Kyoko comincia a pensare : se non trova una soluzione in fretta, Ryuji morirà!
“Che cosa faccio? Che cosa faccio?” si chiede dubbiosa Kyoko, terrorizzata…quando improvvisamente il suo campanello suona.
DIN-DON!
Il sangue le si ghiaccia nelle vene. Sarà Ryuji o Katsuya-Kun?
Kyoko non lo sa, ma sa che disarmata non concluderà nulla: se era il secondo uomo avrebbe dovuto in qualche modo difendersi.
Corre in cucina e si munisce di un tagliente e grosso coltellaccio che scintilla, dando all’appartamento un’aria paradossalmente natalizia.
Kyoko si avvicina lentamente, con il coltello ben alto, mentre il campanello continua insistentemente a suonare.
Il suo sospiro si fa affannoso mentre il suo occhio si avvicina lentamente allo spioncino.
Il cuore comincia a battere come una pompa, inarrestabile.
È Ryuji, imbellettato in giacca e cravatta con un sorriso sulle labbra e un mazzo di fiori.
“Ryuji…sei proprio tu?” sussurra spaventata Kyoko dall’altro lato della porta
“Kyoko…”
“Ryuji…sei tu?”
“Sì…sono io…ma…che ti prende?”
Tac.
La porta viene aperta.
“Entra ti prego” sussurra nel panico la dolce Kyoko, paranoica e desolata
“Ma si può sapere che succede?”
“Sto continuando a trovare lettere minatorie…dappertutto”
“Lettere…”
“Sì…una era quella di cui ti ho raccontato al telefono, poi ce ne sono altre
due”
“Fammele leggere” esclama Ryuji, chiudendo dietro di sé la porta e appoggiando
i fiori sul tavolo in soggiorno.
“Ecco”. Kyoko porge le lettere a Ryuji con gli occhi semichiusi, come se non volesse più vederle.
“Ma non sono solo lettere” riprende la donna
“Che cosa ancora?” sussurra basito Ryuji, perso tra le parole di quegli scritti cartacei
“lui è nel condominio…”
“Che cosa?” l’uomo distoglie lo sguardo da quelle parole perfette, scritte in
stupenda calligrafia, per fissare la sua amata con sguardo perso.
“Mi ha inseguita…ho sentito il suo respiro sul mio collo”
“E così vorrebbe uccidermi…”
“Non so che fare…Ryuji…aiutami tu”
“Beh…non è probabile che sia qualcuno che
conosci? Magari una tua amica invidiosa…”
“No..no…è un uomo…ne sono sicura”
“Allora un tuo amico”
“Sii serio, ti prego…sono preoccupata”
“Lo sono anche io…pensavo che queste cose accadessero solo nei film”
“E il bello è che non conosco nessuno di nome Katsuya…”
“Nessuno nessuno?”
“Beh…c’era un mio compagno delle superiori che si chiamava così, ma non lo vedo
da anni e poi quando era in classe con me aveva già una ragazza…non può essere
lui”
“Può darsi che ha rotto con la sua fidanzata…può darsi che
abbia da sempre avuto un’ossessione per te…cosa ne sai?”
“Non puoi basarti su un nome per colpevolizzare qualcuno, Ryuji”
“Senti…non hai qualche vecchio annuario del liceo?”
“Sì…dovrei averne…ma perché?”
“Tu cercali…voglio vedere il volto di questo Katsuya”
Kyoko annuisce e inizia a frugare nell’armadio come una forsennata: gli aveva
messi lì, tra i pastelli a cera e le bambole di quando era piccole. Non mancavano
né i vecchi quaderni di scuola né degli album di fotografie.
Ed eccoli! Tutti gli annuari scolastici…
Impolverati fino all’orlo.
Kyoko sottovalutava quell’ammasso di libri abbandonati, inconscia del fatto che avrebbero potuto risolvere un mistero davvero inquietante.