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Autore: Gatto1967    17/04/2015    4 recensioni
dal testo: "L’essere alzò il volto in direzione di Fuoco che Arde e dalla bocca ancora piena del sangue e della carne di Occhio Tagliato, uscì un verso che non apparteneva a questo mondo. Un grido immondo e innaturale."
La mia storia è ambientata in un continente americano ancora libero dalla "civiltà" portata dagli europei, un mondo libero e incontaminato, ma che nasconde anch'esso i suoi orrori...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Fuoco che Arde era il miglior guerriero fra la sua gente. Forte e coraggioso in pace come in guerra.
Abile nella caccia, sapeva stanare una preda ovunque si nascondesse. Sapeva trovare una traccia là dove altri non vedevano altro che neve sporca di terra.
Sembrava quasi avvertire l’invisibile presenza degli animali destinati a sfamare lui e la sua gente.
 
Lupo della notte era ormai anziano e prossimo alla morte. Probabilmente non avrebbe visto lo sciogliersi della neve.
Fra la gente del villaggio in mezzo alla radura si andava diffondendo la convinzione che Fuoco che Arde era il miglior successore possibile per il vecchio Lupo della notte.
 
Ma Fuoco che Arde non pensava a questo quel giorno, quel freddo giorno d’inverno, mentre avanzava faticosamente nella neve alta insieme a guerrieri del suo e di altri villaggi sparsi fra le montagne dove viveva la sua gente. Il suo pensiero era rivolto alle donne e ai bambini trovati uccisi e sbranati lungo tutto il corso di quell’orribile inverno.
 
Chi era quel vile che uccideva donne e bambini? I più fra la sua gente e fra i villaggi vicini erano convinti che si trattasse di un Windigo, di un demone della fame.
Fuoco che Arde non credeva al Windigo, non come essere soprannaturale. Credeva che quelle spaventose e vili uccisioni fossero opera di un uomo, o forse di più uomini. Uomini senz’altro sconvolti dalla fame più mostruosa che si potesse immaginare: quella fame che porta a cibarsi della carne dei propri simili.
 
Fuoco che Arde aveva più di quaranta inverni alle spalle, ed era un uomo saggio e avveduto. Aveva spesso sentito parlare di queste cose nel corso della sua vita. Erano cose che succedevano soprattutto d’inverno, quando il cibo diventa più difficile da trovare e le provviste dei villaggi venivano razionate per permettere alla gente di superare l’inverno.
 
Il Windigo era un’antica leggenda, diffusa fra le genti che abitavano le montagne e le pianure sottostanti ad esse, nata probabilmente per spaventare i bambini e farli star buoni nei loro villaggi, e Fuoco che Arde aveva smesso da un pezzo di credere a certe storie.
 
Il giorno prima alcune donne del suo villaggio erano uscite dal cerchio dei teepee per andare ad attingere l’acqua ad una sorgente vicina.
Alcune di loro avevano portato anche i loro figli.
Poco dopo Orsa Vorace, una delle donne più giovani del gruppo, era tornata al villaggio, terrorizzata e ricoperta di sangue.
Sul suo volto era dipinta un’espressione di terrore. Gli occhi sembravano volerle uscire dalla testa per quanto erano spalancati a dismisura.
Non riusciva a proferire parola, solo incomprensibili mugolii. Fuoco che Arde si era fatto largo fra la sua gente spaventata e aveva stretto la ragazza fra le sue possenti mani.
- Dove sono le altre donne? E i loro bambini? Parla Orsa Vorace!-
Ma la ragazza sembrava aver perso la capacità di parlare, sembrava quasi che il suo spirito vitale fosse stato spazzato via lasciando solo un involucro vuoto.
 
