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Autore: gloriabarilaro    19/04/2015    3 recensioni
Demi è innamorata del suo migliore amico, Josh, un ragazzo bellissimo e piuttosto popolare che, però, preferisce passare con lei il suo tempo; la difende, la protegge, la tratta come una principessa.
Eppure tra loro c'è solo una forte, stupenda amicizia nata una sera dove entrambi avevano perso qualcosa, incoscienti del fatto di averne trovata un'altra.
Qualcosa li lega. Forse le emozioni che provano l'uno per l'altra - come dice Miley, la migliore amica di Demi - o forse qualcosa che sta per tornare; forse, qualcosa che in realtà c'è sempre stato.
E' una storia di una ragazza con qualche problema in più, che piange un po' più spesso. Perché Demi è così fragile, e lo sanno tutti: Miley, Josh, Chelsea, e anche... Selena.
[Avvertimenti: il carattere dei personaggi reali è completamente modificato. Demi non è Demi, è solo un personaggio in cui potreste trovare un po' di me.]
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Selena Gomez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 32.

Did you see the sparks, feel the hope?
You're not alone, 'cause someone out there
is sending out flares
[The Script, Flares]


 
  Mi risvegliai da un sonno pesante e senza sogni che attraverso la finestra filtravano le prime luci dell’alba, riflettendosi sul pavimento. Mi volta dall’altra parte e cercai di riaddormentarmi, ma mi accorsi che, dopo un pomeriggio passato a sonnecchiare a risvegliarmi, non avevo più sonno.
  Guardando l’orario sul cellulare, un senso di amarezza mi assalì quando mi accorsi che era Domenica e Josh non mi aveva più cercato. Me lo meritavo, d’altronde: io non avevo chiamato Selena.
  Sbuffando, mi alzai dal letto scostandomi le coperte calde di dosso. Erano le quattro e mezza, non sapevo dove andare, sapevo solo che avevo bisogno di uscire e prendere aria. Essendo così presto, però, non avrei trovato nessun negozio aperto, nemmeno un bar dove prendermi un caffè: decisi così di farmi una lunga doccia, sperando che quelle goccioline, scorrendo sulla mia pelle, prendessero con loro tutti i miei pensieri  e li trascinassero nello scarico vicino ai miei piedi, facendomi sentire più leggera.
  Inclinai la testa all’indietro e lasciai che l’acqua mi bagnasse il viso, mentre dentro di me cercavo di accantonare una ad una le mie domande in un angolo della mia mentre, ristabilendo un po’ di equilibrio dentro di essa.
 
  Quando uscii dal bagno ero già vestita, truccata, pettinata e con la mente in ordine. Mancava un quarto d’ora alle sei, e ne approfittai per rimettere un po’ a posto la mia camera e aggiustare il letto, pianificando dove sarei andata una volta uscita di casa, e soprattutto con cosa, visto che non avevo né una patente, né un’auto, né qualcuno che mi scarrozzasse in giro – l’immagine di Josh mi invase la mente, ma la respinsi velocemente.
  Presi le chiavi di casa e afferrai la borsa, sorridendo ritrovandomi a pensare a quanto Miley avesse ragione a dire che, quando non si voleva pensare, l’unica soluzione era occuparsi di altro.
  Raggiunsi a piedi la fermata più vicina e presi il primo autobus che arrivò, sistemandomele cuffiette nelle orecchie e mettendo la musica ad altro volume. Per ora, il mio tentativo di non pensare stava andando alla grande.
 
  Starbucks, libreria, negozio di dischi e poi quello di accessori. Tra un acquisto e l’altro, sbrigai alcune commissioni che avevo in sospeso e mi sgranocchiai un trancio di pizza – con tutto quel viavai i miei sensi di colpa facevano parte dei pensieri che avevo accantonato per quel giorno.
  Quando tornai a casa, verso le due del pomeriggio, ero sfinita ma felice. Avevo persino trovato il coraggio – e la voglia - di scrivere due messaggi: uno per Miley, per avvisarla che stavo bene e lei non si doveva preoccupare, che l’avrei richiamata; l’altro per Selena.
 
