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Autore: yukiko_no_niji    25/12/2008    2 recensioni
"Il suono del campanello mi riscosse dai miei pensieri. Guardai l’ora e sulla mia faccia si allargò un sorriso. ‹‹Arrivo!›› urlai. Sicuramente anche lui era tornato da lavoro." Sequel di "New Life" - McFly
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IMPORTANTE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Mcfly (e degli altri personaggi della mia storia), offenderli in alcun modo.

 

Capitolo 13.

Giovanna’s POV.

 

Quella mattina mi svegliai al suono della mia fedele sveglia e finalmente dopo tanti, forse troppi giorni, una lieve sensazione di apparente felicità mi colpì. Mentre stavo scendendo in cucina per prepararmi un po’ di colazione, passai davanti la camera di Holly. Aprii un poco la porta per osservare la piccola e vidi Tom, seduto per terra con la testa appoggiata sul letto, dormire, con la sua mano intrecciata a quella della piccola.

Sorrisi debolmente.

Poi richiusi la porta e mi diressi verso la cucina.

Scesi le scale e arrivata nella sala mi fermai ad osservare il grande albero di Natale che regnava lì dentro. Era semplicemente perfetto, esattamente come quello che io e Tom facevamo tutti gli anni, con tante decorazioni diverse le une dalle altre, dai mini bicchierini di Starbucks a decorazioni rosse ed oro e tante palline colorate.

L’unica amarezza era che quell’anno io non avevo partecipato alla decorazione dell’albero.

 

Anche se le cose tra me e Tom non erano ancora tornate al proprio posto, in quegli ultimi giorni, forse per via dell’aria natalizia, Tom si era comportato diversamente con me.

Pochi giorni prima lo avevo trovato ancora in piedi, mezzo sonnolente, ad aspettarmi, per parlare con me. Mi chiese come era andata a lavoro e mi disse che lui quel giorno aveva portato la piccola fuori a divertirsi con la neve. In realtà non parlammo così tanto, ma da quel momento tra di noi c’erano stati (le rare volte  in cui eravamo assieme), dei piccoli sorrisi, dei momenti felici, come la sera precedente, la Vigilia di Natale, che avevamo guardato tutti e tre la televisione come non facevamo da tanto tempo.

Mi riscossi dai miei pensieri e andai in cucina.

 

Era la mattina di Natale e quel giorno a pranzo sarebbero venuti i ragazzi a mangiare da noi, quindi per quell’ora, tutto sarebbe dovuto essere perfetto. Presi la mia solita tazza di caffèlatte e mangiai qualche biscotto pensando a quello che mi mancava da preparare.

Gli antipasti erano pronti e anche il pudding, mentre le lasagne e il tacchino dovevano cuocere in forno. Giuly avrebbe portato il dolce. Pensai che in fondo non mi mancava moltissimo a finire ciò che mi ero riproposta di fare.

 

Da più di un mese a quella parte ero quasi sempre stata assente alle faccende di casa, e non solo. Ero stata anche lontana dai miei amici. La sera del compleanno di Doug feci così tardi, che quando tornai a casa, Tom era già andato a letto e la casa risplendeva da quanto era stata pulita. Al contrario di quello che probabilmente era arrivato a pensare Tom, quella sera avrei voluto esserci, soprattutto dopo che quella mattina io e lui avevamo litigato a quel modo. Ma io dentro di me sentivo di non star bene e non riuscivo neanche a recitare. Alex non aveva fatto altro che riprendermi e dirmi che se ero lì dovevo concentrarmi al 100% per riuscire in quello che stavo facendo. E quel giorno le riprese, per colpa mia, finirono più tardi del solito.

 

Quando un mese prima mi avevano offerto quel lavoro, non avrei mai pensato che la mia vita sarebbe cambiata a tal punto… era stato come un imbroglio da parte loro.

Ma in quel momento non mi andava di pensare al lavoro, perché avrei avuto due giorni tutti per me da passare con Tom ed Holly, e forse qualcosa in quei due giorni si sarebbe aggiustato. E avevo deciso di invitare i ragazzi quella mattina da noi, per ritrovare un po’ quella serenità che in nell’ultimo periodo era sparita.

