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Autore: Em_    18/04/2015    4 recensioni
Nuova iniziativa : 12 Months Captainswan
Raccolta mensile di fanfiction dedicate ai Captainswan.Per ogni mese 3 elementi come prompt, ognuno potrà scegliere quale gli sembra più congeniale alla propria storia,( anche più di uno) che naturalmente dovrà contenere anche il nome del mese corrente.
Gennaio: neve,camino, pattini
Febbraio: maschera, san Valentino, Super Bowl
Marzo: donne , risveglio, altalena
Aprile: scherzo, Cioccolato, pigiama
Maggio: fiori, pick nick, barca
Giugno:Estate, ciliegie, doccia
Luglio : spiaggia,temporale, gelato
Agosto: stelle, calore, mare
Settembre:vino, viaggio, passeggiata.
Ottobre: Compleanno ( Emma), coperta, zucca
Novembre: Ringraziamento, famiglia, nebbia
Dicembre: candele, vischio, anello
Abbiamo tanta voglia di leggervi!
Ideata da CSGroup
(Alexies, Alexandra_Potter, Clohy, CSLover, Lely_1324, Manu'sPirate e Pandina.)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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April

 

Sono circa tre settimane che cerco di nascondere a tutti il mio stato, ho fatto promettere ad Henry e Killian di non dirlo a nessuno perché vorrei che lo sapessero da me. Mio figlio mi sta pregando in tutti i modi di sbrigarmi a dirlo ai miei genitori perché vuole cominciare un giro di scommesse sul sesso del nascituro, quando me l’ha detto sono rimasta a bocca aperta per due minuti, il ragazzo è sicuramente più organizzato di me sulla questione “bambini”. Sorseggio il mio cappuccino seduta sulla scrivania della centrale di polizia, papà ed io stiamo compilando alcune scartoffie tanto per tenerci impegnati, ultimamente non c’è molto da fare qui a Storybrooke il massimo sono state delle multe per eccesso di velocità, nulla di eclatante. Sono a metà della mia bevanda quando un forte senso di nausea mi invade, spero vivamente di non dover vomitare… Invece mi tocca correre in bagno e il mio buon cappuccino finisce nel water. Mi risciacquo la bocca e sento mio padre entrare piano.

«Emma, tutto bene?»

«Sì, sì tutto apposto. Devo aver fatto indigestione ieri sera.» mento.

«Forse è meglio se vai a casa… Tanto qui non c’è molto da fare.»

«Credo che seguirò il tuo consiglio.» lo bacio sulla guancia ed esco.

Spero vivamente non abbia intuito nulla, non ho ancora trovato le parole adatte per confessare tutto e se lo dicessi col tono sbagliato ho paura che David possa prendere a calci Killian seriamente. Da un lato mi piace questo suo lato da papà iperprotettivo perché è come l’ho sempre sognato, dall’altro ogni tanto è davvero irritante neanche avessi sedici anni. Rientro a casa ancora con il senso di nausea in corpo, “ma non dovevano essere nausee mattutine? Insomma è pieno pomeriggio e solo il pensiero del cibo mi fa rivoltare lo stomaco!” penso infastidita. Apro l’armadio della mia camera e mi infilo il pigiama, è azzurro con le papere gialle disegnate sia sulla maglia che sui pantaloni, è tutto tranne che sexy ma per dormire o stare sul divano è la perfezione più assoluta. Mi stendo a letto e mi addormento qualche minuto dopo.

Vengo svegliata da una porta che sbatte, forse Henry è tornato a casa pensando che io sia al lavoro. Mi alzo malvolentieri e scendo piano le scale, la porta è spalancata ma non c’è traccia di mio figlio, i conti non tornano, c’è qualcuno in casa ma non ho idea di chi sia. Arrivo in salotto e qualcuno mi tocca la spalla da dietro, istintivamente mi giro e lo scolpisco con uno schiaffo.

«Swan! Ma sei matta?!» sbraita Regina tenendosi la mano sulla guancia.

«Regina! Mi hai fatto prendere un colpo! Lo sai che esistono i cellulari? O perlomeno i campanelli?»

«E’ un’ora che provo a chiamarti visto che non rispondevi sono venuta qui e ho suonato cinque volte! Sapevo che eri in casa così ho spalancato la porta, santo cielo che ti sei presa? Un sonnifero per ippopotami?» 

«Ho il sonno pesante…» le dico inventando la prima cosa che mi viene in mente.