Scusami se non sono venuta ieri, ma non mi sentivo bene.
Usciamo uno dei prossimi giorni, per te è ok?
Demi xx
 
  Per quanto mi pentissi di essere mancata al nostro incontro, mi ero messa in testa che niente e nessuno avrebbe rovinato quella giornata, nemmeno io stessa.
  I miei genitori si stupirono nel vedermi rientrare.
  ‹‹Credevamo fossi ancora a letto›› mi disse mio padre mentre io, sorridendogli, prendevo dalla busta il pacchettino rosa che conteneva la collanina che avevo comprato a Madison e la porgevo a quest’ultima, seduta sul divano a guardare qualche serie tv sconosciuta. Mamma mi guardava in modo strano, ma vedendomi così serena, forse, si era costretta a non farmi domande per la paura che potessi tornare di cattivo umore e perdere quel sorriso che si era impadronito delle mie labbra da un po’: le fui molto grata per questo.
  Salii in camera mia e posai i miei nuovi acquisti, grattando via il prezzo dai nuovi libri che avevo preso prima di infilarli nella libreria. Quando finii, accesi lo stereo a basso volume e mi tolsi le scarpe: fu quando le posai che, voltandomi verso la finestra, mi accorsi che non ero l’unica ad essere rientrata a quell’ora: l’auto di Josh si parcheggiò nel vialetto del garage e lui scese da essa, sbattendosi con forza la portiera alle spalle. Sobbalzai a quel rumore, che si sentii anche attraverso la finestra chiusa; non fu l’unica cosa, però, a colpirmi.
  Avrei giurato qualsiasi cosa che gli occhi di Josh stessero luccicando: ma non di gioia, di felicità; negli occhi di Josh riconobbi delle lacrime.
 
  ‹‹Miley, Miley››
  Mi alzai di scatto dal letto quando la ragazza rispose al cellulare: solo poco prima avevo in testa già tutto il fiume di parole che volevo dirle, ma quando sentii la sua voce al mio orecchio il mio fiato bastò a chiamarla solo quelle due volte disperate prima che scoppiassi a piangere. Caddi sulle ginocchia e posai la fronte sulla mia mano libera, mentre iniziavo a singhiozzare e le lacrime scendevano a fiumi dai miei occhi.
  ‹‹Demi, che è successo? Sapevo che non stavi bene, perché non mi hai chiamato prima?›› mi rimproverò lei scossa, nella voce una nota ben chiara di preoccupazione. Cercai di asciugarmi le lacrime con la manica della maglia, ma non feci altro che macchiare quest’ultima con il mascara sciolto e non migliorare la condizione del mio viso, sempre più bagnato.
  ‹‹Stavo bene fino a cinque fottuti minuti fa!›› mi lasciai sfuggire, singhiozzando, mentre mi sdraiavo sul pavimento e ritiravo le gambe al petto. Miley sospirò, forse per recuperare la calma. La sentivo agitarsi, muoversi; forse stava decidendo se raggiungermi o calmarmi attraverso il telefono.
  ‹‹Okay, okay. Respira… Sta' tranquilla. Qualsiasi cosa sia successa, si sistemerà tutto, devi-››
  ‹‹No Miley, non stavolta!›› le risposi, forse con un tono di voce fin troppo alto e irruente. Fu per questo, forse, che lei si spazientì e mi rispose a tono: ‹‹Se solo tu mi dicessi che è successo, magari ti potrei aiutare. Smettila di fare la testarda così e dimmi cos’è accaduto per ridurti in questo modo! Guarda che ci sto male anche io!››
  Smisi improvvisamente di singhiozzare e, nel silenzio che seguì, rabbrividii. Miley era sì stata dura con me, ma aveva funzionato: dopo un minuto di silenzio le dissi tutt’ad un fiato ciò che era successo, da quando ero scappata al ballo fino a poco prima, quando avevo visto Josh rientrare in casa piangendo, lasciandomi sfuggire anche del mancato appuntamento con Selena; e mentre prima l’avevo chiamata piangendo per la paura che le lacrime di Josh fossero a causa mia, mi resi conto di quanto anche Selena sarebbe stata male sempre per colpa mia. La voce mi si affievolì gradualmente, fino a che, finendo, ricominciai a piangere di nuovo. Stavolta, però, i miei singhiozzi erano leggeri: riuscivo lo stesso a sentire la voce di Miley consolarmi nell’orecchio e risponderle alle sue domande con dei deboli ‘mmh’, ‘no’, ‘non lo so’. 
  Mi sentivo più leggera, anche se le mie colpe pesavano sul mio cuore come un macigno insopportabile. Parlammo a lungo, fin quando non smisi di piangere: Miley si fece spiegare tutto con calma, dicendomi che non mi dovevo preoccupare, che non dovevo caricarmi addosso tutte le colpe nonostante sentissi che fossero mie; assentivo, ma dentro di me non riuscivo a farlo, e Miley lo capì.
  Fu per questo, forse, che solo cinque minuti dopo la vidi aprire affannata la porta della mia camera e guardarsi intorno allarmata: ma non aveva motivo di avere paura, io ero ancora lì rannicchiata a terra a tremare come una foglia. La guardai interrogativa, non riuscendomi a spiegare il timore leggibile nei suoi occhi: ma lei scosse la testa e, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando cadere la borsa a terra, si abbandonò sul pavimento vicino a me, rannicchiandosi pure lei senza preoccuparsi di aveva ancora addosso il giubbotto.
  ‹‹Credevo di essere arrivata tardi anche stavolta›› mi disse con voce spezzata, pettinandomi dietro l’orecchio le ciocche di capelli che mi cadevano sul viso. Guardai i suoi occhi lucidi e la sua mano leggermente tremante allontanarsi dal mio viso.
  E capii.