 

Guardai fuori dalla finestra e sorrisi al cielo. Dei piccoli fiocchi di neve si stavano posando sul suolo ormai bianco.

Un bianco Natale, non avrei potuto sperare di meglio.

Iniziai a preparare gli ingredienti che mi sarebbero serviti quella mattina e sul tavolo, posai il necessario per apparecchiare la tavola in sala.

Saremmo stati in otto. Oltre a noi tre avevo invitato Giuly e Doug, Harry, Danny e forse sarebbe venuta Candy.

Si, Candy.

Non mi aveva dato un ok definitivo, ma quando l’avevo incontrata il giorno prima, mi aveva dato qualche speranza di pensare al meglio…

 

Appena uscita dagli studi, il freddo aveva preso a congelarmi le mani e le guance, così decisi di entrare in un bar, per prendere un caffè e rilassarmi un po’.

Quando entrai mi guardai un po’ intorno, ma riconobbi subito quella figura longilinea, bionda, con splendidi occhi azzurri color cielo che stava seduta ad un tavolino, poco distante da una finestra.

Era Candy.

Non potevo credere ai miei occhi. Da quanto sapevo io, Danny in tutto quel periodo non aveva trovato il modo per parlarle, e si era ormai quasi rassegnato, credendo di averla persa definitivamente.

Mi avvicinai  a lei, cercando di essere il più silenziosa possibile. Il suo sguardo, perso nel vuoto, era triste e rassegnato.

‹‹Candy?›› provai in un sussurro.

Lei alzò lo sguardo dalla tazza bollente di tè che teneva tra le mani e quando mi vide notai una lieve sensazione di panico nei suoi occhi.

‹‹Hey tranquilla, stavo uscendo da lavoro e ho deciso di prendere qualcosa di caldo. Quando sono entrata ti ho vista, ed eccomi qua. Non mi manda nessuno››

‹‹Ciao Gi›› disse lei con un lieve sorriso, qualche secondo dopo.

‹‹Posso sedermi?›› chiesi indicando la sedia.

‹‹Certo›› rispose lei gentilmente.

Mi sedetti e ordinai un caffè al cameriere.

Seguirono due minuti di silenzio, fino a quando il mio caffè non arrivò e io iniziai a girare il cucchiaino nella tazzina.

‹‹Allora..›› iniziai con un po’ di timore ‹‹come stai Candy? È veramente tanto che io e te non ci vediamo››

Lei sorrise, ma nei suoi occhi quella tristezza persisteva.

‹‹Vorrei poterti dire che sto bene Giovanna, ma non è affatto così. La mia vita va avanti solo per un motivo, ma per tutto il resto non trovo il coraggio di andare avanti.›› Mi guardò seria negli occhi ‹‹Come sta Danny?››

Sospirai, sapevo che le mie parole l’avrebbero ferita, ma non potevo mentire a quella domanda.

‹‹Non sta affatto bene. So che non ne sarai contenta, ma lui è veramente a pezzi. Ne ho parlato con Tom e mi ha detto che era entrato in depressione, ma che Doug l’ha aiutato nel momento del bisogno. Si stava chiudendo in se stesso e non parlava più con nessuno. Manchi tanto a Danny, lo sai?››

Dissi a testa bassa.

‹‹Non si capacita del perché te ne sei andata..››

Alzai lo sguardo e vidi che i suoi occhi erano pieni di lacrime.

‹‹..E nemmeno riesco a comprenderlo, visto che tu lo ami ancora.››

Lei iniziò a singhiozzare e io le presi una mano.

‹‹Candy sfogati se vuoi, se… se vuoi parlare io sono qui. Terrò la bocca chiusa con gli altri. Non è che voglio sapere che cosa ti sta succedendo, ma tu hai veramente bisogno di sfogarti con qualcuno, credo.›› Poi aggiunsi ‹‹Tu lo ami sempre non è vero?››

Lei annuì con la testa.

‹‹Lo sapevo che rivedere qualcuno di voi mi avrebbe fatto questo effetto. Mi mancate tutti tantissimo.. Tu, Tom,la piaccolina, Giuly, Harry e soprattutto Danny›› disse fra le lacrime.