Il vecchio Lupo della notte non poteva uscire dalla sua tenda e in sua assenza fu Fuoco che Arde a prendere in mano la situazione.
- Le donne si occupino di lei! E gli uomini vengano con me! Andiamo alla sorgente!-
Poco dopo un drappello formato da una decina di guerrieri si incamminò lungo il sentiero da cui era venuta la giovane Orsa Vorace. Lo avevano percorso tutto fino ad arrivare a una roccia da cui sgorgava una piccola sorgente d’acqua.
 
Quello che trovarono andava al di là di ogni immaginazione: le donne e i bambini giacevano in terra, ai loro corpi denudati mancavano intere membra, e dai ventri squarciati fuoriuscivano le interiora sparse sul terreno.
Il bianco della neve aveva lasciato spazio al rosso del sangue.
 
Alcuni degli uomini non riuscirono a trattenere violenti conati di vomito e due di loro, nel riconoscere le proprie mogli e i propri figli squartati e privi di vita caddero sulle ginocchia e lanciarono grida di un dolore che superava ogni dolore fisico immaginabile.
Lo stesso Fuoco che Arde non poté rimanere insensibile all’orribile scena.
 
Nel ricordare quelle donne e quei bambini privati della vita in un modo così innominabile, Fuoco che Arde rinnovò le sue energie nell’inerpicarsi lungo i pendii, e gli uomini che erano con lui, anche quelli appartenenti a tribù nemiche della sua, non poterono che ammirarne la risolutezza.
 
Nel frattempo al villaggio una donna entrava nella tenda di Lupo della notte per portargli da mangiare, e grande fu la sua sorpresa nel trovarlo seduto a gambe incrociate. Tutti ormai pensavano che il vecchio capo non si sarebbe più alzato.
Ma quello che sorprese maggiormente la donna fu l’espressione risoluta che vedeva sul volto del vecchio.
- Aiutami donna. Devo vestirmi.-
Poco dopo Lupo della notte usciva dalla tenda aiutato dalla donna. Ad accoglierlo trovò le espressioni meravigliate della sua gente.
 
Fuoco che Arde intravide un movimento fra gli alberi davanti a lui.
- Là. C’è qualcosa.- disse rivolto ai suoi compagni.
- Potrebbe essere un animale.- gli fece notare Aquila che uccide il lupo, un guerriero di quel gruppo.
- No.- rispose Fuoco che Arde.
- Non senti il silenzio della foresta? Non ci sono animali qui intorno.-
Aquila che uccide il lupo e gli altri guerrieri tacquero, come a voler catturare ogni piccolo fruscio che provenisse dagli alberi intorno a loro, ma non c’era niente da catturare. Solo un silenzio totale, innaturale.
- è il Windigo.- disse Dito Tagliato, un giovane del villaggio di Fuoco che Arde.
Fuoco che Arde evitò di dire quello che pensava, non voleva certo esprimere giudizi sprezzanti sulle credenze del suo popolo.
- Non so se sia il Windigo o qualcos’altro, ma sono sicuro che qualcosa si sta muovendo davanti a noi, e voglio sapere cosa. Cerchiamo di circondarlo.-
Gli uomini incoccarono le frecce nei loro archi, e chi aveva soltanto lance o scuri le impugnò saldamente preparandosi a ogni evenienza. A un cenno di Fuoco che Arde e di Aquila che uccide il lupo gli uomini si allargarono in silenzio cercando di creare un cerchio intorno al Windigo o qualunque cosa fosse.
 
Lupo della notte parlò.
- Ascoltatemi! Il tempo che mi resta è breve e lo impiegherò a difendere la nostra gente. Un grave pericolo incombe su di noi.-
- Fuoco che Arde e altri guerrieri sono nella foresta per cercare il Windigo.- disse uno degli uomini rimasti al villaggio.
A quelle parole Lupo della notte sgranò gli occhi.
- Dobbiamo raggiungerli!-
Le persone davanti a lui si scambiarono sguardi di sorpresa misti a compassione per il vecchio capo.
In quel mentre udirono un grido di donna provenire da uno  dei teepee più esterni dell’accampamento.
 
