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Autore: Em_    17/04/2015    5 recensioni
Elena Gilbert è una specializzanda in chirurgia del primo anno. Suo padre è il primario e anche sua madre lavora lì.
Qui ritrova i suoi vecchi compagni e amici e scopre con gioia che saranno i suoi nuovi colleghi.
Tutto sembra andare bene finché, la sera del ricevimento per i nuovi arrivati, compare qualcuno dal passato di Stefan ed Elena.
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Dal testo: «Ehi, Stefan? Terra chiama Stefan!» gli dico ridacchiando.
Lui sposta lo sguardo più in là e non mi guarda. «Damon.» dice freddo.
«Ciao fratellino.» risponde sarcastico l’uomo.
Aspetta, cosa? Quel Damon? Il fratello che se n’è andato quando avevamo dieci anni? Che cavolo ci fa qui? Non si fa vedere da sedici anni ed ora si presenta nel nostro luogo di lavoro?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8. Piccole verità

 

Sono seduta sul lettino a fissare il vuoto da ormai svariati minuti, la coscia non mi fa troppo male ma non potrò muovermi almeno per due giorni visto che la ferita deve rimarginarsi. Damon ha fatto un ottimo lavoro, non mi rimarrà nemmeno la cicatrice probabilmente e gli sono assolutamente grata per questo. Ciò che non capisco è lui, si comporta in maniera strana con me, ci tiene a proteggermi e nei suoi occhi avevo notato una gran preoccupazione mentre ero sotto quelle macerie, che cosa significava tutto questo? Certo, anche io tengo a lui e forse sarei stata in pensiero in ugual modo se i ruoli fossero stati invertiti, ma c’è davvero qualcosa in più di una semplice amicizia? Scuoto la testa quando vedo mio padre correre verso di me con una faccia da zombie. Mi abbraccia e mi fa quasi soffocare.

«Mio dio, Elena! Ma che ti salta in mente? Pensavo ti fosse successo qualcosa di grave quando il dottor Salvatore mi ha detto che eri qui in pronto soccorso! Sei andata nel luogo dell’incidente senza dire nulla!» mi dice apprensivo.

«Papà, respira! C’era Dam… Il dottor Salvatore con me! Avevo promesso ad un paziente di fare il possibile per trovare sua moglie, e beh, l’ho trovata! Ora è salva!» rispondo orgogliosa.

«Sul serio?» annuisco «Oh, tesoro! Sarai un grande medico, continua così! Però non farmi preoccupare mai più, chiaro?»

«Va bene. Ah, papà, non è che potresti passarmi quelle stampelle?» indico l’oggetto «Vorrei andare a vedere come stanno i signori Nelson per l’appunto.»

Grayson mi passa gentilmente le stampelle e mi aiuta ad alzarmi «Non sforzarti troppo o ti si romperanno i punti.»

«Promesso. Dì anche alla mamma che è tutto okay, non vorrei si preoccupasse.» gli dico avviandomi fuori dal pronto soccorso.

Salgo al quarto piano e domando ad un’infermiera se sa dove sono ricoverati i due anziani, lei mi accompagna da loro senza pensarci troppo. Li hanno sistemati nella stessa stanza così che possano rimanere insieme dopo la brutta esperienza che hanno passato. Tom è stato operato ed è andato tutto per il meglio, Victoria sembra essersi ripresa del tutto anche se probabilmente Damon passerà a controllarle il cuore nei giorni successivi. Sposto una mano dalla stampella e busso leggermente alla porta, è aperta ma per educazione lo faccio comunque.

«Avanti.» afferma lui ed io prontamente entro «Dottoressa!» mi sorride.

«Salve, Tom! Victoria! Come vi sentite?» chiedo ad entrambi.

«Stiamo bene, grazie a lei.» risponde il signore prendendo per mano sua moglie.

«Ho solo fatto il mio lavoro…» arrossisco.

«Vicky mi ha raccontato di come l’hai aiutata, se mai ci fosse qualcosa di cui ha bisogno non esiti a chiedere!» continuò Tom.

