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Autore: Xephil    17/04/2015    5 recensioni
Tre Shinigami. Tre personalità. Tre anime legate dall'amicizia e da un destino in comune.
Keishin Akutabi è uno Shinigami impulsivo e a volte immaturo, ma anche coraggioso e altruista. Maestro del Zanjutsu.
Meryu Kitayama è l'opposto: Shinigami calmo e riflessivo, che di rado mostra le sue emozioni. Maestro dell'Hakuda.
Kaisui Kitayama è il ponte che collega due personalità così diverse: Shinigami gentile e generosa ma al contempo severa e ostinata. Maestra del Kido.
Anche se sembrano tre comuni Shinigami, forse, in realtà, in loro c'è più di quel che vedi... E mentre l'oscurità si addensa e la loro realtà viene sconvolta dal tradimento, i tre dovranno raccogliere tutto il loro coraggio e la loro forza per proteggere due mondi e impedirne la distruzione.
Ciao a tutti! è la mia prima fanfic, ma vi chiedo di essere quanto più sinceri possibile con le vostre recensioni. Mi serviranno per migliorarla! La mia storia segue la trama della prima serie di Bleach fino alla sconfitta di Aizen, ma con protagonisti i miei personaggi e, quindi, diverse parti della storia reale saranno modificate. Spero vi piaccia e buona lettura!
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hitsugaya Toushirou, Kurosaki Ichigo, Soi Fong, Sosuke Aizen
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Chronicles of Three Shinigami - Shinigami Gaiden'
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Eccolo finalmente il nuovo capitolo! Avrei voluto farlo uscire ieri sera, ma ho dovuto sistemarlo più del previsto... Mi scuso in anticipo per il ritardo e per il fatto che è piuttosto corto rispetto a quelli che avevo scritto ultimamente. Sono imperdonabile, lo so, ma ho voluto dividere questo capitolo dal prossimo perchè in quello ci sarà un evento estremamente importante per uno dei nostri protagonisti e volevo allora incentrare l'attenzione su di esso. In ogni caso posso garantirvi che, a parte la lunghezza, non è affatto inferiore ai precedenti capitoli! ;)
Qui inizia finalmente la battaglia finale contro Aizen. Cosa accadrà.. beh, lo saprete leggendolo!

Ringrazio i miei bro, Death Crow e Re Nero, per avermi fatto notare l'errore nella scrittura del nome "Vizard" (maledetti sottotitoli di anime!) e informo che ho corretto tutti i nomi presenti in questo capitolo e in quello precedente. Non voglio aggiungere altro nè farvi perdere altro tempo, perciò.. buona lettura minna!!!






 
Capitolo 18: Lotta disperata
 
Quegli ultimi eventi erano avvenuti così velocemente che Meryu, Kaisui e tutti gli altri Shinigami presenti faticavano ad assimilarli.
Dopo la morte di Baraggan, Starrk aveva sfoderato la sua vera potenza di Primera Espada e aveva messo in seria difficoltà i due Vizard che lo stavano affrontando. Prima che potesse ucciderli, però, era stato sorpreso da un ripresosi Capitano Kyoraku il quale, dopo un breve ma incredibilmente intenso duello, era riuscito a sconfiggerlo usando i poteri speciali del suo Shikai.
Con la sua caduta Aizen aveva finalmente deciso di scendere in campo di persona e la prima persona a farne le spese era stata proprio la sua subordinata Harribel, che l’ex-Capitano aveva apparentemente ritenuto inutile dopo la sconfitta dei suoi compagni ed aveva eliminato senza battere ciglio con due rapidi colpi della sua Zampakuto, Kyoka Suigetsu. In seguito, Aizen si era ritrovato a fronteggiare il leader dei Vizard Shinji Hirako, mentre, nel contempo, il Capitano Komamura e Hisagi avevano ingaggiato battaglia con il Capitano traditore della Nona Brigata Kaname Tosen. Questi aveva rivelato di possedere poteri enormi grazie all’Hollowficazione a cui lo aveva sottoposto Aizen, ben superiori anche a quelli del Capitano della Settima Brigata, ma alla fine era stato proprio Hisagi, suo ex-Luogotenente, ad infliggergli una ferita mortale cogliendolo di sorpresa mentre stava per uccidere il suo vecchio amico Komamura.
A quel punto tutto era sembrato accelerare all’improvviso.
Tosen, seppur ridotto in fin di vita da Hisagi, non morì a causa delle ferite, ma apparentemente per un effetto collaterale della sua Hollowficazione o per l’azione di un misterioso Kido. In entrambi i casi centrava Aizen, a giudicare dal suo sorrisetto soddisfatto, e questo fece infuriare ancor più Komamura che sembrava sul punto di scagliarsi contro l’ex-Capitano in preda ad una furia cieca. E fu allora che accadde.
