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Autore: Sebs    19/04/2015    1 recensioni
In The Flesh AU!
Kieren è un ragazzo comune, che lavora in una piccola libreria impolverata e ignorata di Roarton. Le sue giornate sono scandite dal lavoro, la lettura e la pittura.
Fino a quando un ragazzo con un leggero accento irlandese, un fuggitivo secondo Kieren, arriva nella piccola città.
E, come prima cosa, entra nella più piccola ed impolverata libreria di Roarton
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Amy Dyer, Kieren Walker, Simon Monroe, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La giornata di Amy era più o meno simile a quella di Kieren. Facevano colazione e pranzo insieme, e la mattina e il pomeriggio si occupava di lavare e portare in giro i vari cagnolini, e giocarci, a seconda delle loro capacità.
Alcuni erano più pigri, soprattutto quelli più vecchi, altri non vedevano l'ora di giocare, ma tutti adoravano Amy.
Forse perché Amy, sin da bambina, aveva avuto un cane, un sanbernardo che chissà come, era di proprietà di sua nonna. Tranne per i primi mesi della sua vita, vissuti a Londra, Amy aveva vissuto con sua nonna a Roarton. Una città più piccola e tranquilla sembrava più adatta alla nonna e alla madre, sola, per crescere una bambina che altrimenti sarebbe stata sola per la maggior parte della giornata in una megalopoli inquinata e disordinata. Sua nonna odiava l'idea di vedere la nipote in braccio ad estranei, quindi aveva convinto sua figlia ad affidarle la bambina. Solo che, diventata più grande, Amy non voleva separarsi da sua nonna, a cui era legata come fosse sua madre, e sua nonna non voleva andare via dalla città, così era andata avanti ancora per qualche anno.
Quando poi sua nonna era morta, Amy aveva provato ad andare a Londra, ma quella grande città la spaventava. Aveva chiamato Kieren, e lui era andato a prenderla alla stazione, e quella notte rimase a dormire da lei, tenendole stretta mentre piangeva. Kieren aveva saputo tutta la storia man mano che si erano conosciuti alle medie, quando Amy aveva una cotta per lui. Conoscendosi meglio, Amy aveva perdonato Kieren per non essersi innamorato di lei, ed erano diventati migliori amici.
Il sanbernardo era un cucciolo quando Amy era bambina, quindi erano cresciuti insieme, e, per molto tempo, fu l'unico amico di Amy. Kieren credeva fosse perché le mancava tutto quell'ambiente di quando era bambina.
Ma ora, quando lui, Amy e Simon passavano la serata insieme, Amy era più tranquilla, o almeno così sembrava a Kieren.
Ciò che Kieren non sapeva, era che Amy alle superiori aveva avuto un ragazzo segreto.
Sua nonna le avrebbe "tagliato le gambe", se lo avesse saputo, perché "avrebbe ripetuto la storia di sua madre" e per altri motivi che si aggiungevano ogni volta.
Il ragazzo con cui stava Amy il terzo anno aveva finito la scuola l'anno precedente e studiava per diventare poliziotto: l'anno dopo sarebbe stato conosciuto come agente Wilson.
Quando era partita per Londra, però, Amy lo lasciò senza spiegazioni, sparendo alla vista di Londra senza salutare. Si sentiva in colpa di non averlo detto a sua nonna, e il senso di colpa l'aveva portata persino a non voler più vedere Wilson in giro. Lui le aveva lasciato spazio, ma ora erano passati anni, e ciò che provava per Amy... Non era cambiato di molto.
Quella sera Amy e gli altri avrebbero visto tutti insieme film di Natale, per prendere ispirazione per la festa migliore di sempre, come sosteneva Amy.
Ma quando Amy fu chiamata alla cassa e trovò Philip davanti a sé, sentì che tutti i piani sarebbero andati in fuga.
 
-Amy ha detto che non può venire, Jeff sta male.
-Jeff è...
-Il carlino. Quello cicciottello.
Simon sorrise. -So quali sono i carlini.
-Li avete in Irlanda?
Simon rise. -Sì, certo.
Kieren prese la sedia della scrivania e la girò verso il letto, dove era seduto Simon. Guardò la chitarra, e si disse che un fuggitivo l'avrebbe avuta piena di adesivi, o francobolli, o...
-Sai suonarla?
Kieren poggiò un dito sul petto. -Io? No.
Simon si alzò in piedi e la prese in mano. Si arrotolò le maniche del maglione, da cui spuntavano soltanto le punte delle dita, e iniziò a pensare.
Kieren notò che quando pensava tamburellava le dita. Poi sorrise con un angolo della bocca e iniziò a suonare.
Incespicò in qualche nota, e ricominciò, stavolta senza esitazione.
 
