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Autore: youseewhatyouwant    18/04/2015    6 recensioni
Cosa accadrebbe se dopo un litigio Joker costringesse Harley a diventare la nuova Robin? Andrebbe tutto secondo i suoi piani?
-Toc toc,B-Man! Di' ciao alla tua nuova e migliorata Robin!-
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Harley Quinn aka Harleen Quinzel, Joker aka Jack Napier
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedere aiuto non sarebbe servito a nulla. Se Joker aveva in mente uno dei suoi piani non si sarebbe fermato davanti a niente e nessuno. 
A questo punto mi erano rimaste due possibili soluzioni: nascondermi per l'eternità dentro la mensa di Arkham o scappare in Antartide.

Freeze avrebbe potuto insegnarmi qualche tecnica per sopravvivere al gelo e fare amicizia coi pinguini. Il pensiero di un esercito composto da quegli adorabili piumini viventi mi rallegrò inevitabilmente.

-Ticche tacche,tignolina,a che cosa sei vicina?- canticchiava intanto Jervis con un certo nervosismo dimostrando apertamente il suo disinteresse verso i miei piani particolarmente articolati. Era intento a cercare delle bustine di tè in mezzo alla miriade di sportelli e armadietti ripieni di prodotti di prima qualità offerti generosamente da Bruce Wayne. Il riccone però sembrava essersi dimenticato della presenza di un teinomane all'interno dell'istituto.

Ogni pomeriggio alle sei in punto sentiva l'impulso irrefrenabile di bere del tè. Si capisce bene che nessun medico lì agognasse assistere alle perfomances di un detenuto che aveva assunto una considerevole quantità di caffeina,il cui divieto ci donava un Cappellaio Matto più matto del solito. Sia chiaro,non matto inteso come diverte,ma come nevrotico più ansiaso e voglioso di una donna incinta.

Così giornalmente ci incontravamo lì,lui per sorseggiare un po' della bevanda tanto amata ed io per sgraffignare i biscotti con le scaglie di cioccolato che Crane teneva gelosamente custoditi dentro un cassetto a doppio fondo. Era certo che nessuno sapesse dove scovarli e per questo di norma invogliava le menti più deboli a sottoporsi ad alcuni dei suoi trattamenti in cambio di una calorica e dolce ricompensa. Povero illuso,non ci sarei cascata una seconda volta.

-Dici che la pianta di Ivy non può aver divorato il mio quaderno?- domandai contemplando il barattolo in vetro dopo aver sgranocchiando voracemente uno dei suoi tesori e acchiappatone alla svelta un secondo.

-Voli e voli sopra il mondo...eh? Oh,temo proprio di no,mia cara...ticche...tacche...-mugugnò infilando la testa in un ripiano. Forse si augurava di rintracciare l'odore di foglie secche. -E ti pregherei di non parlare con la bocca piena. Non si addice ad una fanciulla dalle buona maniere...ticche tacche,ticche e tacche...- aggiunse poi con una nota d'isterismo che non potè controllare. La sua cantilena stava assumendo un ritmo sempre più incalzante. Non era un buon segno.

Mi limitai a masticare lentamente il pezzo addentato attenta a non emettere il minimo rumore. Meglio non correre il rischio di essere colpiti da un set in ceramica.

-Nigma potrebbe fornirmi un giubbotto termoriscaldato- ragionai dopo essermi curata di aver ingoiato fino all'ultima briciola di quel biscotto.

-Ticche e tacche,come un bricco grosso...-

-Pensadoci,i pinguini mi scambierebbero per una di-

-E TONDO!- esultò d'un tratto alzando il tono di voce di qualche ottava facendomi quasi strozzare con un boccone che mandai giù battendo con forza una mano sul petto.

Piegò le ginocchia e saltò giù dalla sedia mostrandomi trionfante il suo trofeo.

-Jervis,non puoi fare così ogni volta che vedi una dannata bustina di tè!- sbottai guardandolo di sbieco.

Estasiato si sbrigò a riempire la teiera con dell'acqua calda per immergervi l'estratto per preparare la tisana il cui solo odore già mi nauseava.

-Secondo te cosa dovrei fare?- chiesi arricciando il naso per il terribile odore proveniente dal contenitore decorato a motivi floreali.

-In tutta onestà?- disse osservandomi di sottecchi mentre versava il contenuto della teiera in una tazzina appositamente poggiata su di un piattino.

Vistami annuire energicamente,soffiò e bevve un sorso della bevanda che a giudicare dal colorito rosso delle sue labbra e dalla smorfia in cui si contrassero doveva essere ancora bollente.