Il cielo dietro Aizen si crepò come se fosse stato fatto di vetro e dallo squarcio che si creò ne uscì il Sostituto Shinigami Ichigo Kurosaki, in stato di Bankai e con la sua Zampakuto, Tensa Zangetsu, avvolta da una potentissima reiatsu nera dai contorni rossi. Senza la minima esitazione Ichigo menò un fendente mirando al collo del nemico e urlando: “Getsuga Tensho!”
Una spaventosa onda di energia oscura si abbatté su Aizen scatenando una violenta esplosione; in quel mentre, Ichigo rincarò la dose lanciando un secondo attacco identico nello stesso punto e le dimensioni e l’intensità dell’esplosione raddoppiarono costringendo gli Shinigami più vicini a coprirsi gli occhi.
Osservando la scena tra lo stupore generale, Kaisui non potè non domandarsi se l’attacco a sorpresa avesse funzionato. Aizen era davvero stato sconfitto?
La sua tenue speranza fu spazzata via quando una luce verde acqua si sprigionò in mezzo al polverone provocato dall’esplosione, spazzandolo via e rivelando un illeso Aizen che osservava il Sostituto Shinigami con uno sguardo tra il divertito e il deluso; dietro la sua nuca una piccola barriera rombica tremolava e brillava nell’aria.
< Una barriera protettiva? Quel bastardo.. malgrado la sua arroganza, è davvero prudente! Non pensavo che si fosse preparato anche difese del genere prima di combattere! > pensò Meryu stringendo i denti.
Dopo il fallimento dell’agguato Aizen provocò Ichigo ad attaccarlo con la sua Hollowficazione per dimostrargli la differenza di potere che c’era tra di loro e, seppur confuso, il Sostituto Shinigami non ci pensò due volte ad assecondarlo indossando la maschera Hollow e scagliando un nuovo Getsuga Tensho, di gran lunga più potente dei precedenti. Nemmeno questo attacco, tuttavia, causò danni ad Aizen, il quale evitava qualunque colpo di Ichigo con una facilità disarmante e nel contempo si spostava vicino a lui così velocemente che il ragazzo, come tutti gli altri presenti, non riusciva nemmeno a seguirlo.
Con il suo solito sorrisetto Aizen affermò che Ichigo non avrebbe mai potuto colpirlo perché non combatteva mosso dall’odio ma solo da un senso di responsabilità verso il suo mondo e la Soul Society; le sue motivazioni, quindi, erano deboli e per questo non era minimamente in grado di nuocergli.
Meryu e Kaisui contrassero gli occhi nell’ascoltare le parole di Aizen.
Come sempre quel maledetto era un asso con le parole, soprattutto se si trattava di usarle per provocare qualcuno. Anche se non si stava rivolgendo a loro, entrambi sentirono l’impellente desiderio di scagliarsi sul Capitano traditore e tagliargli la gola per zittirlo e non sentire mai più la sua voce, pensiero che probabilmente anche tutti gli altri Shinigami presenti stavano pensando. Tuttavia scagliarsi contro Aizen a testa bassa era senza dubbio il modo migliore per essere uccisi all’istante. I due digrignarono i denti tanto da farsi male soffocando con fatica quel desiderio e pregando che anche Ichigo non cascasse nella sua trappola.
Proprio quando sembrava che il Sostituto Shinigami stesse per attaccare ancora, però, una violenta fiammata arrestò la sua azione e avvolse Aizen come un serpente. “Non farti fregare, Ichigo-san! Provocare gli avversari è la sua specialità. Non devi dargli corda e attaccare senza riflettere o sarai bello che spacciato! Inoltre..”
Quella voce era fin troppo familiare per Kaisui e Meryu. Si voltarono sorpresi nella direzione da cui era provenuta e videro una figura che si avvicinava ad Aizen reggendo due spade infuocate. Non c’erano dubbi sulla sua identità.
“.. attaccare a testa bassa è la mia di specialità!”
Si avvicinò ancora al turbine di fiamme che venne spazzato via da un movimento della Zampakuto dell’ex-Capitano. Questi fissò il nuovo arrivato con un’espressione enigmatica, impossibile da decifrare. Quello rise amaramente.
“Che c’è, Aizen? Non sei contento di rivedermi? O non mi riconosci? No, sono sicuro che riconosci la faccia di chi è stato il tuo più grande ammiratore fino a poco tempo fa, vero? Si, esatto, sono proprio io! Sono Keishin!”
Nel vedere il suo amico sano e salvo e animato come sempre da un forte desiderio di combattere, Kaisui si sentì forse per la prima volta dall’inizio della battaglia veramente sollevata. “Ce ne hai messo di tempo per arrivare! Te la sei presa comoda, per caso?” disse sarcastica.
“Scusate, ma eliminare quel bastardo è stato più duro del previsto” rispose Keishin con un piccolo sorriso.
“Allora possiamo dire che la tua vendetta si è compiuta?” chiese Meryu, anche lui contento di rivedere l’amico.