 ‹‹E allora perché?›› chiesi silenziosamente.

‹‹Vedi Gi..›› prese un respiro profondo prima di iniziare il suo discorso ‹‹Mi è successa una cosa. Ma.. Ma prima che io mi accorgessi di quanto questa cosa fosse seria, era ormai troppo tardi e io mi ero già legata a quella nuova sensazione di amore, che non me la sono sentita di abbandonarla. Così sono andata via da Danny.››

Non riuscivo a capire. Cos’era quella nuova sensazione di amore? Si era forse innamorata di qualcun altro?

‹‹Hai avuto una relazione con un altro uomo?›› chiesi non credendo minimamente che lei avrebbe potuto fare una cosa simile.

 ‹‹No no!›› disse lei scuotendo la testa ‹‹Non potrei mai farlo.. Lo amo troppo, veramente. Ma so che se lui sapesse quello che mi sta succedendo, lui non capirebbe e non mi vorrebbe più con se. Quindi prima di venire abbandonata da lui, ho preferito andarmene io, anche se so che lo amo ancora.››

Probabilmente vide che non riuscivo ancora a comprendere che cosa realmente le stava succedendo, lei continuò.

‹‹Forse tu, sei la persona che maggiormente può capirmi…››

‹‹Perché?›› chiesi con un sorriso, incoraggiandola a parlare.

‹‹Gi… Sono appena entrata nella decima settimana di gravidanza. Aspetto un bambino›› disse con le lacrime agli occhi che stavano scendendo sulle sue guance.

Quando aveva pronunciato quelle parole i suoi occhi si erano illuminati di luce propria.

Certo che potevo capirla.

Quando ero rimasta incinta di Holly, avevo provato una forte emozione, rendendomi conto che lei era il frutto del mio amore con Tom.

‹‹Candy.. È una notizia meravigliosa! Oddio..›› sentivo che i miei occhi si stavano inumidendo.

‹‹Una notizia più bella non avresti potuto darmela. Ma non capisco, perché non l’hai ancora detto a Danny? Che aspetti? È forse questo il motivo per cui te ne sei andata di casa?››

Lei abbassò la testa, lo sguardo di nuovo triste.

‹‹È proprio qui il problema. Gi, Danny non vuole avere bambini.››

La guardai con un’aria shockata.

‹‹Non è possibile›› sussurrai, pensando a tutte quelle volte che aveva giocato con Holly, e io avevo sorriso, perché ce lo avrei visto perfettamente a fare il padre.

Ma lei continuò.

‹‹Ne parlammo una volta sola, mentre eravamo fuori un giorno. Vedemmo dei bambini piccoli che giocavano in un parco e io sorrisi al pensiero di quanto mi sarebbe piaciuto avere un figlio da lui, così entrai nel discorso, ma lui disse che non era il caso, che non era una buona idea,  ed allora io capii che lui non avrebbe mai voluto avere dei bambini. O che almeno non da me›› cercai di ribattere alle parole che aveva appena detto, ma lei non me ne diede il tempo ‹‹E quando più di due mesi fa mi sono accorta di essere rimasta incinta, prima di ogni cosa sono entrata nel panico, perché avevo capito subito che non avrei mai avuto il coraggio di dirglielo, che sapevo esattamente  come l’avrebbe presa. Per un solo secondo ho avuto il pensiero di abortire, ma poi mi sono vergognata subito di me stessa, perché oramai sentivo che c’era qualcosa dentro di me che stava crescendo, qualcosa di mio, del mio amore che provavo, e che provo,  per Danny›› Si toccò la pancia ‹‹E ogni giorno di più questa piccola creatura mi aiuta ad andare avanti›› si asciugò una lacrima che le stava scivolando lungo la guancia e poi guardò l’orologio ‹‹Oddio, ma è tardissimo! Mamma si preoccuperà se non torno a casa›› Mi guardò e poi disse ‹‹Ti prego Giovanna, non dire niente a nessuno, soprattutto a Danny, non voglio che lui sappia. Spero di rivederti presto, passa un Buon Natale, ok?››

Feci in tempo a bloccarla, prima che se ne fosse già andata.