"Stay for tonight
If you want to
I can show you
What my dreams are made of,
As I'm dreaming of your face
I've been away for a long time
Such a long time
And I miss you there
I can't imagine being anywhere else
I can't imagine being anywhere else but here"*
 
Quella canzone aveva un paio d'anni, più o meno, ma era comunque una delle canzoni che gli piacevano di più, e più facile da suonare.
E poi, credeva che a Kieren sarebbe piaciuta, forse per il testo, o la melodia.
Nonostante ciò, si sentiva come un bambino che recita una poesia a Natale davanti ai genitori di mezza scuola, o davanti ai parenti la cena della Vigilia.
Appena finì, guardò Kieren come se volesse scusarsi per non essere stato granché, corrucciando le labbra.
Kieren pensò che avrebbe dovuto smetterla di concentrarsi così tanto sulle sue labbra, ma Simon gli fece una domanda che lui non sentì.
-Cosa?
-Non hai mai tenuto in mano una chitarra?
-La suonavo, alle medie, mi pare, ma era per perdere tempo. Jem è quella che ci sa fare con la chitarra.
-Provaci.
Kieren andò verso Simon, e si sedette vicino a lui. Prese la chitarra in mano e pensò a come Jem la teneva segregata in camera sua.
-Dimmi che non è Wonderwall.
Kieren scosse la testa, e iniziò a suonare. Appena Simon capì che canzone era, iniziò a sussurrare il testo nell'orecchio di Kieren, con la sua voce bassa e il suo accento.
 
"Something in the way she moves
Attracts me like no other lover
Something in the way she woos me
I don't want to leave her now
You know I believe and how
Somewhere in her smile she knows
That I don't need no other lover
Something in her style that shows me
I don't want to leave her now
You know I believe and how"**
 
-Aspetta, -lo fermò ad un tratto Simon. -Qui è così.
Spostò appena la mano di Kieren e si spostò per posizionare meglio le dita.
Quando alzò lo sguardo su Kieren, lui lo stava fissando a bocca aperta.
-Cosa c'è?
Kieren strinse la chitarra per non farla cadere, e si allungò verso Simon, che, dopo un attimo di sorpresa, prese il viso di Kieren tra le mani.
Chiuse gli occhi, e rispose al bacio, con la chitarra che ostacolava ogni loro movimento e teneva le mani di Kieren occupate.
Simon si staccò da Kieren, continuando a tenere il viso tra le mani. Lo accarezzò muovendo appena le dita, e scoprì che, nonostante avesse superato la ventina, non aveva ancora la pelle ruvida di chi si fa la barba. Sorrise, pensando a quanto fosse delicato e tenero.
Kieren aveva il cuore che gli batteva a mille e le nocche delle dita bianche. Non aveva neanche lui idea di come fosse successo, o di perché lo avesse fatto. Forse era colpa delle circostanze, forse... Cercò di arrampicarsi su degli specchi, ma il semplice contatto con le labbra, e ora le dita di Simon lo rendevano felice e gli contorcevano le budella come era successo tanto tempo prima, quasi in un'altra vita.
-Kieren, tutto bene?
-Sì, io...
Simon prese la chitarra con una mano e la poggiò a terra. Infilò la sua mano nella mano di Kieren e si avvicinò per baciarlo ancora.
Sebbene Kieren sentisse un peso alla bocca dello stomaco, ricambiò il bacio. Era troppo strano, non sembrava giusto, e contemporaneamente sembrava la cosa più naturale da fare.
Era uno scricciolo, tra le sue mani, con le sue dita sottili e le ossa che sembravano essere cresciute troppo in fretta, come se non avessero aspettato il corpo per allungarsi.
Simon poggiò la fronte su quella di Kieren, e fissò i suoi occhi.
Gli sembrò che gli ultimi anni non fossero mai accaduti, e che tutto andasse bene.
E tutto perché poteva poggiare il naso su quello di Kieren.
 
 
*If i'm James Dean you're Audrey Hepburn, Sleeping with Sirens
**Something, The Beatles
  
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