La voce di Keishin divenne più seria mentre fissava il compagno. “Solo in parte. Meryu, chi ti ha fatto questo? È stato Aizen?”
“No. Il responsabile è già morto.”
“Capisco. Meglio così. Era un Espada?”
Meryu si limitò ad annuire.
“Allora adesso completerò la mia vendetta anche a nome tuo.”
Mentre si voltava di nuovo verso Aizen quest’ultimo domandò: “Con “quel bastardo” intendi forse Xedahs, Keishin-kun? L’hai eliminato?”
Il volto di Keishin si deformò in un ghigno sadico. “Si, è esatto. Ha pagato per le sue atrocità, così come ora pagherai anche tu!”
“Non accusarmi di colpe che non ho” replicò Aizen tranquillo. “Sappi che non ho mai ordinato a Xedahs di andare ad assassinare il Capitano-Comandante. È stata tutta una sua iniziativa per facilitare la nostra impresa. Malgrado gli indubbi vantaggi, non mi abbasserei mai a far uccidere i miei nemici in un modo così vile.”
Keishin rimase interdetto per un attimo, ma poi i suoi occhi divennero ancora più inferociti. “Ah, davvero? Credi di poter fare discorsi sull’onore quando ci hai tradito e pugnalato alle spalle? Hai abbandonato la tua Brigata e gli uomini che ti erano fedeli! Hai tentato di uccidere Momo-chan che ti amava più di chiunque altro! Hai sputato sui nostri sentimenti, sulla nostra fiducia senza battere ciglio! I tuoi Espada hanno ucciso Hiraku e fatto soffrire i miei compagni in modi indicibili! Perciò.. come OSI comportarti in modo tanto indifferente parlando addirittura di onore?! TU NON SAI NIENTE DELL’ONORE! SEI SOLO UN ALTRO DANNATO ASSASSINO!”
La sua reiatsu ebbe un picco incredibile e le fiamme sulle sue spade triplicarono istantaneamente la loro dimensione ed intensità.
Aizen sembrò divertito dalla sua ira. “A quanto vedo il tuo carattere non è cambiato di una virgola da quando ci siamo visti l’ultima volta. Ti infiammi sempre così facilmente, Keishin-kun. È questa la tua più grande debolezza, te l’ho già detto. Tuttavia.. devo ammettere che la tua reiatsu invece è cambiata non poco. Non ti avrei mai riconosciuto se non ti avessi visto di persona.”
“E non hai visto ancora niente” ribattè Keishin. “Sappi, però, che non ti piacerà.” Dopodichè si voltò verso Ichigo, il quale era stato nel frattempo raggiunto e circondato da quasi tutti gli Shinigami e i Vizard ancora in grado di combattere. “Per ora resta calmo e concentrato, Ichigo-san. Il tuo momento arriverà presto.”
“Non lasceremo che tu veda lo Shikai di Aizen!” disse Komamura.
“Combatteremo tutti quanti per proteggerti” aggiunse Hitsugaya.
“Combattete per proteggere me? Cosa dite? È una pazzia! Siete tutti malconci!” obiettò preoccupato il Sostituto Shinigami.
“Come < è una pazzia? >” replicò Hirako. “Farti combattere da solo è ancora più da pazzi. Se andassi da solo, non potremmo sfogare il nostro rancore personale. Sarebbe da presuntuosi. Questa è la nostra battaglia.”
A quelle parole Ichigo sembrò comprendere cosa intendevano e il suo sguardo si fece più risoluto.
I primi Capitani a scagliarsi all’attacco furono Hitsugaya e Kyoraku che tentarono di attaccare Aizen con un attacco frontale accompagnato da uno a sorpresa, entrambi tuttavia prontamente bloccati dall’avversario. In quel momento Komamura parlò ancora: “Ichigo Kurosaki. Keishin. Vi ringrazio. Prima.. se voi non aveste attaccato Aizen, mi sarei lanciato contro di lui in un attacco d’ira e probabilmente sarei morto. Grazie.”
“Komamura-san…” mormorò Ichigo sorpreso.
Keishin, invece, si limitò a fare un piccolo ghigno. “Sono ben altre le persone che devono attaccarlo in preda all’ira. Malgrado ciò che Aizen vi ha fatto, questo non è il vostro caso, Capitano. È molto meglio per tutti se restate lucido. Lasciate i colpi di testa a quelli meno razionali e saggi di voi, come… ME!”
E si scagliò anche lui all’attacco del Capitano traditore, seguito poco dopo da Komamura e dai Vizard. Gli ultimi a muoversi furono Kaisui, Meryu e Soifon. “Quanto resterai lì impalato?” fece brusca quest’ultima avvicinandosi a Ichigo. “Apriranno un varco per un istante. Se resti lì, perderai la tua occasione. E non pensare che ora moriremo in questa battaglia. Combattiamo per sopravvivere. Salvare il mondo è solo una scusa che suona molto bene. Combattiamo per la nostra e per la vostra sopravvivenza in modo da proteggere chiunque altro da Aizen. Non restare indietro, Ichigo Kurosaki.” Poi si voltò verso Meryu. “Tu resta qui, Kitayama. Nelle tue condizioni non puoi affrontare un avversario come Aizen. Rimani di supporto a Ichigo Kurosaki e, se pensi di poterci riuscire, aiutaci ad aprire quel varco quando si presenterà il momento giusto. Ma non fare niente se non è necessario o se pensi di non poter resistere. Saresti più un peso altrimenti.”