«Sì, come no! Ah, bel pigiama!» mi risponde trattenendosi dal ridere.

«Lascia perdere il mio abbigliamento e dimmi perché sei venuta.» 

«Abbiamo scoperto come far uscire l’Autore dalla pagina del libro, ma serve la chiave e nessuno sa dove sia, se vuoi partecipare alle ricerche cominceranno domani mattina.» conclude Regina.

«Certo, ci sarò.» confermo.

«Si può sapere che hai? Sei distratta e anche Henry è sempre vago sul tuo conto.»

«Non ho niente, sono solo stanca.»

«D’accordo, come vuoi. Ci vediamo domattina.»

Io annuisco e la lascio andare sapendo che l’ho scampata per un pelo, sicuramente qualcosa avrà capito, Regina è tutto tranne che stupida ma se non altro rispetta la mia privacy e questo lo apprezzo.

 

[…]

 

«Tu cosa?!» mi urla Killian mentre cerco di mangiare qualcosa.

«Rilassati, andrò solo a fare delle ricerche mica vado a scalare una montagna!» mi difendo.

«Tu te ne starai a letto a costo di doverti legare, e fidati che ci so fare con i nodi.» mi risponde arrabbiato.

«Killian, non sono una bambina, so badare a me stessa.»

«Non lo metto in dubbio, ma, Emma, aspetti un bambino non credi che dovresti riposare?» mi dice con tono più pacato.

«Facciamo così, se mi sentirò stanca tornerò subito a casa, okay?» propongo.

«Giuramelo.»

«Te lo giuro.»

Lui si avvicina piano e mi bacia dolcemente, da quando gli ho detto di essere incinta vuole sempre controllarmi e tenermi al sicuro, lo apprezzo, davvero, ma non posso vivere altri sette mesi rinchiusa in casa. E poi, diciamocelo, odio che mi si dica cosa fare, dove andare o con chi stare. Fin da piccolissima ho imparato a gestirmi da sola e di certo adesso che sono adulta non mi lascerò comandare a bacchetta da qualcuno.

«Emma?» mi chiama Killian risvegliandomi dai miei pensieri.

«Sì, dimmi.»

«Non hai toccato cibo… Stai male?» mi domanda preoccupato.

«No, ho solo la nausea da stamattina. Ma berrei volentieri una cioccolata calda.» gli rispondo sorridendo.

«Te la preparo, Henry mi ha insegnato a farla perché sa che ti piace molto, sono diventato meglio di Granny, vedrai!»

Vado a stendermi sul divano lasciando che il mio bellissimo pirata mi prepari la cioccolata, ancora non so cosa ne verrà fuori spero solo non mi demolisca la cucina. Poco dopo lo vedo comparire sulla soglia del salotto con due tazze fumanti, me ne porge una e l’altra la tiene per sé. La assaggio facendo attenzione a non scottarmi e devo ammettere che è proprio ottima.

«E’ buonissima! Complimenti, chef.» 

«Te l’avevo detto che ci so fare!» si vanta lui.

«Ti meriti un bacio allora.» replico ammiccante.

Killian risponde al mio sguardo e posa le sue labbra sulle mie, io appoggio la mia tazza sul tavolino vicino al divano e lui fa lo stesso. Riprende a baciarmi con passione ed improvvisamente il malessere svanisce, è come se Killian avesse un potere in grado di calmarmi e farmi sentire meglio, sembra quasi magico. Lo lascio venire sopra di me e piano gli slaccio la camicia nera che indossa, non mi stancherò mai di ammirarlo è un uomo perfetto ai miei occhi e il più delle volte vedo lo stesso sguardo nei suoi occhi quando mi guarda. Mi sfila completamente il pigiama gettandolo a terra ed io faccio lo stesso con i suoi pantaloni.

«Non dovremmo andare di sopra?» mi chiede col respiro affannoso.

«Il divano non l’abbiamo ancora testato…» dico innocentemente.

«Non è un comportamento da principessa questo.» mi fa notare.

«Non lo sono mai stata. E non è da pirata tirarsi indietro.»

Alla mia affermazione mi osserva divertito e per mia gioia non si tira indietro, fortunatamente Henry è dai miei genitori stasera o non so come mi giustificherei se ci dovesse trovare uno sopra l’altra sul divano. Ogni volta che facciamo l’amore è come la prima per me, è meraviglioso e difficilmente cambierò idea.

«E’ stato…» inizio.

«…Wow.» finisce lui.

