14 Aprile, casa Ishihara-Nakao, ore 5:30 P.M.
-Nakao...--Chiamarmi Kaito è tanto difficile, per te?-
Nami sbuffò, e affondò il viso nella camicia di lui.
Avevano appuntamento a casa di lui ma, appena arrivati, i due si erano inspiegabilmente ritrovati sdraiati sul letto, l'una tra le braccia dell'altro.
-Ok, Kaito.- Si corresse allora lei, mettendosi a sedere. -Io dovrei dirti una cosa...-
-Tu sì che sai mettere l'ansia addosso alle persone. Avanti, dì quello che devi dire...- Nakao si puntellò sui gomiti. -Prometto che sarò forte.-
Nakao si sedette anche lui, ed incrociò le gambe; Nami sospirò profondamente, e raddrizzò la schiena.
-Kaito...- Borbottò lei, guardandolo seccata.
-Che c'è? Con te non si può mai sapere.-
La rossa alzò gli occhi al cielo. Kaito la guardò con studiato interesse.
-... sei consapevole che Emi Sawashima sia cotta di te?- Partì in quarta la sedicenne, assottigliando gli occhi.
-Chi? Emi?-
-Oh, fantastico, vi chiamate anche per nome...!- Sbuffò seccata la ragazza, guardandolo torvo.
-Gelosa?- La stuzzicò Kaito, ridacchiando.
-Mi sembra il minimo.- Borbottò lei, guardando in basso. -Lei è bella... E' alta.-
Kaito smise di ridere, e la guardò. Non si aspettava che lo ammettesse, si aspettava una risata finta e un "Chi? Io? Quando mai? Ridicolo!", non che lo dicesse. E non in quel modo. Nakao le prese il mento con due dita, e la costrinse a guardarlo.
-Nami, tu sei bellissima.- Prima che lei potesse dire qualcosa, lui scelse quel momento per rubarle un bacio, impedendole così di rispondergli.
Ma a Nami, andava bene così.
14 Aprile, casa Koizumi-Otani, ore 6:00 P.M.
-Maschio!-
-Femmina!-
-Ho detto maschio!-
-Chi se ne frega, sarà una femmina!-
Otani e Koizumi stavano lì, l'uno di fronte all'altra, e in mezzo a loro, il tavolo rotondo della cucina. Stavano lì, con i muscoli tesi, pronti a scattare, come se si stessero rincorrendo.
-Chi se ne frega? Oh, per favore, Risa Koizumi non sbaglia due volte!-
-Smettila di ripeterlo, tanto sarà una femmina!-
-Un maschio, ti dico!, un masch...-
Lo sproloquio dei due venne messo a tecere dal campanello della porta di casa, che suonò.
Koizumi guardò Otani un lungo istante.
-Aspettavi qualcuno?- Chiese lui.
-No... Tu?-
-Se te l'ho chiesto...-
Risa sbuffò, e decise di andare ad aprire la porta.
-Salve, sono un'amica di Nami, è in casa?-
La donna rimase perplessa vedendo la ragazza che aveva davanti; era alta all'incirca quanto lei e aveva dei lunghi capelli neri.
"Somiglia a Mimi." Fu la prima cosa che pensò Koizumi, spostandosi per farla entrare.
-No mi spiace, è uscita, ma a breve dovrebbe tornare... Puoi aspettarla qui, se vuoi.-
Emi annuì, e si sedette sul divano color crema.
-Femmina!-
-Ho detto maschio!-
-Chi se ne frega, sarà una femmina!-
Otani e Koizumi stavano lì, l'uno di fronte all'altra, e in mezzo a loro, il tavolo rotondo della cucina. Stavano lì, con i muscoli tesi, pronti a scattare, come se si stessero rincorrendo.
-Chi se ne frega? Oh, per favore, Risa Koizumi non sbaglia due volte!-
-Smettila di ripeterlo, tanto sarà una femmina!-
-Un maschio, ti dico!, un masch...-
Lo sproloquio dei due venne messo a tecere dal campanello della porta di casa, che suonò.