Malgrado la freddezza delle sue parole, Meryu percepì chiaramente una lieve preoccupazione dietro di esse. Soifon non voleva che si sacrificasse ulteriormente se non era necessario e, nello stato in cui era, non poteva effettivamente combinare molto senza essere ancora mutilato o addirittura ucciso. Il suo ragionamento era corretto. Come per Ichigo, anche per lui era il momento della pazienza e della fiducia verso i suoi compagni, non della battaglia.
“Si, Capitano” si limitò a rispondere.
Soifon scomparve con uno Shumpo, diretta verso lo scontro in corso.
Kaisui si strinse al fianco del fratello e del Sostituto Shinigami. < Devo aspettare anch’io per ora > pensò. < Alla sua prima distrazione, userò il Bankai per intrappolare Aizen nella mia dimensione dei miraggi e creerò così l’apertura per Ichigo-san e gli altri. Mi raccomando, Capitano Hitsugaya.. Keishin.. tutti quanti.. fate attenzione. >
In prima linea Keishin e Hitsugaya attaccavano ripetutamente Aizen, mentre Kyoraku tentava di sfruttare il fatto che l’attenzione di quest’ultimo fosse sui compagni per colpirlo con delle imboscate. Tuttavia, malgrado i loro sforzi congiunti, l’ex-Capitano riusciva a contrastare e respingere ogni attacco senza troppe difficoltà.
D’un tratto, dopo un ennesimo attacco a sorpresa fallito di Kyoraku, Hitsugaya disse: “Aizen, riguardo quello che hai detto prima a Ichigo Kurosaki... Sembra che tu non lo sappia, perciò te lo dirò io. Un Capitano sfodera la sua katana solo quando è suo preciso dovere farlo. Sfoderare una spada mossi dall’odio è solo sporca violenza. Quella non è una battaglia. Aizen, sei davvero indegno.. del titolo di Capitano.”
A quelle parole Keishin fece uno sbuffo, ma Hitsugaya lo ignorò.
Aizen invece sembrò divertito. “Interessante. Di tutti i Capitani del Gotei 13, tu sei quello che più mi odia e per questo non pensavo potessi dire una cosa del genere. Quindi la tua spada non è mossa dall’odio verso di me? O forse.. quando Hinamori-kun si è ripresa ed è venuta sulla Terra, tutto il tuo odio è scomparso?”
Il volto di Hitsugaya si contrasse in una smorfia di rabbia e digrignò i denti, apparentemente incapace di replicare. Prima, però, che potesse fare qualsiasi cosa, una lama infuocata calò sulla testa di Aizen, che evitò il colpo con uno Shumpo.
“Interrompermi nel bel mezzo di una discussione in questo modo” mormorò imperturbato l’ex-Capitano. “Molto maleducato da parte tua, Keishin-kun.”
“Chiudi quella fogna” fu la secca risposta dello Shinigami, l’occhio del quale emetteva una spettrale luce rossa. “Hai parlato già anche troppo. Per te continuare.. significherebbe solo gettare altra benzina sul fuoco!”
“Keishin, stai indietro” disse Hitsugaya a voce bassa per poi urlare: “Bankai! Daiguren Hyorinmaru!”
Uno spesso strato di ghiaccio avvolse il suo corpo modellandosi in una forma simile ad un drago, mentre dietro di lui comparivano tre fiori di ghiaccio blu e la guardia della sua Zampakuto diveniva da quattro a otto punte.
“È esattamente come hai detto tu, Aizen. La mia katana è piena di odio. Io non sono venuto qui per combattere con te! Io sono venuto per ucciderti brutalmente!”
Con quelle parole il giovane Capitano iniziò ad espandere a dismisura la sua reiatsu, creando un vento gelido che abbassò istantaneamente la temperatura dell’intera città.
Tutti gli Shinigami si ritrassero visibilmente per l’intensità di quell’aura e qualcuno iniziò persino a tremare dal freddo. Tutti tranne i Capitani e lo Shinigami dalle spade di fuoco, rimasto sordo all’avvertimento di Hitsugaya, che iniziarono a loro volta ad espandere le proprie reiatsu.
Hitsugaya fissò dritto negli occhi Aizen, il quale non sembrava minimamente preoccupato da tutto quel potere. “Se la mia katana è colma d’odio, allora neanch’io sono degno del titolo di Capitano. Ho indovinato?”
L’altro non rispose, ma il suo sorrisetto era più che eloquente.
