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Autore: Adelhait    26/12/2008    4 recensioni
Il tintinnio della campanella risuonava per l’enorme appartamento, un suono fastidioso per il suo udito sopraffino.
Di fatti, quel rumore gli provocava un forte mal di testa...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Campanella

Il tintinnio della campanella risuonava per l’enorme appartamento, un suono fastidioso per il suo udito sopraffino.

Di fatti, quel rumore gli provocava un forte mal di testa.

Voltò il capo, facendo ondeggiare la frangia argentea davanti agli occhi, verso la fonte quel fastidioso rumore.

Ringhiò, mentre osservava quello scricciolo umano giocherellare con quella campanella dorata, dono di quell’insulsa ningen-cognata.

Dannata!

Pensò, mentre poneva una mano davanti agli occhi, il mal di testa aumentava a dismisura, invece il suo auto controllo stava scemando.

Sarebbe bastato un secondo e *zac* il rumore sarebbe sparito, però avrebbe fatto del male alla sua figlioletta adottiva, perciò mise da parte il suo istinto demoniaco, fece un profondo sospiro.

"Rin!".

Disse a denti stretti, la piccola si fermò di botto, voltò il capo, facendo ondeggiare il codino bruno, verso suo Padre e lo guardò.

Capì al volo che la sgridava, veloce nascose dietro di sé il ninnolo tintinnate e abbassò il visino paffuto in segno di scusa, era mortificata.

Sesshoumaru sospirò quel dannato e fastidioso rumore era cessato, si sedette di fronte al suo pc, lo accese e attese. Doveva lavorare, anche durante le festività.

Intanto Rin era ancora lì, con la mano dietro la schiena, doveva proteggere la sua piccola gioia.

Sospirò, era davvero triste aveva urtato il suo genitore con il suo atteggiamento infantile, sentì gli occhi pizzicargli presto le lacrime sarebbero scese.

Tirò su con il naso.

No! Non doveva piangere, doveva farsi forza, ma sentire il tono di voce, leggermente furente, della persona che ami ti fa male.

Abbassò di più il visino, mentre Sesshoumaru aveva ripreso a lavorare, ma d’un tratto si fermò un odore a lui familiare lo fece voltare verso la sua bambina.

Piange?

Si domandò mentalmente.

Sì, le lacrime erano scese veloci, solcando quelle gote rosate.

L’Youkai sbuffò irritato, non aveva mai sopportato le lacrime senza senso di Rin, infatti, quello lo erano.

Si alzò e camminò verso di lei.

Si inginocchiò e la guardò.

"Si può sapere perché ora piangi?".

Le domandò.

Lei tirò su con il naso, ma rimase con il visino basso, era troppo mortificata nel farlo.

"Mi vuoi spiegare il motivo delle tue lacrime?".

Continuò a domandarle, mentre lei singhiozzava.

Sesshoumaru sospirò esasperato, per lui quella mocciosa era sempre un enigma, alcune volte desiderava ritornare alla sua vecchia vita da solitario, ma poi il calore che sentiva lo faceva sempre ricredere.

"Allora?".

Rin alzò leggermente il viso e lo guardò negli occhi.

"Attendo una risposta".

Lei si scostò da lui corse verso il tavolino, dove vi era poggiato un quaderno e una penna e lo prese.

Ritornò dal suo genitore e cominciò a scrivere.

Finito, ciò voltò il quaderno e lo mostrò a lui.

Scusami se ho fatto del baccano con la mia campanella.

Sesshoumaru guardò quella frase e comprese il motivo di quel pianto, anche se per lui era stupido come quel ninnolo che teneva ancora in mano, che di tanto in tanto tintinnava.

Si pose una mano sul viso e sospirò, mentre la piccola riprese a scrivere.

Mi perdoni?

Lui guardò quella domanda, poi pose lo sguardo su Rin che aveva gli occhi pieni di lacrime.

"Sì".

Sospiro.

D’un tratto sentì addosso il corpicino della piccola che lo stringeva.

Sono davvero cambiato. Io che perdono un ningen?

Una vera rarità.

Sì, questo scricciolo ha davvero modificato il mio carattere.

Una cosa davvero umiliante direi, ma sotto, sotto non mi dispiace…

Ridacchiò, mentre la piccina si stringeva a lui.

"Ora basta!".

Le disse, mentre la scostava.

Posso tenere la campanella con me?

Aveva scritto.

Sesshoumaru si rialzò e disse.

"Sì, a patto che tu non la faccia risuonare di continuo. Il suo suono mi perfora i timpani".

Rin allargò la bocca con un enorme sorriso gioioso e annuì.

Bene, abbiamo risolto il problema.

Gongolò mentalmente l’Youkai.

Tornò indietro, si sedette sulla seggiola e riprese a lavorare, ma dopo un po’…il tintinnio ricominciò.

E già, Rin felice riprese a far risuonare quella campanella, mentre Sesshoumaru poneva le mani sulle orecchie per non sentire quel rumore.

Si alzò, camminò verso il bagno, entrò, aprì l’armadietto dei medicinali e prese alcuni batuffoli d’ovatta.

Li appallottolò ben, bene e se le infilò nelle orecchie.

Ecco, la musica cessò.

Ora sì, che va bene.

Ritornò sui suoi passi, si sedette di nuovo e riprese a lavorare, mentre Rin faceva tutto il baccano che voleva... tanto lui non sentiva più niente…

Così vissero felici e contenti…

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So perfettamente ch’è una cavolata abissale, ma è nata così dopo che il mio caro nipotino (quattro anni) ha giocherellato con una campanella per tutto il giorno…povere le mie orecchie ç_ç.

Comunque, volevo dare auguri a tutti.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

   
 
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