«La ringrazio di cuore, ma vedere che tutti e due siete salvi è abbastanza per me.»

«Ti sei fatta male, cara?» mi domanda la signora notando le stampelle.

«Nulla di serio, è solo un taglio.» la rassicuro. «Beh, vi lascio riposare. Domattina passerà il dottor Salvatore a controllarle il cuore per accertarsi che sia tutto nella norma.»

Mi ringraziano ancora mentre esco dalla loro camera e un po’ traballante mi dirigo verso lo spogliatoio per cambiarmi. Trovo tutti e tre i miei amici che non appena si accorgono di me iniziano a fissarmi con aria interrogativa.

«Sto bene, è solo un piccolo taglio.» inizio prima di loro.

«Devi sempre fare la super eroina e farci preoccupare!» mi dice Caroline con un’espressione che è un misto tra orgoglio e arrabbiatura.

«E’ tutto okay, io sto bene e anche la mia paziente.» concludo.

Bonnie mi squadra ma poi si rilassa e mi rivolge un bel sorriso, lo stesso fa Caroline mentre Stefan pare ancora lievemente preoccupato, non so se per me o per la situazione con suo fratello. Scaccio subito quel pensiero, non mi fa piacere pensare che Stefan abbia intuito che tra me e Damon c’è qualcosa, anche perché non so neanch’io cosa sia. Mi siedo accanto a loro e gli racconto un po’ di come si è svolta questa folle giornata, ovviamente ometto che lui mi ha presa per mano e in braccio non credo sia il caso di dirlo in giro ora come ora. Decido di lasciar guidare Caroline per tornare a casa, mi faccio una doccia veloce facendo attenzione a non bagnare la ferita e crollo sul letto.

 

[…]

 

Me ne sto comodamente disteso sul mio enorme letto matrimoniale quando sento Stefan rientrare a casa, sicuramente si dev’essere fermato da qualche parte visto che sono le undici passate. Ho promesso ad Elena che avrei parlato con mio fratello, ma non ne ho mai avuto il coraggio. Tengo molto a Stefan nonostante lui mi odi, e ne ha tutto il diritto, solo non so come farglielo capire. Mi tiro su dal letto e comincio a fare su e giù per la stanza, so di dovergli delle spiegazioni ma dopo sedici anni accetterà mai le mie scuse? Se solo sapesse… Sospiro e per un momento mi fisso allo specchio, cosa devo fare? E’ pur sempre il mio unico fratello e forse è giunta l’ora della verità. Mi infilo velocemente una maglietta a maniche corte e percorro il corridoio fino alla stanza di Stefan, la porta è socchiusa e decido di bussare. Lui non mi risponde quindi entro senza farmi troppi problemi.

«Hai bisogno di qualcosa?» mi chiede mentre sistema le sue cose sulla scrivania.

«No, volevo parlare se hai un minuto.»

Lui si volta e mi guarda «Di che cosa, Damon?»

«Meriti di sapere la verità.» rispondo accorciando le distanze tra noi.

«Riguardo cosa?» mi domanda alzando un sopracciglio.

«Me.» dico solamente.

«Senti, non mi va di parlarne adesso. E tu non devi farlo solo perché te l’ha chiesto Elena. Mi sta bene che siate amici, ma io ho bisogno di tempo.»

«Stefan, non lo faccio per lei. Elena mi ha solo aperto gli occhi, avrei dovuto venire da te molto tempo fa.» cerco di continuare.

«Sì, è vero, avresti dovuto.» afferma mio fratello con tono distaccato.

Non ho idea di come proseguire il discorso, lui sembra non volerne sapere niente di me e non posso dargli torto, ha pienamente ragione. Però non posso rinunciare, non ora che ci sono così vicino. Restiamo alcuni minuti in silenzio, mio fratello continua a sistemare le sue cose mentre io lo osservo senza proferire parola. Poco dopo si ferma e mi guarda negli occhi.