“Esatto” continuò Hitsugaya. “Se ti ucciderò in questa battaglia, non m’importa di perdere la mia posizione di Capitano. Farò qualsiasi cosa per eliminarti per sempre!”
“Bel discorso.”
Hitsugaya si voltò sorpreso: a parlare con un tono divertito stavolta era stato Keishin. “Sapete, per la prima volta sono assolutamente d’accordo con voi. Condivido questa linea di pensiero. Però.. su una cosa vi sbagliate, anzi, ti sbagli, Aizen. C’è qualcuno nel Gotei 13 che ti odia più di lui.”
“Ma questo lo sapevo” replicò Aizen. “Io ho detto “di tutti i Capitani del Gotei 13”. Non mi risulta che tu lo sia, Keishin-kun.”
“Mi stai sfottendo?”
“Affatto. Sto solo dicendo la verità. Mi sbaglio, forse?”
“No. Non sbagli. In effetti io non sono un Capitano..” Strinse le spade con ancor più forza e le sollevò ai lati. “.. ma posso garantirti che in confronto alla mia ira e al mio odio verso di te, quelli che il Capitano Hitsugaya o chiunque altro nel Gotei 13 provano.. non sono.. niente!” Incrociò le braccia davanti al petto. “BAN..KAI!”
Un violento turbine di fiamme avvolse completamente il corpo dello Shinigami per poi scoppiare qualche secondo dopo, rivelando un paio di ali infuocate, piume e artigli da uccello e una spada dalla doppia lama solcata da venature di fuoco. “Suzaku Hikami!”
Tutti i presenti rimasero sorpresi da quella vista e perfino il sorrisetto di Aizen sembrò incrinarsi. “Keishin.. tu hai il Bankai?!” mormorò Hitsugaya incredulo.
“Sono uno Shinigami anch’io, no? È così strano che ce l’abbia?” ribattè Keishin. Poi si rivolse ad Aizen: “Guarda: questo è il potere che ho ottenuto dalla mia ira. Quando eri il mio Capitano, la cosa che più desideravo era raggiungere il Bankai per renderti orgoglioso, te lo ricordi? Volevo che tu fossi la prima persona a vederlo e mi dessi un buffetto sulla testa dicendo con un sorriso: “Ben fatto, Keishin-kun. Sono fiero di te”.” La sua espressione divenne malinconica. “Per me, eri più di un superiore o un maestro. Ti sentivo quasi come un padre. Quanto sono stato stupido! Mi sono fatto fregare da un’illusione, una mera chimera! Tu hai distrutto il mio spirito, quello di Momo-chan, della Quinta Brigata e di tutta la Soul Society! Per questo..” il suo sguardo tornò più furioso che mai “..la mia anima ora grida vendetta con tutta se stessa! Per questo.. io.. io.. TE LA FARÒ PAGARE CARA!” E aumentò drasticamente la sua reiatsu sprigionando una fortissima luce cremisi che sembrò far diventare l’aria stavolta rovente.
Hitsugaya gli si affiancò. “Stavolta sono io ad essere pienamente d’accordo con te. Per questo ti dico che, anche se non siamo mai andati molto d’accordo, ora dovremo collaborare. Dobbiamo attaccarlo insieme e sconfiggerlo senza dargli la possibilità di usare Kyoka Suigetsu!”
L’occhio sinistro di Keishin, quello ancora bruno, si girò verso il giovane Capitano. “Anche se avrei voluto eliminarlo personalmente, so bene anch’io che non è saggio affrontarlo da solo. Mi sta bene collaborare, Capitano, ma cercate di non ostacolare le mie fiamme col vostro ghiaccio!”
“Sai, stavo per dirti la stessa cosa!”
Detto questo i due partirono all’attacco. La loro carica fu osservata con occhi sorpresi da tutti gli Shinigami, soprattutto Meryu e Kaisui.
Chi se lo aspettava che quei due, così diversi tra loro e mai andati d’accordo proprio per essere l’uno l’esatto opposto dell’altro, avrebbero combattuto fianco a fianco? Inoltre, era uno spettacolo inusuale perché entrambi i Bankai resemblavano due animali leggendari anch’essi rivali, il drago e la fenice, ed erano costituiti l’uno dal ghiaccio e l’altro dal fuoco. Perciò sembrava quasi che tutti gli opposti si fossero concentrati in quei due individui che ora combattevano insieme.
< Drago e fenice. Ghiaccio e fuoco. Uniti per un obiettivo comune > pensò Meryu. < Di certo non è una cosa che si vede tutti i giorni. >
Kaisui, dal canto suo, era raggiante: anche se fosse stato solo per quella battaglia, vedere il suo migliore amico e il Capitano che adorava combattere insieme come compagni la riempiva di gioia e, al tempo stesso, si sentì ancora più determinata a vincere. < Forza, ragazzi! So che potete farcela, no.. che possiamo farcela! Siamo tutti con voi! >
Il primo ad attaccare fu Hitsugaya: sferrando un fendente e urlando: “Hyoryu Senbi!” lanciò una grande onda di ghiaccio contro Aizen.