‹‹Candy, io non dirò niente a nessuno, però una cosa… Domani è Natale e sono tutti quanti a casa da noi a pranzo. Ti prego, vieni anche tu. Non sai quanto sarebbe felice Danny di rivederti. E anche tutti gli altr lo sarebberoi. E poi è un giorno di festa, un giorno felice, non puoi perdertelo. Ti prego, pensaci. È all’una, ok?››

Lei sussurrò un lieve:

‹‹Ci penserò›› e poi uscì dal bar.

Rimasi un po’ li a riflettere su tutto quello che mi aveva detto, non riuscendo a capire come Danny non avrebbe voluto avere bambini da lei. Poi, quando fu l’ora, andai verso casa.

 

Mi riscossi dal pensiero della sera prima, quando Tom apparve dal nulla.

‹‹Sei pensierosa?›› chiese Tom appoggiato alla porta di cucina.

Sorrisi.

‹‹Un po’, ma credo sia normale…›› dissi tristemente.

Lui si avvicinò a me.

Mi circondò la vita con le braccia e mi diede un lieve bacio sulle labbra.

Poi mi sussurrò all’orecchio:

‹‹Buon Natale››

Poi aggiunse.

‹‹Vado a fare la doccia, che non vorrei puzzare con degli ospiti a pranzo.››

Già se n’era andato e io ancora non avevo capito che cosa era successo.

Dopo giorni, settimane intere che io e lui non avevamo avuto un solo contatto, mi aveva baciata.

Un lieve bacio, niente di serio, ma il cuore mi batteva all’impazzata e sentivo ancora quel suo tocco caldo sulla mia schiena e  le labbra pulsare.

Mi sentivo come se avessi baciato Tom per la prima volta.

Forse in quel giorno veramente magico, sarebbero successe delle cose meravigliose.

 

Appena finito di mettere le ultime cose nel forno e aver apparecchiato la tavola con tanto di decorazioni natalizie, svegliai la piccola Holly, che quella mattina, proprio come me, aveva ritrovato il suo vero sorriso. Le luccicavano gli occhi come non mai e si vedeva da lontano quanto era felice. Molto probabilmente non vedeva l’ora di scartare i regali che Babbo Natale aveva portato per lei.

Quando fu pronta, con il suo vestitino rosso di velluto, scendemmo assieme nella sala. Tom giocò un po’ con lei, mentre io stavo finendo di preparare le ultimissime cose, quando il campanello suonò.

 ‹‹Vado io!›› disse Tom.

Io rimasi in cucina a finire le mie faccende.

Poco dopo una voce familiare invase la cucina.

‹‹Ma Buon Natale Gi!›› disse Giuly.

Mi voltai e vidi che indossava un abito simile a quello di Holly, tutto rosso e la stava tenendo tra le sue braccia coccolandola. Inoltre tutte e due indossavano un cappello rosso natalizio come quelli di Babbo Natale.

Sorrisi quando le vidi. Erano veramente deliziose.

‹‹Buon Natale a te! Doug?›› chiesi.

‹‹È di là che parla con Tom›› disse lei con un tono di voce non particolarmente felice.

Non capivo perché si fosse rabbuiata in quel modo quando le avevo chiesto di Doug.

In fondo anche di quello che stava succedendo a lei in quel periodo non ne sapevo niente, anche se tra lei e Doug non poteva essere successo niente di negativo. Così azzardai:

‹‹Tutto bene vero?››

Lei sospirò.

‹‹Beh se devo essere del tutto sincera, non va molto bene… Sono successe delle cose che purtroppo ora come ora non posso stare a raccontarti›› guardò la piccola negli occhi e sorrise ‹‹Ma adesso non è il momento di parlare di queste cose, no? È Natale e dobbiamo stare tutti bene!››

‹‹Giusto›› dissi io, cercando di non pensare a tutto quello che era successo in quell’ultimo periodo.

Andammo in sala, dove i nostri uomini stavano animatamente parlando tra di loro.

 

Dopo nemmeno cinque minuti suonò nuovamente il campanello e quando andai ad aprire trovai Danny ed Harry, entrambi con dei regali per la piccola. Li misero assieme a quello che avevano portato Giuly e Doug e poi ci salutarono.

