"Torno in Cina" nessuna frase suonò mai più pesante di quella alle orecchie di Sehun, la sua luce lo stava lasciando, la nebbia sarebbe tornata, le tenebre lo avrebbero nuovamente avvolto, ma era preparato, era sempre staso solo infondo. Più i giorni passavano e più si rendeva conto che no, non era affatto preparato alla solitudine, non dopo aver scoperto la luce. Il vuoto era tornato, si era fatto pesante, opprimente, soffocante; lo faceva piangere ogni notte, nel buio della sua stanza con stretta tra le dita la foto di Luhan.