Fuoco che Arde e Aquila che uccide il lupo avanzavano quasi fianco a fianco, a breve distanza l’uno dall’altro.
Entrambi erano abilissimi cacciatori e guerrieri stimati e rispettati dai rispettivi popoli.
Entrambi erano indicati come possibili capi dei loro villaggi.
Entrambi conoscevano quelle montagne in ogni loro possibile anfratto.
Appartenevano a popoli nemici e spesso e volentieri si erano anche scontrati, ma fra di loro intercorreva una profonda stima reciproca, non poteva essere diversamente.
In quell’occasione, davanti ad un pericolo comune per le loro genti, avevano deciso di fare fronte comune contro un nemico che minacciava vilmente donne e bambini.
Nessun guerriero degno di questo nome faceva così. Windigo o uomo che fosse, quel nemico doveva essere trovato e annientato senza pietà.
 
Sapevano dove si trovavano: quasi sulla cima della vetta più alta di quella montagna e l’altitudine rendeva il respiro difficile.
Se davvero il nemico che cercavano era davanti a loro lo avevano in pugno: sull’altro versante la montagna cadeva a picco per un lungo tratto e da lì non si poteva scendere.
 
Lupo della notte e gli altri accorsero presso la donna che aveva gridato.
- Luna davanti al Sole, perché hai gridato?-
La voce energica e risoluta del vecchio capo sorprese e scosse la donna dallo shock.
- Là… dentro…- riuscì a dire indicando la tenda.
Lupo della notte entrò nella tenda con uno scatto deciso, e sgranò gli occhi per l’orrore.
 
NELLA TENDA GIACEVA IN UN LAGO DI SANGUE IL CORPICINO SVENTRATO DI UN BAMBINO!
 
- Dev’essere successo questa notte.- disse Lupo della notte dopo che ebbe ripreso il controllo di sé e della situazione.
- Il corpo è freddo. Ma cosa ci faceva questo bambino qui? Perché non era nella sua tenda?-
 
Un grido disumano risuonò alla loro sinistra e loro accorsero in quella direzione.
Lo trovarono dietro un albero. Il corpo di Dito Tagliato giaceva a terra con la gola squarciata come dal morso di un animale. Ma lì intorno, NON C’ERANO ANIMALI.
- Il Windigo… è stato il Windigo.- disse con voce tremolante Corvo sull’albero, un altro giovane del villaggio di Fuoco che Arde.
- Non esiste il Windigo!- sbottò rabbiosamente Fuoco che Arde.
- Questa è opera di un uomo! Un uomo crudele e spietato, ma un uomo come noi!-
- E allora perché Dito Tagliato ha questa espressione di terrore?- replicò audacemente Corvo sull’albero. – Perché si è fatto sorprendere così? E perché un uomo lo avrebbe morso alla gola invece di affrontarlo con un’arma?-
Fuoco che Arde e Aquila che uccide il lupo non poterono nascondere il loro turbamento, ma quello non era il momento di mettersi a discutere su chi o cosa avessero di fronte.
- Io… non so cosa abbiamo di fronte… non so chi sia questo nemico che uccide le persone in questo modo. So solo che adesso dobbiamo restare uniti.-
Cenni di assenso accolsero le sue parole, e il composito gruppo di guerrieri appartenenti a genti diverse, spesso nemiche fra di loro si compattò intorno all’esperto guerriero. Anche Aquila che uccide il lupo non poté che riconoscere, in quella circostanza, la supremazia dell’avversario di tante battaglie.
 
Dal villaggio un altro gruppo di guerrieri guidati dal vecchio Lupo della notte, si mise sulle tracce di Fuoco che Arde e dei suoi uomini. Dovevano trovarsi ad almeno un giorno di cammino da loro, ma forzando il ritmo potevano raggiungerli anche prima del tramonto.
 