Koizumi guardò Otani un lungo istante.
-Aspettavi qualcuno?- Chiese lui.
-No... Tu?-
-Se te l'ho chiesto...-
Risa sbuffò, e decise di andare ad aprire la porta.
-Salve, sono un'amica di Nami, è in casa?-
La donna rimase perplessa vedendo la ragazza che aveva davanti; era alta all'incirca quanto lei e aveva dei lunghi capelli neri.
"Somiglia a Mimi." Fu la prima cosa che pensò Koizumi, spostandosi per farla entrare.
-No mi spiace, è uscita, ma a breve dovrebbe tornare... Puoi aspettarla qui, se vuoi.-
Emi annuì, e si sedette sul divano color crema.
14 Aprile, casa Koizumi-Otani, ore 6:30 P.M.
-Mi sono divertita.- Disse la giovane Otani, voltandosi a guardarlo; l'aveva riaccompagnata a casa, e ora erano dvanti alla porta chiusa.
-Anche io.-
Nami sollevò lo sguardo, incrociò quello di Kaito, e sorrise.
Era contenta di aver dato quella possibilità al ragazzo, dopotutto. E' vero, era tonto, pervertito, aveva sempre una battuta a doppiosenso da infilare ovunque - oh cielo, un doppiosenso! La stava contagiando - ma era anche buono, dolce, e insospettatamente romantico.
Nami si mise in punta di piedi, allacciò le braccia attorno al collo di lui, e lo baciò; lui rispose al bacio, le mise le mani intorno ai fianchi. Lei si diede una spinta e gli saltò in braccio stringendogli i fianchi con le gambe, e Kaito la sorresse tenendola da sotto.
-Sai- Sussurrò lui staccandosi dalle labbra di Nami. -Potremmo provarla nudi, questa cosa.-
La ragazza arrossì violentemente e scese dalle sue braccia.
-Idiota.- Sentenziò, rossa come non mai. -Tu sei un pervertito.-
Kaito ridacchiò divertito.
-Non dirmi che ti dispiace.-
Lei sgranò gli occhi, se possibile, ancora più imbarazzata.
-Vai via!- Disse goffamente, mentre gli indicava il cancello di casa.
-Certo.- Rispose lui. -Ma prima...- Lui le prese il viso tra le mani, e la baciò di nuovo.
Nami avrebbe voluto tenere la sua facciata di ragazza imbarazzata, ma appena la sua bocca venne a contatto con quella di lui si dimenticò di tutto, gli strinse le braccia attorno al collo, rispondendo al bacio.
-Tu mi manderai all'Inferno.- Soffiò lei sulle labbra di lui, guardandolo.
-Beh, l'Inferno deve essere un posto interessante.-
Lei ridacchiò.
-Ci vediamo domani, Nakao.-
-A domani, Otani.-
Il ragazzo le sorrise e, mentre si allontanava, Nami infilò la chiave nella toppa, aprì la porta ed entro in casa.
-Ehi, Na-chan, c'è una tua amica!- Disse allegra la voce della madre dalla cucina, dove evidentemente si era cimentata in qualche diavoleria culinaria.
-Va bene!- Rispose lei, appoggiando le chiavi sul tavolo nero all'ingresso; si diresse verso il salone, dove si aspettava di trovare questa sua amica, abbastanza sicura di trovarvi Sakura.
-... tu?- Farfugliò la rossa, indicando Emi, seduta sul divano.
Emi sollevò lo sguardo e lo puntò sulla ragazza.
-Già.- Chiuse la rivista che stava leggendo. -Sono venuta perché volevo chiederti i compiti.-
Nami inarcò un sopracciglio, e incrociò le braccia.
