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Autore: Capretta_stilosa    26/12/2008    2 recensioni
Romeo e Giulietta: Una storia una legenda una tragedia. E invece se.. "Addio, Giulietta.." -Bastardo- Commentate anche solo x dire che fa pena =)
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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romeo e giulietta

"Non tornerò.Questa è l'ultima volta che mi vedi.Scusami, per tutto.Ti prometto che non soffrirai più per me."disse Romeo freddo.
Cercai di dire qualcosa, ma restai in silenzio a fissarlo.
"Tutto questo non sarebbe mai successo se...è giusto cosi,credimi." Annuii.Capii al volo cosa intendeva.
In fondo se non fosse mai venuto al ballo in maschera, noi due non ci saremmo mai conosciuti e non sarebbe successo tutto questo.
"Addio,Giulietta" sussurrò.
Restai di nuovo in silenzio, lui si voltò e scomparve dietro le piccole case di Verona.
E' meglio così
mi ripetevo ma in cuor mio non avrei voluto altro che lui, solo lui.
Il senso di colpa mi aveva invaso del tutto. Troppe persone avevano rischiato la vita per colpa nostra, non era giusto.
Per colpa del nostro egoismo i conflitti delle nostre famiglie si sono intensificati invece di diminuire.
Che sciocchi, credevamo che facessimo del bene e invece solo sangue sprecato.
Romeo se ne era andato e io ero rimasta lì, sul ponte, immobile.
Si era fatto buio, sarei dovuta rientrare a casa, papà avrebbe sicuramente mandato le sue guardie a cercarmi,
ma invece di prendere il sentiero per casa, rimasi lì a fissare il fiume.
Una scarica di dolore nel petto. Una storia d'amore finita.
E io ancora aggrappata ai fotogrammi di una favola che ho visto nascere in questo ponte e finire qui.
Non so di preciso come o quando io sia tornata a casa, ma ricordo quello che successe più tardi.
"Giulietta, che ti è successo?" Mia madre corse verso di me e le mie gambe crollarono all'istante.
Mi raggiunse pure mio padre "Sono stati loro, vero? Bastardi!"
La gola mi bruciava e non riuscii a dire molto. "No...no...è...finita..."
Mia madre mi abbracciò e mi accompagnò di sopra.
Entrata in camera,la posta si chiuse dietro di me. Mi accasciai al suolo e poggiai la mia guancia sul pavimento freddo che si bagnò con le mie lacrime in pochi secondi.
"Sei felice ora?! L'hai vista?! E' distrutta! Non possiamo smetterla con questa stupida guerra?" mia madre, di sotto, urlava per la prima volta.
"E' meglio così! Tra poco le passerà, è forte. Quei bastardi dei Montecchi, tutta colpa loro." disse aspro mio padre.
Mia madre sbuffò e la conversazione finì lì. Sapeva che se avesse insistito la discussione avrebbe potuto prendere una brutta piega.
Quella notte rimasi sveglia accasciata per terra a fissare il vuoto. Fù la prima volta, ma non l'ultima.

Sono passati due mesi da quella notte.
Ed è tornato tutto come prima: fra una settimana mi sposerò con Paride, è un bravo ragazzo, di buona famiglia e premuroso con me.
Si occupa sempre di me e della mia famiglia. Cerco a volte di ripagarlo con il mio amore ma non posso.
Avrei mai potutuo amarlo? No, questo no.
E credo che Paride in fondo lo abbia sempre saputo. L'avrà capito dai miei sguardi bassi, dai miei sorrisi forzati o dalle mie bugie.
Ma lo sapeva: io non lo amavo, non come amo..amavo lui.







  
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