliendo l’occasione.
«Sì. Ma non durerà molto. Il tempo di strapparti gli occhi e magari anche il cuore, chi lo sa!, e poi andrà tutto mooolto meglio» rispose a tono Alasdair, inclinando la testa di lato, con una faccia da schiaffi.
Victoria scosse nuovamente il capo e Autumn sospirò. John evitò di rispondergli e trattenne le risate, guardandosi attorno.
«Ci siamo» disse, indicando in un’alzata di mento l’edificio accanto a loro, fermando subito la macchina.
«Halleluja» commentò sardonico Alasdair, scendendo dall’auto appena parcheggiata. Non avrebbe retto un altro istante in macchina con quel demone.
Victoria scese e sollevò lo sguardo sull’edificio in pietra, Autumn puntò lo sguardo sull’entrata e John fece lo stesso.
«Sentite, capisco tutta questa ‘suspance cinematografica’»  mentre lo diceva, Alasdair fece il segno delle virgolette «ma se non muoviamo il culo, credo che chiuderanno» e detto questo, camminò verso la porta di ingresso, Autumn trattenne una risata e John scosse il capo, Victoria si limitò a voltare gli occhi al cielo e tutti e tre lo seguirono.
Una volta entrati, l’atmosfera calda del bar li avvolse tutti, si guardarono attorno, per qualche istante.
«Cos’è che dobbiamo cercare?» domandò Alasdair, sussurrando all’orecchio di Autumn.
«Un biglietto o una persona che abbiamo sognato, credo funzioni così» rispose John, al posto di Autumn e la ragazza lo guardò, semplicemente, annuendo. Alasdair voltò gli occhi al cielo. Non voleva che fosse John a rispondergli, ma alla fine era stato parecchio esauriente, così decise di tacere e di guardarsi attorno.
«Hey, ma…» cominciò Victoria, adocchiando una coppia di ragazzi, seduti ad un tavolo.
«Sì?» le fece eco Autumn, affiancandola. «Hai visto qualcuno che potrebbe essere familiare?» domandò, cercando di seguire lo sguardo di Victoria, incontrando i due ragazzi con il proprio.
«Sì… quella ragazza» Victoria indicò una ragazza con dei lunghi capelli mori e degli occhi azzurro cielo, si muoveva aggraziata, addentando di tanto in tanto il suo croissant, mentre il ragazzo di fronte a lei, giocava distrattamente con il tappo di una bottiglia di birra, facendolo roteare. Aveva l’aria tormentata, tipica di un…
«Demone» sentenziò Autumn, storcendo il naso. «Percepisco l’odore» sussurrò, guardando Alasdair.
Lo stregone poggiò un braccio sulle spalle di John «Sicura, Autumn, che non sia il nostro amico John a puzzare?» domandò, sorridendo angelico.
John sollevò un sopracciglio e lo guardò, tranquillo. «Togli. Subito. Quel braccio. Dalle mie spalle. O non lo rivedrai mai più» sibilò, imitando il suo sorriso.
Alasdair tolse il braccio dalle sue spalle e gli riservò uno sguardo omicida. «Prova solo a toccarmi e ti faccio il culo a quadri» lo minacciò, passandogli a pochi centimetri dal volto e andando verso i due ragazzi. «Saaalve»  li salutò, inginocchiandosi e poggiando le braccia sul tavolino. La ragazza per poco non si strozzò con il croissant che stava mangiando, e il ragazzo lo ignorò bellamente. «Chi di voi due è un demone?» continuò Alasdair, sorridente.
Il ragazzo, stavolta, sollevò lo sguardo su di lui, assottigliandolo. «Chi sei tu?» sibilò, sulla difensiva, mentre Autumn, John e Victoria, si avvicinavano al tavolo.
«Mi chiamo Alasdair, taaanto piacere. E loro sono Autumn» indicò l’angelo, con un gesto della mano, senza voltarsi «Victoria, ma puoi chiamarla Vic» fece lo stesso gesto con lei «E quell’essere inutile che vedi in mezzo a loro si chiama Mr ‘ti-brucio-vivo’»  quando finì di presentare, spostò lo sguardo sulla ragazza. «E voi chi siete?» sussurrò, riportando poi lo sguardo sul ragazzo.
