Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: SellyLuna    18/04/2015    2 recensioni
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Evasione d’amore
Autore: SellyLuna
Fandom: I Dalton
Personaggi: Averell, signorina Betty
Paring: Averell/Betty
Genere: generale, fluff, romantico
Rating: verde
Tabella: rossa
Prompt: pomodoro (scelta libera)
Note: Ecco qui il quinto capitolo della raccolta, ovvero il penultimo. Questa volta il prompt è a scelta libera e io ho deciso di utilizzare la parola pomodoro. Sì, probabilmente non è corretto, perché all’epoca se c’erano i pomodori non erano rossi bensì gialli, diversamente da come li immaginiamo noi normalmente. Ma dai, possiamo chiudere un occhio su questo piccolo anacronismo. XD Va beh che nei Dalton ce ne sono parecchi…  
Beh a parte questa piccola premessa, spero che questo capitolo vi piaccia! C:
Buona lettura a tutti! ♥

 


Evasione d’amore
 
 



Prompt 6 : Pomodoro (scelta libera)
 

Un fischiettare allegro riempì l’aria.
Averell adorava prendersi cura del piccolo orticello che gli era stato concesso dal direttore; immaginò che l’uomo era stato persuaso dalla signorina Betty. Lei aveva un non so che che riusciva sempre a convincere il direttore e dava la sua parola che nulla sarebbe andato storto, perché Melvin Peabody non si fidava dei suoi «ospiti» e soprattutto non vedeva nulla di buon occhio se comportava l’uscita di ingenti somme dalle casse del penitenziario.
Nonostante i risvolti – perché spesso e volentieri succedeva qualcosa di negativo – la signorina Betty riusciva a indurre il direttore a credere – o almeno era quello che tentava! - che la novità del giorno era salutare per i detenuti, avrebbe giovato per il loro stato d’animo.
Innaffiò con cura le piantine di insalata.
Non si era domandato come avesse potuto far germogliare tutte quelle varietà di piante orticole, visto che non si trovavano esattamente in un luogo favorevole per far crescere nulla di diverso da un cactus, ma aveva semplicemente seguito i consigli di Vero Falco, utilizzando un concime speciale.
E grazie a questo, anche loro possedevano un bell’orto invidiabile. Ed era utile perché forniva da mangiare biologico e naturale per la felicità di Peabody, che non doveva più spendere somme esorbitanti per fare la spesa, nonostante fosse risaputo che anche prima tendeva al risparmio.
Ma Averell era stato sempre un buongustaio, amava la cucina della prigione. Certo adorava di più i piatti prelibati della madre, ma sapeva accontentarsi.
Passò alla cura delle piante di pomodori; cercò quelli maturi.
«Allora Averell, come va con l’orto?» si sentì domandare da una voce femminile.
Girò la testa in direzione dell’interlocutrice, trovandosi una signorina Betty tutta sorridente.
«Oh bene, la ringrazio! Stavo giusto controllando i pomodori!» le fece sapere allora, rituffandosi fra il verde fogliame.
Rovistò fra tutte quelle foglie e finalmente afferrò un pomodoro. Lo staccò dalla pianta e se lo portò davanti al viso. Lo esaminò con occhio clinico: quel pomodoro era maturo al punto giusto, sfoggiava un bel rosso cangiante.
Averell non vedeva l’ora di poterlo gustare; sapeva che quell’ortaggio racchiudeva in sé molte vitamine.
Lo osservò meglio, sopracciglia corrugate. 
«Lo sa?» riprese «Lei è come un pomodoro» se ne uscì poi.
Betty rimase sbigottita da un’affermazione del genere. Era la prima volta che qualcuno la paragonava a quel frutto rotondo e non seppe dire se la cosa la lusingava o la infastidiva.
Non riusciva a trovare il nesso della sua presunta somiglianza con l’ortaggio e era curiosa di scoprire le conclusioni del giovane Dalton.
Vuole dire che sono grassa? No, questo non l’accetto proprio!
Infatti nessuno osava contraddirla riguardo al suo aspetto fisico, altrimenti se la sarebbe vista brutta, perché la ragazza era tanto giovane e carina, quanto terribile e letale se arrabbiata.
Oppure ha associato il colore dei mie capelli con quello del pomodoro? 
Non seppe darsi altre spiegazioni. Era sincera, non avrebbe mai immaginato di compararsi con l’ortaggio in questione.
«Ah sì. E come mai?» gli domandò con un certo timore di conoscere la risposta, nonostante fosse sulle spine per sapere la verità.
«Beh i pomodori fanno bene» spiegò Averell con ovvietà.
Le fu subito chiaro il nesso logico della considerazione di Averell.
Anche lei faceva bene.
A qualcuno non dava fastidio la sua compagnia, anzi la trovava addirittura piacevole. La sua sola presenza riusciva a far stare bene.
Ora sì che poteva sentirsi lusingata da un tale commento così singolare, che nascondeva tanta dolcezza.
Sentì le proprie guance andare a fuoco e sperò che nessuno si accorgesse di tutto quel calore che si era accumulato sul suo bel viso.
Fortunatamente il giovane criminale non lo notò e la ragazza si allontanò con una risatina nervosa.
Non era pronta ad un’evenienza simile. 
[622 parole]



 
   
 
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