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Autore: perckson1219    18/04/2015    4 recensioni
Eragon ha abbandonato alagaesia per sempre . Ma se il suo destino non è stare lontano dai suoi amici e dalla sua terra ?
Troviamo un Eragon intoccato dal tempo anche se di tempo ne è trascorso , e anche parecchio...
-Solo una piccola parte dei personaggi contenuti in questa ff è frutto della mia immaginazione !-
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Arya, Blödhgarm, Blödhgarm, Eragon, Roran | Coppie: Eragon/Arya
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1: Il messaggio

La quiete di quei luoghi pacifici venne interrotta un giorno.

Orami era da un anno che non arrivavano nuovi cavalieri . L'ultimo ad esserlo diventato era un ragazzo umano, davanti al quale si è schiuso un uovo color segale solamente pochi mesi prima; perciò stava ancora affrontando la prima parte di addestramento con la regina degli elfi e cavaliere Arya.

Eragon stava placidamente seduto sull'erba, lo sguardo perso fra le fronde degli alberi e la schiena appoggiata al fianco squamoso di Saphira.

Quel momento di assoluta tranquillità fu interrotto dall'arrivo di un elfo con lo sguardo preoccupato in cerca del cavaliere.

Si accostó all'orecchio del giovane mezzelfo sussurrandogli qualcosa.

Eragon si alzo velocemente; e senza proferire parola saltò sulla sella della sua dragonessa che si alzò in volo pochi secondi dopo.

Pochi minuti dopo erano già in vista della roccaforte; costruita quarant'anni prima con una pietra particolare, che avevano chiamato marmo, bianca come il latte striata da crepe grigie e nere. L'edificio nella luce pomeridiana splendeva come uno dei gioielli più belli.

la dragonessa atterrò sul balcone al di fuori della stanza del giovane cavaliere .

Sul soffitto erano dipinti due draghi che si guardavano negli occhi.

Il primo, candido come la neve, era il drago del suo omonimo; ovvero il primo cavaliere. Il secondo era Saphira, la dragonessa  color zaffiro del cavaliere Brom, nonchè suo padre.

Al centro della stanza c'era un letto semplice cantato in un ulivo, che affondava le sue radici nella pietra .

Sulla parete a sinistra del letto c'era un dipinto incompiuto che per ora occupava solamente un terzo dell'inera superficie . Raffigurava la cartina di alagaesia in ogni particolare. Lo spazio rimanente serviva per dipingere i territori scoperti nei secoli a venire.

La parete opposta era quasi del tutto spoglia, ad eccezione di qualche mobile ed uno specchio che serviva per comunicare .

Lo specchio, però, non era vuoto come tutti i giorni di quei lunghissimi cinquant'anni. Una donna, ormai avanti con l'età che aveva all'incirca una cinquantina d'anni , con i capelli color ramestriati di bianco e gli occhi verdi, lo attendeva .Una tiara fine gli ricadeva sul volto  simbolo di appartenenza a qualche nobile casata .

Quando si trovò davanti al suo volto la guardò intensamente negli occhi; e lei rispose al suo sguardo, con la stessa intensità.

Quando parlò,rivelò una voce calda dolce e affettuosa; ma anche triste e malinconica.

- Ciao zio - Disse per prima.

Eragon addolcì lo sguardo quando rispose -Ciao Ismira -

Era felice e preoccupato allo stesso tempo per quella chiamata così improvvisa; perchè poteva solo significare brutte notizie anche se sperava con tutto il cuore che fosse solo un saluto di piacere . Naturalmente non era così .

-Cosa succede?- Domandò con voce grave.

- Sai benissimo che un giorno come questo sarebbe arrivato - Disse tristemente .- Mio padre, Roran . È vecchio e malato e ormai ... Eragon, lui sta morendo - gli occhi della nipote si riempirono di lacrime ma continuò lo stesso cercando di controllarsi - Ecco lui vorrebbe vederti un ultima volta, lo faresti felice lui... Lui..- Non riuscì a continuare che cominciò a singhiozzare ormai senza più ritegno.

Eragon si accasciò a terra , appoggiando la schiena al letto e prendendosi la testa fra le mani.

Non era preparato ad una cosa del genere; Roran , vecchio ed in punto di morte , che chiedeva di vederlo un ultima volta. Ma come avrebbe fatto a sopportare la vista di tutte le persone a lui care ormai vecchie o già morte ? Già era rimasto spiazzato alla vista di sua nipote ormai adulta, quella stessa Ismira che aveva tenuto fra le sue braccia quando era solo un leggero fagotto.

Ma doveva farlo. Era rimasto fuori dal mondo troppo tempo. Doveva andare a vedere come andavano le cose, ad assistere suo cugino, che era sempre stato come un fratello per lui .

Eragon uscì di fretta dalle sue stanze alla ricerca di Blodhgarm, l'elfo dalla pelliccia blu. Appena lo trovò gli spiegò la situazione e gli promise che lo avrebbe divinato per avvertirlo di qualunque svolta. Ormai tutti si erano rassegnati che Eragon era una calamita per i guai.

Lo ringraziò ed in poco tempo era già pronto per partire.

Mise i viveri nella bisaccia mise a Saphira la sella per i viaggi lunghi : ( Quella che gli aveva regalato Ormis ) si legò le cinghie alle gambe e qualche secondo dopo era già in viaggio.


 

Autrice : ciao a tutti !! Per chiunque se lo chiedesse mi piace fare i capitoli corti . Ringrazzio tutti coloro che mi lasciano le recensioni piene di consigli . Continuate a recensire ! Bacioni , perckson 1219

   
 
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