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Autore: Mouffie    19/04/2015    1 recensioni
notte fonda, luci spente, fusa di gatto.
niente riposo, niente svago, mente confusa.
stanza buia, monitor acceso, documento di testo.
carta e penna, schermo e tastiera, il nulla assoluto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Non c'è limite al peggio.

Quando pensi di aver raggiunto il fondo del pozzo più oscuro e profondo, ti accorgi che la terra comincia a tremare sotto i tuoi piedi e frana, facendoti precipitare ancora di più in quel buco nero senza fondo.

Stringi i denti, ti aggrappi alle pareti, cerchi di risalire con tutte le tue forze finchè queste non ti vengono a mancare e cadi di nuovo.

-Non ancora, mi rialzerò ancora una volta.-

E ti arrampichi, annaspi, cerchi di sostenere tutto il peso della terra che ti frana addosso e provi a risalire.

-Peggio di così non può andare.-

Invece sì. Cadi di nuovo, rovinosamente. Ti senti male, dolorante, incerta del tuo avvenire.

-Proverò ancora.. un'altra volta..-

E tenti di nuovo la scalata, da quel buio pesto cerchi di raggiungere la luce lassù, che ormai talmente in basso sei precipitata che ti sembra solo un puntino lontanissimo, come una stella in un cielo nuvoloso. Ma quella stella solitaria brilla e ti guida e tu cerchi di raggiungerla. Disperatamente. E tutto frana ancora, e tu cadi ancora più in basso.

-Non .. ancora.. no-

E volgi lo sguardo in alto, cercando di scorgere quel puntino di luce, quella stella di speranza, e ti accorgi che oramai non vedi più nulla e l'oscurità ti stà inghiottendo.

-Non voglio...-

Ancora una volta ti rialzi, cerchi di risalire ma lo sforzo è troppo grande e non riesci più a muovere un solo muscolo. Metti da parte l'orgoglio, metti da parte tutta la tua scetticità, metti da parte tutte quelle barriere che ti eri autoeretta per proteggerti da chissà cosa o chi, e implori.

-Aiuto..-

Non ce la fai più, il peso del tuo corpo è diventato insostenibile, sei lì, in bilico, nel centro del pozzo, ancora così lontana dalla vetta e così vicina a cadere per sempre nella disperazione.

-Aiutatemi..!-

E una mano sopraggiunge da non riesci a capire dove e come, ti sostiene, e subito dopo un'altra mano e un'altra ancora, tante mani ti tengono stretta, emanano calore, ti consolano, ti cullano e ti tirano.

-Fa male!-

Il dolore è straziante, ma quelle mani cercano solo di riportarti in superficie e ti stringono, forte, non vogliono lasciarti andare.

Torni a vedere quel puntino di luce lontano.

Un brivido ti percorre il corpo.

Non sai più cosa vuoi. Fino a poco prima cercavi di risalire, ora invece temi quella luce. Così tanto sei rimasta al buio in quello stretto pozzo oscuro che ti ci eri abituata. Vorresti tornare nel vuoto, vorresti non pensare a nulla, a nessuno. Ma quelle mani ti tengono stretta e non intendono lasciarti.

-Ho paura-

Ti lasci cadere a peso morto e le mani cadono insieme a te per un poco, ma poi si fanno forza e ti sostengono ancora di più, ti fanno male, ti tirano, sembra ti strappino le braccia, ma non vogliono perderti e ti tengono stretta.

E tu sei lì, appesa, indecisa sul da farsi.

-Cosa devo fare...-

Lasciarsi cadere.. o tornare alla luce?

Morte o vita?

-Non lo sò...-
   
 
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