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Autore: Joy B Cheshire    19/04/2015    1 recensioni
"Quando ad un certo punto alzò la testa dal cuscino e gridò a squarciagola il suo dolore, (Juvia) si accorse che ogni grido portava un fulmine che rimbombava nell'oscurità."
[…] "si disse: «Da oggi Juvia diventerà più forte di Gray-sama!»
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Wendy
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Una volta che la nebbia si fu diradata apparve davanti agli occhi di tutti una ragazza dal fisico scultoreo a bordo di una tavola da surf bianco latte. Indossava un bikini bordeaux, col reggiseno a coppa, i cui lacci si univano a un morbido collare dello stesso colore con il simbolo di Fairy Tail come medaglietta, che le metteva in risalto le curve da capogiro del suo corpo; un pareo blu notte con dei brillantini dorati intorno alla vita a mo’ di minigonna. Aveva anche uno zainetto beige appeso a una spalla e un cappello in stile russo con un fiore di ibiscus giallo e arancione attaccato su un lato: un accostamento piuttosto bizzarro. I lunghi capelli turchini le ricadevano mossi e un po’ spettinati sulle spalle. Gray non riusciva a crederci: Juvia! Era cambiata, sembrava molto più sicura di sé rispetto alla timida maga dell’acqua che lui conosceva… o che almeno credeva di conoscere. Juvia scese dalla tavola da surf e si avvicinò al bancone. Con sguardo impassibile si scostò una ciocca di capelli dal viso e disse: «Buongiorno Master, sono tornata. Chiedo scusa per la mia partenza così precipitosa. La missione è stata un successo. Ho sconfitto il mostro che infestava il fiume della città di ******. E quella» aggiunse indicando la tavola rimasta in terra «è la prova che il mostro adesso è solo un ricordo. È un suo canino, l’ho preso come souvenir. Quando sono andata a riscuotere la ricompensa, oltre ai jewels si sono offerti di crearmi un oggetto a mio piacimento con il dente e ho scelto una tavola da surf.» Tutta la gilda era a bocca aperta. Nessuno riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Dopo alcuni secondi di silenzio si levò un grido di entusiasmo che coinvolse tutti. Iniziarono a diffondersi voci come: «Wow!!! Juvia ha sconfitto un mostro gigantesco!»-«Nessun mago da solo ne sarebbe stato capace!»-«Erza ci è riuscita, però! Questo vuol dire che Juvia è diventata forte almeno quanto lei?!»
Mirajane si precipitò ad abbracciare Juvia gridando: «Juvia!!! Grazie al cielo! Eravamo così preoccupati!» La abbracciò tanto forte da farla soffocare: «Mira, mi stai stritolando … Non riesco a respirare…» disse Juvia compressa tra le braccia dell’amica. «Oh, scusami cara!» disse lei sciogliendosi dall’abbraccio. In quel momento arrivò correndo Wendy che buttò le braccia al collo della maga dell'acqua facendola cadere a terra. La ragazzina con le lacrime agli occhi gridò: «Juviaaa! Non farlo mai più! Credevo che non saresti più tornata…»
Juvia in quel momento per la prima volta da quando era tornata abbozzò un sorriso e accarezzandole i capelli disse piano piano avendo cura di farsi sentire solo dalla piccola Dragon Slayer: «Mi sei mancata anche tu, Nuvoletta.» Wendy la guardò stupita e rise.
Appena si rialzarono Natsu arrivò di corsa gridando: «Juviaaaa! Ti sfido a duello! Sei diventata davvero forte!» Ma non appena riuscì ad arrivare davanti a lei Erza gli diede una mazzata dietro la testa facendolo cadere per terra e disse: «Idiota! Ma che ti salta in mente?! È appena tornata da una battaglia e tu già la sfidi?!» E con lo stesso tono di rimprovero da far rizzare i capelli di rivolse alla surfista: «E tu! Perché non hai dato tue notizie per così tanto tempo? Hai fatto preoccupare tutta la Gilda!»