L’ex-Capitano schivò agilmente il colpo, ma Hitsugaya agitò ancora la spada verso di lui: “Hyoryu Senbi.. Zekku!”
L’onda si mosse come viva e puntò di nuovo verso l’avversario.
Aizen si mise in posizione per contrastare il colpo, ma in quel momento Keishin apparve dietro di lui e tentò di colpirlo con un fendente che venne però bloccato dal nemico all’ultimo istante; i due ingaggiarono poi un breve ma furioso scambio di colpi, separandosi nel momento in cui lo Hyoryu Senbi di Hitsugaya stava per investirli. L’onda di ghiaccio inseguì ancora Aizen, il quale fu fermato questa volta da Komamura e dal Vizard Love Aikawa che tentarono di colpirlo simultaneamente coi loro Shikai; allo stesso tempo Keishin si portò alle sue spalle con uno Shumpo e roteò la spada scagliando un’immensa spirale di fuoco: “Taifu Jigoku!”
I quattro attacchi colpirono simultaneamente Aizen da quattro diverse direzioni, senza lasciargli apparentemente scampo. Tuttavia, prima ancora che il fumo causato dai colpi si diradasse, videro l’ex-Capitano apparire illeso a una certa distanza da loro. Aveva schivato i colpi ad una tale velocità che nessuno era riuscito a seguirlo.
“Questo è un buon atteggiamento” disse Aizen col suo solito aplomb. “Attacchi di gruppo, imboscate, distrazioni, esche. A meno che non combiniate tutti gli stili di combattimento che conoscete, non mi prenderete mai.”
Keishin digrignò i denti. < Non ne posso più della sua arroganza! >
E si scagliò all’attacco con un poderoso battito d’ali, ingaggiando di nuovo un violento scambio di colpi con il suo ex-Capitano. Malgrado il suo originale stile di Zanjutsu, tuttavia, non riuscì in alcun modo a superare la difesa dell’avversario, il quale bloccava e rispondeva ad ogni colpo con una rapidità e un’abilità invidiabili, apparentemente incurante persino delle fiamme che avvolgevano le lame e diventavano sempre più incandescenti ad ogni contrasto. Con un ringhio di esasperazione, Keishin menò un fendente discendente che Aizen parò senza difficoltà e rimasero serrati coi volti a pochi centimetri di distanza e le spade incrociate in mezzo a loro, spingendo nel tentativo di spostare l’arma avversaria.
“Oh, ma guarda. Sei davvero migliorato, Keishin-kun. Hai persino inventato un nuovo stile di combattimento dopo aver acquisito il Bankai e tutto in poco tempo. Sono sorpreso” commentò tranquillo Aizen.
Sembrava un maestro che si congratulava col suo allievo dopo che questi aveva compiuto un esercizio particolarmente difficile.
“Ancora con quel tuo atteggiamento da superiore.. come se io fossi ancora un tuo subordinato.. falla finita! Mi fai solo infuriare di più!”
Le ali sulla schiena di Keishin estesero ulteriormente la loro apertura e iniziarono ad emettere uno strano scintillio. Il sorrisetto di Aizen s’incrinò nel percepire l’incredibile reiatsu che emanavano.
“Taiyo Furea!”
Aizen fece in tempo a dileguarsi con uno Shumpo che due enormi fasci di fuoco fuoriuscirono dalle ali e si abbatterono nel punto in cui fino a un istante prima c’era lui, riducendo invece in cenere un paio di edifici sottostanti.
L’ex-Capitano ricomparve diversi metri più in là, ma fu subito aggredito da Komamura e Aikawa che cercarono di colpirlo più volte coi loro Shikai. Aizen parò o schivò ogni attacco per poi scomparire di nuovo con uno Shumpo quando Keishin lo attaccò di nuovo, stavolta con una raffica di lame di fuoco. Quando ricomparve ad una certa distanza, però, Hitsugaya era già lì, pronto a colpirlo con un fendente diretto al volto. Ancora una volta Aizen dimostrò la sua incredibile velocità riuscendo, malgrado la sorpresa, a contrastare quel colpo con la propria Zampakuto.
Il giovane Capitano non si arrese e incalzò con una serie di tecniche di spada che l’avversario bloccò senza apparente difficoltà. Fu allora che Keishin lo assalì di nuovo alle spalle tentando di colpirlo con un fendente, ma Aizen si spostò di lato quel tanto che gli bastava per intercettare con la sua spada sia la lama di Keishin che quella di Hitsugaya fermandole in contemporanea. I due Shinigami si scambiarono per un istante uno sguardo d’intesa, poi, liberate con un rapido movimento le loro spade da quella del nemico, lo attaccarono insieme. Aizen bloccò per la seconda volta il loro colpo combinato.
