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Autore: 50shadesofLOTS_Always    18/04/2015    2 recensioni
Il malvagio Rahl é ormai morto. La guerra é finalmente terminata,ma non i problemi. Kahlan dovrà tornare ad Aydindril e questo spezzerà il cuore di Richard,che però non é ancora pronto ad arrendersi... Forse però qualcosa potrebbe intralciare il loro percorso di vita. O meglio,qualcuno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Zedd
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Kahlan sospirò mentre il vento muoveva i rami della Quercia Sanguigna, le cui foglie rossicce e dai toni rosati sotto i flebili raggi lunari, si muovevano a un ritmo costante come in una melodia. Ma ad un tratto,sentì una stonatura. Un fruscio estraneo a quello delle foglie. Restò in allerta, coi nervi tesi come la corda di un arco. Un secondo fruscio. Poi dopo qualche attimo, un ramo che si spezzava sotto il peso di qualcuno che ci aveva camminato sopra accidentalmente. Per un attimo, pregò che fosse Richard o magari Zedd. Ma quei rumori erano troppo strani e capì di non essere sola in quel santuario.
Avvertì una presenza nemica alle sue spalle e con agilità, schivò l'Agiel che le aveva quasi colpito la nuca. Eseguì una capriola, facendo scivolare al contempo i pugnali dalle maniche dell'abito, verso le mani che li afferrarono saldamente. Un altro fendente la costrinse ad indietreggiare. La Depositaria si rialzò in piedi e bloccò l'attacco della Mord-Sith, che adesso le stava di fronte. Si chiese come fosse riuscita ad entrare a palazzo.
«Strega... » sibilò velenosa la guerriera in rosso, facendo salire l'adrenalina in Kahlan, che in un impeto di rabbia, la spinse via. Tornò alla carica più volte, assestandole calci e pugni.
Alla fine, disarmò la Mord-sith tirandole un calcio a una mano e colpendo l'altra col pugnale. La guerriera indietreggiò e sollevò le mani in segno di resa, per poi ritrovarsi stesa a terra con la faccia schiacciata sull'erba. Kahlan la immobilizzò, sedendosi sulla schiena della donna. Si arrotolò la bionda treccia di quest'ultima intorno al polso e la strattonò con forza, obbligando la Mord-sith a inclinare la testa indietro mentre la donna in bianco le puntava un pugnale alla gola. Era da molto tempo che non combatteva ed il sangue scorreva così prepotente che non riusciva a smettere di tremare.
«Kahlan! » chiamò a gran voce un uomo, dal tono preoccupato.
Richard apparve dopo qualche secondo e si avvicinò, seguito da alcune guardie di palazzo vestite di tutto punto. Kahlan rivolse loro uno sguardo glaciale.
«Sparite, incapaci! » ringhiò facendo sbiancare gli uomini in divisa.
Era furiosa. Avevano permesso a un nemico di entrare a palazzo. La Mord-sith guardò Richard con riverenza prima di chiudere gli occhi.
«Maestro Rahl guidaci. Maestro Rahl insegnaci. Maestro Rahl proteggici. Nella tua luce noi prosperiamo. Nella tua pietà troviamo riparo. Siamo umili di fronte alla tua saggezza. Viviamo solo per servirti. Le nostre vite sono tue... » salmodiò per tre volte, lasciando di sasso sia il Cercatore sia la sua Depositaria, che non accennò a mollare minimamente la presa sull’altra donna.
Richard la squadrò circospetto e incrociò gli occhi verdi di Kahlan, che riluttante si alzò in piedi continuando a tenere la Mord-sith in pugno.
Compì qualche passo cauto, avvicinandosi alla donna e assumendo un'espressione seria, carica di autorità. Inclinò la testa per scrutarla meglio e la Mord-sith abbassò lo sguardo, come se lo temesse. La luce flebile della luna gli aveva permesso di vedere gli occhi color ghiaccio ed i capelli legati in una treccia stretta. I forti e decisi lineamenti con la luna creavano delle ombre dall'aspetto tetro sul viso della guerriera.
« Chi sei? » domandò assolutistico. Era un ordine.
« Il mio nome é Cara Mason – esordì - A D'Hara sono Padrona Cara » disse la donna in tono sottomesso.
« Perché sei qui? » chiese ancora per indagare.
« Per riportarvi a D'Hara, mio signore. Ma questa strega me lo ha impedito » ammise sprezzante e trattenne il fiato quando la lama del pugnale di Kahlan,premette contro la sua gola bloccandole dolorosamente la trachea esposta sotto lo strato di pelle.
« Questa é casa mia, stupida... >> le ringhiò all'orecchio, scandendo bene le parole.
Richard lasciò che la sua compagna marcasse il territorio e fissò la Mord-sith, cercando di capire la situazione.
« La Madre Depositaria é una persona a me molto cara. E se vorrai compiacermi, dovrai portarle lo stesso rispetto che riservi a me. Sono stato chiaro? ».
Cara annuì e con un cenno dell'uomo, la Depositaria ritirò la lama e rinfoderò le armi mentre Cara rimase in piedi di fronte a Richard, attendendo un nuovo ordine.
Non avrebbe mai immaginato che Lord Rahl, provasse pietà per una Depositaria. Lo squadrò da capo a piedi, constatando che fosse veramente un Rahl. I capelli tendenti al biondo, lo sguardo ipnotico e l’aura di potenza attorno a sé erano tutte caratteristiche dei Rahl.
Kahlan si chinò a raccogliere le Agiel, dimenticandosi di ciò che le bacchette potevano causare. Avvolse le mani intorno alle bacchette ed un impensato dolore insopportabile le percorse le braccia,arrivando a tutto il corpo. Si accasciò a terra mentre ogni suo pugno, stringeva un'Agiel. Gli spasmi le avevano bloccato i nervi, impedendole di lasciare le armi. Richard sgranò gli occhi e si avvicinò alla donna, girandola sulla schiena.
« Kahlan! Lascia le Agiel! » le ordinò spaventato.
Conosceva il dolore che la donna in bianco stava provando in quel momento e probabilmente, avrebbe perso i sensi. Lei ci provò, ma fallì.
Aprì la bocca per parlare, ma il dolore era così potente che non le uscì alcun suono.
Quando le forze iniziarono a mancarle, le prese sulle due bacchette si allentarono gradualmente e Richard le prese al suo posto. Incanalò il dolore, come Padrona Denna gli aveva insegnato e strinse i denti passando le armi a Cara, che le rinfoderò subito. Il Cercatore prese Kahlan tra le braccia, impedendole di accasciarsi al suolo. Le scostò i capelli mogano dal viso e la aiutò a sedersi in terra, sull'erba. Le sostenne la schiena, permettendole di appoggiarsi a lui e al suo petto.
Kahlan riprese i sensi dopo alcuni minuti e lo guardò negli occhi, stanca. Sentiva le membra intorpidite,doloranti ed aveva voglia di dormire.
« Co-Come ci sei... » balbettò.  La sua voce era un roco sussurro.
« Denna... » rispose lui prontamente, cercando di tagliare corto.
Non voleva parlare di lei in sua presenza.
Cara li osservò e sembrò spaesata. Non aveva mai visto un Lord Rahl preoccupato per una persona. Per una donna.
Trovava strano e a dir poco, stupefacente che qualcuno si prodigasse per una Depositaria. Restò col volto impassibile e si obbligò ad aiutarlo. Dopotutto, Maestro Rahl le aveva ordinato di non aggredirla. 