«Lor---»  la ragazza ingoiò il boccone, prima di riprendere a parlare  «Lorelai, ma puoi chiamarmi Rory» si presentò, evitando di porgergli la mano.
«Sei davvero molto carina, Rory» mormorò Alasdair, ammiccando nella sua direzione.
Il ragazzo afferrò la faccia di Alasdair, con una mano, premendo su entrambe le sue guance «Hey, tizio, continua a guardarla così e ti strappo gli occhi»  sibilò minaccioso  «E io sono Xander, ‘piacere’»
«Xan…»  lo richiamò la ragazza, mettendo una mano su quella di lui, che stringeva ancora le guance di Alasdair.
«Non è necessaria la violenza»
«Ci ha provato con te, dammi una ragione per cui non dovrei bruciarlo vivo» continuò a sibilare Xander, lasciando comunque le guance di Alasdair che se le massaggiò, guardando male il nuovo demone.
«Perché potrei ridurti in cenere in un soffio e, notizia dell’ultima ora!, non ti conviene» sussurrò minaccioso Alasdair, alzandosi e guardando poi Rory.
«Scusate ma…»
«Perché vi abbiamo disturbato?» cominciò Alasdair, finendo la domanda di Rory e poi indicò Victoria, con un gesto della mano «A te la parola, piccola.»
«Non chiamarmi così» borbottò la ragazza, prima di farsi avanti «Vi ho sognato» mormorò, prima di studiare la loro reazione.
«Sognato in che senso?» domandò Xander, aggrottando le sopracciglia.
«Ma cos’è? Una cosa congenita dei demoni? Siete tutti scemi?» domandò Alasdair, guardando sia John che Xander.
«Prova a ripeterlo!» sibilò Xander, alzandosi e fronteggiandolo, minaccioso.
«No, no, no. Xan. No.» Rory si mise di fronte a lui, afferrandogli delicatamente un polso.
« Okay, facciamola finita» intervenne John, mettendosi in mezzo a loro. « Abbiamo bisogno di voi » spiegò, pratico, rivolgendo il capo all’indietro, guardando Alasdair. « Prima e ultima volta che ti salvo il culo. Segnalo sul calendario.»
Alasdair schiuse le labbra, sbalordito, e poi le sue labbra si incurvarono in un sorrisetto sornione. « D’accordo, Honey.» rispose, ammiccando nella sua direzione.
« Sei gay? » gli chiese Victoria, perplessa, sbattendo le palpebre.
« Che cazz- NO. No, assolutamente no, volevo solo… volevo solo… » cominciò ad incespicare, nelle proprie parole, vedendo che tutti, adesso, fissavano lui. « Sono etero al mille per cento, smettetela di fissarmi, scemi. E poi, vorrei ricordare che al momento abbiamo una faccenda decisamente più importante del mio orientamento sessuale, da affrontare.»
« Stai cominciando ad usare il cervello? Wow. Festeggiamo» Lo riprese John, sollevando le sopracciglia.
« AH.AH.AH. Sto ridendo così tanto che potrei morir-ma anche no.» Rory ridacchiò, seguendo il battibecco tra i due, mentre Xander continuava a guardarli, in silenzio, sollevando le sopracciglia, di tanto in tanto. Autumn voltava continuamente gli occhi al cielo, mentre Victoria dondolava su se stessa, evitando di intervenire, per la noia.
« Va bene. Va bene, basta. » intervenne Autumn « Ormai sappiamo come funziona, no? » cominciò, guardando Alasdair, John e Victoria negli occhi, che le restituirono lo sguardo, annuendo.
« Rory, puoi controllare se in tasca hai qualche biglietto o post-it? » chiese sbrigativo Alasdair, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Xander. La ragazza frugò in tutte le tasche, ma non trovò nulla.
« Fallo tu mister “ti-spacco-di schiaffi”» intervenne Alasdair, e Victoria gli diede una gomitata, lui sorrise. « Sta cominciando a diventare divertente dare nomignoli ai demoni. »
« Ti consiglierei di smetterla, se vuoi restare vivo. » lo avvertì Xander, serio, per poi prendere a frugare nelle tasche, in cerca di ciò che Autumn aveva richiesto ma anche lui, purtroppo, non trovò alcun biglietto.
« La cosa comincia a complicarsi » commentò John, accigliandosi, pensieroso.