«Perché sei qui, Damon? Perché dopo tutti questi anni?»

«Non potevo venire da te prima, Stef.» confesso.

«Cosa vuol dire?» mi chiede aggrottando la fronte.

«Non potevo e basta.» taglio corto «Sappi solo che il motivo per cui sono qui non è Elena come probabilmente avrai pensato, ma tu.»

Lui mi guarda confuso «Tu mi avevi detto che il motivo del tuo ritorno era solo il lavoro che ti era stato offerto dal dottor Gilbert.»

«Mentivo, Stefan!» dico a denti stretti.

«Non pensi di essere un po’ in ritardo per delle scuse?» mi domanda con un velo di ironia.

Mi avvicino a mio fratello, siamo uno di fronte all’altro «So che mi odi e ne hai tutto il diritto, ma c’è un motivo se me ne sono andato! Non potevo dirtelo perché ne avresti risentito anche tu.»

«Che stai dicendo?! Avevo dieci anni, Damon! Dieci! Ero un bambino e tu mi hai lasciato solo!» mi urla.

«L’ho fatto per salvarti la vita, Stefan!» grido anche io.

Lo vedo sgranare gli occhi, è incredulo da quello che ho appena detto e ci sarebbe molto altro ma è meglio fare un passo alla volta.

«Mi devi una spiegazione dopo questa frase, fratello.» dice fissandomi e accentuando la parola fratello.

Annuisco e lo invito a sedersi, è giunto il momento di vuotare il sacco dopo tutti questi anni. Elena mi ha fatto riflettere, ha ragione a dire che devo chiarirmi con Stefan soprattutto perché se lo merita. Sono sempre stato egoista nei suoi confronti e ne ho decisamente pagato le conseguenze, certo, me ne sono andato per proteggerlo, ma avrei dovuto farmi vivo prima.

«Come sai sono andato via quando avevo circa diciotto anni, il motivo non è poi così complicato, è stato per colpa di Giuseppe.» non lo chiamo più “papà” da talmente tanti anni che ho perso il conto.

«Immaginavo centrasse lui, si può sapere che ti ha fatto?» mi chiede mio fratello ancora confuso.

«Non ha importanza cosa ha fatto a me, ma quello che stava per fare a te.» rispondo distogliendo lo sguardo.

«A me? Io non ricordo mi abbia mai fatto qualcosa.» 

«Eri troppo piccolo, Stefan. Ho giurato a me stesso che gliel’avrei fatta pagare per tutto e così ho fatto. Gli ho fatto promettere che ti avrebbe sempre sostenuto in tutto, economicamente e non, fino alla tua laurea. In cambio voleva che io sparissi appena compiuti i diciotto anni dalla tua vita e ho accettato.»

«E’ la verità?» mi domanda soltanto.

«Sì, se non mi credi chiedilo a lui.» rispondo guardando di nuovo Stefan.

«Credo che per stasera mi possa bastare, non voglio sapere altro.» mi dice alzandosi dal letto.

«Certo, come vuoi. Buonanotte Stefan.» accenno un sorriso.

«Notte, Damon.»





Angolo autrice
Ehi, eccomi qui con l'ottavo capitolo! E' diviso tra pov Elena e pov Damon, perchè mi serviva per fare la scena Defan *-*
Beh qui essenzialmente scopriamo perchè Damon è andato via e perchè è ritornato a Mystic Falls... L'ha fatto per Stefan... Ma la domanda è... Perchè? Cosa stava per fare Giuseppe a Stefan? E cosa ha fatto a Damon quand'era piccolo?
Ovviamente lo verrete a sapere ma dovrete pazientare! :)
Questo capitolo era quasi interamente Defan e ce ne saranno altri perchè amo troppo quei due!

Grazie a chinque stia seguendo questa storia, mi fa sempre piacere ricevere le vostre recensioni! Fatemi sapere se vi aspettavate tutto ciò o se pensavate qualcosa di diverso!
Un bacio,
Anna
   
 
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