Juvia tornò ad avere lo stesso sguardo impassibile di prima e disse che sinceramente non ci aveva pensato e che quando era partita aveva solo pensato di non mettere in pericolo nessuno non coinvolgendo nessun compagno. Detto ciò prese la mano di Wendy, riprese da terra la tavola e, seguite da Carla, si avviarono verso l'uscita è lei disse: «Ora scusatemi, ma ho una promessa da mantenere!» Mentre passava in mezzo agli sguardi stupiti ed entusiasti dei suoi compagni, Lucy la salutò sorridendo: «Ciao Juvia, ben tornata!» Lei la fulminò con lo sguardo mentre vedeva che Gray le si era messo vicino. Aveva uno sguardo incantato e fisso su di lei e la bocca spalancata. La maga dell'acqua allora si girò e rispose in "modalità troia": «Ciao biondina! Gray, puoi anche chiudere la bocca. Le mosche che sono entrate si stanno riproducendo, mi viene ribrezzo.» (Nota d'autrice: BOOM! Headshot bitch! XP)
Gray chiuse la bocca di scatto e diventò bordeaux. Dio, quanto era maledettamente bella e sexy! Da quando Juvia era così sfacciata? Aveva fatto sbiancare Lucy che poverina non c'entrava nulla e aveva anche fin troppi problemi per conto suo. Una cosa soprattutto aveva lo aveva sconvolto più di tutte, tanto che questa domanda continuava a turbinargli in testa: “Da quando Juvia parla in prima persona?!”

Juvia, Wendy e Carla, dopo essere passate da Fairy Hills a lasciare la roba della maga surfista, avevano passato qualche ora a passeggiare e a chiacchierare fermandosi, prima a mangiare un panino, e poi a prendere un gelato. La ragazzina aveva chiesto più volte alla maga dell'acqua di raccontarle come fosse andata la missione, ma ogni volta cambiava argomento dimostrando una sicurezza che non aveva mai avuto.
Wendy, dopo qualche minuto di cammino in silenzio in cui aveva fissato la surfista, le chiese: «Sei sicura di stare bene, Juvia?»
«Certo, perché non dovrei?» Disse lei sorridendo.
«Sembri cambiata molto. Non somigli quasi per niente alla Juvia che mi ha prestato l'ombrello qualche giorno fa...» Disse la ragazzina, un po' malinconica, ma senza mezzi termini.
Alla maga dell'acqua venne un colpo al cuore a ripensare a quel giorno e subito cominciarono a radunarsi nuvole cariche di tempesta.
Juvia disse, sforzandosi di sorridere, ma riuscendo solo a fare un'espressione strana è un po' inquietante: «Wendy, scusami... Ehm... Forse sono un po' stanca...Vuoi che ti accompagni da qualche parte?»
Prima che Wendy potesse rispondere Carla disse: «Sì, in effetti dovremmo andare in biblioteca per cercare un libro che ci ha consigliato Levy!» Anche lei si sforzava di sorridere. Wendy guardò la gatta con aria confusa e prima che potesse ribattere lei le mimò con le labbra: “Stai al gioco.”

Una volta rimaste in biblioteca Wendy disse: «Carla! Perché hai mentito?»
«Wendy, dispiace anche a me averlo fatto, ma Juvia non è in sé! Fa paura! C'è qualcosa che non va in lei! Secondo me c'è un incantesimo sotto e credo che qui troveremo il libro che spiega quale sia!» disse la gatta.
«Beh... Non credo di avere altra scelta dato che fuori diluvia...» Disse rassegnata la ragazzina vedendo un lampo balenare da fuori alla finestra seguito da un tuono agghiacciante.
Videro Gajeel nascosto dietro un angolo intento a guardare Levy che come al solito leggeva serenamente in biblioteca. Lui si girò sentendosi osservato e appena le vide fece loro segno di stare in silenzio con un espressione minacciosa. Con gli occhi sbarrati e senza dire una parola girarono i tacchi e iniziarono a cercare altrove.

Il sole era tramontato da poco, Juvia camminava sotto la pioggia battente da sola. Era dispiaciuta di aver lasciato andare Wendy e Carla così precipitosamente, ma non poteva lasciare che la vedessero in quello stato: bagnata fradicia, amareggiata e sull'orlo del pianto.
Anche se avesse voluto piangere non ci sarebbe riuscita, però. Non avrebbe pianto mai più...