« Ci deve pur essere un biglietto da qualche part- » cominciò Autumn, ma fu interrotta da Alasdair, che puntava un biglietto, mentre ricadeva lentamente verso il basso, dalla superficie inferiore del tavolo.  L’angelo si piegò verso il basso, prendendolo.
« Che c’è scritto, stavolta? » domandò Alasdair, arricciando il naso « “Sembra talco ma non è serve a darti l’allegria”?» ironizzò, Victoria accennò un piccolissimo sorriso e John sollevò un sopracciglio, Xander e Rory invece li guardavano perplessi.
« “C’è chi va, c’è chi viene, chi attende e chi fugge--”» cominciò a leggere Autumn e Alasdair sollevò le sopracciglia.
« Devono essere dei fanatici di “Via col vento”, questi qui. Senti che indovinello. » intervenne e ricevette soltanto sguardi perplessi. Il sorriso scomparve dalle sue labbra e si accigliò. « Andiamo… Rossella! Via col vento! No? »
« Alasdair? » lo richiamò John, con un sorriso fintamente cortese.
« Cosa? »
« Chiudi quel forno. » concluse, serio. Alasdair lo guardò male e incrociò le braccia. « Continua, Autumn.»
« “C’è chi va, c’è chi viene, chi attende e chi fugge. Chi per la pena si strugge. Nel luogo che cercate, vi son cose perse e trovate. Vi son volti smunti e stanchi e sorrisi allegri e costanti” » quando finì di leggere, sollevò lo sguardo sui presenti, in cerca di proposte o commenti.
« Che cosa poetica. Per me è la cipolla.» Disse Alasdair, alzando un mano, e John gli rifilò uno scappellotto. Lui si toccò subito la nuca, massaggiandosela.
« Fallo di nuovo e giuro che ti- »
« La metro.» disse Rory, all’improvviso, interrompendo la minaccia di Alasdair. Si voltarono tutti nella sua direzione, studiandola, e riflettendo.
« Ma certo! » intervenne Autumn, sollevando un indice e dandosi un buffetto sulla fronte « Come ho fatto a non pensarci? “C’è chi va e chi viene, chi attende e chi fugge” le persone che viaggiano, i pendolari o semplicemente chi è in ritardo. “Chi per la pena si strugge” quanto è difficile dire addio a qualcuno che sta per partire? “Nel luogo che cercate, vi son cose perse e trovate” e quanto è facile, invece, farsi derubare? Chi viene derubato perde qualcosa, chi deruba invece la trova. “Vi son volti smunti e stanchi, e sorrisi allegri e costanti”, c’è chi va a prendere non so… dei parenti alla metro, o qualcuno che non si vede da tanto ed è normale essere allegri e sorridere e poi beh… dopo una giornata di lavoro e un viaggio in metro, sfiderei chiunque a non avere un volto smunto e stanco.» Ascoltarono tutti la spiegazione di Autumn e l’unico ad intervenire fu Alasdair.
« Okay, Dexter, andiamo.» disse soltanto e cominciò a dirigersi all’uscita, seguito da Victoria e da John. Autumn fece per andar loro dietro, ma quando si accorse che Rory e Xander non li stavano seguendo, tornò indietro.
« Dovete venire anche voi » disse loro, con un sorriso implorante.
« Cosa? No, non ci immischiamo in questa stronzata, grazie. » disse Xander, con la sua solita serietà « Andiamo? » domandò a Rory, e la prese per un polso, tentando di trascinarla via.
« Ehi, aspett- ehi. Xander… aspetta » Rory si ritrasse e raggiunse nuovamente Autumn « Perché dobbiamo venire anche noi? Di cosa si tratta? » domandò, rivolgendosi direttamente all’angelo.
« Noi… » cominciò Autumn, per poi sospirare e chinare il capo « Non lo sappiamo ancora, ma deve essere importante. Insomma è… importante. John dice che è qualcosa di grosso e beh… abbiamo bisogno di voi.» Concluse, guardandola negli occhi. Rory annuì lentamente, durante il suo discorso, per poi guardare Xander.
« Siamo con voi » decretò, poi, spostando lo sguardo dal demone all’angelo. Xander non protestò più che altro per non accendere alcuna discussione con la fidanzata che, lo sapeva bene, l’avrebbe comunque avuta vinta e decise di unirsi alla ricerca.
  
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