-Sono le sei passate di sera... E avresti potuto chiamarmi.-
-Se avessi avuto il tuo numero, l'avrei fatto.- Emi scrollò le spalle. -E poi, io sono venuta qui mezz'ora fa.-
-Beh.- Nami sbuffò. -Comunque avresti potuto chiedermelo a scuola.-
-Oggi non c'ero a scuola, non te ne sei accorta?-
Nami arrossì; no, non se ne era accorta.
A dirla tutta, era stata più concentrata a come sgattaiolare fuori dalla classe per raggiungere Kaito in bagno... Al pensiero, le scappò un sorriso imbarazzato.
Si ricordò con chi stava parlando, e guardò negli occhi Emi.
-Ah, vero.- Bofonchiò. -Come mai non sei venuta?- Non che le interessasse molto, in realtà, ma aveva bisogno di distrarsi dal pensiero di Kaito.
-Dovevo lavorare.- Emi abbassò lo sguardo. -Faccio la modella... Mi porta via molto tempo.-
-Oh, capisco...-
Le due caddero in un imbarazzante silenzio.
-Beh?- Fu Emi a romperlo. -Mi dai questi compiti o no?-
-Oh, un momento...-
Rapidamente prese il diario dalla cartella, che era abbandonata in un angolo, e le dettò i compiti, che Emi ricopiò sul proprio diario.
-Grazie.- Disse Emi, dopo aver chiuso il diario e averlo fatto sparire nella sua borsa. -Senti... Come sta Nakao, con te?-
-Perché...?- Balbettò Nami.
-E' una domanda.- Emi guardò in basso. -Voglio solo sapere come sta.-
-Sta... Bene...-
-Ok...-
In quel momento entrò Risa, trionfale.
-Vuoi restare a cena?-
-Oh, no signora Otani, io...-
-Non accetto un no come risposta, avanti...!-
Emi lanciò uno sguardo interrogativo a Nami; lei, da parte sua, sollevò le braccia, come a dire che non ne sapeva nulla, e guardò sconsolata la madre, che però già le stava trascinando in cucina.
"Sarà una serata distruttiva." Riuscì a pensare la rossa, sconfortata.
-Anche io.-
Nami sollevò lo sguardo, incrociò quello di Kaito, e sorrise.
Era contenta di aver dato quella possibilità al ragazzo, dopotutto. E' vero, era tonto, pervertito, aveva sempre una battuta a doppiosenso da infilare ovunque - oh cielo, un doppiosenso! La stava contagiando - ma era anche buono, dolce, e insospettatamente romantico.
Nami si mise in punta di piedi, allacciò le braccia attorno al collo di lui, e lo baciò; lui rispose al bacio, le mise le mani intorno ai fianchi. Lei si diede una spinta e gli saltò in braccio stringendogli i fianchi con le gambe, e Kaito la sorresse tenendola da sotto.
-Sai- Sussurrò lui staccandosi dalle labbra di Nami. -Potremmo provarla nudi, questa cosa.-
La ragazza arrossì violentemente e scese dalle sue braccia.
-Idiota.- Sentenziò, rossa come non mai. -Tu sei un pervertito.-
Kaito ridacchiò divertito.
-Non dirmi che ti dispiace.-
Lei sgranò gli occhi, se possibile, ancora più imbarazzata.
-Vai via!- Disse goffamente, mentre gli indicava il cancello di casa.
-Certo.- Rispose lui. -Ma prima...- Lui le prese il viso tra le mani, e la baciò di nuovo.
Nami avrebbe voluto tenere la sua facciata di ragazza imbarazzata, ma appena la sua bocca venne a contatto con quella di lui si dimenticò di tutto, gli strinse le braccia attorno al collo, rispondendo al bacio.
-Tu mi manderai all'Inferno.- Soffiò lei sulle labbra di lui, guardandolo.
-Beh, l'Inferno deve essere un posto interessante.-
Lei ridacchiò.
-Ci vediamo domani, Nakao.-
-A domani, Otani.-
Il ragazzo le sorrise e, mentre si allontanava, Nami infilò la chiave nella toppa, aprì la porta ed entro in casa.
