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Autore: Classicboy    18/04/2015    3 recensioni
AU! Modern, AU! Mistery, AU! Fantasy
Nel villaggio tra le montagne di Cover Village tutto sembra scorrere nella più assoluta tranquillità.
Ma allora perché Hazel ha la sensazione che ci sia qualcosa che non va? Perché suo fratello si comporta in maniera così paranoica? Perché lui ed il padre non le hanno mai parlato del fatto che, prima di farla vivere con loro, vivevano lì? E soprattutto chi è la misteriosa figura di cui tutti parlano ma di cui nessuno fa cenno quando lei è presente?
Verità e fantasia a volte si confondono, rischiando di diventare un incubo senza vie d'uscita.
C'è un motivo se un tempo le persone avevano paura del buio...
ATTENZIONE: STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA, CI SCUSIAMO PROFONDAMENTE PER IL DISAGIO!
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hazel Levesque, Quasi tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAP.2: INCONTRI

 

 

Il giorno seguente Hazel si preparò di tutto punto per il suo primo giorno di scuola al liceo di Cover Village. Voleva essere al meglio.

Si guardò ancora una volta nello specchio ammirando il risultato. Per essere carina, era carina: i capelli erano tenuti sciolti, indossava una camicetta verde chiaro sopra una giacca di jeans e dei pantaloni neri.

“Sembra quasi che tu voglia vincere il primo premio ad un concorso di bellezza” la prese in giro il fratellastro dalla soglia.

Lui aveva optato per il suo solito look: jeans scuri, maglietta nera e giubbotto da aviatore.

“Su, avanti andiamo, che rischiamo di fare tardi il primo giorno di scuola” e scese le scale con lo zaino (ovviamente nero) sulle spalle.

Lei guardò ancora un attimo l'immagine riflessa. Fece un respiro profondo: “Oggi andrà bene” dopodiché afferrò anche lei lo zaino e si affrettò ad uscire di casa.

 

Arrivarono di fronte alla scuola in largo anticipo rispetto all'inizio delle lezioni. L'edificio era grande e sembrava dividersi in parecchie ali. Vari ragazzi stavano bighellonando di fronte all'entrata per respirare un'ultima boccata d'aria prima di sei ore di inferno.

Nessuno sembrava fare caso a loro due, piccoli com'erano, ma Hazel aveva comunque l'inquietante sensazione di essere continuamente osservata. Impaurita prese la mano del fratellastro e subito si calmò.

Lui la guardò: “Sorellina, rilassati. È soltanto una scuola, e non è certo la prima volta che siamo i nuovi arrivati”

“Lo so, è solo che...” sospirò “È solo che sono agitata. Forse sarei dovuta rimanere a casa oggi”

“Ma no, vedrai che...”

“Che mi venga un colpo e gli dei mi fulminino seduta stante! Nico di Angelo?!” li interruppe una voce.

L'attimo dopo il fratello si ritrovò stretto in un abbraccio e sollevato di qualche centimetro da terra.

La ragazza osservò stupita il giovane che stava trattando il moro con tanta familiarità: doveva avere all'incirca tre anni più di lei, indossava dei semplici jeans scuri con diversi strappi causati da cadute di vario genere, una maglietta arancione si intravvedeva sotto ad una felpa con la zip blu chiara, i capelli erano neri e leggermente spettinati e gli conferivano un'aria da ribelle, gli occhi erano verdi come il mare e l'espressione era quella di una persona che amava sorridere.

Il ragazzo poggiò giù la sua “preda” e parlò: “Sono passati anni. Ti ricordi di me?” chiese con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

Tossicchiò leggermente: “Come potrei dimenticare i tuoi abbracci stritola ossa? Come stai Percy?”

Il sorriso, se possibile, si allargò ancora di più: “Alla grande! Certo che è da tempo che non ti vedevo. Quanti anni sono passati? Sei? Sette?”

“Cinque” replicò pacato Nico, dimostrando una reazione molto più fredda dell'altro agli occhi di chi non lo conosceva. Ma la sorellastra notò che gli angoli della bocca si erano incurvati leggermente in quello che per lui era un sorriso, ed anche i suoi occhi brillavano di felicità.

L'altro annuì e continuò imperterrito: “Cinque anni. E sei cambiato davvero tanto. Una volta eri un piccoletto petulante con l'ossessione per Mitomagia, ora invece... Che ti è successo? Un capovolgimento di personalità? Se ti potesse vedere...” il sorriso gli si pietrificò sul volto, mentre l'espressione di Nico perdeva ogni traccia di allegria.

“Già, sono cambiato” replicò gelido l'italiano “Ad ogni modo, lei è la mia sorellastra, Hazel” e la indicò.