Senza neanche accorgersene era arrivata davanti al suo negozio preferito. Si fermò sotto la tenda anti pioggia a guardare la vetrina. La bellissima spilla che tanto desiderava era ancora lì. Non aveva ancora abbastanza soldi per comprarsela purtroppo. Doveva rassegnarsi al fatto che non sarebbe riuscita ad averla prima del "Gran Ballo di Primavera" che ci sarebbe stato quella domenica. “Tanto non ci sarei andata lo stesso...” Pensò lei sbuffando e avviandosi verso Fairy Hills sotto la pioggia battente.
Inevitabilmente ricordò l'altra volta che era corsa sotto forma di acqua fino alla sua stanza. Le iniziò a far male la testa. Si fermò in mezzo alla strada premendo con le dita sulle tempie come se volesse estrarre quel brutto ricordo dalla mente. Si inginocchiò stringendo sempre di più la testa tra le mani, gemendo e sentendo montare sempre di più il dolore al cuore. Maledì il fatto di non riuscire a piangere perché il peso che sentiva sul cuore non faceva che aumentare. Alla fine disse rabbiosamente: «NO! Non lascerò che il dolore e la Juvia arrendevole vincano su di me! Non lo permetterò! Al ballo ci andrò, a costo di rimanere sola! Non sarà una bellissima spilla troppo costosa a fermarmi...» E detto ciò si rialzò velocemente e iniziò a camminare a passo svelto in direzione del dormitorio. Ma non riuscì a fare neanche qualche decina di metri che una mano la agguantò e la fece sbattere contro un muro. L'uomo che la bloccò aveva un impermeabile scuro e un cappello che gli copriva parte del volto. Si avvicinò e le sussurrò all'orecchio mordicchiandolo di tanto in tanto: «Buonasera, Principessa.... Cosa ci fa una bella donna come te da sola sotto la pioggia...? Eheheh... Ti va di divertirti un po'?»
Juvia era già fuori di sé per conto proprio, ci mancava solo un maniaco da strapazzo in mezzo alla strada: «Levati di mezzo, "Watson", cercavo "Sherlock" stasera. Non mi accontento di un'inutile pulce quando posso avere la bestia...» disse lei con una punta di malizia riuscendo a liberarsi in un attimo e iniziando a correre. Purtroppo lui era più veloce, perciò la riafferrò in un attimo e le bloccò le braccia mettendosi dietro di lei e le annusò i capelli.
«Uuuuuh che gattina ribelle e impertinente... Sai dolcezza, profumi come una dolce rosa, ma le tue spine pungono....» Disse lui alitandole sul collo. «Mi sembra strano che tu non mi abbia ancora riconosciuto, ma mi eccita anche di più...!» La strinse ancora di più e iniziò a far vagare la mano libera lungo il fisico da modella della maga dell'acqua. Lei non riusciva a liberare le mani, sentiva i polsi molto freddi e cominciò a divincolarsi e a scalciare. Gridò: «Lasciami, brutto stronzo!» e gli diede una testata all'indietro così forte che cadde a terra mettendosi una mano sulla bocca da cui zampillava sangue. Juvia guardò dietro la sua schiena: manette di ghiaccio?! Si voltò e in preda allo stupore disse: «Gray?!»
Egli si mise a ridere e alzò lo sguardo dicendo: «No! Ma credo di conoscerti almeno quanto tu conosci lui...»
Juvia sbarrò gli occhi per la sorpresa: «Fuyu?!»
«Complimenti, Principessa... Hai indovinato!» Disse ghignando col sangue che colava, rialzandosi di scatto.

Fuyu Yukigami, un mago del ghiaccio che Juvia aveva incontrato durante il viaggio verso ******.