Fuoco che Arde girò la testa di scatto. Il suo finissimo udito aveva percepito un rumore alla sua destra. Con un cenno indicò la direzione agli altri guerrieri.
Un silenzio spaventoso, irreale avvolgeva ogni cosa intorno a loro. E in quel silenzio distinsero chiaramente un fruscio, come un rumore di passi sulla neve davanti a loro.
Tutti si volsero in quella direzione e poterono vedere come un’ombra, una semplice variazione di luce davanti a loro, oltre gli alberi.
Ognuno di loro si preparò al combattimento: Fuoco che Arde e Aquila che uccide il lupo impugnarono i loro pesanti “tomahawk” e per primi si diressero a lenti passi verso l’ombra indefinibile che avevano davanti.
 
Lupo della notte sembrava aver ritrovato l’energia della sua gioventù, e i guerrieri che lo seguivano non potevano che ammirarlo e trarre esempio dalla sua determinazione.
Quello che avevano scoperto al villaggio aveva dell’incredibile e ognuno di loro sapeva che avrebbe potuto non far ritorno alla sua gente.
Ognuno di loro sapeva che quello che stavano per affrontare era un mostro alla cui ingordigia non c’era limite.
Sapevano che stavano per affrontare l’insaziabile Windigo.
 
Man mano che avanzavano, si accorsero che l’ombra che avevano davanti era quella di un essere umano, e neanche tanto grande e spaventoso. Chiunque fosse quell’uomo non poteva entrarci con l’orribile morte di Dito Tagliato.
A ben vedere non si trattava neanche di un uomo, ma di una donna, riconoscibile dall’abito che indossava.
- Orsa Vorace!- esclamò meravigliato Fuoco che Arde.
- Conosci questa ragazza?- chiese Aquila che uccide il lupo ancora più meravigliato.
- Certo, è una ragazza del nostro villaggio. È l’unica sopravvissuta all’ultimo attacco del Windigo.-
Mentre Fuoco che Arde si avvicinava ad Orsa Vorace, Aquila che uccide il lupo fece cenno agli altri uomini di restare a distanza.
Orsa Vorace teneva il volto rivolto in basso e Fuoco che Arde la prese per il mento come a volergli sollevare la faccia.
- Cosa fai qui? Perché sei uscita dal villaggio da so….- non finì la frase.
Come sollevò il volto della ragazza VIDE CHIARAMENTE DUE ORRIBILI ZANNE INSANGUINATE USCIRE DALLA SUA BOCCA!
Sgranò gli occhi in un’espressione di orrore, la stessa espressione che era rimasta impressa sul volto di Dito Tagliato: Orsa Vorace, la dolce ragazza che conosceva da sempre, la figlia di sua cugina Neve sulla tenda ERA IL WINDIGO.
Il mostro famelico saltò addosso a Fuoco che Arde che cadde a terra, e solo il pesante “tomahawk” di Aquila che uccide il lupo impedì al Windigo di mordere l’uomo a terra.
Aquila che uccide il lupo colpì il mostro alla testa  e questo barcollò appena sotto il terribile colpo che avrebbe ucciso all’istante qualunque essere umano.
Fuoco che Arde ne approfittò per strisciare sulla schiena portandosi a distanza di sicurezza da Orsa Vorace.
Gli altri uomini presi dal terrore più cieco, accennarono una fuga subito interrotta dalle parole di Aquila che graffia il lupo.
- Non fuggite! Dobbiamo affrontarlo insieme!-
Aveva ragione: solo insieme avevano una speranza di sconfiggere la cosa davanti a loro, se si fossero isolati in una fuga disordinata nella foresta, non avrebbero avuto speranze.
Alcune frecce furono rapidamente scoccate e colpirono il mostro in diverse parti del corpo.
 