-Ehi, Na-chan, c'è una tua amica!- Disse allegra la voce della madre dalla cucina, dove evidentemente si era cimentata in qualche diavoleria culinaria.
-Va bene!- Rispose lei, appoggiando le chiavi sul tavolo nero all'ingresso; si diresse verso il salone, dove si aspettava di trovare questa sua amica, abbastanza sicura di trovarvi Sakura.
-... tu?- Farfugliò la rossa, indicando Emi, seduta sul divano.
Emi sollevò lo sguardo e lo puntò sulla ragazza.
-Già.- Chiuse la rivista che stava leggendo. -Sono venuta perché volevo chiederti i compiti.-
Nami inarcò un sopracciglio, e incrociò le braccia.
-Sono le sei passate di sera... E avresti potuto chiamarmi.-
-Se avessi avuto il tuo numero, l'avrei fatto.- Emi scrollò le spalle. -E poi, io sono venuta qui mezz'ora fa.-
-Beh.- Nami sbuffò. -Comunque avresti potuto chiedermelo a scuola.-
-Oggi non c'ero a scuola, non te ne sei accorta?-
Nami arrossì; no, non se ne era accorta.
A dirla tutta, era stata più concentrata a come sgattaiolare fuori dalla classe per raggiungere Kaito in bagno... Al pensiero, le scappò un sorriso imbarazzato.
Si ricordò con chi stava parlando, e guardò negli occhi Emi.
-Ah, vero.- Bofonchiò. -Come mai non sei venuta?- Non che le interessasse molto, in realtà, ma aveva bisogno di distrarsi dal pensiero di Kaito.
-Dovevo lavorare.- Emi abbassò lo sguardo. -Faccio la modella... Mi porta via molto tempo.-
-Oh, capisco...-
Le due caddero in un imbarazzante silenzio.
-Beh?- Fu Emi a romperlo. -Mi dai questi compiti o no?-
-Oh, un momento...-
Rapidamente prese il diario dalla cartella, che era abbandonata in un angolo, e le dettò i compiti, che Emi ricopiò sul proprio diario.
-Grazie.- Disse Emi, dopo aver chiuso il diario e averlo fatto sparire nella sua borsa. -Senti... Come sta Nakao, con te?-
-Perché...?- Balbettò Nami.
-E' una domanda.- Emi guardò in basso. -Voglio solo sapere come sta.-
-Sta... Bene...-
-Ok...-
In quel momento entrò Risa, trionfale.
-Vuoi restare a cena?-
-Oh, no signora Otani, io...-
-Non accetto un no come risposta, avanti...!-
Emi lanciò uno sguardo interrogativo a Nami; lei, da parte sua, sollevò le braccia, come a dire che non ne sapeva nulla, e guardò sconsolata la madre, che però già le stava trascinando in cucina.
"Sarà una serata distruttiva." Riuscì a pensare la rossa, sconfortata.
Angolo di Risa:
Ciao a tutti!
Questo capitolo è un po' buh, un po' così, non mi piace, non fila, è osceno e molto wtf.
Ci sto combattendo da giorni, e aiuto, capitemi, sto programmando le cose.
Perché sì gente, ci stiamo mano a mano avvicinando verso il finale (e no, non ho intenzione di dirvi quando finirà, né tra quanti capitoli,
Voglio solo ringraziare chi continua a seguire questa storia, perché le sono molto affezionata; sappiate che vi lovvo(?), tutte ;-;
Avviso le interessate (
E poi *pubblicità occulta: Mode ON*, come dire, ho scritto un'altra cosuccia a mo' di prequel di Alla fine tutto va bene, con il titolo di I'm not the only one, e mi farebbe piacere un vostro parere ;-;
Grazie per essere passate, e grazie a chi recensisce a chi recensirà(?)!
Alla prossima!
Risa Lily Calinee.