Tutto era cominciato quando lei aveva deciso di fare la prima sosta, dopo circa quattro ore di cammino, per riposare ed evitare di disidratarsi, cosa fondamentale per una maga dell'acqua. Si era seduta ai piedi di un albero e aveva riempito la sua borraccia usando la magia, perché non aveva voglia di alzarsi. Dopo aver bevuto qualche sorso d'acqua si era poggiata con la schiena al tronco dell'albero e aveva alzato gli occhi per guardare i rami degli alberi pieni di foglie verdi e gemme di fiori di pesco, di ciliegie, di arancio che ondeggiavano al vento leggero... Quanto era bello il sole... Non riusciva a credere che lo avesse visto per così poco tempo nella sua vita. Maledettissimo giorno di pioggia! Se non avesse vissuto quell'incubo in quel momento sarebbe stata lì con Gray... Ma che cazzo! Perché aveva pensato a quell'idiota?! Era seria e fissava l'acqua davanti a sé, cosa che di solito la calmava, ma senza che neanche se ne accorgesse le stava scendendo una lacrima lungo una guancia. «Salve, Principessa!» Juvia si voltò. In piedi a pochi metri da lei c'era un uomo alto e mediamente muscoloso. Aveva i capelli lisci e lunghi quasi fino alle spalle, bianchi come la neve con le punte blu elettrico, con una lunga ciocca rivolta verso l'alto spinta all'indietro. Gli occhi erano di un intenso turchese e aveva i lineamenti dolci, ma molto attraenti allo stesso tempo, la carnagione era chiara. Aveva un sorrisetto malizioso stampato sulle labbra che metteva un po' a disagio la ragazza. Indossava una camicia bianca col colletto sbottonato, una giacca di pelle nera, guanti neri da motociclista, jeans neri attillati con qualche strappo qua e là, anfibi neri da militare e aveva un orecchino all'orecchio sinistro con appesa una piccola testa di lupo argentata e una zanna di lupo appesa al collo. Si stava passando una mano sui capelli levarsi alcune ciocche davanti agli occhi, poi si era avvicinato e guardando Juvia aveva detto senza perdere il suo sorrisetto: «Non le dispiace se mi rinfresco un po', vero?» La maga dell'acqua ancora stupita per l'incontro improvviso, con gli occhi ancora sbarrati fece cenno di no con la testa. Il ragazzo allora si era tolto la giacca e sbottonato la camicia mostrando il fisico scolpito con alcune cicatrici sulla schiena e un tatuaggio a forma di un lupo che ulula color blu notte con al centro un ideogramma di colore bianco che la ragazza non conosceva. Il ragazzo si era messo a sciacquarsi la faccia e le spalle, ma sentendosi osservato si era voltato verso Juvia e capendo che stava guardando il suo tatuaggio aveva detto: «Le piace? È il simbolo della mia gilda, i North Wolves. Posso darle del tu?»
«Sì...» Gli aveva risposto la maga rimanendo un po' sulla difensiva.
«Ottimo» Aveva ripreso lui con quel irritante sorrisetto malizioso. «A proposito non mi sono presentato: mi chiamo Fuyu Yukigami. E tu principessa, come ti chiami?»
Lei era un po' riluttante, ma poi aveva risposto distogliendo lo sguardo: «Juvia Lockser...»
«Juvia, eh? Che bel nome.» Aveva detto lui continuando a sorridere maliziosamente mentre la guardava.
Dopo un po' lei si era voltata da un'altra parte e aveva cominciato a osservare i pesci guizzare fuori dall'acqua che luccicavano al sole. Sorrideva rilassata. Però iniziava a sentire molto caldo e a sudare. Preoccupandosi aveva controllato la sua borraccia e come temeva l'acqua si era riscaldata, impossibile berla a quel punto. “Perfetto!” aveva pensato sbuffando“E adesso?”
All'improvviso aveva sentito qualcosa di freddo e bagnato vagare sul suo collo e poi lungo la sua schiena. Da un lato era piacevole, ma dall'altro aumentava il suo disagio. Poi aveva visto Fuyu che si avvicinava a lei e che senza dire nulla aveva passato una mano sulla borraccia mormorando qualcosa che lei non riuscì a capire. Poi la aveva guardata negli occhi e sogghignando aveva affermato: «L'acqua ora dovrebbe rimanere fresca fintanto che la terrai lì dentro.» E così dicendo aveva fatto un gesto veloce con la mano e un piccolo cubetto di ghiaccio era volato dalle spalle di Juvia, che era rimasta con le guance arrossate e gli occhi sgranati per tutto il tempo, ed era atterrato nel palmo del ragazzo, che, chiudendo la mano, lo aveva trasformato in un anello. Lo aveva infilato al dito medio della mano sinistra e iniziato ad avvicinarsi al viso di lei.