Un grido disumano uscì dalla gola di quella che un tempo era stata Orsa Vorace, e un’orribile trasformazione ebbe luogo sotto gli sguardi atterriti di uomini che avrebbero affrontato qualsiasi nemico umano gli si fosse presentato davanti, ma che mai avrebbero pensato di dover affrontare un simile orrore.
Le braccia e le gambe della ragazza cominciarono ad allungarsi a dismisura, e rapidamente il Windigo sovrastò in altezza ognuno degli uomini lì presenti.
Il vestito che Orsa Vorace indossava andò in mille pezzi e il corpo ormai nudo del mostro si trasformò ancora più orribilmente.
Il volto divenne simile al muso di un lupo, ma con una bocca ancora più lunga e mostruosa.
I capelli e la pelle divennero dello stesso colore del ghiaccio.
Come il Windigo sembrò aver ripreso il controllo del suo mostruoso corpo, le sue dita ormai trasformate in artigli adunchi che nessun animale esistente in natura aveva, afferrarono due degli uomini venuti per combatterlo, e li sollevò oltre le cime degli alberi, mentre la sua gola continuava ad emettere grida innominabili.
 
Fuoco che Arde, che per un lungo istante era rimasto attonito dall’orrore, riprese il controllo di sé, e capì che doveva mettere da parte i sentimenti che ancora provava per quella sventurata creatura che un tempo aveva fatto giocare e divertire. Doveva pensare alla sua gente, al pericolo che quella creatura costituiva per loro.
 
- Il fuoco!- gridò mentre i corpi straziati e mutilati dei due guerrieri afferrati dal Windigo cadevano a terra.
- L’unica cosa che può fermarlo è il fuoco! Due di voi accendano subito un fuoco! Tutti gli altri facciano scudo con il loro corpo!-
Aquila che uccide il lupo nominò due giovani guerrieri, ordinandogli di fare quello che diceva Fuoco che Arde e tutti gli altri si disposero a semicerchio intorno ai due ragazzi , pronti a difenderli anche con la vita.
 
I due giovani videro il tronco di un vecchio albero caduto, e raccolti pezzi di legna sparsi per terra, iniziarono a strofinarli per provocare scintille e incendiare il tronco.
 
Il mostro sembrò capire le intenzioni dei guerrieri davanti a lui e con un balzo felino cercò di assalire i due ragazzi che armeggiavano legna vicino al vecchio tronco.
Fu il coraggio di uno degli altri guerrieri a fermarlo: il giovane Occhio Tagliato si frappose fra il mostro e i due ragazzi e fu lui a venire stritolato dalle possenti mandibole del Windigo.
Alla sensazione innominabile del sangue che scorreva nella sua gola, il mostro dimenticò il suo scopo iniziale e sbranò il malcapitato guerriero, mentre i due giovani, vincendo il disgusto e l’orrore continuarono freddamente il loro compito.
Fuoco che Arde alzò il suo pesante “tomahawk” e con un grido rauco e rabbioso lo calò sulla testa del Windigo. Una volta con un colpo simile aveva ucciso un bisonte che stava per caricare proprio la piccola Orsa Vorace, ma lo stesso colpo non ebbe nessun effetto sul Windigo.
 
L’essere alzò il volto in direzione di Fuoco che Arde e dalla bocca ancora piena del sangue e della carne di Occhio Tagliato, uscì un verso che non apparteneva a questo mondo. Un grido immondo e innaturale.
Gli altri guerrieri imitarono Fuoco che Arde, e fu Aquila che uccide il lupo a rompere un braccio al Windigo.
Con un grido ancora più rabbioso il mostro si volse verso il guerriero che solo con uno scatto felino riuscì a evitarne gli artigli.
 
Con il braccio sano il Windigo tagliò di netto la testa di un altro guerriero: sembrava diventare sempre più forte e anche il braccio rotto sembrò ricomporsi.
L’unica speranza era il fuoco.
 