Scoppiamo a ridere entrambi e ci rivestiamo per poi andare di sopra, Killian mi mette a letto e mi avvolge nelle coperte, poi fa per andarsene ma lo blocco. Non voglio proprio che se ne vada.

«Ehi, perché non… Rimani?» 

«Davvero?»

«Sì, insomma… Tanto vale abituarsi… Quando arriverà il bambino dovremmo comunque stare insieme no?»

«Quindi lo vedi come un obbligo?» mi chiede aggrottando la fronte.

«No! Dio, no!» gli rispondo saltando fuori dal letto.

«Scherzavo, Emma!» mi dice ridendo.

Gli tiro un cuscino mettendo il broncio, lui mi attira a sé e si infila sotto le coperte. Mi accoccolo tra le sue braccia e lascio che mi abbracci finché non mi addormento, avrei dovuto chiedergli prima di restare, mi piace un sacco questa sensazione.

La sveglia suona alle 7.00 in punto, con un colpo la spengo e mi rannicchio di nuovo tra le braccia di Killian. Non mi va proprio di alzarmi anche se devo farlo purtroppo, mi sollevo piano dal letto e sono costretta a correre in bagno in fretta o vomiterò sul tappeto della mia stanza. Odio profondamente tutto questo, con Henry non ero stata così male, prego che passi in fretta. Sento Killian varcare la soglia del bagno, delicatamente mi sposta i capelli dal viso in modo da non sporcarli.

«Grazie.»

«Sicura di star bene?»

«Sì, è una cosa normale in gravidanza…»

«Tu oggi te ne starai a letto, non voglio sentire obiezioni.» 

«Killian, ho promesso che ci sarei stata.»

«Non m’importa! Non voglio che tu corra alcun pericolo e nemmeno il bambino!»

Faccio un respiro profondo «Ti prometto che andrà tutto bene.» poi lo abbraccio per tranquillizzarlo.

Annuisce poco convinto ed entrambi ci cambiamo per poi uscire di casa e incontrare gli altri da Granny. Arriviamo puntuali e ci dirigiamo tutti alla villa appena fuori città, abbiamo deciso di cominciare da lì visto che sembra il luogo più adatto. Ci dividiamo in due gruppi: Regina, mia madre e Henry e mio padre, Killian ed io, “perfetto proprio, non poteva andarmi meglio.” penso mentalmente. Perlustriamo stanza per stanza in silenzio e il che non è un buon segno, io non so che dire e comincio ad agitarmi. Provo a tranquillizzarmi quando sento di nuovo il senso di nausea invadermi il corpo, mi appoggio contro il muro e prendo un respiro, Killian se ne accorge e mi viene incontro preoccupato.

«Emma, stai bene?» mi domanda apprensivo.

«Sì…»

Tento di muovermi ma inizio a vedere sfocato, cerco un appiglio sul muro invano e sento le braccia di Killian afferrarmi poi avverto il buio avvolgermi. Mi sveglio con la testa poggiata sulle gambe di mio padre mentre tutti gli altri sono inginocchiati intorno a me.

«Emma, tesoro, come ti senti?» mi chiede mia madre.

«Sto bene.» taglio corto.

«No, Emma, non stai bene.» interviene Killian.

«Qualcuno vuole spiegarmi cosa sta succedendo?» domanda mio padre.

Mi tiro su e lo guardo negli occhi sperando non dia di matto «Sono incinta. Ti prego non uccidere nessuno.» mi affretto a dire.

«Oh mio dio!» esclama eccitata mia mamma.

David lancia un’occhiata omicida a Killian e rivolge a me un sorriso poi mi abbraccia «Sono contento per te, ma ricordati che sei sempre la mia bambina.»

Annuisco alzando gli occhi al cielo, non cambierà mai questo è certo. Vedo anche Regina sorridere, sembra felice per me e per Henry che avrà un fratello o una sorella.

«Non è una qualche specie di scherzo, no?» domanda Regina.

«No, non lo è.» le rispondo con un sorriso.




Angolo autrice
Ciao! Ce l'ho fatta! Finalmente sono in pari!
Questo capitolo è forse il più lungo che ho scritto e come sempre spero vi sia piaciuto! 
Ho adorato scrivere di Killian super protettivo nei confronti di Emma ** Ora tutti sanno del bimbo e non ci sono stati omicidi fortunatamente ahahahah

Ci vediamo a maggio! Un bacio,
Anna

   
 
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