La maga sentendosi a disagio aveva deciso che era arrivato il momento di riprendere il cammino. Si era alzata di scatto e aveva detto: «Beh grazie signor Yukigami..»  
«Oh, ti prego, chiamami Fuyu, essere chiamato "signor Yukigami" mi fa sentire vecchio.» La aveva interrotta lui sorridendo.
«Grazie Fuyu, Juvia apprezza la tua compagnia. Adesso però Juvia deve riprendere il cammino.» Aveva detto sforzandosi di sorridere.
«Oh» aveva risposto lui, abbassando lo sguardo, deluso. «Va bene. Arrivederci principessa Juvia.» aveva aggiunto sorridendo.
Lei veramente sperava di non incontrarlo più. Quel tipo le faceva venire i brividi lungo la schiena. Si voltò, riprese la sua borsa da terra e con un ultimo cenno di congedo dal suo interlocutore si era incamminata di nuovo verso la sua meta. C'era qualcosa in quel ragazzo che non le piaceva affatto... Però doveva ammetterlo: era molto bello...

Probabilmente ciò che stava accadendo era la conferma dei timori della vecchia Juvia.
Ma quella nuova era diversa: manteneva la calma finché poteva, ma non permetteva a nessuno di trattarla come quel maghetto del ghiaccio aveva osato fare, perciò reagì di conseguenza.
«Ma sei impazzito? Che cazzo vuoi? Mi hai tampinato durante tutta la missione! E non dire che non è vero perché lo facevo anch'io tempo fa e riesco capire benissimo quando mi seguono!» Gridò la ragazza in uno scatto d'ira.
«Ahahah... Ok, mi hai scoperto. Il fatto è che sei sempre stata una ragazza bellissima, ma...» disse avvicinandosi e mettendole una mano sul fianco «...adesso che sei una cattiva ragazza, non so perché ma ti desidero di più...» pressò le sue labbra su quelle della ragazza a sorpresa. A Juvia montò la rabbia e con un calcio nei testicoli allontanò Fuyu gridando: «Tu sei matto! Stammi lontano! Non voglio farti del male...» Non riuscì a completare la frase che Fuyu le fu addosso. «Lasciami andare!!!» Juvia finalmente si liberò dalle manette di ghiaccio trasformando i polsi in acqua, risuonò un tuono spaventoso dopo il grido e lei girandosi diede un cazzotto in faccia all'aggressore che, ancora dolorante per il calcio, barcollò all'indietro. La rabbia in Juvia era talmente tanta che le gocce di pioggia, a contatto con la sua pelle, evaporavano. Fuyu con la faccia gonfia e violacea che però non aveva perso il sorrisetto irritante disse: «Sì avanti fammi vedere che mostro diventi quando ti arrabbi!»
Lei ricordandosi cosa era successa l'ultima volta che si era arrabbiata così iniziò a calmarsi mettendosi le mani alle tempie e pensando: “NO! Non di nuovo! Non adesso...”
Fuyu approfittò di quel momento per darle uno schiaffo sul viso talmente forte da farla cadere a terra: «Puttana!» Disse lui con tono rabbioso. Poi sembrò ricomporsi e disse stringendole le guance con una mano e dirigendo il suo sguardo verso di lui: «Una principessa non dovrebbe essere così maleducata, non trovi?» Per tutta risposta gli sputò del sangue sulla guancia. Le aveva rotto una gengiva con quello schiaffo. Lui allora disse sbattendola in un angolo: «Beh vedo che questa principessa ha bisogno di essere punita: è stata molto cattiva...»
Juvia non riusciva a muoversi e non ne capiva il perché. Riusciva solo a continuare a gridare "Lasciami, lasciami andare!"
E mentre lui la teneva ferma e cominciava a slacciarsi i pantaloni si sentì qualcuno gridare: «EHI!» da in fondo alla strada. Entrambi si girarono e videro un ragazzo in piedi che li guardava a braccia conserte: «Non credo che tu sia sordo, Fuyu. La signorina ha detto di lasciarla andare. O devo venire io a dirtelo? Iced make: Sword!» e detto ciò creò una spada di ghiaccio.