Allora Keishin afferrò l’impugnatura della sua Zampakuto con entrambe le mani e.. la divise in due. Ora aveva di nuovo due spade.
Quella mossa inaspettata sorprese anche Aizen, il quale, infatti, non riuscì a contrastare efficacemente la rapidissima stoccata che Keishin vibrò con la sua seconda spada e venne così spinto indietro di diversi metri. Hitsugaya, seppur anch’egli sorpreso, non si scompose e cercò di approfittare della piccolissima apertura creatasi nella guardia di Aizen per colpirlo. Il Capitano traditore, però, si riprese all’istante da quel breve smarrimento e parò il suo attacco senza problemi.
Con un urlo Hitsugaya incalzò l’avversario seguito a ruota da Keishin e, insieme, i due impegnarono Aizen in un serratissimo scambio di colpi in cui ciascun combattente diede prova di un incredibile abilità. Keishin, pur essendo ritornato al suo stile a due spade, era più veloce e aggressivo che mai e con Hitsugaya, che non si risparmiava a sua volta, valevano come tre Shinigami; dal canto suo Aizen, anche se apparentemente costretto sulla difensiva, dava ancora una volta prova delle sue scioccanti capacità tenendo testa ad entrambi, senza farsi toccare o sfiorare dalle loro lame nemmeno una volta. Seppur tremendamente intenso, lo scontro fu talmente rapido da durare solo dieci secondi, dopodiché Keishin e Hitsugaya si tirarono leggermente indietro e menarono in contemporanea due fendenti, l’uno avvolto nel fuoco, l’altro nel ghiaccio.
“Kasai no Kizuato!”
“Hyoryu Senbi!”   
Una mezzaluna di fuoco e un’onda di ghiaccio furono scagliate contro Aizen che le evitò per un soffio con uno Shumpo. Quando impattarono tra loro, tuttavia, l’esplosione diffuse una forte nube di vapore nell’intera atmosfera  e questo ridusse la visibilità dell’ex-Capitano spostatosi poco lontano, anche se solo per qualche istante. Qualche istante però sufficiente perché il Vizard Rojuro Otoribashi usasse il suo Shikai per intrappolare la Zampakuto di Aizen limitando i suoi movimenti. A quel punto furono i Vizard Lisa Yadomaru e Aikawa ad attaccare l’uno dopo l’altra l’avversario tentando di superare la sua guardia. Aizen riuscì a parare anche i loro attacchi, ma sembrò finalmente venire colto di sorpresa da Komamura quando lo Shikai della Zampakuto di quest’ultimo, Tenken, si schiantò su di lui con una forza incredibile.
Tutti trattennero il fiato, speranzosi che quel colpo l’avesse, se non ucciso, almeno ferito, ma fu invece la lama di Tenken a venire tagliata in due dal contrasto con la Kyoka Suigetsu del Capitano traditore, rimasto di nuovo completamente illeso.
“Credevate davvero di potermi annientare semplicemente con numeri e forza?” chiese Aizen imperturbato. “Che ingenui. No.. probabilmente è la mia comprensione della parola “potere” ad essere diversa dalla vostra. Lasciate che vi mostri. Quando parlo di potere..” con uno Shumpo fulmineo si portò davanti a Komamura “è di questo che parlo.”
E, con un solo fendente, tagliò via il braccio sinistro del Bankai del Capitano dalla testa canina, invocato all’ultimo istante da quest’ultimo in un disperato tentativo di difesa, e ne squarciò profondamente il torso causando le stesse ferite a Komamura, il quale era l’unico Capitano ad essere collegato al suo Bankai ad un livello così profondo da condividere non solo la sua forza e i suoi movimenti ma purtroppo anche le sue stesse ferite. Sanguinante e guidato ormai solo dalla disperazione, Komamura tentò ancora di colpire Aizen con ciò che restava della sua spada, ma l’altro bloccò senza difficoltà il suo braccio con la mano libera e lo colpì all’addome con Kyoka Suigetsu. Un nuovo enorme squarcio attraversò la pancia del Capitano della Settima Brigata e, mentre il sangue sgorgava copioso, questi precipitò al suolo in fin di vita.
Davanti a quel terribile spettacolo i Capitani e i Vizard sentirono montare dentro di loro una rabbia sempre più forte e attaccarono ancora, ma fu inutile. Aizen evitò o schivò ogni attacco e, nel contempo, sconfisse e mise fuori combattimento anche i Vizard Rojuro, Aikawa e Lisa con pochi colpi della sua Zampakuto. Tutti e tre crollarono a terra con orrendi squarci sanguinanti che attraversavano i loro corpi.
L’incredibile dimostrazione di forza dell’ex-Capitano della Quinta Brigata sconvolse ognuno dei presenti, ad eccezione di Gin Ichimaru, l’ex-Capitano della Terza Brigata, che osservava la scena col suo solito ghigno inquietante, godendosi apparentemente la disfatta dei suoi nemici.