-Fossi in te sceglierei il Messico- affermò scrollando le spalle e sorseggiando imperterrito la tisana. Stavolta però si scottò la lingua e imprecò scagliando al suolo la povera tazza che si infranse in mille pezzi,esattamente come il sogno di Tetch di godersi in pace un buon tè senza essere spinto dalla premura di finirlo prima dell'arrivo delle guardie.

Immediatamente tre rintocchi secchi colpirono la porta. Era un messaggio in codice utilizzato da Steve per ammonirci. I suoi compari si erano insospettiti e presto avrebbero fatto irruzione in cucina.

 

Grandioso,un'altra settimana in isolamento

 

Come travolti da una scossa elettrica ci rizzammo in piedi,ognuno andando alla ricerca di un nascondiglio. Io avevo optato per l'armadietto delle dispense all'angolo,ma a quanto pareva era stato già occupato da un omino di un metro e sessantacinque con in mano alcuni cocci rotti di ceramica.

L'unica altra tana era il tavolo in legno ricoperto da una tovaglia che arrivava a stento al pavimento. Di norma non ero una credente assidua,eppure in momenti del genere era impossibile non rivolgere una preghiera o due al cielo. Accompagnata comunque da un'imprecazione o due.

Nel silenzio della stanza un cigolio risuonò nitido come uno sparo nella notte ed un'ombra nuova fu rispecchiata dalle mattonelle. Man mano che si avvicinava al mio rifugio questa accresceva sempre di più esattamente come l'affanno che in quei pochi secondi aveva scartavetrato i miei polmoni.

 

Un passo,due passi,tre passi...

 