Juvia sgranò gli occhi e disse come incantata: «Gray...!»
Fuyu ridacchiò e alzandosi gli si avvicinò e disse: «Non ci posso credere: Gray Fullbuster!» 
Gray passandosi una mano tra i capelli bagnati rispose: «Mi pareva di averti ucciso anni fa!» 
Fuyu si ricompose, fece comparire nella sua mano un'ascia di ghiaccio e disse: «Ci vuole molto più che una valanga da quattro soldi per uccidermi.» 
Gray aggiunse: «Mi meraviglio di te, da mister elegantone e playboy a stupratore sboccato? Che salto di qualità!» guardò Juvia e le disse: «È meglio se ti sposti da qui: potrebbe essere pericoloso.»
Lei lo guardò ancora stupita rialzandosi lentamente; poi ridacchiando maliziosamente: «Cosa ti fa pensare che ti lascerò tutto il divertimento?» disse mentre usando i suoi poteri radunava le gocce di pioggia che continuavano a cadere per creare una frusta d'acqua.
Fuyu vedendo di essere in svantaggio numerico fece sparire l'ascia e disse col suo solito sorrisetto: «Ragazzi, relax! Me ne sto andando, ok? Juvia, principessa, ti chiedo scusa per quanto successo prima.» Lei per tutta risposta guardò da un'altra parte con un'espressione che sembrava dire: "Sì, certo, come no!"
Non curandosi dell'espressione della ragazza, si voltò verso Gray, che stava per saltargli addosso e massacrarlo con la spada per quel "principessa", disse: «Gray, non lo farei se fossi in te. Non vorrei che la principessa vedesse di cosa sei capace quando ti fanno arrabbiare.» Il bruno si calmò immediatamente ripensando all'episodio a cui si riferiva l'altro. «Ma tranquillo io e te non abbiamo ancora finito.» E aggiunse sussurrando al suo orecchio mentre gli passava vicino: «Tu hai cercato di portarmi via Ur e io ti porterò via la tua principessa. Ho visto come la guardi e ti assicuro che me la prenderò...» Gray non fece in tempo a voltarsi che Fuyu era già sparito.

Juvia mentre il suo aggressore se ne andava si era seduta per terra non riuscendo a reggersi in piedi. Era molto affaticata e non sapeva perché. Improvvisamente sentì che le gocce di pioggia avevano smesso di caderle addosso. Alzò lo sguardo e vide Gray con un ombrello di ghiaccio che le offriva una mano per rialzarsi. Lei seccata scostò la sua mano e si alzò anche se un po' a fatica. Poi disse in tono sprezzante: «Non c'era bisogno che venissi, me la sarei cavata benissimo da sola.»
«Sì,» rispose lui con un po' di sarcasmo «l'ho visto.»
Juvia distolse lo sguardo un po' imbarazzata e chiese seccata: «Come mai sei qui?»
Gray rispose un po' amareggiato: «Che domande! Sono venuto ad aiutarti! E mi ringrazi così...»
Lei però disse: «Lo avevo intuito. La domanda è: come diavolo facevi a sapere che ero qui?»


Angolo dell'autrice:
Salve a tutti, chiedo scusa per il ritardo con cui pubblico questo nuovo capitolo. Spero vivamente che vi piaccia. Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate con le recensioni, mi fa molto piacere riceverne. Ho dovuto inventare un nuovo personaggio perché, essendo il tutto come ho detto ambientato prima di Edolas, non potevo introdurre Leon nella fic perché lui e Juvia non si conoscevano ancora. Per la descrizione di Fuyu ho preso spunto da questa immagine trovata random su internet http://images6.fanpop.com/image/photos/34000000/Anime-boy-giz_4ever-34042718-494-564.jpg.
Appuntamento al prossimo capitolo ;).
From Abyss with love
Joy B Rabbit

P.S. Ho voluto rievocare la prima apparizione di Erza descrivendo il souvenir che Juvia si è portata ahahah.
  
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