Finalmente i due giovani riuscirono ad incendiare il vecchio tronco, ma si accorsero con orrore che quasi tutti i loro compagni erano morti!
Davanti a loro il mostro ruggiva restando fermo: temeva il fuoco.
- Dietro al fuoco!- gridò Fuoco che Arde ai superstiti dell’orrido scontro.
- Tutti dietro al fuoco!-
I ragazzi e gli altri guerrieri obbedirono all’esperto Fuoco che Arde e si rifugiarono dietro al tronco infuocato.
 
Orsa Vorace, o meglio la cosa che un tempo era stata Orsa Vorace, ruggiva la sua rabbia immobile e impotente davanti al fuoco che bruciava frapponendosi fra lei e le sue potenziali prede.
 
- Dobbiamo ucciderlo adesso, prima che il fuoco si spenga!- esclamò Fuoco che Arde come ebbe recuperato un po’ di lucidità.
Aquila che uccide il lupo vide che vicino al mostro c’erano le armi dei guerrieri caduti, in particolare lance e frecce. Tutti i guerrieri superstiti avevano perso le loro nella concitazione della lotta.
Con uno scatto deciso il guerriero corse in direzione di quelle armi con una manovra tesa ad aggirare il mostro.
Quest’ultimo si accorse di lui e cercò di intercettarlo, ma l’uomo riuscì a evitarlo con una serie di balzi e rotolamenti sul terreno.
- Facciamo lo stesso anche noi!- ordinò Fuoco che Arde ai suoi uomini, e questi uscirono dal rifugio del fuoco in direzione delle armi sparse sul terreno.
 
Il mostro afferrò con la bocca uno di loro che si contorse orribilmente sotto la pressione delle mandibole del Windigo, ma gli altri guerrieri non se ne curarono: per lui era troppo tardi!
 
Fuoco che Arde fu il primo a riuscire ad incendiare una lancia, e la scagliò con tutta la forza che aveva contro il possente nemico.
Questi ruggì di dolore quando l’oggetto infuocato gli si conficcò nel corpo, ma ancora non bastava a ucciderlo. Riuscì a strapparsi la lancia dal corpo e sembrò quasi capire che doveva darsi alla fuga.
Con un balzo di cui nessun essere umano sarebbe stato capace scattò verso gli alberi alle sue spalle: se fosse riuscito a fuggire tutto sarebbe stato vano.
 
Ma accadde qualcosa che nessuno poteva prevedere: altri guerrieri si pararono davanti a lui e ognuno di loro recava un ramo o una lancia infuocati.
Era il gruppo di Lupo della notte.
 
Il mostro era accerchiato!
 
Da ogni parte gli piovvero addosso oggetti infuocati e il fuoco cominciò a consumare il suo orribile corpo.
Con grida disumane il Windigo si torceva dal dolore. Ormai per lui era finita!
 
Come l’incendio si esaurì e del corpo dell’essere non rimase che cenere, gli uomini dei due gruppi avanzarono e si congiunsero.
L’incubo del Windigo era finito!
 
Fu Fuoco che arde a rompere il silenzio di quel gruppo, proprio mentre tutt’intorno a loro la Natura sembrava riprendere i suoi suoni.
- Come potrò a dire a mia cugina che sua figlia… era il Windigo?-
- Lo sa già.- gli rispose Lupo della notte con voce grave e solenne.
- Poco dopo la vostra partenza, Orsa Vorace ha ucciso e sbranato il piccolo Falco che corre, che era andato a portargli da mangiare. E quando l’abbiamo scoperto abbiamo cercato di raggiungervi ma ci abbiamo messo troppo tempo…-
- Perché proprio lei… era una bambina così dolce…-
- Non c’è un perché a queste cose Fuoco che arde. Il Windigo è un mostro che si nasconde dentro ognuno di noi. Sta a noi combatterlo e farlo morire senza dargli la possibilità di emergere. Qualcuno ci riesce e qualcun altro no.
Torniamo al villaggio adesso. Avete bisogno cure.-
 