****

Zedd camminava su e giù per la stanza in modo nervoso.
Richard strinse a sé Kahlan, che seduta nel suo grembo, aveva steso una gamba sul divanetto imbottito. Ci sarebbero voluti un paio di giorni per riacquistare completamente  le forze. La scarica elettrica provocata da un’Agiel era debilitante anche per settimane.
Cara era in piedi, nella sua divisa rossa, con le mani dietro la schiena in una postura di chi è pronta a ricevere ed eseguire efficientemente qualsiasi tipo di ordine le venga impartito. La fibbia della cintura, che reggeva i foderi dove erano custodite le Agiel all'altezza della vita, portava il simbolo di una mezza luna dorata e due R incrociate simbolo della casata dei Rahl.
« Quindi sei qui perché il Generale che aveva firmato gli accordi é stato ucciso? - la Mord-sith annuì - E adesso chi ha le redini? » domandò il Mago sempre più preoccupato.
« Padrona Costance... ».
A quel nome, il sangue del Cercatore si gelò nelle vene. Cercò di non darlo a vedere, anche se Kahlan aveva notato come si era irrigidito.
« E quindi? » insistette Zedd attendendo delle spiegazioni.
« Ho saputo che l'erede di D'Hara era qui ad Aydindril e così sono venuta qua per riportarlo al suo posto. Al potere » disse con decisione rivolgendo un'occhiata d’intesa a Richard.
   
 
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