A quel punto pensai che ormai Candy non sarebbe venuta, altrimenti sarebbe già stata lì, ma proprio quando stavo per togliere il suo coperto, Danny mi chiese:

‹‹Ehy Gi, perché avevi messo un posto in più?››

A quel punto rimasi senza parole.

Non sapevo proprio che cosa avrei dovuto dire.

Ma proprio mentre stavo per inventarmi una scusa poco plausibile, il campanello suonò.

‹‹Chi può essere mai a quest’ora?›› disse Tom.

‹‹Non preoccuparti, vado io›› dissi rimettendo i piatti al loro posto.

 

Mi avviai alla porta e quando aprii, mi trovai davanti la Candy più splendente che avessi mai visto.

‹‹Hey alla fine allora sei venuta!›› dissi con un sorriso.

‹‹Si mi sono decisa alla fine›› disse lei abbracciandomi. Poi aggiunse:

‹‹Buon Natale… e questo è per la piccolina›› porgendomi un piccolo orsacchiotto peluche vestito da Babbo Natale.

‹‹Grazie non dovevi›› dissi ‹‹E Buon Natale anche a te! Dai su entra››

Le feci spazio per entrare, e quando arrivò nella sala, tutti gli altri si voltarono a vedere chi fosse arrivato.

Quando capirono, rimasero tutti di stucco.

Dopo pochi secondi di silenzio vidi Holly andare verso Candy:

‹‹Ccia?›› chiese dubbiosa.

Candy le sorrise, allora lei allargò le braccine verso di lei e poi urlicchiò:

‹‹Aww Cciaaa!!››

Candy la prese tra le sue braccia, dandole un bacio sulla guancia, dopo di che anche Giuly si avvicinò a lei per salutarla e lo stesso fecero Doug, Tom e Harry.

Guardai verso Danny, che non si era ancora mosso dalla sua posizione e notai la sua espressione nel volto, tra lo shockato e il meravigliato.

Aveva quasi le lacrime agli occhi.

Notai che Candy guardò verso di lui, e lui, che forse non sapeva che cosa fare in quel momento, abbassò la testa.

Potevo ben immaginare che cosa potesse passare nella sua testa in quel momento… “Che cosa ci faceva lì Candy? Perché non lo aveva mai chiamato? Avrebbe voluto parlargli se lui avesse provato a farlo?”

 

Per quanto pensavo io, Candy era riuscita a fare il primo passo.. e forse durante il resto della giornata, quei due avrebbero trovato il modo di parlarsi.  

 

 

  *                                                                                         *                                                                                           *

 

Buon Natale a tuttiiiiiiiiiiiii!!!!

Oh si. Ecco perché Candy se n’era andata. Ma credo che tutte ci eravate già arrivate.

Spero che stiate passando una buona giornata!

 

RubyChubb: avevi proprio ragione. Candy è incinta! Però non potevo dirti che avevi indovinato no? Altrimenti non c’era più il gusto di leggere.. per quanto riguarda Tom.. Sono dispiaciuta di non essere riuscita a far capire bene che cosa provasse veramente. Lui non voleva farsi da scudo con la piccola, ma proteggerla dalla mancanza della madre.. e allo stesso tempo, farsi cercava di farsi forza tramite lei, per non sentire neanche lui quel vuoto dato dalla mancanza di Giovanna. Spero che adesso abbia reso un po’ più l’idea che dovevo rendere due capitoli fa.. eheh. Spero che comunque il capitolo di sia piaciuto!! E auguroni ancora!

 

x_blossom_x: Alla fine abbiamo sbagliato capitolo! Che grandi! Il sermone era perfetto *.* e hanno pure un po’ parlato, visto? E dai su, che piano piano si risolve tutto _occh. Grazie mille cara! E tanti auguroni!!!!

 

Tsumika83: ma io mi shocko quanto voglio! Eheheh! Ancora di più perché fai la brava lettrice e recensisci ahahah! Ora mi picchia, me lo sento _occh momento così delicato? Tsumikaaaaa (mantiene l’anonimato) non si spoileraaaa!! Ahahah! Haroldo! Oh hai visto? È anche qui!! Ahah. Ok me ne vado. Auguroni e buon viaggio *.* 

   
 
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