Passò più di una luna da quel triste giorno. Fuoco che arde e gli altri sopravvissuti si erano ripresi dalle ferite dei loro corpi, ma le ferite delle loro anime bruciavano ancora.
Fuoco che arde non aveva fatto altro che pensare a Orsa Vorace, che fin da bambina venne chiamata così per il suo insaziabile appetito.
La rivide quella volta che l’aveva salvata dal bisonte, ricordò che dopo che lui aveva ucciso il poderoso animale, lei ne aveva aperto il petto con una pietra acuminata, e sotto il suo sguardo incredulo e divertito, ne aveva mangiato il cuore.
Ricordi che fino ad una luna prima aveva considerato teneri e divertenti, ma che ora bruciavano più del fuoco di cui portava il nome.
 
L’inverno non era ancora finito, ma nell’aria si sentiva che le nevi non avevano ancora vita lunga. Presto sarebbe arrivato il momento di scendere nelle praterie per seguire le piste dei bisonti.
Il cerchio della vita continuava.
Un giorno Lupo della notte volle riunire la sua gente e insieme a loro anche la gente di Aquila che uccide il lupo e la gente di altri villaggi sparsi su quella montagna, genti amiche e nemiche che avevano vissuto la sciagura del Windigo.
Quando tutti furono riuniti al centro del cerchio dei teepee Lupo della notte si alzò in piedi e cominciò a parlare.
 
- Fratelli, amici, avversari di lotte passate. Ascoltatemi.
Il mio tempo su questa terra è ancora breve e il Grande Spirito ha voluto parlarmi e rivelarmi le cose che saranno.
Ascoltatemi perché tante sono le cose che dovete sapere e breve è il tempo che ho a disposizione.
Quest’inverno è stato molto duro per tutti noi. Alle normali avversità del freddo e della neve si è unita la sciagura del Windigo, e molti lutti sono stati pianti.
Molti di noi non credevano al Windigo, pensavano fosse solo una storia nata per spaventare i bambini ma oggi sappiamo che non è così.
Il male che viene dall’ingordigia è reale.
Io vi dico che il Windigo non era il peggiore dei mali. Ben altri nemici verranno a noi.
Si presenteranno con volti amichevoli, con false promesse di pace e amicizia.
Verranno dalla direzione del sole che sorge e marceranno instancabili verso il sole che tramonta travolgendo ogni cosa che troveranno sul loro cammino. Monteranno strani animali e avranno bastoni che uccidono con il tuono.
Saranno tanti, numerosi come le stelle del cielo, ingannevoli e crudeli più di ogni Windigo e ci porteranno via ogni cosa.
Prenderanno i nostri figli per insegnargli a vivere come loro.
Vorranno estirpare dai nostri cuori anche il ricordo di ciò che siamo.
Noi avremo solo un modo per resistergli: essere uniti come lo siamo stati contro il Windigo.
Dimenticate le antiche rivalità, siate uniti contro il nemico comune e conservate sempre il ricordo di ciò che siamo.-
 
Pronunciate queste parole il vecchio capo uscì dal cerchio dei teepee e si diresse verso gli alberi della foresta.
E nessuno lo vide mai più.
 
 
 
Alcune dovute precisazioni:
 
- La storia è ambientata nell’America settentrionale fra i nativi americani prima dell’arrivo degli europei.
 
- Il Windigo è un vero personaggio della mitologia di quei popoli, la descrizione che ne faccio è frutto della mia fantasia.
 
- Non ho voluto precisare i nomi delle tribù coinvolte nella mia storia. Potrebbero essere tribù qualsiasi del continente nordamericano.
 
- il discorso finale di Lupo della notte è una mia personale rielaborazione e riduzione di un analogo discorso tratto da una leggenda degli Cheyenne, secondo la quale un antico profeta chiamato Motzeyouf, avrebbe previsto l’arrivo degli europei e descritto minuziosamente le nefaste conseguenze che avrebbe comportato per i popoli nativi.
 
Spero di non avervi annoiato troppo
   
 
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