Keishin, dal canto suo, era livido. < Dannazione! Come è possibile che sia così forte? Ha sconfitto quattro Shinigami di classe Capitano o simile in pochi secondi e per giunta senza nemmeno utilizzare il suo Shikai! >
Era partito spavaldo e sicuro di sé all’inizio della battaglia, ma adesso cominciava a chiedersi se avessero davvero qualche possibilità di sconfiggerlo. La forza che stava dimostrando non era niente di paragonabile a quella di quando si allenavano insieme, quando lui era ancora il suo Capitano... Era senza dubbio forte anche allora, ma adesso.. era un’altra persona.
< Certo che è un’altra persona, stupido > si disse.
Quel Capitano Aizen con cui lui si allenava era solo un’illusione. Questo era il vero Aizen.
Proprio in quel momento gli occhi del suo ex-Capitano incrociarono i suoi. “Sei sorpreso, vero, Keishin-kun? Lo vedo dal tuo sguardo” disse placido. Niente in lui, a parte la katana che stringeva in mano e aveva appena pulito dal sangue con un movimento fluido del braccio, tradiva la sua pericolosità e la sua potenza. Sembrava un individuo totalmente estraneo alla violenza, impensabile come manipolatore e assassino, e questo non faceva che renderlo ancor più spaventoso. Era come guardare un ragno sulla ragnatela: immobile e innocuo a prima vista, ma spietato e letale non appena un insetto cadeva nella sua trappola. “Comprensibile. È la prima volta che vedi la mia reale potenza. Ti spaventa? Non sei più intenzionato a combattermi? Hai forse perso la tua volontà indomita?”
Quelle poche parole provocatorie riscossero all’istante lo Shinigami dal suo stordimento. Scuotendo la testa Keishin guardò i corpi martoriati dei suoi compagni sconfitti e una nuova, tremenda rabbia attraversò il suo corpo.
Lui che tremava davanti al responsabile di tutto il dolore suo e delle persone che amava soltanto per un’inaspettata dimostrazione di forza? Ridicolo!
“Non ho perso un bel niente!” ringhiò. “La mia volontà non potrebbe essere più risoluta e il mio desiderio di vendetta non potrebbe essere più grande! Aizen, te lo giuro: io ti ucciderò!” Le fiamme sul suo corpo iniziarono a bruciare ancora più ardenti mentre espandeva furiosamente la sua reiatsu.
Il dolore lo colse così all’improvviso che quasi non se ne accorse. Sentì la carne del suo torso venire improvvisamente attraversata da qualcosa di appuntito e rapido che lo passò da parte a parte mozzandogli il fiato; in un movimento quasi meccanico guardò in basso e vide con orrore due tentacoli neri agitarsi da due buchi scavati nel suo torso e nel suo addome. Il sangue iniziò a sgorgare copioso e un grosso fiotto gli risalì prepotentemente per la gola fuoriuscendogli dalla bocca.
“No. Sarai tu a morire.”
< Non può essere > pensò Keishin.
Conosceva quella voce ma non poteva crederci. Non voleva crederci.
Lui era morto. Morto!
Dev’essere qualcun altro, continuò a ripetersi mentre si voltava faticosamente per vedere il suo aguzzino.
Purtroppo i due occhi vermigli che incrociò non lasciarono più spazio al dubbio.
Era lui.. Era vivo.. Allora.. questo significava che.. aveva fallito.. fallito…
Sentì le forze abbandonarlo, la vista gli si annebbiò e la presa sulla spada venne meno. I tentacoli si rimossero con violenza, ma lui non sentì nemmeno il dolore. La sua mente ormai era vuota per lo sgomento e la delusione.
Mentre precipitava al suolo, la sola cosa che riuscì a sentire fu il commento beffardo di Xedahs: “Ci sei andato vicino, Shinigami. Ma non abbastanza. Alla fine, morirai proprio come quell’incapace del tuo amico. Ucciso senza essere stato in grado di fare nulla per aiutare i tuoi compagni.. per la seconda volta...”
Aveva ragione. Quella volta non aveva potuto salvare Hiraku, e neanche questa volta aveva potuto fare niente per i suoi amici. Per Kaisui, Meryu, Momo-chan, tutti…
Non aveva fatto nulla per loro.
L’oscurità lo avvolse nel suo abbraccio, isolandolo completamente dal mondo esterno, facendolo galleggiare in uno spazio vuoto, buio, silenzioso, privo di sensazioni e pensieri. Così piacevole e accogliente.. da volerci restare per sempre…
E dall’oscurità qualcosa emerse.



Note:
Kyoka Suigetsu = fiore allo specchio, luna riflessa nell'acqua
Tensa Zangetsu = luna tagliente della catena divina
Getsuga Tensho = zanna di luna che perfora i cieli
Hyoryu Senbi = coda rotante del drago di ghiaccio
Zekku = interruzione d'aria
Taiyo Furea = eruzione solare
Tenken = punizione divina
   
 
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