Il ragazzo focalizzò la sua attenzione su di lei. Per un'attimo, quando aveva pronunciato la parola “sorellastra” le era sembrato di scorgere un'espressione stupita, ma ora era tornato a sorridere: “È un piacere. Scusami se non mi sono ancora presentato: sono Percy Jackson, un vecchio amico di Nico”

Lei dovette trattenersi dal non sbavare: caspita se non era bello con quell'aria da ribelle e gli occhi verdi simili a quelli di un cucciolo di foca.

“Percy?! Allora vieni, si o no?!”

Il ragazzo alzò la testa in direzione della voce, proveniente da una ragazza coi capelli biondi ed un laptop in mano.

“Eccomi!” le urlò il ragazzo, prima di tornare a rivolgersi a loro “Adesso devo proprio andare, ma dopo mi piacerebbe molto pranzare in mensa con voi, vi va? Così magari vi presento qualcuno”

Hazel si affrettò a parlare prima del fratellastro, il quale probabilmente avrebbe condito la risposta con varie parolacce ed insulti di ogni sorta, prima di rifiutare sgarbatamente l'invito: “Ne saremmo lieti”

Il ragazzo le sorrise e si diresse verso l'ingresso.

Quando fu scomparso dalla sua visuale, Nico si rivolse a lei: “Perché gli hai detto di si? A me non va di pranzare con lui”

Lei sospirò esasperata: “Andiamo fratellone, sai che dobbiamo provare a stringere amicizia con qualcuno, e questa e la volta buona che non ci impieghiamo due settimane” guardò l'orologio al polso “Adesso ci conviene sbrigarci ad entrare e ad andare a confermare la nostra iscrizione. A proposito, non sapevo che giocassi a Mitomagia”

 

“Ecco, questa dovrebbe essere la nostra classe” disse Nico di fronte ad una porta chiusa dalla quale usciva il rumore attutito di una voce femminile.

Dopo essere andati a confermare l'iscrizione i due si erano fatti spiegare dove fosse la loro aula e si erano diretti pronti a fare lezione.

“Pensi che ci dirà qualcosa per il fatto che siamo in ritardo?” chiese preoccupata Hazel.

“Ma no, vedrai che non ci dirà nulla” le rispose il fratello prima di bussare.

La voce disse “avanti”, e i due, dopo un'occhiata di incoraggiamento, entrarono.

“Buongiorno” incominciò Nico “Siamo i due studenti nuovi e...” emise un verso strozzato di sorpresa.

La sorella guardò che cosa aveva causato una reazione del genere, e vide che l'insegnante era una ragazza che poteva avere tra i venticinque ed i trent'anni, indossava una felpa sportiva sopra una magli bianca e dei pantaloni dello stesso colore, il volto era giovane e pallido, i capelli ramati erano raccolti in una treccia. Portava due orecchini d'argento, uno a forma di arco, l'altro di freccia.

Quando Nico era entrato sul suo volto si era formata un'espressione leggermente stupita: “Signor di Angelo, ne è passato di tempo”

“Tu, tu...” balbettò Nico terrorizzato.

“Gradirei che mi dessi del lei, visto che da oggi sarò la vostra insegnante di scienze” si rivolse ad Hazel. I suoi occhi erano gelidi e stupendi come la luna in una sera d'inverno: “Io sono la professoressa Diana Artemis, tu invece sei?”

“Hazel Lavesque” disse la ragazza con un groppo alla gola. Era chiaro che non era il caso di avere quella giovane donna come nemico.

Lei annuì: “Bene, adesso, se volete andare a sedervi lì ci sono due banchi vuoti. Nel caso in cui non riusciate a capire qualcosa della mia lezione, basta che chiediate e cercherò di essere il più chiara possibile”

I due si affrettarono ad andare a sedersi. Quando Hazel guardò in direzione del fratellastro notò che aveva un'aria mesta, arrabbiata, anzi di più. Varie volte, per prenderlo in giro, gli diceva che si portava appresso una nebbia di morte e di gelo, però in quel caso le era quasi sembrato che il fratello fosse davvero circondato da una lieve foschia nera. Adesso però era tutto passato. Che cosa stava succedendo?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:

Yes, I'm back! Che ve ne pare?

Incominciano in questo capitolo gli incontri di Hazel nella nuova scuola, e già qualcosa si sta delineando e nuovi misteri si intrecciano.

Come vi sembra Artemide nelle vesti di insegnante di scienze? A me pareva adatta.

Ed ora: cos'era la strana aura che avvolgeva Nico? Che cosa voleva dire Percy prima di interrompersi? Come si sono conosciuti la professoressa e Nico e perché lui sembra odiarla tanto?

Lo saprete presto, inoltre nel prossimo capitolo incominceranno le amicizie di Hazel, non perdetelo.

Bye!!!!!!!!

   
 
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