Era un continuo crescendo che sembrava non finire mai. Strinsi le palpebre e le labbra in una morsa che si rafforzava con l'accorciamento della distanza fra me e la figura anonima. Quando si stagliò di fronte alla mia visuale mi chinai d'istinto fino a sfiorare il suolo col mento e celai il viso con le braccia. Attesi senza muovere un solo muscolo di essere colta con le mani nel sacco. Tuttavia non sentii alcun urlo di vittoria. Nessuna ramanzina o insulto. Regnava il silenzio. A quel punto tesi un orecchio alla ricerca di uno scricchiolio che non fui in grado di captare. Pregai che fosse Johnny,l'inserviente con qualche problema alla vista e all'udito che a giorni sarebbe andato in pensione, e con estrema lentezza aprii un occhio. Quel che vidi fu il nulla. 
L'ombra si era dissolta nell'aria senza lasciare traccia. Mi voltai osservando l'intero perimetro del tavolo. Stessa identica situazione.
Forse era davvero Johnny.
Mi girai puntanto nuovamente lo sguardo in direzione della porta e gettai un urlo che fu prontamente soffocato da una mano impastricciata di bianco. 
Le labbra scarlatte erano tese in un sorriso accentuato dalle cicatrici e un dito vi si posò intimandomi di tacere. 
-Shhh,non vorrai che Steve giochi a nascondino con noi- cercò di mormorare abbassando il tono di voce di natura acuto e strozzando un ghigno mentre si infilava sotto la tovaglia per estraniarsi dalla mensa.
Le braccia scattarono verso l'ostacolo che mi impediva di parlare ovattando ogni mia parola ma il clown fu più svelto di me nell'immobilizzarle stando ben attento ad impedirmi al contempo di formulare frasi comprensibili.
-Harleen,so che preferiresti giocare al dottore,ma francamente non credo che lui si unirebbe a noi- mi rimproverò scuotendo il capo con un'aria seria tradita subito da una risata che tramortì il suo corpo. 
In preda alla collera andai ad incidere coi denti la carne del palmo della sua mano che,vittima di un'ulteriore corrente di ilarità,allontanò senza oppore resistenza. 
-Joker!- sputai dando un senso al mormorio che non avevo smesso un secondo di pronunciare.
-Dove?!- esclamò sconvolto iniziando a girare su se stesso come in cerca della sua ombra.
Un colpo assestato a quella che pareva essere una superficie lignea gli fece abbandonare per un po' il desiderio di sghignazzare incurante di rendere nota la sua presenza.
-Fila via Bianconiglio o giuro che non rivedrai mai più la tua tana- 
Jervis colse al volo la minaccia e si precipitò fuori dalla porta canticchiando istericamente-È tardi,è tardi,è tardi!- il che fu per Mr. J come assistere alla messa in scena della barzelletta più spassosa del mondo.
Riacquisito il controllo di se stesso e accertatosi di essere rimasti da soli,intrecciò l'indice attorno ad una ciocca di capelli ricaduta sulla mia spalla. 
-Perchè sei qui?- soffiai trattenendomi dal marchiare segni rossi che sarebbero esaltati sul pallore della sua mano. Mi aveva lasciata fare la prima volta,la seconda non sarebbe stato così clemente.
-Sono venuto a riprendere la mia Alice dal Circolo del Cucito e del Tè- rispose lui sollevando il mento permettendo ai nostri sguardi di incrociarsi. 
-Hai letto il mio quaderno,non è così?-
Non si crucciò,nè tanto meno si rabbuiò. 
Rise. Rise incapace di mostrare un sentimento che non riflettesse il sorriso che avrebbe per sempre segnato la sua bocca. 
Mi allontanai di un passo e l'istante dopo mi ritrovai il clown a cavalcioni sopra di me. 
Si accovacciò intrappolando le mie gambe affinchè non potessi tentare di fuggire e si sostenne facendo ricadere il peso corporeo sulle braccia che appoggiò ai lati del mio volto.
-Sai,bimba,non è educato fare una domanda ed andarsene via senza aver prima ascoltato la risposta- Fece ondeggiare un dito a destra e a sinistra in segno di disappunto e schioccare la lingua sul palato. 
-Sì,l'ho letto- ammise poi squadrandomi e carezzandomi uno zigomo. -Stile fluido- continuò mentre i polpastrelli scorrevano sulla guancia e scendevano oltre la mandibola fino a raggiungere il mio collo, -trama avvincente,atmosfera cupa…e scelta dei personaggi davvero pessima- 
-Mr. J,ascoltami,non è come-
-Silenzio,sto parlando io- si lamentò pressando con forza radicale ambedue i pollici sulla trachea. 
-Stavo dicendo…Oh,sì,la scelta dei personaggi- affermò avvolgendomi attorno le restanti dita che provai inutilmente a cacciare via. 
-Mi hai spezzato il cuoricino,sai?- 
In quel preciso momento avrei voluto spezzargli qualcos'altro. 
In un moto di rabbia rigai con le unghie qualsiasi tratto di pelle che avvertivo sotto il palmo,ma la gloria non durò a lungo. Mr. J mi afferrò con violenza per i polsi e l'incrociò sul mio petto. Ne approfittai per riempire i polmoni di tutto l'ossigeno che fui in grado di aspirare e per sputargli in faccia.
Sghignazzando gettò la testa in avanti e si affrettò a pulirsi quel miscuglio di sangue e liquido biancastro che si mescolò facilmente al borotalco che gli fungeva da cerone.
-Harley,riesci sempre a far nascere un sorriso sul mio volto- mi rivelò riprendendo fiato e tirando il mio labbro inferiore con un dito. -E la tua favoletta mi ha anche fatto venire un'idea-

-Di che diavolo stai parlando?- borbottai agitando le gambe per svincolarmi dalla sua presa che si fece più ferrea.

-Tu devi proprio rendere tutto più difficile- mormorò rivolgendo per un momento gli occhi verso l'alto.

-Già una volta sei riuscita ad abbindolare il bel tenebroso con la tua faccetta da povera ed innocente ragazzina in cerca di aiuto per sconfiggere il pagliaccio brutto e cattivo che le ha rubato le caramelle- disse passando con facilità da una voce stridula ad una più roca e profonda a cui seguitò una pausa che immaginai essere d'effetto.

-Entrambi sappiamo che il principino della notte non crederebbe mai ad una mia redenzione- constatò con amarezza,deluso dall'infondata mancanza di fiducia dimostrata dal suo amichetto mascherato.

-Ma in te...vede qualcosa- mi indicò aggrottando la fronte. -Potresti diventare il mio piccolo Batarang nella manica-

 

 

 

 

Spazio autrice

Per la vostra gioia stavolta sarò breve perché devo correre ed arrivare in tempo a teatro. Chiedo umilmente perdono per l'estremo ritardo degli aggiornamenti ma l'ispirazione se ne va a spasso per mesi e torna tutta in una volta in tre giorni.

Ad essere onesta la mia intenzione era quella di spiegare il piano di J in questo capitolo ma è uscito fuori così dalla mia mente bacata.

I'm sorry

Prometto che nel prossimo tutto sarà ben delineato. O quasi.

Ringrazio ancora chi legge la storia,chi la segue e chi la recensisce. Migliorate la mia giornata.

Ora scappo via,adios

 

  
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