 
 
Ammetto di essere stata abbastanza crudele ad avervi fatto aspettare così tanto, ma voi non avete idea delle cose che sono successe. Ci sono state molte sere in cui mi sono messa al computer con in testa l'intenzione di caricare un nuovo capitolo, ma non l'ho mai fatto. Perdonatemi, davvero.

Ecco, credo che dopo tre mesi e mezzo un capitolo così faccia davvero pena, ma saranno i capitoli successivi (che se voi sarete tanto bravi da recensirmi velocemente ne caricherò uno a settimana) quelli più importanti. Come avete visto, Demi ha deciso di alzarsi e 'reagire', anche se poi la misteriosa apparizione di un Josh in lacrime l'ha sconvolta e non poco; ha trovato il coraggio di mandare un messaggio a Selena e, cosa molto importante, di chiamare Miley nel momento del bisogno, e lasciare che lei l'aiutasse. Facciamo un bell'applauso a questa bravissima ragazza (?) e andiamo avanti.
Ora, ci sono due questioni in sospeso: Selena sarà ancora disposta a rivederla? E cosa è successo a Josh, perché piangeva? 
Pian piano si scoprirà tutto, ma come sempre sono sempre disposta a sentire i vostri pareri!

Passiamo alle cose più formali: nell'author space dello scorso capitolo vi avevo chiesto un nuovo sito di fan fiction che non fosse questo, perché oramai poco frequentato. Inoltre l'editor Html, nonostante mi permetta di fare molte cose, mi porta via un sacco di tempo e finisco sempre per perdere un pomeriggio solo per caricare un capitolo. Alcune di voi mi hanno consigliato 'Wattpad', e volevo solo dirvi che ho seguito il vostro consiglio e mi sono iscritta!
Sono
gloriabarilaro (so che è un nome molto serio, ma sto invecchiando e non sono più capace di inventarmi nickname carini, infatti presto cambierò anche questo su efp, quindi attenti!).
Ho caricato solo due storie che ho messo anche qui su efp, e devo davvero pregarvi di aiutarmi perché non hanno avuto molto successo! Una è una oneshot ed è originale (
Petali di Rosa), l'altra una storia su degli attori di skins che comunque potrebbe anche rivelarsi originale perché i personaggi non hanno niente a che vedere con le persone reali (Ice Sight). Sotto suggerimento di alcune mie compagne di scuola che hanno letto le mie storie, penso caricherò anche 'Even when the sky is falling', ma prima ho bisogno del vostro aiuto per farmi pubblicità!
Seguitemi su wattpad, scrivetemi, proponetemi alcuni modi per farmi conoscere sul sito. 
Sto prendendo la cosa della scrittura molto più seriamente ora che non è più solo uno sfogo e ho bisogno di tutto il vostro supporto. Non si sa mai, magari il prossimo anno riuscirò a terminare il libro che sto scrivendo!

Volevo ringraziari per tutto quello che avete fatto per me sino ad ora, per la pazienza e il supporto.  Siete delle persone fantastiche, e devo davvero scusarmi con voi per tutte le pene che vi ho fatto passare. Grazie per esserci ancora, grazie di tutto.
Ora vi lascio.


Glo
   
 
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